Bemegride

composto chimico
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La bemegride (conosciuta anche come metetarimide, megemide, NP13 o ββ-metiletilglutarimide)[1] è uno stimolante del sistema nervoso centrale (SNC), chimicamente correlato a glutetimide e leptazolo.[2][3] È un analettico respiratorio con azioni simili a quelle della niketamide ed un antagonista non specifico per l'avvelenamento da barbiturici.[4][5] Negli anni '80 a partire da bemegride sono stati sintetizzati dei nuovi composti dotati della capacità di ridurre, in animali da esperimento, la durata del sonno indotto da pentobarbitone.[6]

Bemegride
Nome IUPAC
4-etil-4-metilpiperidine-2,6-dione
Nomi alternativi
metetarimide, megemide
Caratteristiche generali
Formula bruta o molecolareC8H13NO2
Massa molecolare (u)155,194 g/mol
Numero CAS64-65-3
Numero EINECS200-588-0
Codice ATCR07AB05
PubChem2310
DrugBankDB13740
SMILES
CCC1(CC(=O)NC(=O)C1)C
Dati farmacologici
Modalità di
somministrazione
Endovenosa
Indicazioni di sicurezza

Chimica modifica

Il composto si presenta come una polvere cristallina, incolore, parzialmente solubile in acqua ed in acetone.

Farmacodinamica modifica

Gli effetti del farmaco, somministrato per endovenosa, sono di breve durata (nell'ordine di 10-20 minuti).[7] Per questo motivo nell'avvelenamento da barbiturici è necessario ricorrere ad un'infusione endovenosa continua, alla velocità di 3 ml/min (1 goccia/secondo) o più, per ripristinare e mantenere un'adeguata respirazione e riflessi, come ad esempio il riflesso laringeo, faringeo o corneale.[8] La respirazione può essere ripristinata anche nei soggetti già in apnea.[9] L'infusione deve essere continuata fino a quando il barbiturico non è stato completamente eliminato dall'organismo, poiché l'eliminazione del barbiturico non è accelerata dal composto,[10] il quale tuttavia produce degli effetti specifici sui cambiamenti elettroencefalografici indotti dai barbiturici.[11]

Farmacocinetica modifica

Bemegride a seguito di somministrazione per via endovenosa si distribuisce rapidamente nei tessuti biologici, in particolare nel muscolo, nel cervello e nel tessuto adiposo. La molecola oltrepassa la barriera ematoencefalica diffondendo nel liquido cerebrospinale. Si diffonde anche nell'umor acqueo ed oltrepassa la barriera placentare. Approssimativamente entro 24 ore il 70% di una dose infusa viene eliminata dall'organismo prevalentemente attraverso l'emuntorio renale come farmaco immodificato, ed in misura minore tramite la bile e le feci.[12][13]

Tossicologia modifica

Studi sperimentali nel topo e nel ratto hanno permesso di identificare valori di DL50 rispettivamente pari a 18,8 e 17 mg/kg peso corporeo, dopo somministrazione endovenosa.

Usi clinici modifica

La bemegride trova impiego come stimolante del sistema nervoso centrale (SNC) e come analettico nell'avvelenamento da barbiturici,[14][15][16][17][18] associato spesso all'amifenazolo per le sue proprietà di stimolante respiratorio.

È stata anche utilizzata in altre intossicazioni e stati di coma dovuti a sedativi non barbiturici, come il primidone[19] e la glutetimide.[20]

Effetti collaterali e indesiderati modifica

Come altri analettici bemegride può produrre effetti avversi correlati all'azione di stimolazione del sistema nervoso centrale. In particolare il composto può causare vomito, spasmi muscolari, dispnea, laringospasmo e broncospasmo, ipotensione arteriosa. A dosi elevate può provocare convulsioni,[21] e questo effetto avverso si verifica con facilità quando la bemegride viene somministrata nell'avvelenamento da barbiturici.[22] Sono state riferite anche confusione mentale, delirio, allucinazioni visive ed altri sintomi tipici delle psicosi, in particolare in un arco di tempo che va da uno a quattro giorni dopo il risveglio dal coma e torpore da barbiturici. Questi sintomi tendono a scomparire anche senza ricorrere a farmaci, in genere entro una settimana, ma la somministrazione di clorpromazina può essere d'aiuto nell'abbreviare questo periodo e rendere la sintomatologia meno acuta.

Dosi terapeutiche modifica

Nell'adulto si somministrano da 25 a 50 mg per via endovenosa. Per la somministrazione endovenosa si adopera una soluzione sterile allo 0,5% che viene diluita in soluzione fisiologica. Poiché in genere vengono somministrati volumi considerevoli della suddetta soluzione, non si deve aggiungere alcuna sostanza battericida.[23]

Note modifica

  1. ^ WS. Benica, CO. Wilson, Glutarimides I. 3-alkyl-3-methylglutarimides., in J Am Pharm Assoc Am Pharm Assoc, vol. 39, n. 8, Ago 1950, pp. 451-4, PMID 14774275.
  2. ^ EM. Boyd, Bemegride and Amiphenazole., in Can Med Assoc J, vol. 76, n. 3, febbraio 1957, pp. 224-5, PMID 20325422.
  3. ^ DA. Kavelman, Bemegride in the treatment of acute sedative intoxication., in Can Med Assoc J, vol. 82, aprile 1960, pp. 825-7, PMID 14404943.
  4. ^ FH. Shaw, SE. Simon; N. Cass; A. Shulman; JR. Anstee; ER. Nelson, Barbiturate antagonism., in Nature, vol. 174, n. 4426, Ago 1954, pp. 402-3, PMID 13194004.
  5. ^ A. Shulman, FH. Shaw; NM. Cass; HM. Whyte, A new treatment of barbiturate intoxication., in Br Med J, vol. 1, n. 4924, maggio 1955, pp. 1238-44, PMID 14363849.
  6. ^ VK. Patel, MN. Jindal; NB. Patel; H. Venkatakrishna-Bhatt, Reduction of barbiturate anaesthesia by new glutarimide compounds in mice., in Psychopharmacology (Berl), vol. 71, n. 1, 1980, pp. 101-3, PMID 6779318.
  7. ^ A. Oberdorf, HJ. Meyer, [On the pharmacology of megimide]., in Naunyn Schmiedebergs Arch Exp Pathol Pharmakol, vol. 238, 1960, pp. 128-9, PMID 13854147.
  8. ^ A. Louw, LM. Sonne, Megimide in the treatment of barbituric-acid poisoning., in Lancet, vol. 271, n. 6950, novembre 1956, pp. 961-5, PMID 13368562.
  9. ^ C. Clemmesen, Effect of megimide and amiphenazole on respiratory paresis., in Lancet, vol. 271, n. 6950, novembre 1956, pp. 966-7, PMID 13368564.
  10. ^ J. Pedersen, Arousing effect of megimide and amiphenazole in allypropymal poisoning., in Lancet, vol. 271, n. 6950, novembre 1956, p. 965, PMID 13368563.
  11. ^ J. Bingle, Bemegride as an activator in electroencephalography., in Br Med J, vol. 1, n. 5076, aprile 1958, pp. 923-6, PMID 13523230.
  12. ^ PJ. Nicholls, Metabolism of bemegride labelled with carbon-14., in Nature, vol. 185, marzo 1960, p. 927, PMID 14426908.
  13. ^ JD. Graham, PJ. Nicholls, Distribution of [14C] bemegride in tissues after intravenous injection., in Br J Pharmacol Chemother, vol. 14, n. 1, marzo 1959, pp. 35-9, PMID 13651576.
  14. ^ A. Worlock, Barbiturate poisoning treated with amiphenazole and bemegride., in Br Med J, vol. 2, n. 5001, novembre 1956, pp. 1099-101, PMID 13364395.
  15. ^ A. Shulman, Further aspects of bemegride activity and its relation to barbiturate action., in Aust J Exp Biol Med Sci, vol. 34, n. 6, Dic 1956, pp. 471-7, PMID 13425982.
  16. ^ TN. Morgan, Current therapeutics. CX. The use of bemegride in barbiturate coma., in Practitioner, vol. 178, n. 1064, febbraio 1957, pp. 237-43, PMID 13400775.
  17. ^ S. Gershon, FH. Shaw, Effects of bemegride on barbiturate overdosage in humans., in Br Med J, vol. 2, n. 5060, Dic 1957, pp. 1509-14, PMID 13489272.
  18. ^ GW. Mears, Massive doses of bemegride and amiphenazole in treatment of barbiturate poisoning., in Br Med J, vol. 1, n. 5073, marzo 1958, pp. 757-8, PMID 13510792.
  19. ^ G. Dotevall, B. Herner, Treatment of acute primidone poisoning with bemegride and amiphenazole., in Br Med J, vol. 2, n. 5042, Ago 1957, pp. 451-2, PMID 13446511.
  20. ^ NR. Rowell, Treatment of glutethimide poisoning with bemegride and amiphenazole., in Lancet, vol. 272, n. 6965, febbraio 1957, pp. 407-9, PMID 13407028.
  21. ^ P. Chanoit, J. Delay; G. Drossopoulo; E. Schuller; G. Verdeaux; J. Verdeaux, [An epileptogenic neurostimulant, megimide]., in Presse Med, vol. 64, n. 67, Set 1956, pp. 1525-7, PMID 13379272.
  22. ^ J. Kjaer-Larsen, Delirious psychosis and convulsions due to megimide., in Lancet, vol. 271, n. 6950, novembre 1956, pp. 967-70, PMID 13368565.
  23. ^ R. Kretzschmar, F. Hahn; HJ. Meyer, [On the influence of fluid volume on the efficacy of bemegride, Pentetrazole and picrotoxin in phenobarbital poisoning]., in Arch Int Pharmacodyn Ther, vol. 174, n. 2, Ago 1968, pp. 318-32, PMID 5727346.

Bibliografia modifica

  • Thole, Thorpe, J. Chem. Soc. 99, 439, 1911
  • Sircar, ibid. 602, 1937
  • P.W. Gage, P. Sah, Br. J. Pharmacol. 75, 493, 1982

Voci correlate modifica

Altri stimolanti respiratori

Altri progetti modifica