Ben Kingsley

attore britannico

Sir Ben Kingsley, all'anagrafe Krishna Pandit Bhanji (in gujarati: કૃષ્ણા પંડિત ભાણજી; Snainton, 31 dicembre 1943), è un attore britannico di origini indiane.[1]

Sir Ben Kingsley al San Diego Comic-Con International 2014
Statuetta dell'Oscar Oscar al miglior attore 1983

Ha iniziato la sua carriera nel teatro, come membro della Royal Shakespeare Company. Ha raggiunto la notorietà grazie all'interpretazione del Mahatma Gandhi nel film omonimo del 1982, ruolo che gli è valso numerosi premi, tra cui l'Oscar al miglior attore, il BAFTA al miglior attore protagonista e il Golden Globe per il miglior attore in un film drammatico.

È stato candidato altre tre volte all'Oscar, nel 1992 e nel 2002 come miglior attore non protagonista rispettivamente per Bugsy e Sexy Beast - L'ultimo colpo della bestia, e nel 2004 come miglior attore per La casa di sabbia e nebbia. Tra le molte interpretazioni dei suoi oltre cinquant'anni di carriera si ricordano anche quelle in Tradimenti (1983), Schindler's List - La lista di Schindler (1993), La morte e la fanciulla (1994), Slevin - Patto criminale (2006), Shutter Island (2010), Hugo Cabret (2011), Iron Man 3 (2013), Il libro della giungla (2016) e Shang-Chi e la leggenda dei Dieci Anelli (2021).

Nel 2002 è stato fatto cavaliere a Buckingham Palace per i suoi contributi al cinema e al teatro britannico.

Biografia modifica

 
Ben Kingsley durante la promozione di Gandhi (1983)

Kingsley nasce come Krishna Pandit Bhanji il 31 dicembre 1943 a Snainton, nei pressi di Scarborough, North Yorkshire.[1][2][3] Suo padre, Rahimtulla Harji Bhanji, è un medico indiano nato nel 1914 in Kenya (dove il nonno, un mercante di spezie, si era trasferito per lavoro), da una famiglia khoja originaria del Gujarat.[4][5][6][7] Sua madre, Anna Lyna Mary Goodman, è un'attrice inglese degli anni venti e trenta,[8][9] nata fuori dal matrimonio nel 1914 da una commerciante di tessuti inglese e un immigrato ebreo-tedesco proveniente dalla Russia.[10] Il padre morirà nel 1968, la madre nel 2010.[1]

Kingsley cresce a Pendlebury, vicino a Manchester, dove frequenta la Manchester Grammar School; uno dei suoi compagni di classe è il futuro attore Robert Powell.[11] Mentre studia al Pendleton College, Kingsley s'interessa sempre di più al teatro e, all'età di diciannove anni, dopo aver assistito a una rappresentazione del Riccardo III di Shakespeare con protagonista Ian Holm, decide di intraprendere la carriera di attore.[1]

Nel 1967, appena ventenne, fa il suo esordio sul palco a West End all'Aldwych Theatre. Seguendo il consiglio del padre, si rivolge all'anagrafe, temendo che il suo nome straniero potrebbe precludergli una carriera di successo.[12][13] Ispirandosi al soprannome di suo padre al college, Benji, e a quello di suo nonno come commerciante, King Cloves, cambia il suo nome in Ben Kingsley.[1] Viene notato dal manager e produttore discografico Dick James, che si offre di trasformarlo in una pop star; Kingsley tuttavia si unisce alla Royal Shakespeare Company e nei quindici anni successivi persegue senza interruzioni una carriera teatrale, esordendo a Broadway nel 1971. Nel 1977 viene diretto da Peter Hall nella rappresentazione del Volpone di Ben Jonson al Royal National Theatre, nel ruolo di Mosca. Lo stesso anno, interpreta Demetrio nella pluripremiata rappresentazione di Sogno di una notte di mezza estate diretta da Peter Brook. Nel 1982 interpreta Willy Loman in una produzione australiana di Morte di un commesso viaggiatore, affiancando Mel Gibson.

Parallelamente, Kingsley esordisce in televisione nella seconda metà degli anni sessanta. Uno dei suoi primi ruoli è quello di Ron Jenkins nella soap opera Coronation Street tra il 1966 e il 1967, mentre nel 1972 esordisce sul grande schermo con un ruolo di supporto nel thriller Gli ultimi sei minuti. Negli anni successivi appare in numerose serie televisive, tra cui Crown Court, dove interpreta un avvocato, e The Love School, in cui interpreta il poeta Dante Gabriel Rossetti, e film per la televisione, tra cui Hard Labour di Mike Leigh e A Misfortune di Ken Loach.

Nel 1982, Kingsley interpreta Mohandas Karamchand Gandhi nel film biografico Gandhi, diretto da Richard Attenborough. L'attore ottiene il ruolo superando interpreti ben più noti come Alec Guinness, John Hurt e Dustin Hoffman,[14] e per prepararsi perde diversi chili e legge oltre venti tra i più importanti scritti di Gandhi.[13] Il film risulta uno dei maggiori successi al botteghino dell'anno e vince otto premi Oscar, tra cui quello per il miglior attore, consacrando definitivamente Kingsley.[12] L'attore vince anche un Golden Globe, un BAFTA, un Kansas City Film Critics Circle Award e un National Board of Review Award per la sua interpretazione. Nel 1985, i suoi discorsi in Gandhi vengono premiati con un Grammy Award per il miglior album parlato.

L'anno seguente appare nel film Tradimenti, anch'esso candidato agli Oscar, al fianco di Patricia Hodge e Jeremy Irons. Nel 1985 interpreta il crudele sceicco Selim in Harem di Arthur Joffé. Negli anni seguenti appare in ruoli da protagonista ne L'isola di Pascali e Tartaruga ti amerò, e in un ruolo minore in Maurice di James Ivory, presentato al Festival di Venezia. Nel 1988 recita in due film: nella commedia Senza indizio come Dr. John Watson dell'eccentrico Sherlock Holmes di Michael Caine, e nel biografico Testimony come Dmitrij Šostakovič. In televisione, interpreta il capo dei bolscevichi nella miniserie di Damiano Damiani Il treno di Lenin. Recita anche in due film italiani, Una vita scellerata (1990) di Giacomo Battiato e L'amore necessario (1991) di Fabio Carpi. Nel 1992 la sua performance nei panni del mafioso Meyer Lansky in Bugsy (1991) gli vale una seconda candidatura agli Oscar, stavolta come miglior attore non protagonista, assieme a Harvey Keitel.

 
Ben Kingsley alla 47ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia (1990)

La fama ritrovata lo fa apparire in tre film nel 1993: In cerca di Bobby Fischer di Steven Zaillian, in Dave - Presidente per un giorno di Ivan Reitman e nel pluripremiato Schindler's List - La lista di Schindler di Steven Spielberg. Il suo ruolo nel film, quello del banchiere ebreo realmente esistito Itzhak Stern, gli frutta una candidatura i premi BAFTA come miglior attore non protagonista, ed è tutt'oggi uno dei suoi ruoli più noti e apprezzati.[15] L'anno seguente viene diretto da Roman Polański ne La morte e la fanciulla, in cui interpreta il medico e torturatore Roberto Miranda. Nel 1995 recita in Specie mortale, film fantascientifico stroncato dalla critica, ma che guadagna 113 milioni di dollari al botteghino. Nel 1996 interpreta il giullare Feste ne La 12ª notte, mentre nel 1997 recita in The Assignment - L'incarico e in Fotografando i fantasmi e doppia il videogioco Ceremony of Innocence. Nel 1998, è a capo della giuria al Festival di Berlino che assegna l'Orso d'oro a Central do Brasil.[16]

Nel 2000 interpreta lo sboccato criminale Don Logan in Sexy Beast - L'ultimo colpo della bestia; la sua interpretazione è molto apprezzata dalla critica e gli vale una seconda candidatura all'Oscar al miglior attore non protagonista. Viene candidato anche ai Golden Globe, ai Boston Society of Film Critics Awards, ai Satellite Awards, ai Chicago Film Critics Association Awards, ai Los Angeles Film Critics Association Awards, ai New York Film Critics Circle Awards, ai Critics' Choice Awards, ai Screen Actors Guild Awards e agli European Film Awards. Nel 2001 vince un Globo di Cristallo al Festival internazionale del cinema di Karlovy Vary per il suo contributo al cinema mondiale.[17] Lo stesso anno appare nel film Il trionfo dell'amore, prodotto da Bernardo Bertolucci, e interpreta il padre di Anna Frank nella miniserie ABC La storia di Anna Frank. Ottiene la sua quarta candidatura agli Oscar, la seconda nella categoria miglior attore protagonista, per La casa di sabbia e nebbia (2003), dove interpreta il colonnello iraniano Massoud Amir Behrani. Ottiene anche una candidatura ai Golden Globe e agli Independent Spirit Awards.

Nel 2004 recita in Thunderbirds e Suspect Zero, entrambi stroncati dal pubblico e dalla critica. Viene nuovamente diretto da Polanski nell'adattamento cinematografico del 2005 di Oliver Twist, nel ruolo di Fagin. Nel 2006 recita a fianco di Morgan Freeman in Slevin - Patto criminale e viene candidato ai Razzie Awards come peggior attore non protagonista per la sua interpretazione in BloodRayne (2005). Lo stesso anno viene candidato agli Emmy, ai Golden Globe e ai Satellite Awards per la sua interpretazione nel film per la televisione Mrs. Harris, in cui interpreta il cardiologo Herman Tarnower, ucciso dalla sua amante Jean Harris, interpretata da Annette Bening. Sempre in televisione appare in un episodio de I Soprano nei panni di sé stesso. Nel 2007, Kingsley interpreta un assassino polacco nella commedia You Kill Me, venendo candidato ai Satellite Awards come miglior attore in un film commedia o musicale. L'anno seguente, invece, ottiene una "tripla" candidatura ai Razzie come peggior attore non protagonista per le sue interpretazioni in Fa' la cosa sbagliata, War, Inc. e Love Guru.

Nel 2010, Kingsley doppia Sabine nel videogioco targato Lionhead Studios Fable III e recita al fianco di Leonardo DiCaprio in Shutter Island, diretto da Martin Scorsese, e di Jake Gyllenhaal in Prince of Persia - Le sabbie del tempo, trasposizione dell'omonima serie videoludica. Nel 2011 viene diretto nuovamente da Scorsese nel fiabesco Hugo Cabret, dove interpreta una versione fittizia di Georges Méliès. L'anno seguente ritrova Sacha Baron Cohen, con cui aveva collaborato in Hugo Cabret, nel film satirico Il dittatore. Nel 2013 prende parte al film di supereroi Iron Man 3, interpretando il villain Trevor Slattery, e recita in Ender's Game. Nel 2014 interpreta il saggio ebreo Nun nel film biblico Exodus - Dei e re di Ridley Scott e il faraone Merenkahre in Notte al museo - Il segreto del faraone.[18] Sempre nel 2014 Kingsley interpreta per la seconda volta Trevor Slattery nel cortometraggio All Hail the King, ed entra nel cast di celebrità chiamate a doppiare il remake in live-action di uno dei più famosi Classici Disney, Il libro della giungla, diretto da Jon Favreau e uscito nel 2016; nel film Kinsgley interpreta il ruolo della pantera nera Bagheera.[19]

Nel 2021 torna nuovamente nel ruolo di Trevor Slattery nel film Shang-Chi e la leggenda dei Dieci Anelli.

Vita privata modifica

Ben Kingsley è stato sposato dal 1966 al 1972 con l'attrice televisiva Angela Morant, da cui ha avuto due figli: Jasmin e Thomas Alexis.[20] Dal 1978 al 1992 è stato sposato con la regista teatrale Alison Sutcliffe, da cui ha avuto due figli, Edmund e Ferdinand, entrambi attori.[20] Nel 2003 ha sposato Alexandra Christmann; i due si sono separati nel 2005, dopo che delle foto che ritraevano la moglie in atteggiamenti intimi con un altro uomo sono trapelate su internet.[21] Dal 2007 è sposato con l'attrice e modella brasiliana Daniela Lavender.[22]

Il 1º gennaio 2002 è stato insignito del titolo di Knight Bachelor, l'onorificenza cavalleresca più alta per un civile, dalla regina Elisabetta II presso Buckingham Palace per i servigi resi al cinema e al teatro britannici.[23][24] La notizia della nomina è stata annunciata il 31 dicembre 2001, casualmente anche data del 58º compleanno dell'attore.[24][25] Dopo essere stato nominato cavaliere, ha dichiarato: "vincere un Oscar in confronto diventa insignificante [...] è davvero qualcosa di insormontabile. Sono sempre stato affascinato dall'antico, dalla mitologia, da queste isole e dalla loro tradizione orale. Io stesso mi sento come un cantastorie e credo che ricevere il cavalierato ne sia il pieno riconoscimento."[23] Notoriamente molto fiero del suo titolo,[23][26] nel 2006 l'attore è stato al centro di numerose polemiche per via della scelta di farsi accreditare come "Sir Ben Kingsley" in Slevin - Patto criminale e per via della sua presunta abitudine a farsi chiamare col suo titolo completo sul set e dai giornalisti.[27] Kingsley si è dissociato dall'avvenimento, definendolo "un passo falso dei produttori" e ha negato tale abitudine, dichiarando: "Se ho mai insistito con un mio collega sul set per essere chiamato 'Sir', sono profondamente dispiaciuto e mortificato. Non ricordo di averlo mai fatto, e io tendo a non dimenticare".[28] Si è poi scusato anche per situazioni simili avvenute fuori dal set, dichiarando che gli eccessi di zelo riguardanti il suo titolo erano dovuti alla sua insicurezza, originata a causa del razzismo subito nell'infanzia e durante l'inizio della carriera per via delle sue origini indiane e al rapporto di ostilità con la madre, attrice anch'essa, che non aveva mai accettato né sostenuto i suoi successi.[26][28]

Nel 1984 è stato insignito della quarta più elevata onorificenza civile indiana, il Padma Shri.[29] Nel maggio del 2010 ha ricevuto la sua stella sulla Hollywood Walk of Fame.[30]

Sempre impegnato in progetti etici e di solidarietà, il 27 gennaio 2015 ha tenuto il discorso ufficiale nel Giorno della Memoria, preparato dallo scrittore italiano Matteo Corradini, nel campo di concentramento di Theresienstadt durante la commemorazione internazionale Let My People Live.[31] Nonostante il suo impegno contro l'antisemitismo e il gran numero di personaggi ebrei interpretati negli anni lo abbiano erroneamente identificato come tale, Kingsley non è ebreo. Nel 1994 ha dichiarato "potrei anche avere un minimo di sangue [...] ebraico da parte di mia madre, ma è una connessione talmente labile da risultare insignificante".[32]

Filmografia modifica

Attore modifica

Cinema modifica

Televisione modifica

Cortometraggi modifica

Doppiatore modifica

Produttore modifica

Teatro (parziale) modifica

Riconoscimenti modifica

Doppiatori italiani modifica

Nelle versioni in italiano dei suoi film, Ben Kingsley è stato doppiato da:

  • Stefano De Sando in Il trionfo dell'amore, Delitto e castigo, Thunderbirds, Slevin - Patto criminale, Prince of Persia - Le sabbie del tempo, Il dittatore, Iron Man 3, Ender's Game, Medicus, Exodus - Dei e re, Tut - Il destino di un faraone, Autobahn - Fuori controllo, Security, War Machine, Giochi di potere, Operation Finale, Armi chimiche, Shang-Chi e la leggenda dei Dieci Anelli
  • Dario Penne in I signori della truffa, Giuseppe, The Assignment - L'incarico, Fotografando i fantasmi, Da che pianeta vieni?, Sexy Beast - L'ultimo colpo della bestia, La casa stregata, La casa di sabbia e nebbia, Transsiberian, Fa' la cosa sbagliata, Shutter Island, Hugo Cabret, Guida tascabile per la felicità, Robot Overlords, Il tenente ottomano
  • Franco Zucca in In cerca di Bobby Fischer, Schindler's List - La lista di Schindler, The Confession, L'ultima legione, War, Inc., Life
  • Luca Biagini in Lezioni d'amore, Self/less, Night Hunter, Red Sea Diving, La meravigliosa storia di Henry Sugar, Veleno
  • Sergio Di Stefano in Tartaruga ti amerò, Bugsy, La 12ª notte, BloodRayne, I Soprano
  • Sergio Graziani in Maurice, Il treno di Lenin, Oliver Twist
  • Ennio Coltorti in La bottega degli orrori di Sweeney Todd, La storia di Anne Frank, Tuck Everlasting - Vivere per sempre
  • Riccardo Cucciolla in L'isola di Pascali, Il segreto del Sahara
  • Pietro Biondi in La morte e la fanciulla, Alice nel Paese delle Meraviglie
  • Francesco Pannofino in Mosè, Suspect Zero
  • Giorgio Lopez in Regole d'onore, Stonehearst Asylum
  • Natalino Libralesso in Harem, Il risveglio del tuono
  • Sergio Fantoni in Gandhi
  • Sergio Di Giulio in Le allegre comari di Windsor
  • Michele Kalamera in Tradimenti
  • Piero Tiberi in Senza indizio
  • Eros Pagni in Cellini - Una vita scellerata
  • Adalberto Maria Merli ne L'amore necessario
  • Renato Cortesi in Dave - Presidente per un giorno
  • Renzo Stacchi in Specie mortale
  • Nino Prester in Mrs. Harris
  • Omero Antonutti in Love Guru
  • Andy Luotto in Notte al museo - Il segreto del faraone
  • Massimo Lopez in The Walk
  • Antonio Sanna in Locked Down
  • Gianni Giuliano in Daliland

Da doppiatore è sostituito da

Onorificenze modifica

— 1984[33]
«Per i servigi resi all'arte recitativa.»
— 1º gennaio 2002[23][24]

Note modifica

  1. ^ a b c d e (EN) Cole Moreton, The dark family secret that drove Ben Kingsley to success, in Daily Mail, 21 maggio 2010. URL consultato il 12 giugno 2017.
  2. ^ (EN) Biografia dell'attore, su Film Reference.com.
  3. ^ (EN) Stuart Husband, Sir Ben Kingsley: 'Without a mask, I haven't got a clue', in The Daily Telegraph, 24 aprile 2013.
  4. ^ (EN) Leslie Bennetts, Ben Kingsley’s Journey From Hamlet to Gandhi, in New York Times, 13 dicembre 1982.
  5. ^ (EN) Richard Von Busack, Sexy Beast, in Metroactive movies, marzo 2005.
  6. ^ (EN) Rujul Pathak, Ben Kingsley's Chameleon Characters, su Little India.com, 15 giugno 2005 (archiviato dall'url originale il 27 settembre 2007).
  7. ^ (EN) BBC:Sir Ben Kingsley's gold turban, su bbc.co.uk.
  8. ^ (EN) Naomi Pfefferman, Shoah dramas continue to compel actor Ben Kingsley, in L.A. Jewish Journal, 18 maggio 2001.
  9. ^ (EN) Tom Tugend, Incidental Intelligence, in Jewish Journal, 13 aprile 2001.
  10. ^ (EN) Hilary Leila Krieger, 'Gandhi' brings his 'truth-force' to Palestinian audiences, in The Jerusalem Post, 10 aprile 2005. URL consultato il 9 dicembre 2007 (archiviato dall'url originale il 5 novembre 2012).
  11. ^ (EN) John Walsh, Sir Ben Kingsley: 'I was blessed by being a very popular child, in The Independent, 6 marzo 2010. URL consultato il 7 marzo 2010 (archiviato dall'url originale l'8 marzo 2010).
  12. ^ a b Intervista ad Inside the Actors Studio.
  13. ^ a b (EN) Sir Ben's Sexy honour, su BBC News. URL consultato il 31 dicembre 2001.
  14. ^ (EN) Jack Kroll, A magnificent life of Gandhi, in Newsweek, 13 dicembre 1982, p. 60.
  15. ^ KINGSLEY, Ben, su Enciclopedia del Cinema Treccani. URL consultato il 21 giugno 2017.
  16. ^ (EN) Berlinale: 1998 Juries, su berlinale.de. URL consultato il 14 gennaio 2012.
  17. ^ (EN) Andre Deutsch, Variety International Film Guide, p. 377 (2003)
  18. ^ (EN) Ridley Scott In ‘Exodus’ Talks With Ben Kingsley, John Turturro, Sigourney Weaver, Aaron Paul, su deadline.com, 27 agosto 2013. URL consultato il 16 settembre 2013.
  19. ^ (EN) Ben Kingsley To Voice Bagheera In Disney’s ‘The Jungle Book’, su Deadline, 25 giugno 2014. URL consultato il 25 giugno 2014 (archiviato dall'url originale il 28 giugno 2014).
  20. ^ a b (EN) Sir Ben Kingsley: my Hollywood actress mother was jealous of my success, in The Telegraph. URL consultato il 28 giugno 2015.
  21. ^ (EN) Kingsley Admits Devastation at Adulterous Wife Photos, su Contact Music News, 16 novembre 2005. URL consultato il 15 agosto 2007.
  22. ^ (EN) Kingsley weds Brazilian actress, su BBC, 7 settembre 2007. URL consultato il 1º gennaio 2010.
  23. ^ a b c d (EN) Sir Ben: "Knighthood beats Oscar", su bbc.co.uk. URL consultato il 13 marzo 2013.
  24. ^ a b c (EN) New Year's Honours List - United Kingdom, in The London Gazette, n. 56430, 31 dicembre 2001, p. 1.
  25. ^ (EN) Parker and Kingsley receive New Year knighthoods, in The Guardian, 31 dicembre 2001. URL consultato il 13 giugno 2014.
  26. ^ a b (EN) John Hiscock e Emily Retter, Why Sir Ben Kingsley's knighthood really means so much to him, in The Daily Mirror, 9 settembre 2014. URL consultato il 17 giugno 2017.
  27. ^ (EN) Sir Ben is barmy to insist on his title says (Lord) Puttnam, in The Independent, 21 febbraio 2006. URL consultato il 17 giugno 2017.
  28. ^ a b (EN) If I ever insisted on being called 'Sir' on a film, then I am really sorry, says Sir Ben Kingsley, in The Daily Telegraph, 26 febbraio 2006. URL consultato il 17 giugno 2015.
  29. ^ (EN) Padma Awards, su india.gov.in. URL consultato il 10 luglio 2009 (archiviato dall'url originale il 9 ottobre 2012).
  30. ^ (EN) Sir Ben Kingsley gets star on Hollywood Walk of Fame, su BBC News. URL consultato il 20 giugno 2010.
  31. ^ Matteo Corradini, I ragazzi di Terezín, in Il Post, 4 febbraio 2015. URL consultato il 17 giugno 2017.
  32. ^ (EN) Joe Pollack, He's No Stranger to Holocaust, in St. Petersburg Times, 3 gennaio 1994. URL consultato il 28 novembre 2011.
  33. ^ (EN) Padma Awards Directory (1954–2014) (PDF), su Ministry of Home Affairs (India), 21 maggio 2014, pp. 72–94. URL consultato il 22 marzo 2016 (archiviato dall'url originale il 15 novembre 2016).

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