Bernt Engelmann (Berlino, 20 gennaio 1921Monaco di Baviera, 14 aprile 1994) è stato uno scrittore e giornalista tedesco.

Engelmann (a destra) insieme a Hermann Kant (1987)

Biografia modifica

Di idee democratico-socialiste, scrittore e giornalista freelance dal 1961, fu una figura molto controversa nel panorama letterario della Repubblica Federale Tedesca.[1][2] Ottenne fama grazie alla trilogia best seller Ein deutsches Antigeschichtsbuch ("Una Anti-storia Germanica"), pubblicata tra il 1974 e il 1977.[1] Il suo stile prediligeva un approccio storico-documentaristico alla materia dei suoi romanzi.[1] Come giornalista collaborò con importanti testate, tra cui il Der Spiegel, e con la televisione, curando tra gli altri il programma Panorama per ARD.[2]

Spesso in polemica con le politiche della Germania Ovest, fu vice-presidente del PEN Club della RFT e portavoce dell'associazione degli scrittori tedeschi, e durante la sua tenuta istituì rapporti stretti e cordiali con Hermann Kant, allora presidente dell'unione degli scrittori della RDT.[1][2] Le critiche alle sue politiche di avvicinamento con la Germania Est portarono alle sue dimissioni da tutte le cariche nel 1983.[1] Dopo la riunificazione emersero suoi collegamenti con la Stasi.[1][2]

Note modifica

  1. ^ a b c d e f John Sandford, Engelmann, Bernt, in Encyclopedia of Contemporary German Culture, Routledge, 2013, ISBN 1136816100.
  2. ^ a b c d Michael Behrendt, Stasi führte Bernt Engelmann als IM "Albers", in Die Welt, 18 giugno 2004. URL consultato il 26 maggio 2020.

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