Bibbona

comune italiano

Bibbona è un comune italiano di 3 189 abitanti della provincia di Livorno in Toscana.

Bibbona
comune
Bibbona – Stemma
Bibbona – Bandiera
Bibbona – Veduta
Bibbona – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Toscana
Provincia Livorno
Amministrazione
SindacoMassimo Fedeli (PD) dal 26-5-2014 (2º mandato dal 27-5-2019)
Territorio
Coordinate43°16′12.64″N 10°35′54.73″E / 43.270177°N 10.598535°E43.270177; 10.598535 (Bibbona)
Altitudine80 m s.l.m.
Superficie65,68 km²
Abitanti3 189[2] (31-7-2023)
Densità48,55 ab./km²
FrazioniLa California, Marina di Bibbona
Comuni confinantiCasale Marittimo (PI), Castagneto Carducci, Cecina, Guardistallo (PI), Montecatini Val di Cecina (PI), Monteverdi Marittimo (PI)
Altre informazioni
Cod. postale57020
Prefisso0586
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT049001
Cod. catastaleA852
TargaLI
Cl. sismicazona 3 (sismicità bassa)[3]
Cl. climaticazona D, 1 417 GG[4]
Nome abitantibibbonese, bibbonesi[1]
Patronosan Bartolomeo
Giorno festivo13 gennaio
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Bibbona
Bibbona
Bibbona – Mappa
Bibbona – Mappa
Posizione del comune di Bibbona all'interno della provincia di Livorno
Sito istituzionale

Geografia fisica modifica

Territorio modifica

Il comune di Bibbona si trova nella Val di Cecina nell'Alta Maremma o Maremma Settentrionale, storicamente conosciuta come Maremma Pisana (detta oggi anche Maremma Livornese), e il suo territorio, che comprende circa quattro chilometri di arenili oltre a un grande bosco di notevole valore naturalistico, si estende dalle pendici delle Colline Metallifere fino alla costa bagnata dal Mar Ligure. Il litorale è basso e sabbioso, caratterizzato da spiagge e da estese pinete.

Nei dintorni del paese si trova la Macchia della Magona, un bosco di 1 635 ettari, ricco di sentieri e percorsi naturali che lo collegano ai parchi della Val di Cornia ed alle zone boscose volterrane.

Il bosco ospita una riserva naturale biogenetica protetta, che comprende piante tra le quali l'arboreto da seme, piante adulte di pino bruzio, cipresso comune e pino domestico, inserite in un contesto di macchia mediterranea con specie spontanee come il leccio, la roverella e il cerro.

Clima modifica

Storia modifica

«Bibbona, castello ribellatosi nel secolo XIV dai Pisani, e datosi ai Fiorentini per istigazione dei Conti di Montescudajo. L'antica rocca è tuttora abitata. Gli edifici componenti il moderno castello sono in generale assai decenti; quello dei Gardini è vastissimo. Presso di esso è la Pieve ricostruita nel XIV secolo; le sono contigue due piazze. Alla casa del comune, posta in basso all'ingresso del castello, è apposta una iscrizione la qual ricorda che Cosimo II molto contribuì nel 1615 al restauro dei principali edifizi. Un elegante oratorio in croce greca edificato dal Comune nel 1491 trovasi a breve distanza dal castello sul fosso detto perciò della Madonna. Risiede in Bibbona un Medico-Chirurgo ed un Maestro.»

Caprone di Bibbona, statuetta in bronzo etrusca del VI secolo a.C., Museo Archeologico di Firenze
Dettaglio
 
Bronzetti etruschi dalla stipe di Bibbona, VI e V secolo a.C., Museo Archeologico di Firenze

Il toponimo di Bibbona è attestato per la prima volta nel 1109 come Biboni e deriva probabilmente da un nome di persona di origine etrusca come Vipi, divenuto in latino Vibius e poi Bibius.[7] Presso il Botro delle Bugne sono state rinvenuti resti di industria litica riferibile al Paleolitico inferiore. I dintorni di Bibbona sono abitati dal periodo villanoviano della civiltà etrusca. Tra i reperti etruschi trovati nell'area si segnalano il Capro o Caprone, un bronzetto del VI secolo a.C., e una serie di bronzetti votivi provenienti dalla cosiddetta "stipe di Bibbona" conservati al Museo Archeologico di Firenze.

Non distante dall'attuale abitato, nella piana nel 797 un nobile lucchese fondò un piccolo monastero che in seguito passò sotto il patronato della cattedrale di Lucca. Nel 1040 si ha notizia del suo castello (curte Biboni... cum castello), forse politicamente legato ai potenti Farolfi di Lucca,[8] mentre nel secolo successivo si ha notizia di una disputa tra Ugo della Gherardesca del fu Tedice III ed il vescovo di Lucca sull'esercizio dei diritti feudali della zona, testimonianza della potente crescita dei conti della Gherardesca che esercitavano il loro dominio dal fiume Cecina fino a Vignale e dalle colline di Monteverdi fino alla costa.[9] I conti divennero i maggiori alleati della Repubblica di Pisa che vi esercitò il proprio dominio fino al XVI secolo.

La cinta difensiva del centro fortificato, di cui tuttora si vedono le tracce, risale al XII secolo[10] e fu successivamente ampliata fino a comprendere tutto il colle del centro storico. Sul lato orientale del centro si eleva ancora un'imponente torre quadrata, ben conservata. Insieme alla pregevole pieve di San Ilario del XIII secolo, costituisce una delle testimonianze archiotettoniche di maggior rilievo ed interesse.

I primi passi come comunità vengono però fatti risalire al 1490, quando furono scritti i primi statuti. Contesa per lungo tempo da Firenze e Pisa, fu annessa con tutto il territorio alla Repubblica Fiorentina (1406)[10] e seguì poi le vicende del Granducato di Toscana.

Fu solo verso la fine del XVIII secolo, in seguito alle bonifiche iniziate per ordine di Pietro Leopoldo (bonifiche leopoldine), che gli ampi territori paludosi ed inospitali dell'entroterra furono resi abitabili.

Le prime opere di bonifica dei terreni paludosi costieri si ebbero con il marchese Carlo Ginori che nel 1738 aveva acquistato il marchesato di Riparbella, Cecina e Bibbona. Il territorio bibbonese interessato al prosciugamento delle terre andava dalla Fossa delle Tane che scendeva dalla collina di Casale Marittimo alla Fossa Camilla di Bolgheri, interessando il padule dello Staio, il Fosso della Madonna e il vasto padule di Morcaiola a ridosso delle dune costiere. L'area fu tuttavia bonificata definitivamente intorno alla metà del XIX secolo, essendovi già nel 1842 molte terre già palustri divenute coltivabili nell'alta "Maremma Pisana" con l'attuazione del tipico sistema colonico e delle conseguenti formazioni di unità poderali, spezzando il latifondo terriero che da secoli vi insisteva. Nacquero i primi nuclei fuori dal centro storico di Bibbona e nuova popolazione si distribuì nella pianura della campagna redenta. Le coltivazioni furono protette dai forti venti marini con la piantumazione di una vasta pineta costiera, caratteristica delle ultime opere di risanamento ambientale delle coste toscane negli ultimi decenni del governo lorenese (pinete demaniali).

Alla fine degli anni ottanta del XVIII secolo fu costruito il forte sulla spiaggia antistante. Nel 1868 la zona era completamente appoderata. Negli anni '70-80 del XX secolo, al fine di sviluppare il turismo nella zona, fu costruita alle spalle del forte alcune di colonie marine e campeggi che si accompagnarono ad abitazioni private ed infine ad un vasto progetto programmatico di "residence" che saturarono la zona (residence "Marina del Forte", lotti A, B, C, H; residence settore nord), creando una serie di piccoli centri commerciali.

Simboli modifica

Lo stemma è stato riconosciuto con D.C.G. del 4 agosto 1930.[11]

«D'azzurro, al leone d'oro, lampassato di rosso, posto sopra una pianura di verde. Ornamenti esteriori da Comune.»

Il gonfalone, concesso con regio decreto del 30 maggio 1930[11], è un drappo di colore rosso, ornato di ricami d'argento e caricato dello stemma comunale, con la iscrizione centrata in argento: "Comune di Bibbona".

Monumenti e luoghi d'interesse modifica

 
Mulino a vento Il Cardellino

Il centro storico del borgo, dalle caratteristiche strade lastricate in pietra, si snoda entro il perimetro dell'antico castello e ospita alcuni edifici di notevole valore artistico e storico. Tra le architetture civili spicca il Palazzo del Comune vecchio, di impianto medievale e dalla facciata ornata dai numerosi stemmi delle famiglie nobiliari; non è comunque noto l'anno di fondazione, mentre sono documentati numerosi restauri dal XVII secolo fino ai giorni nostri. Sulla piazza Gramsci sorge il Palazzo Gardini, che in epoca granducale fu sede dell'amministrazione delle Reali Possessioni; fu venduto all'asta alla fine del Settecento e assunse l'aspetto odierno nel corso del secolo successivo. Altra presenza è la medievale fonte di Bacco, situata subito fuori dalle mura.

 
Portone di abitazione

Bibbona conserva inoltre numerose tracce dell'antiche fortificazioni. Nel punto più alto dell'abitato, presso piazza delle Vittoria, si innalza la cosiddetta Rocca; probabilmente fu costruita intorno al XIII secolo come residenza di una famiglia signorile, ma successivamente fu utilizzata come torre d'avvistamento. Restaurata più volte nel corso dei secoli, la parte superiore crollò a seguito del terremoto del 1846. Nella frazione di Marina di Bibbona si trova inoltre un forte settecentesco, costruito per volontà dei Lorena.

A circa 1 km dalla città si trova un vecchio mulino a vento Il Cardellino attivo dal XVIII secolo agli inizi del XX secolo. È stato restaurato nel 1967 dal proprietario Enrico Niccolini[12].

Tra le architetture religiose si segnalano:

  • la medievale pieve di Sant'Ilario, fondata nell'XI secolo ed ampliata nel secolo seguente, che oltre ad opere pittoriche di rilievo conserva un prezioso tabernacolo in marmo bianco;
 
Pieve Sant'Ilario

Società modifica

Evoluzione demografica modifica

Abitanti censiti[13]

Etnie e minoranze straniere modifica

Secondo i dati ISTAT al 31 dicembre 2018 la popolazione di Bibbona è per circa l'87,90% di cittadinanza italiana. La popolazione straniera residente ammontava a 393 persone, il 12,10% della popolazione. Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente[14] erano:

  1. Romania, 144 – 4,43%
  2. Marocco, 90 – 2,77%
  3. Senegal, 35 – 1,08%
  4. Albania, 29 – 0,89%
  5. Ucraina, 20 – 0,62%
  6. Svizzera, 17 – 0,52%

Cultura modifica

Eventi modifica

 
Vicoli del centro storico
 
Fonte di Bacco
  • Oliando: degustazione di olio extra vergine di oliva nel centro storico che si svolge nel periodo di Pasqua.
  • Il Palio delle Botti e la Festa del cedro: appuntamenti storici della tradizione bibbonese che prevedono una sfida tra i rioni, con le botti. Si svolgono a Pasquetta.
  • La Sacra Rappresentazione della Passione di Cristo: processione e rappresentazione per le vie del borgo. Si svolge il Venerdì Santo.
  • La Festa per la Bandiera Blu: Si svolge in piazza del Forte a Marina di Bibbona all'inizio dell'estate.
  • La Fiera della Zootecnia: si svolge a La California. Protagoniste le mucche di razza chianina.

Geografia antropica modifica

Frazioni modifica

  • La California: località caratterizzata da grandi estensioni di campi coltivati e da poche case rurali. Il nome di questa località nasce da una storia di emigrazione: un abitante di Bibbona, emigrato nel secolo scorso negli Stati Uniti e precisamente in California, dove riuscì a fare una piccola fortuna, una volta tornato al proprio paese natale, decise di costruirvi una fattoria che volle quindi chiamare con il nome della nazione che lo aveva ospitato. Col passare del tempo, il nome è stato poi esteso all'intera borgata ed i suoi dintorni.
  • Marina di Bibbona: uno dei centri di maggiore interesse turistico della Costa degli Etruschi, conosciuta anche come Marina del Forte, in riferimento al forte edificato dal granduca sulla costa nel 1780 della stessa tipologia di quello di Marina di Castagneto e di Forte dei Marmi e che si può ancora ammirare sulla spiaggia, si estende lungo un tratto di costa sabbioso, con spiagge caratterizzate da un aspetto marcatamente a "duna", delimitate da una fascia di vegetazione costituita da macchia mediterranea e pineta.

Economia modifica

Nel XV secolo uno dei primi statuti della comunità di Bibbona imponeva ad ogni capofamiglia di piantare ogni anno un olivo ed un paio di alberi da frutto e di coltivare l'orto, acciocché abbondanza sia di cavoli. Fino a non molto tempo fa, l'economia locale era ancora caratterizzata dalla divisione in poderi coltivati da famiglie di mezzadri. Da qualche decennio a questa parte, la diffusa rete di strutture ricettive presenti in particolar modo nella fascia litoranea, fa sì che il turismo sia la maggiore risorsa economica di questo territorio. Ancora notevole anche la produzione di olio d'oliva e di vino.

Infrastrutture e trasporti modifica

Ferrovie modifica

All'interno del comune è presente la stazione di Bolgheri che è ormai l'unica stazione ferroviaria di Bibbona dopo la chiusura della stazione di Bibbona.

Amministrazione modifica

Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
9 giugno 1985 18 giugno 1990 Giuliano Fulceri Partito Comunista Italiano Sindaco [15]
18 giugno 1990 24 aprile 1995 Pierino Barsotti Partito Comunista Italiano Sindaco [15]
24 aprile 1995 14 giugno 1999 Lorenzo Ciarcia Progressisti Sindaco [15]
14 giugno 1999 14 giugno 2004 Lorenzo Ciarcia centro-sinistra Sindaco [15]
14 giugno 2004 8 giugno 2009 Fiorella Marini centro-sinistra Sindaco [15]
8 giugno 2009 26 maggio 2014 Fiorella Marini lista civica Bibbona unita Sindaco [15]
26 maggio 2014 27 maggio 2019 Massimo Fedeli lista civica Bibbona unita Sindaco [15]
27 maggio 2019 in carica Massimo Fedeli lista civica Bibbona unita Sindaco [15]

Note modifica

  1. ^ Teresa Cappello, Carlo Tagliavini, Dizionario degli etnici e dei toponimi italiani, Bologna, Pàtron Editore, 1981, p. 53.
  2. ^ Bilancio demografico mensile anno 2023 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT, 3 ottobre 2023. URL consultato il 7 ottobre 2023.
  3. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  4. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  5. ^ rete.toscana.it, Classificazione sismica in Toscana (pdf) (PDF) [collegamento interrotto], su rete.toscana.it. URL consultato il 17 agosto 2013.
  6. ^ Attilio Zuccagni-Orlandini, Indicatore topografico della Toscana granducale, Giuseppe Polverini Editore, Firenze 1856, p. 781.
  7. ^ AA.VV., Nomi d'Italia. Origine e significato dei nomi geografici di tutti i comuni, 2010, p. 84.
  8. ^ A. Augenti, Castelli: storia e archeologia del potere nella Toscana medievale, Volume 1, 2000, p. 114.
  9. ^ E. Repetti, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, volume 1, 1833, p. 315.
  10. ^ a b S. Mordhorst, Guida alla Val di Cecina, Siena 1996, p. 59.
  11. ^ a b Bibbona, su Archivio Centrale dello Stato. URL consultato il 19 marzo 2024.
  12. ^ Cartello di segnalazione (JPG), su commons.wikimedia.org.
  13. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  14. ^ Dati Istat stranieri 2018, su demo.istat.it. URL consultato il 7 marzo 2020 (archiviato dall'url originale il 6 agosto 2017).
  15. ^ a b c d e f g h http://amministratori.interno.it/

Bibliografia modifica

  • A. Varisco, I Segni dei Cavalieri. Templari, Giovanniti e Stefaniani a Bibbona e in Alta Maremma, Arcidosso, Effigi, 2014.
  • S. Mordhorst, Guida alla Val di Cecina, Siena 1996.
  • Repetti online, Dizionario Geografico Fisico e Storico della Toscana, su stats-1.archeogr.unisi.it. URL consultato il 21 novembre 2013 (archiviato dall'url originale il 10 aprile 2015).

Voci correlate modifica

Altri progetti modifica

Collegamenti esterni modifica

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