Bismutinite

minerale di solfuro di bismuto (III).

La bismutinite è un minerale, un solfuro di bismuto. Il nome deriva dalla sua composizione chimica[1][2], è detta anche bismutina. Descritta per la prima volta da James Dwight Dana (1813–1895) mineralogista, zoologo e geologo statunitense nel 1868.

Bismutinite
Classificazione Strunz2.DB.05
Formula chimicaBi2S3
Proprietà cristallografiche
Gruppo cristallinotrimetrico
Sistema cristallinoortorombico[1][2], rombico[3]
Classe di simmetriadipiramidale[1][2]
Parametri di cellaa = 11,13, b = 11,27, c = 3,97[1], a = 11,12, b = 11,25, c = 3,97[2]
Gruppo puntuale2/m 2/m 2/m[1][2]
Gruppo spazialePbnm[1][2]
Proprietà fisiche
Densità6,75-6,81, 6,8[3], 6,8[1][2]-7,2[1] g/cm³
Durezza (Mohs)2[3][1][2]-2,5[2]
Sfaldaturaperfetta[3][1][2] secondo {010}[1][2], debole secondo {100} e {110}[2]
Fratturairregolare, fragile[1]
Coloregrigio piombo con un tocco di bianco stagno[3], grigio[1], bianco stagno[1], bianco argento[1], da grigio piombo a bianco stagno[2], grigio stagno con sfumature giallastre o bluastre
Lucentezzametallica[1][2]
Opacitàopaca[1][2]
Strisciogrigio[1] brillante, grigio piombo[2]
Diffusionerara[3]
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Abito cristallino modifica

Prismi allungati, striati longitudinalmente.

Origine e giacitura modifica

L'origine può essere diversa: primaria è essenzialmente idrotermale; secondaria invece può essere pegmatitica o metasomatica di contatto.

Il minerale si trova in alcuni giacimenti metalliferi, associato a pirite, arsenopirite, bismuto nativo, o a minerali di stagno-wolframio, ecc. e anche nelle pegmatiti[3].

Forma in cui si presenta in natura modifica

Si presenta in cristalli, più spesso in aggregati raggiati lamellari e granulari. In cristalli allunati spesso striati[3].

Caratteri fisico-chimici modifica

È flessibile e settile (facilmente tagliabile in sottili lamine). Fonde alla fiamma di candela; schizza e fonde al cannello. Solubile in HNO3[3], in HCl caldo e nelle basi. Forma un precipitato bianco diluendo con H2O.

  • Peso molecolare: 514,16 gm[1]
  • Indice di fermioni: 0,0014040467[1]
  • Indice di bosoni: 0,9985959533[1]
  • Fotoelettricità: 1572,72 barn/elettrone[1]
  • anisotropismo: forte, specialmente in olio[2]
  • riflettività[2]:
    • 400nm R1=35.7% R2= 46.2%
    • 420nm R1=36.4% R2= 47.2%
    • 440nm R1=37.2% R2= 47.9%
    • 460nm R1=37.7% R2= 48.3%
    • 480nm R1=37.7% R2= 48.8%
    • 500nm R1=37.6% R2= 49.4%
    • 520nm R1=37.3% R2= 49.6%
    • 540nm R1=37.1% R2= 49.1%
    • 560nm R1=36.9% R2= 48.7%
    • 580nm R1=36.8% R2= 48.3%
    • 600nm R1=36.6% R2= 47.8%
    • 620nm R1=36.4% R2= 47.3%
    • 640nm R1=36.3% R2= 46.8%
    • 660nm R1=36.1% R2= 46.3%
    • 680nm R1=36.0% R2= 45.8%
    • 700nm R1=35.9% R2= 45.4%

Località di ritrovamento modifica

A Schneeberg e Bad Lobenstein, in Germania; bei cristalli a Tasna, in Bolivia; a Băița, in Romania; e a Cerro de Pasco, in Perù. In Italia in lunghi cristalli si trova inclusa nella siderite della miniera di Brosso in provincia di Torino, associata con calcopirite nella miniera del Baitello presso Pisogne, in provincia di Brescia; in cristalli entro la pegmatite a Prata Camportaccio, in provincia di Sondrio. Si rinviene inclusa nella pirite della miniera di Boccheggiano, comune di Montieri, in provincia di Grosseto.
Esemplari fortemente antimoniferi si trovano nel cantiere dei Falcacci, a Rio Marina, nell'Isola d'Elba. In Sardegna infine si trova in tracce, assieme a bismuto nativo nelle miniere di Gerra S'Olioni e Fenugu Sibiri, a Gonnosfanadiga, nella provincia del Sud Sardegna.

Utilizzi modifica

Estrazione del bismuto. È il principale composto da cui si estrae[senza fonte].

Varietà modifica

L'horobetsuite è una varietà di bismutinite ricca di antimonio.

Note modifica

  1. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v (EN) Webmin, su webmineral.com.
  2. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r (EN) mindat, su mindat.org.
  3. ^ a b c d e f g h i Carlo Maria Gramaccioli, II. Solfuri, in Come collezionare i minerali dalla A alla Z, vol. 1, Milano, Alberto Peruzzo editore, 1988, pp. 112-113.

Altri progetti modifica

Collegamenti esterni modifica

  • (EN) Webmin, su webmineral.com.
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