Il Blanchard Brd.1 era un idrovolante a scafo centrale, bimotore, biplano, realizzato dalla Société des Avions Blanchard e che prestò servizio presso l'Aéronavale durante gli anni venti. Aveva un equipaggio di tre persone ed era usato per l'avvistamento, la ricognizione ed il bombardamento. Progettato dall'ingegnere Maurice Blanchard, il prototipo volò per la prima volta nel 1922.

Blanchard Brd.1
Descrizione
Tipoidroricognitore
idrobombardiere
Equipaggio3
ProgettistaMaurice Blanchard
CostruttoreBandiera della Francia Société des Avions Blanchard
Data primo volo1922
Data entrata in servizio1923
Data ritiro dal servizio1925
Utilizzatore principaleBandiera della Francia Aéronavale
Esemplari24[1]
Altre variantiBrd.2
Dimensioni e pesi
Lunghezza13,85 m
Apertura alare19,00 m
Altezza5,00 m
Superficie alare85,00 m²
Peso a vuoto2 465 kg kg
Peso max al decollo3 930 kg
Propulsione
Motore2 Hispano-Suiza 8Fe 8 cilindri a V, raffreddati a liquido
Potenza275 hp (205 kW)
Prestazioni
Velocità max170 km/h a 0 m
Velocità di crociera125 km/h
Autonomia250 km
Tangenza3 500 m
Armamento
Mitragliatrici2 calibro 7,7 mm
Bombefino a 300 kg

i dati sono estratti da dati estratti da Jane's Encyclopedia of Aviation[2]

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Storia del progetto modifica

Dopo la costituzione della Société des Avions Blanchard avvenuta nel 1920, il suo proprietario, l'ingegnere Maurice Blanchard, realizzò il progetto dell'idrovolante da ricognizione e bombardamento Brd.1, che suscitò l'interesse delle autorità militari francesi.

Tecnica modifica

Il Blanchard Brd.1 era un idrovolante a scafo centrale con galleggianti equilibratori, bimotore e configurazione alare biplana. Lo scafo, dotato di carena a singolo gradino, era realizzato con struttura interamente lignea[3].

La configurazione alare era biplano-sesquiplana[3], ovvero con ala superiore di maggior apertura dell'inferiore, realizzate con struttura mista e ricoperte in tela. Le due ali erano collegate tra loro con una travatura, la superiore montata alta a parasole e l'inferiore alta sullo scafo. La propulsione era affidata a due motori Hispano-Suiza 8Fe, ciascuno con 8 cilindri a V raffreddati ad acqua in grado di erogare una potenza pari a 264 CV[3]. I motori erano posizionati affiancati su castelli, sorretti da tralicci in acciaio a N, ed azionanti eliche bipala in configurazione spingente.

L'equipaggio era composto da tre persone, posizionate in postazioni aperte.

L'armamento si basava su due mitragliatrici da 7,7 mm, una in postazione a prua, ed una in postazione centrale, tutte e due aperte. La capacità di trasporto bombe, suddivisa in quattro rastrelliere subalari[3], era pari a 300 kg (due bombe da 100 e due da 50 kg)[3].

Impiego operativo modifica

Costruito presso la fabbrica aeronautica Blériot, il prototipo del Blanchard Brd.1 effettuò i test di galleggiabilità sul fiume Senna, prima di effettuare il suo primo volo avvenuto nel 1922. In seguito ai positivi collaudi l'Aéronavale ordinò la produzione di 24 esemplari, destinati ad equipaggiare l'Escadrille 5RI di Saint-Raphaël. Gli aerei prestarono servizio tra il 1923 ed il 1925, quando furono ritirati in seguito alle mediocri prestazioni operative dimostrate. Nell'aprile 1924 un esemplare modificato, denominato Brd.2[3], venne impiegato dal pilota Georges Pelletier d'Oisy[3] per battere numerosi record mondiali di altitudine per idrovolanti con carico pagante[3].

Versioni modifica

  • Brd.1: versione di serie costruita in 24 esemplari per l'Aéronavale.
  • Brd.2: un esemplare di serie modificato per voli da primato.

Utilizzatori modifica

  Francia

Note modifica

  1. ^ (FR) Bruno Parmentier, Blanchard Brd-1, su Aviafrance, http://www.aviafrance.com/, 30 gennaio 1997. URL consultato il 21 aprile 2013.
  2. ^ Taylor 1989, p. 161.
  3. ^ a b c d e f g h A.A. V.V, L'Aviazione - grande enciclopedia illustrata, Novara, Istituto Geografico De Agostini, 1985, p. 174 v. III.

Bibliografia modifica

  • (EN) AA. VV., The Illustrated Encyclopedia of Aircraft (Part Work 1982-1985), Orbis Publishing, 1985.
  • AA. VV., L'Aviazione - grande enciclopedia illustrata, Novara, Istituto Geografico De Agostini, 1985, p. 174 v. III.
  • (EN) Michael John H. Taylor, Jane's encyclopedia of aviation, 2nd Edition, London, Studio Editions, 1989, ISBN 0-517-10316-8.

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