Bombycilla japonica

specie di uccello

Il beccofrusone giapponese (Bombycilla japonica (Siebold, 1824)) è un uccello passeriforme della famiglia dei Bombicillidi[2].

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Beccofrusone giapponese
Stato di conservazione
Prossimo alla minaccia (nt)[1]
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
SottoregnoEumetazoa
SuperphylumDeuterostomia
PhylumChordata
SubphylumVertebrata
InfraphylumGnathostomata
SuperclasseTetrapoda
ClasseAves
SottoclasseNeornithes
SuperordineNeognathae
OrdinePasseriformes
SottordineOscines
InfraordinePasserida
SuperfamigliaBombycilloidea
FamigliaBombycillidae
GenereBombycilla
SpecieB. japonica
Nomenclatura binomiale
Bombycilla japonica
(Siebold, 1824)

Etimologia modifica

Il nome scientifico della specie, japonica, è un riferimento all'areale di distribuzione: il suo nome comune altro non è che la traduzione di quello scientifico.

Descrizione modifica

Dimensioni modifica

Misura 15–18 cm di lunghezza, per 54-64 g di peso[3].

Aspetto modifica

 
Esemplare a Nara.

Si tratta di uccelli dall'aspetto paffuto e arrotondato, con testa squadrata e munita di becco tozzo e conico, nonché di una cresta digitiforme erettile, mentre le ali sono appuntite, le zampe corte e la coda è corta e squadrata. Nel complesso, il beccofrusone giapponese risulta molto simile all'affine beccofrusone comune, rispetto al quale questi uccelli sono più piccoli e slanciati e presentano differente distribuzione del rosso corporeo.

Il piumaggio ha aspetto sericeo ed è di colore grigio-brunastro sulla maggior parte del corpo, più tendente al bruno su dorso e ali e maggiormente orientato verso il grigio cenere su ventre, fianchi e codione, mentre testa e petto presentano sfumature rosate. Dai lati del becco parte una banda nera che raggiunge l'occhio e da qui procede assottigliandosi a punta fino all'area auricolare, andando a formare una mascherina sottolineata di bianco: anche la bavetta sotto il becco è nera, così come nere sono le remiganti (con base grigia ed una macchia ovale bianca sul lato destro della punta di ciascuna penna) e la coda (con orlo delle penne di colore rosso-violaceo). Il sottocoda è di color rosso mattone, mentre le copritrici mostrano decise sfumature rosso-violacee: in questa specie sono assenti le caratteristiche punte a goccia traslucida delle remiganti secondarie, tipiche dei beccofrusoni.

Il becco e le zampe sono di colore nerastro, mentre gli occhi sono di colore bruno scuro.

Biologia modifica

 
Esemplare si nutre su un agrifoglio a foglie tonde.
 
Due esemplari si cibano su un cachi a Nara.
 
Coppia su un agrifoglio a foglie tonde.
 
Due esemplari si passano il cibo.

Si tratta di uccelli dalle abitudini diurne e gregarie, che all'infuori della stagione degli amori vivono in stormi anche consistenti numericamente, talvolta in associazione col beccofrusone comune ed altre specie dalle abitudini similari, passando la maggior parte della giornata a spostarsi alla ricerca di cibo ed acqua e rifugiandosi al calar del sole fra i rami degli alberi per affrontare la notte.

Il richiamo del beccofrusone giapponese è molto simile a quello delle specie congeneri, ma più corto[3].

Alimentazione modifica

La dieta di questi uccelli è essenzialmente frugivora, componendosi in massima parte di frutti e bacche zuccherini e ben maturi, con una certa predilezione per i mirtilli[3]: il beccofrusone giapponese si nutre inoltre di insetti alati, catturati in volo e cercati soprattutto durante il periodo riproduttivo, quando il fabbisogno energetico di questi uccelli aumenta.

Riproduzione modifica

Il periodo degli amori va dalla fine di giugno alla fine di luglio: si tratta di uccelli monogami, nei quali la femmina si occupa da sola della costruzione del nido (una struttura a coppa di rametti intrecciati foderata internamente di fibre vegetali essiccate, posizionata sul ramo di un albero, possibilmente nei pressi del tronco) e della cova delle uova (che dura circa due settimane), mentre l'allevamento della prole (coi nidiacei che, ciechi ed implumi alla schiusa, s'involano attorno alle due settimane dalla schiusa e continuano a stare coi genitori fino al mese di vita circa) è a carico di ambedue i partner.

Distribuzione e habitat modifica

 
Esemplare si abbevera nella prefettura di Gifu.
 
Gruppo su abete d'acqua.

Come intuibile sia dal nome comune che dal nome scientifico, il beccofrusone giapponese è diffuso in Estremo Oriente: durante l'estate questi uccelli si riproducono nel nord della Manciuria (Amur, Chabarovsk e sud-est della Jacuzia in Russia, nord dell'Heilongjiang in Cina) e nel nord dell'isola di Sakhalin, mentre d'inverno migrano a sud in Giappone (dove risulta più comune nel sud dell'arcipelago), nel sud della summenzionata Sakhalin, lungo la costa della Cina centrale e nella penisola di Corea, con esemplari isolati che si spingono a Taiwan e nel centro e sud della Cina, mentre gli avvistamenti in Europa si riferiscono verosimilmente a individui fuggiti dalla cattività[3].
Si tratta di uccelli molto mobili e nomadi, che si spostano continuamente fermandosi di volta in volta dove la presenza di risorse (cibo e acqua) ne consente lo stazionamento per un certo periodo.

L'habitat del beccofrusone giapponese è rappresentato durante l'inverno dalle aree boschive primarie e secondarie e dalle aree agricole, possibilmente a bassa quota (non di rado spingendosi in aree antropizzate con presenza di aree alberate come giardini, parchi e viali), mentre durante il periodo riproduttivo questi uccelli prediligono i boschi primari di conifere (principalmente larici[3]).

Note modifica

  1. ^ (EN) BirdLife International 2012, Bombycilla japonica, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ (EN) F. Gill e D. Donsker (a cura di), Family Bombycillidae, in IOC World Bird Names (ver 9.2), International Ornithologists’ Union, 2019. URL consultato il 28 gennaio 2018.
  3. ^ a b c d e (EN) Japanese Waxwing (Bombycilla japonica), su Handbook of the Birds of the World. URL consultato il 28 gennaio 2018.

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