Bonkbuster

sottogenere della narrativa rosa

Il Bonkbuster è un sottogenere letterario della narrativa rosa.

Il termine, derivato dalla fusione del termine blockbuster e del verbo to bonk ("fare sesso"), fu coniato nel 1989 dalla scrittrice britannica Sue Limb in riferimento a un particolare tipo di romanzo rosa commerciale in voga negli anni '70 e '80[1][2].

Successivamente, i bonkbuster furono chiamati anche romanzi sex 'n' shopping o shopping and fucking ("S&F")[3].

Sebbene a volte usato come generico sinonimo di "romanzo rosa"[4][5][6][7], il termine bonkbuster indica un genere specifico ed è stato coniato appositamente per i romanzi di Judith Krantz, Jackie Collins, Shirley Conran e Jilly Cooper, che erano tutti incentrati su protagoniste femminili affascinanti, in carriera ed economicamente indipendenti[8][9].

Molti titoli furono poi riadattati come miniserie TV ad alto budget, spesso come soap opera da prima serata.

  1. ^ (EN) Dictionary adds 'bonkbuster' to its list, su The Sydney Morning Herald, 19 giugno 2002.
  2. ^ (EN) Sarah Hall, Bonk word that bust convention, in The Guardian, 18 giugno 2002.
  3. ^ (EN) sex'n'shopping novel, su Oxford Reference.
  4. ^ (EN) Rachel Cooke, The first bonkbuster, in The Observer, 27 luglio 2002.
  5. ^ (EN) Rachel Cooke, Sex in the suburbs: a history of the bonkbuster in six books, in The Observer, 28 luglio 2012.
  6. ^ (EN) Chris Haines, Media Circus, su Salon, 1º ottobre 1997.
  7. ^ (EN) Anthony Cummins, Harold Robbins's cocaine-fuelled bonkbusters sold 750 million copies — and they're far better than Fifty Shades, in The Telegraph, 21 maggio 2016.
  8. ^ (EN) Sarah Hughes, What trashy novels taught me about life, in The Observer, 31 gennaio 2021.
  9. ^ (EN) How the bonkbuster novel came to define a generation, su The Independent, 17 agosto 2019.
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