Bozza:Nina Gladitz

Nina Gladitz nel 1987

Nina Gladitz (Schwäbisch Gmünd, 1946[1]Schwäbisch Gmünd, aprile 2021[2]) è stata una regista tedesca.

Biografia modifica

Sorella maggiore del documentarista e produttore Peter Krieg,[3] Nina Gladitz studiò pedagogia sociale a Reutlingen e cinematografia documentaristica presso la Scuola Superiore di Televisione e Cinema di Monaco di Baviera.[4][5] Nel 1975 prese parte alle proteste contro la centrale nucleare nel Baden-Württemberg, divenute poi il soggetto del suo primo documentario, Lieber heute aktiv als morgen radioaktiv (Meglio attivi oggi che radioattivi domani), che fu fu proiettato per la prima volta nel 1980 in Danimarca.[6][7] Il documentario svolse un ruolo chiave nella protesta e la centrale nucleare non fu costruita "poiché non era politicamente approvabile" secondo la Süddeutsche Zeitung.[8]

Nel gennaio 1980 Gladitz fondò insieme ad altri registi, tra cui Wolfgang Bergmann, Peter Krieg, Fritz Poppenberg e Katrin Seybold, la "Verleihgenossenschaft der Filmemacher" come distributrice cinematografica indipendente di "film politici", "che in televisione non avrebbero avuto alcuna chance". "Noi giriamo film che hanno come contenuto il mondo, il lavoro e le condizioni di vita, il Terzo Mondo. Noi lavoriamo principalmente con mezzi documentaristici e giriamo i nostri film con persone interessate, con gruppi che s'inseriscono per il cambiamento delle loro condizioni di vita.“[9]

Nel 1982 essi documentarono nei loro film lo Zeit des Schweigens und der Dunkelheit (Tempo del silenzio e del buio) per Westdeutschen Rundfunk (WDR - Radiotrasmissioni della Germania Ovest) con la storia della nascita dei lungometraggi Tiefland di Leni Riefenstahl, focalizzandosi sul destino del luogo e inserendo come comparse circa 100 Sinti e Rom. Gladitz dimostrò che gli uomini furono presi come comparse per il film dal Zwangslager Salzburg-Maxglan e infine uccisi ad Auschwitz. Nel 1985 fu querelata da Leni Riefenstahl, che voleva imporre molte cancellazioni di passaggi del film. Nel 1987 il tribunale di Karlsruhe respinse la richiesta, ma in due punti vi fu la protesta e il tribunale ne decretò un divieto di rappresentazione.[10][11][12][13][14] Non si poteva provare che Riefenstahl avesse saputo qualcosa sull'uccisione delle comparse, stabilì il tribunale, rimase però accettata la tesi che Riefenstahl avesse personalmente scelto i lavoratori forzati.[15] Dopo il processo Gladitz ricevette, sia da WDR che da altri enti della ARD, ulteriori incarichi.[16]

Il libro, pubblicato nel 2020 da Gladitz, Leni Riefenstahl – Karriere einer Täterin (Leni Riefenstahl – carriera di una colpevole) approfondì le accuse contro Riefenstahl, tra le altre contro l'approfittarsi del regista Willy Zielke.[17][18][19][20][21][22][23] Zielke era stato interdetto e obbligatoriamente sterilizzato dal medico nazionalsocialista a causa dei suoi problemi psichici. Leni Riefenstahl avrebbe "virtuosamente piegato Hitler, Goebbels, Himmler e Streicher alla propria volontà" fino alla fine proprio in questo senso, anche in suo sostegno alla soluzione finale della questione ebraica, scrive Gladitz, secondo la Frankfurter Allgemeinen, nel suo libro.[24] L'opera dell'autrice fu criticata, fra l'altro, a causa della sua rappresentazione dei fatti ritenuta a senso unico.[16]

In una lettera aperta all'intendente del WDR, Tom Buhrow, l'autore e giornalista Gerhard Beckmann, promise nel 2021 il rendere disponibile al pubblico il film di Gladitz su Riefenstahl. Gladitz avrebbe fatto proprio l'argomento di Riefenstahls sui Sinti e sui Rom, che non fossero più giustiziabili. Sarebbe inaccettabile, illecito e politicamente non sostenibile, lasciare il film in un armadietto dei veleni.[25] Sul Badischen Zeitung si chiedeva l'Ufficio Stampa del WDR nella primavera del 2022, se dopo un nuovo esame non si potesse più "decidere di lasciare libero il film".[26] Quindi nell'aprile 2022 furono organizzate a Friburgo pubbliche proiezioni del film, discusse con Sabine Rollberg come moderatrice.[27].

Sotto il titolo "Sola contro Leni Riefenstahl. La regista Nina Gladitz e la sua battaglia contro la regista nazista" fu organizzato un simposio dalla Biblioteca dell'Università di Friburgo in cooperazione con l'Istituto per la Scienza della Cultura Mediatica della medesima Università.[27] Il 3 febbraio 2023 fu rappresentata la piéce teatrale La verità su Leni Riefenstahl (inscenata da voi stessi) di John von Düffel presso il Teatro Oberhausen. Fra l'altro nel brano fece parte del tema anche una discussione fra Gladitz e Riefenstahl; Gladitz comparve nel brano come figura del palcoscenico.[28]

Note modifica

  1. ^ (DE) Nina Gladitz ist zurück in Gmünd, in Schwäbische Post, 6 settembre 2019. URL consultato il 26 aprile 2022.
  2. ^ (DE) Kuno Staudenmaier, Ein politischer Film bringt sie in die Schlagzeilen, 21 aprile 2021. URL consultato il 6 aprile 2022.
  3. ^ (DE) Ekkehard Knörer, Außenseiter. RIP Peter Krieg, su cargo-film.de, Cargo-Film – dokumentarfilm, 25 luglio 2009. URL consultato il 26 aprile 2022.
  4. ^ (DE) Willi Winkler, Nachruf auf Nina Gladitz: Aktiv statt radioaktiv, in Süddeutsche Zeitung, 29 aprile 2021. URL consultato il 31 maggio 2021.
  5. ^ Lieber heute aktiv als morgen radioaktiv III, Bibliothek des Widerstands, vol. 23, 2012, p. 272.
  6. ^ Der Spiegel, Gut Freund, n. 48, 1976, pp. 220, 41067928.
  7. ^ Philipp Osten, Gabriele Moser, Christian Bonah, Alexandre Sumpf, Tricia Close-Koenig e Joël Danet (edit.): Das Vorprogramm – Lehrfilm, Gebrauchsfilm, Propagandafilm, unveröffentlichter Film in Kinos und Archiven am Oberrhein, 1900–1970. (PDF; 25 MB) uni-heidelberg.de; A25 Rhinfilm, Heidelberg / Strasburgo 2015, ISBN 978-3-00-049852-7, S. 60
  8. ^ (DE) Willi Winkler, Nina Gladitz: Zum Tod der Filmemacherin, in Süddeutsche Zeitung, 29 aprile 2021. URL consultato il 3 agosto 2021.
  9. ^ Verleihgenossenschaft der Filmemacher gegründet (PDF), n. 84, Blätter des iz3w, Informationszentrum Dritte Welt, marzo 1980, pp. 59f..
  10. ^ Leni Riefenstahl und ihr Film »Tiefland«. derfunke.at
  11. ^ (DE) Hanno Kühnert: Recht für Unrecht. In: Die Zeit, Nr. 32/1985.
  12. ^ (DE) Hanno Kühnert: Wenn Juristen Vergangenheit klären. In: Die Zeit, Nr. 14/1987.
  13. ^ (DE) Petra Sorge: Die Sklavenhalterin. (PDF; 916 kB) petra-sorge.de
  14. ^ (DE) Nina Gladitz: Ich stelle gern meine Körpermasse zur Verfügung. Lettera aperta a Leni Riefenstahl. In: Die Tageszeitung, 31 ottobre 2000.
  15. ^ (DE) Regisseurin Nina Gladitz ist tot: Bekannt wurde die Dokumentarfilmerin mit ihrer Kritik an Leni Riefenstahl, in Spiegel Online. URL consultato il 3 agosto 2021.
  16. ^ a b (DE) Nina Gladitz: "Leni Riefenstahl. Karriere einer Täterin" - Abrechnung mit Hitlers Lieblingsregisseurin, in Deutschlandfunk Kultur, 4 maggio 2021. URL consultato il 9 novembre 2023.
  17. ^ (DE) Leni Riefenstahl – Das Ende eines Mythos Arte 22. Oktober 2020 : auf arte.tv/de, auf youtube, auf facebook
  18. ^ (DE) Anne Kohlick: Nina Gladitz: Leni Riefenstahl – Karriere einer Täterin. Deutschlandfunk Kultur, 30. Oktober 2020. Audio-Version
  19. ^ (DE) Martin Doerry, So skrupellos war Leni Riefenstahl wirklich: Neue Studie zur Regisseurin und Hitler-Vertrauten, n. 43, 2020, 173548974.
  20. ^ (DE) Susan Vahabzadeh: Leni Riefenstahl: Mit Hitler befreundet, von Goebbels gelobt. Süddeutsche Zeitung, 10 dicembre 2020
  21. ^ (DE) Leni Riefenstahl: Das Ende eines Mythos Filmdienst.de, 15 novembre 2020
  22. ^ (DE) Oliver Schulz: Gnadenlose Abrechnung mit Regie-Diva. Nordwest-Zeitung, 18. November 2020.
  23. ^ (DE) Albrecht Götz von Olenhusen: Schonungslose Recherchen zur NS-Vergangenheit einer legendären Regisseurin. Literaturkritik.de
  24. ^ (DE) Bert Rebhandl, Buch über Leni Riefenstahl: Unter der Protektion des Führers, in FAZ.net. URL consultato il 3 agosto 2021.
  25. ^ Doku über Riefenstahl weiterhin im Giftschrank - „Inakzeptabel, widerrechtlich, politisch unvertretbar“, su Deutschlandfunk Kultur. URL consultato il 7 settembre 2021.
  26. ^ Fabian Sickenberger, Ein Film und seine Geschichte. Ein Symposium in Freiburg rollt Hintergründe der Auseinandersetzung zwischen der Filmemacherin Nina Gladitz und Leni Riefenstahl auf, in Badische Zeitung, 25 aprile 2022, pp. 16. URL consultato il 25 aprile 2022.
  27. ^ a b Allein gegen Leni Riefenstahl. Die Filmemacherin Nina Gladitz und ihr Kampf gegen die Naziregisseurin, su Albert-Ludwigs-Universität Freiburg, 2022-04. URL consultato il 25 aprile 2022.
  28. ^ (DE) "Die Wahrheit über Leni Riefenstahl" im Theater Oberhausen, su www1.wdr.de, 3 febbraio 2023. URL consultato il 6 febbraio 2023.