Braone

comune italiano

Braone (Bragù[5] o Braù[6] in dialetto camuno) è un comune italiano di 690 abitanti[1] della Val Camonica, provincia di Brescia nella Regione Lombardia.

Braone
comune
Braone – Stemma
Braone – Bandiera
Braone – Veduta
Braone – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Lombardia
Provincia Brescia
Amministrazione
SindacoSergio Mattioli (lista civica) dal 27-5-2019
Territorio
Coordinate45°59′22″N 10°20′34″E / 45.989444°N 10.342778°E45.989444; 10.342778 (Braone)
Altitudine394 m s.l.m.
Superficie13,36 km²
Abitanti690[1] (31-12-2023)
Densità51,65 ab./km²
Comuni confinantiBreno, Cerveno, Ceto, Losine, Niardo
Altre informazioni
Cod. postale25040
Prefisso0364
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT017027
Cod. catastaleB124
TargaBS
Cl. sismicazona 3 (sismicità bassa)[2]
Cl. climaticazona E, 2 982 GG[3]
Nome abitantibraonesi
PatronoPurificazione di Maria Vergine (Candelora)
Giorno festivo2 febbraio
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Braone
Braone
Braone – Mappa
Braone – Mappa
Posizione del comune di Braone nella provincia di Brescia
Sito istituzionale

«Si mostra agli sguardi tuoi il piccolo Braone, sempre rinomato per la dolcezza del sito, e per la squisitezza de' suoi peri garavelli non che per la bonà de' suoi fieni»

Il territorio di Braone in Val Camonica

Geografia fisica modifica

Clima modifica

I dati provenienti dalla stazione meteorologica di Breno indicano, in base alla media trentennale di riferimento 1961-1990, che la temperatura media del mese più freddo, gennaio, si attesta a -1,0 °C, mentre quella del mese più caldo, luglio, è di +20,5 °C[7].

BRENO Mesi Stagioni Anno
Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic InvPriEst Aut
T. max. media (°C) 3,87,110,414,819,123,026,425,321,915,810,35,65,514,824,916,015,3
T. min. media (°C) −5,8−3,40,03,98,112,114,514,110,65,70,9−3,5−4,24,013,65,74,8

Storia modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Storia della Valle Camonica.
 
Braone centro

Nel 1956 sono state rinvenute delle monete, definite solitamente come il tesoro di Braone, oggi esposte al Museo nazionale della Valcamonica, le più recenti delle quali databili a Anastasio I Dicoro (circa 518 ev)[8].

La famiglia guelfa dei Griffi ebbe un forte radicamento un questo abitato.

La presenza della contrada "motta" fa supporre che anticamente fosse esistita una struttura militare del genere.

È presente un'ampia comunità di artigiani chiamati "Scalpellini" di Braone dediti oggi alla riscoperta della tecnica della lavorazione del granito, materiale presente in elevate quantità in questa zona ed utilizzato principalmente per l'edilizia.

Feudatari locali modifica

Famiglie che hanno ottenuto l'infeudazione vescovile dell'abitato:

Famiglia Stemma Periodo
Griffi
 
?

Simboli modifica

Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 4 ottobre 1984.[9]

«Inquartato: nel primo, di rosso, a nove bisanti d'oro, ordinati in fascia su tre file, quattro, due, tre; nel secondo, d'argento, all'arco di pietra al naturale, a tutto sesto, fondato sulla partizione; nel terzo, d'argento, a due colonne, con semicapitelli romanici reggenti la trabeazione triangolare, il tutto di pietra al naturale; nel quarto di verde, al torrente d'azzurro, scorrente in banda sul greto sassoso tra due bassi muri, il tutto di pietra al naturale, e accompagnato in punta dalla ringhiera di nero, posta in fascia e fondata sulla pianura d'argento. Ornamenti esteriori da Comune.»

I bisanti ricordano il ritrovamento archeologico del cosiddetto "Tesoro di Braone" avvenuto nel 1956 quando in una tomba altomedioevale vennero rinvenute nove monete d'oro del V e VI secolo raffiguranti imperatori romani d'Oriente. I portali in pietra alludono alle molte corti chiuse delle antiche dimore locali. Il torrente nell'ultimo quarto rappresenta il Pallobia, che scendendo dai vicini monti Listino e Galiner, è il maggior affluente del fiume Oglio e, oltre a essere fonte di approvvigionamento d'acqua per l'agricoltura, ha garantito il funzionamento dei mulini e delle fucine di Braone.

Il gonfalone è un drappo di azzurro.

Monumenti e luoghi d'interesse modifica

 
Chiesa parrocchiale

Architetture religiose modifica

Le chiese di Braone sono:[10]

Architetture civili modifica

Nel territorio comunale si trovano ancora vecchie case di struttura contadina con involti, tipici portali in granito, d'ogni epoca, fontane in granito che viene fornito dal vicino torrente Palobbia.

Società modifica

Evoluzione demografica modifica

Abitanti censiti[11]

Tradizioni e folclore modifica

Gli scütüm sono nei dialetti camuni dei soprannomi o nomiglioli, a volte personali, altre indicanti tratti caratteristici di una comunità.

Quello che contraddistingue gli abitanti di Braone è Gàcc (gatti).[6]

Da qualche anno la comunità braonese sta riscoprendo l'antica arte della lavorazione del granito, un tempo molto diffusa, oggi quasi praticamente scomparsa.

Nel 2009 è stato realizzato un percorso didattico/culturale incentrato sulla lavorazione del granito e sulla presenza di cave oramai in disuso denominato Via della Pietra, che parte dal paese sino a snodarsi lungo la montagna su cui piedi sorge il paese, all'interno del Parco dell'Adamello

Amministrazione modifica

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
24 aprile 1995 14 giugno 1999 Rino Prandini lista civica Sindaco
14 giugno 1999 14 giugno 2004 Giovanni Baruselli lista civica Sindaco
14 giugno 2004 8 giugno 2009 Clemente Facchini lista civica Sindaco
8 giugno 2009 27 maggio 2019 Gabriele Prandini lista civica Sindaco
27 maggio 2019 in carica Sergio Mattioli lista civica Sindaco

Unione di comuni modifica

Braone, dopo dieci anni di collaborazione, dal 2020 non fa più parte dell'Unione Media Valle Camonica – Civiltà delle pietre costituita attualmente dai comuni di Cerveno, Capo di Ponte, Ono San Pietro e Losine,

Note modifica

  1. ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2022 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ Marcello Ricardi, Giacomo Pedersoli, Grande guida storica di Valcamonica Sebino Val di Scalve, Cividate Camuno, Toroselle, 1992, p. 261.
  5. ^ AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani., Milano, Garzanti, 1996, p. 97, ISBN 88-11-30500-4.
  6. ^ a b Lino Ertani, Dizionario del dialetto camuno e di toponomastica, Artogne, Tipografia M. Quetti, 1980, p. 165.
  7. ^ Tabella climatica ENEA[collegamento interrotto]
  8. ^ Roberto Andrea Lorenzi, Medioevo camuno - proprietà classi società, Brescia, Grafo, 1979, p. 23.
  9. ^ Braone, decreto 1984-10-04 DPR, concessione di stemma e gonfalone, su Archivio Centrale dello Stato. URL consultato il 14 ottobre 2022.
  10. ^ Eugenio Fontana, Terra di Valle Camonica, Brescia, Industrie Grafiche Bresciane, 1984, p. 78.
  11. ^ Statistiche I.Stat ISTAT  URL consultato in data 28-12-2012.
    Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.

Bibliografia modifica

Voci correlate modifica

Altri progetti modifica

Collegamenti esterni modifica