Cavolfiore

varietà di Brassica oleracea
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Il cavolfiore è una cultivar di cavolo.[1] Il cavolfiore è caratterizzato da un'infiorescenza, detta corimbo testa o palla, costituita da numerosi peduncoli fiorali, molto ingrossati e variamente costipati. L'infiorescenza a corimbo, che può assumere una varia colorazione (bianca, paglierina, verde, violetta) costituisce la parte commestibile dell'ortaggio.

Cavolfiore
Infiorescenza di cavolfiore
Origini
Luogo d'origineBandiera non conosciuta sconosciuto
Dettagli
Categoriaortofrutticolo
SettoreProdotti vegetali

Varietà modifica

 
Cavolfiore violetto

Il cavolfiore ha numerose varietà, che vengono distinte in base all'epoca di maturazione, per cui vi sono varietà precocissime (raccolte ad ottobre), precoci (raccolte a novembre-dicembre), invernali (raccolte a gennaio-febbraio) e tardive (raccolte da marzo a maggio). In Europa la più grande produzione proveniva dalla Bretagna (Fra) ed in particolare a Saint Pol de Leon con il maggiore consorzio di produzione, Prince de Bretagne. In Italia l’area storicamente più importante per la produzione è stata la regione Marche dove vi erano le maggiori imprese commerciali come Bollettini, Formentini, tra le maggiori a livello europeo, entrambe di San Benedetto del Tronto, poi la Gregorini di Senigallia. Poi col tempo le produzioni si sono spostate a sud (Taranto e Salerno).[senza fonte] Tornando alle varietà più diffuse, quelle con l'infiorescenza bianca, commercialmente più gradite dai consumatori europei e divenute obiettivo di miglioramento genetico grazie all’utilizzo di varietà come le iesine (più precoci) fanesi (più tardive) e le francesi, si riuscì nell’intento. Varietà interessante è il cavolfiore Romanesco dalla particolare forma del corimbo. Esistono poi altre con differenti colorazioni, come ad esempio il cavolfiore verde di Macerata o il cavolfiore violetto di Catania meno note all’estero.[2]

Coltivazione modifica

Il cavolfiore preferisce terreni freschi, profondi, di medio impasto. La semina avviene in semenzaio tra maggio e luglio; per le produzioni primaverili avviene a gennaio. Il trapianto in campo delle piantine viene effettuato 40-50 giorni dopo la semina. Prima del trapianto, il terreno viene preparato con un'aratura, con cui si esegue anche la concimazione, preferibilmente organica. I lavori successivi al trapianto consistono in una o due sarchiature. L'irrigazione è praticata dopo il trapianto (a luglio-agosto) e durante la crescita dell'infiorescenza se si verifica siccità. La raccolta viene effettuata tagliando il torsolo alla base.

Avversità modifica

Le malattie da funghi che colpiscono più frequentemente il cavolfiore sono l'oidio (causato da Erysiphe cruciferarum), la peronospora (causata da Peronospora brassicae), l'alternariosi (causata da Alternaria brassicae), l'ernia delle crucifere (causata da Plasmodiophora brassicae), il marciume secco delle crucifere (causato da Phoma lingam). Tra gli insetti, i parassiti più importanti sono: l'afide ceroso del cavolo (Brevicoryne brassicae), la mosca del cavolo (Delia radicum) e due lepidotteri, la cavolaia (Pieris brassicae), la cavolaia minore rapaiola (Pieris rapae) e la nottua del cavolo (Mamestra brassicae).


In cucina modifica

 
Cavolfiore alla besciamella

Il cavolfiore può essere consumato bollito, fritto, arrostito , cotto al vapore o crudo. Può essere usato come contorno, in insalate o anche come piatto principale, nella preparazione di zuppe di verdura. Contrariamente a ciò che si pensa, questo ortaggio può essere mangiato anche crudo, misto alle insalate. Si deve prendere solo la parte superiore del "fiore", le cosiddette testine (il resto si può usare cotto come al solito), e tagliarle a fettine sottili il più possibile. Queste, aggiunte alle verdure miste, saranno una prelibatezza. Un buon misto può essere fatto da varietà diverse di cicorie, lattughe e indivie. E ancora, spinaci, cavolo cappuccio o verza, sempre tagliati sottili, cetriolo, pomodoro, rucola, valerianella o gallinella che dir si voglia, erba cipollina, tarassaco e infine cipolla, sempre tagliata sottile e da aggiungere alla fine. Il tutto condito con sale, limone e olio d'oliva.

Il cavolfiore è anche l'ingrediente principale di molti piatti della cucina Siciliana, tra cui la celebre pasta con i broccoli "arriminati".[3]

Note modifica

  1. ^ (EN) Brassica oleracea L., su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 28 febbraio 2021.
  2. ^ Luisa Cabrini e Fabrizia Malerba, Frutta e ortaggi in Italia, Touring Editore, 2005, p. 73. URL consultato il 23 luglio 2019.
  3. ^ Pasta chi vruocculi arriminati | www.palermoviva.it, su palermoviva.it. URL consultato il 9 dicembre 2019.

Bibliografia modifica

  • G. Serini, Orticoltura, Edagricole, Bologna, 1986

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Collegamenti esterni modifica

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