BrettspielWelt

sito web

BrettSpielWelt (spesso abbreviato BSW) è un portale tedesco di giochi di società online fondato nel 2002. La traduzione del suo nome corrisponde letteralmente a "Mondo dei giochi di società".

BrettspielWelt
sito web
Il client Java di BrettSpielWelt
URLwww.brettspielwelt.de
Tipo di sitogiochi da tavolo online
LinguaMultilingue
Registrazioneopzionale
Creato daAlexander Zbiek
Lancio2002
Stato attualeattivo

Il portale ha ormai raggiunto un livello di popolarità tale che alcuni editori di giochi hanno presentato i loro nuovi giochi di società su BrettSpielWelt contestualmente alla pubblicazione[senza fonte].

Nel 2004 il sito venne candidato ai Webby Award nella categoria giochi, vincendo il premio People's voice.[1]

Funzionamento modifica

Il portale contiene versioni online di più di 50 famosi giochi di società e di carte sia moderni che classici, come Backgammon, Bluff, Carcassonne, Can't Stop, Go, Lost Cities, Puerto Rico, I coloni di Catan, e Tichu.

Per poter giocare è richiesto un browser che supporti il linguaggio Java, oppure l'installazione di un client per Windows, macOS o Linux, mentre la registrazione nel sito è facoltativa. Le parti principali del sito e dell'applicazione java sono disponibili anche in lingua italiana. Il portale è indipendente, no-profit e libero da banner pubblicitari, fatta eccezione per la pubblicità dei propri giochi.

Comunità modifica

BrettSpielWelt mette a disposizione dei propri utenti un mondo virtuale caratterizzato da piccole città in cui i giocatori possono incontrarsi, parlare e giocare. Per gli utenti registrati è possibile memorizzare le statistiche dei propri giochi e guadagnare crediti e punti esperienza, nonché unirsi in piccole community. I punti esperienza permettono ai giocatori di avanzare di rango e di poter ampliare le possibilità di interazione col mondo virtuale ad esempio costruendoci una casa virtuale che potrà ospitare giochi in grado di far guadagnare crediti e risorse alla propria community.

Note modifica

  1. ^ (EN) The Best Sites of 2004, su webbyawards.com (archiviato dall'url originale il 22 luglio 2011).

Bibliografia modifica

Collegamenti esterni modifica

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