Bruno I di Colonia

arcivescovo e santo tedesco
Disambiguazione – Se stai cercando l'omonimo santo dell'XI secolo, vedi Bruno di Colonia.
Disambiguazione – Se stai cercando il duca di Sassonia del IX secolo, prozio di Brunone, vedi Bruno di Sassonia.

Bruno di Sassonia, o Brunone, detto il Grande (maggio 925Reims, 11 ottobre 965), fu arcivescovo di Colonia e Duca di Lotaringia dal 953 alla sua morte: è venerato come santo dalla Chiesa cattolica.

Bruno di Lotaringia
detto "Brunone"
Immagine tratta dalla Chronica sancti Pantaleonis
Duca di Lotaringia
In carica953 - 965
PredecessoreCorrado
SuccessoreTitolo diviso in Alta e Bassa Lorena
Nome completoBruno di Sassonia
Nascitamaggio 925
MorteReims, 11 ottobre 965
Luogo di sepolturaSan Pantaleone a Colonia
DinastiaOttoniana
PadreEnrico I di Sassonia
MadreMatilde di Ringelheim
Religionecattolico
Bruno I di Colonia
arcivescovo della Chiesa cattolica
 
Incarichi ricopertiArcivescovo di Colonia (953 - 965)
 
Natomaggio 925
Deceduto11 ottobre 965 a Reims
 
San Bruno I di Colonia
Raffigurazione dell'Arcivescovo Bruno
in Sant'Andrea a Colonia
 

Arcivescovo

 
Nascitamaggio 925
MorteReims, 11 ottobre 965
Venerato daChiesa cattolica
Canonizzazione1870 da papa Pio IX
Ricorrenza11 ottobre

Origine modifica

Secondo il Widukindi I, era il figlio maschio terzogenito del duca di Sassonia e re dei Franchi orientali, Enrico I di Sassonia (876936) e della sua seconda moglie, Matilde di Ringelheim[1] (890968), che secondo la Vita Mahthildis Reginæ Antiquior era la figlia del conte Teodorico e della moglie Reinilda di Frisia, discendente dai vichinghi danesi[2].
Enrico I di Sassonia, secondo la Thietmari Merseburgensis episcopi chronicon, era figlio del duca di Sassonia, Ottone I e di Hedwige di Babenberg[3] (856 - 903, figlia di Enrico di Babenberg e d'Ingeltrude).
Bruno I di Colonia come confermano gli Annales Hildesheimenses era fratello del re dei Franchi Orientali e futuro imperatore, Ottone I[4].

Biografia modifica

Essendo l'ultimo dei cinque figli di Enrico e di sua moglie Matilde, sin dalla nascita venne avviato alla carriera ecclesiastica e all'età di quattro anni venne affidato ai canonici della cattedrale di Utrecht che ne curarono l'educazione. Il suo precettore più importante fu Israele il Grammatico, forse un bretone, il quale, prima di diventare precettore di Bruno, era stati un intellettuale di spicco presso la corte del re Atelstano.

Attorno al 940 fece ritorno a corte, dove suo fratello Ottone, duca di Sassonia e re dei Franchi Orientali, ne fece uno dei suoi consiglieri, nominandolo cancelliere del regno: arcicancelliere per i territori germanici[5], carica che tenne dal 940 al 953[5]. Ottone I gli affidò anche l'educazione dei figli.

Brunone venne citato, come fratello (germani nostri Brunonis), nel documento nº 100 degli Ottonis I diplomata, datato 30 aprile 948[6]. Dopo la sua ordinazione sacerdotale (950 circa), fu abate commendatario dei monasteri di Lorsch[5] e Corvey. In quel periodo, tra il 951 ed il 952, Brunone fu reggente del regno durante l'assenza del fratello, recatosi in Italia per combattere Berengario II. Dopo il rientro di Ottone dall'Italia, nel 952, Brunone fu nominato arcicancelliere per il Regnum Italicum[7].

Dopo che (9 luglio 953) era morto l'arcivescovo di Colonia Wicfrido, come ci viene confermato dagli Annales Colonienses[8], Brunone, secondo i Flodoardi Annales, venne eletto arcivescovo di Colonia[9] e, come viene confermato anche dal Reginonis Chronicon, Continuator Reginonis Trevirensis[10]; venne consacrato il 25 settembre 953. Fu lui a far erigere per la sua sede episcopale l'abbazia di San Pantaleone, capolavoro dell'arte romanica.

Sempre nel 953, ancora secondo i Flodoardi Annales, confermato anche dal Reginonis Chronicon, Continuator Reginonis Trevirensis, ricevette dal fratello il ducato di Lotaringia[9][10], che era stato tolto a Corrado il Rosso per la ribellione avvenuta in quello stesso anno[11]. Il suo governo garantì alla regione una certa indipendenza sia dal re dei Franchi Occidentali (grazie alla sua influenza sulle sorelle Gerberga, moglie di Luigi IV ed Edvige, moglie di Ugo il Grande e madre di Ugo Capeto) che dal re dei Franchi Orientali, suo fratello Ottone I; secondo la Thietmari Merseburgensis episcopi chronicon, dopo aver preso il potere in Lotaringia, Brunone chiamò a sé il cognato, Ugo il Grande, prospettandogli la possibilità di sostituire Ottone I sul trono dei Franchi Orientali, ma poi pentitosi non diede seguito al progetto, lasciando Ugo frustrato e addolorato[12].
Nel 954, alla morte di Luigi IV, la sua influenza sul cognato Ugo, permise la pacifica successione di Lotario IV a re dei Franchi Occidentali[13]. Anche quando il conte di Hainaut, Reginardo III, nel corso del 957, si ribellò, Brunone, grazie alla sua capacità di governo, riuscì a ristabilire la pace[14] e secondo le Gesta Episcoporum Cameracensium Brunone esiliò Reginardo in Boemia[15], e la contea di Hainaut, nel 958, fu data a Goffredo.

 
Statue di sant'Eriberto (sx) e di san Bruno (dx) sulla torre del Municipio di Colonia. (Foto: 2009)

A seguito di questa ribellione seguita poi da un'altra, nel 959[14], secondo lo storico, Georges Poull, nel suo libro La Maison souveraine et ducale de Bar (1994), Brunone, in quello stesso anno, assunse il titolo di arciduca e divise il territorio nei ducati dell'Alta Lorena e della Bassa Lorena[16], designando come duca di Alta Lorena, il conte di Bar, Federico I[16], marito di sua nipote, Beatrice (figlia di sua sorella Edvige), mentre la Bassa Lorena, era già stata assegnata al nuovo conte di Hainaut, Goffredo[13].

Insieme alla madre, tra il 961 ed il 964, fu coreggente dell'Impero durante l'assenza del fratello, recatosi in Italia per essere incoronato imperatore.

Brunone secondo la Thietmari Merseburgensis episcopi chronicon, morì l'11 ottobre (V. Id. Octob.) del 965 (come ci viene confermato dagli Annales Colonienses[17]), nel tredicesimo anno della sua investitura (in the thirteenth year after his ordination)[18]. La morte di Brunone l'11 ottobre (5. Idus Octobris) del 965 viene confermata anche dal Reginonis Chronicon, Continuator Reginonis Trevirensis[19], dove ricorda che fu succeduto dall'arcivescovo Fulcmaro (Fulchmarus in episcopato successit)[19], mentre secondo gli Annales Colonienses fu succeduto dal arcivescovo Poppo[17].

Culto modifica

Bruno fu proclamato santo per acclamazione subito dopo la morte: il suo culto venne approvato e confermato da papa Pio IX nel 1870. La sua memoria liturgica cade l'11 ottobre.[20]

Ascendenza modifica

Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Liudolfo di Sassonia Bruno  
 
Gisla di Verla  
Ottone l'Illustre  
Oda di Billung Billung  
 
 
Enrico l'Uccellatore  
Enrico di Franconia  
 
 
Edvige di Babenberg  
Ingeltrude Eberardo del Friuli  
 
Gisella  
Bruno I di Colonia  
Reginhart di Ringelheim  
 
 
Teodorico di Ringelheim  
Matilda  
 
 
Matilde di Ringelheim  
 
 
 
Reinilde di Godefrid  
 
 
 
 

Note modifica

  1. ^ (LA) Monumenta Germanica Historica, Scriptores, tomus III: Widukindi I, par. 31, pag. 430 Archiviato il 10 marzo 2016 in Internet Archive.
  2. ^ (LA) Monumenta Germanica Historica, Scriptores, tomus X: Vita Mahthildis Reginæ Antiquior, par. 2, pag. 576 Archiviato il 17 agosto 2015 in Internet Archive.
  3. ^ (LA) Thietmari Merseburgensis episcopi chronicon, liber I, par. 3, pag. 7 Archiviato il 10 maggio 2009 in Internet Archive.
  4. ^ (LA) Monumenta Germanica Historica, Scriptores, tomus III: Annales Hildesheimenses, anno 965, pag. 60
  5. ^ a b c (EN) Foundation for Medieval Genealogy: GERMANY - BRUNO
  6. ^ (LA) Monumenta Germanica Historica, Diplomata regum et imperatorumi Germaniae, tomus I, Conradi I. Heinrici I. et Ottonis I. diplomata: Heinrici I diplomata 100, pagg. 182 e 183 Archiviato il 13 marzo 2016 in Internet Archive.
  7. ^ Austin Lane Poole, Germania: Enrico I e Ottone il Grande, pag. 102
  8. ^ (LA) Monumenta Germanica Historica, Scriptores, tomus I: Annales Colonienses, anno 953, pag. 98 Archiviato l'11 ottobre 2017 in Internet Archive.
  9. ^ a b (LA) Monumenta Germanica Historica, Scriptores, tomus III: Flodoardi Annales, anno 953, pag. 402 Archiviato il 24 settembre 2015 in Internet Archive.
  10. ^ a b (LA) Monumenta Germanica Historica, Scriptores, tomus I: Reginonis Chronicon, Continuator Reginonis Trevirensis, anno 953, pag. 622 Archiviato il 12 marzo 2016 in Internet Archive.
  11. ^ (LA) Monumenta Germanica Historica, Scriptores, tomus III: Flodoardi Annales, anno 953, pag. 401 Archiviato il 6 marzo 2014 in Internet Archive.
  12. ^ (LA) Thietmari Merseburgensis episcopi chronicon, liber II, par. 23, pag. 66 Archiviato il 10 maggio 2009 in Internet Archive.
  13. ^ a b Austin Lane Poole, Germania: Enrico I e Ottone il Grande, p. 107
  14. ^ a b Austin Lane Poole, Germania: Enrico I e Ottone il Grande, pag. 106
  15. ^ (LA) Monumenta Germanica Historica, Scriptores, tomus VII: Gesta Episcoporum Cameracensium, par. 95, pagg. 439 e 440 Archiviato il 24 settembre 2015 in Internet Archive.
  16. ^ a b (EN) Foundation for Medieval Genealogy: Dukes of Lotharingia - BRUNO
  17. ^ a b (LA) Monumenta Germanica Historica, Scriptores, tomus I: Annales Colonienses, anno 965, pag. 98 Archiviato l'11 ottobre 2017 in Internet Archive.
  18. ^ (LA) Thietmari Merseburgensis episcopi chronicon, liber II, par. 23, pag. 68 Archiviato il 10 maggio 2009 in Internet Archive.
  19. ^ a b (LA) Monumenta Germanica Historica, Scriptores, tomus I: Reginonis Chronicon, Continuator Reginonis Trevirensis, anno 965, pag. 628 Archiviato il 9 dicembre 2018 in Internet Archive.
  20. ^ Mario Sgarbossa, I santi e i beati della Chiesa d'Occidente e d'Oriente, Milano, Ed. Paoline, 2000, p. 576

Bibliografia modifica

Fonti primarie modifica

Letteratura storiografica modifica

  • Austin Lane Poole, Germania: Enrico I e Ottone il Grande, in «Storia del mondo medievale», vol. IV, 1999, pp. 84–111

Voci correlate modifica

Altri progetti modifica

Collegamenti esterni modifica

Controllo di autoritàVIAF (EN282311081 · ISNI (EN0000 0000 5185 9772 · CERL cnp00584519 · LCCN (ENnr90002215 · GND (DE118674730 · J9U (ENHE987007449679505171 · WorldCat Identities (ENlccn-nr90002215