La COX-3 è, in ordine di scoperta, l'ultima delle forme isoenzimatiche della prostaglandina-endoperossido sintasi, insieme alle altre forme note, COX-1 e COX-2.

COX-3
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Numero EC1.14.99.1
ClasseOssidoreduttasi
Nome sistematico
Prostaglandina-endoperossido sintasi 3
Altri nomi
PTGS3
PGHS3
Ciclossigenasi 3
Banche datiBRENDA, EXPASY, GTD, PDB (RCSB PDB PDBe PDBj PDBsum)
Fonte: IUBMB

Storia modifica

Essendo stata scoperta recentemente, nel 2002, ancora non si conosce molto riguardo alla sua produzione ed ai suoi effetti biologici. Sembra infatti che essa venga codificata dallo stesso gene che codifica per la COX-1 ma l'mRNA subisce uno splicing alternativo.

La scoperta è avvenuta riflettendo sul fatto che il modello della COX-1/COX-2 non era in grado di spiegare appieno la risposta febbrile ed infiammatoria. Il modello COX-1/COX-2 infatti non riusciva a spiegare l'attività analgesica ed antipiretica del paracetamolo. Il gruppo di ricercatori guidato da Daniel Simmons, lo stesso che scoprì nel 1991 la COX-2, ipotizzò che potesse esistere una variante della COX-1 che agisse a livello del sistema nervoso centrale e che potesse spiegare l'effetto del paracetamolo e di molecole correlate.

Significato clinico modifica

  Le informazioni riportate non sono consigli medici e potrebbero non essere accurate. I contenuti hanno solo fine illustrativo e non sostituiscono il parere medico: leggi le avvertenze.

La COX-3 è molto espressa a livello dell'ipotalamo il quale regola la temperatura corporea anche in caso di febbre. Ecco perché una sostanza come il Paracetamolo (Tachipirina, Efferalgan, Zerinol) funge soprattutto da antipiretico e, secondariamente, da antidolorifico, mentre è quasi priva di efficacia antinfiammatoria.

Bibliografia modifica

Riviste modifica

Voci correlate modifica