Caino e Abele

personaggi biblici

Nella Bibbia ebraica Caino e Abele (in ebraico קין והבל?, Qàyin veHèvel; in arabo قابيل وهابيل?, Qābīl waHābīl) sono due figli di Adamo ed Eva.

Caino (a destra) e Abele (a sinistra), illustrazione biblica del XIX secolo.

Etimologia modifica

 
Caino e Abele, di László Hegedűs (Galleria Nazionale Ungherese, Budapest).

Nel Nuovo Testamento greco ci si riferisce a Caino come "εκ του πονηρου", ovvero "dal maligno", o anche "del maligno". Molti interpretano questa traduzione come prova che Caino fosse letteralmente il figlio del serpente nel Giardino dell'Eden. Parallelamente a questa ipotesi, nella tradizione ebraica si dice che il serpente (נחש, nahash in ebraico) sia il padre di Caino.

 
La morte di Abele, di Gustave Doré.

In tutte le versioni della storia, Caino è un agricoltore e Abele un pastore. Caino viene ritratto come un peccatore e come il primo traditore della storia, assassino di suo fratello, dopo che Dio ebbe rifiutato i frutti del suo raccolto in favore degli agnelli sacrificati da Abele. Caino viene menzionato come il primogenito di Adamo ed Eva, e quindi, come dicono le sacre scritture, il primo essere umano a nascere. Abele è stato la prima vittima, il primo essere umano a morire.

La più antica versione conosciuta[senza fonte] della narrazione viene dai Manoscritti del Mar Morto ed è risalente al I secolo a.C. La storia di Caino e Abele è presente anche in altri testi, ed è oggetto di varie interpretazioni.

Abele, in quanto prima vittima, a volte viene visto come il primo martire; Caino invece viene visto come un progenitore del male. Varie allusioni a Caino e Abele come archetipo del fratricidio sono presenti in numerosi riferimenti e racconti, attraverso l'arte medievale e altre opere d'arte classiche Shakespeareane.

Il nome Abele, in ebraico, è composto da una radice che rimanda alla parola respiro. Secondo altri deriverebbe invece dal sumerico ibila o anche dall'accadico ablu, che significa "figlio".

Il nome di Abele è stato utilizzato in molte lingue europee come nome proprio o cognome. Nella lingua inglese, verso il XVII secolo compare anche quello di Caino, grazie all'influenza dei Puritani. Contrariamente a quanto creduto il cognome McCain non significa Figlio di Caino in gaelico, ma è una contrazione (come McCann) del nome Mac Cathan, dove, in gaelico, Cathan significa guerriero, da cath, ovvero battaglia.

Caino modifica

 
Caino uccide Abele, di Gaetano Gandolfi.

Per convenienza, la storia può essere considerata in due sezioni, in una l'omicidio e il motivo, nell'altra i confronti e le conseguenze.

Origini religiose sulla storia di Caino e Abele si possono trovare nella Genesi, nell'Al-Ma'ida Sūra e nella Perla di gran prezzo.

Considerazione ebraico-cristiana modifica

 
Caino conduce Abele alla morte, di James Tissot.

«[1]Adamo si unì a Eva sua moglie, la quale concepì e partorì Caino e disse: «Ho acquistato un uomo dal Signore». [2]Poi partorì ancora suo fratello Abele. Ora Abele era pastore di greggi e Caino lavoratore del suolo.

[3]Dopo un certo tempo, Caino offrì frutti del suolo in sacrificio al Signore; [4]anche Abele offrì primogeniti del suo gregge e il loro grasso. Il Signore gradì Abele e la sua offerta, [5]ma non gradì Caino e la sua offerta. Caino ne fu molto irritato e il suo volto era abbattuto. [6]Il Signore disse allora a Caino: «Perché sei irritato e perché è abbattuto il tuo volto? [7]Se agisci bene, non dovrai forse tenerlo alto? Ma se non agisci bene, il peccato è accovacciato alla tua porta; verso di te è il suo istinto, ma tu dòminalo».

[8]Caino disse al fratello Abele: «Andiamo in campagna!». Mentre erano in campagna, Caino alzò la mano contro il fratello Abele e lo uccise.»

Motivi modifica

 
Il primo lutto, di William Bouguereau, 1888, Buenos Aires

Sebbene la Bibbia designi l'invidia come causa del crimine commesso da Caino, il punto di vista di molti altri testi non-biblici è differente. Il Midrash e il Conflitto di Adamo ed Eva con Satana affermano che il vero motivo fosse il desiderio delle donne. Secondo la tradizione midrashica, Caino e Abele avevano entrambi una sorella gemella che dovevano sposare. Il Midrash racconta che la sposa di Abele, Aclima, era la più bella, e che Caino non era d'accordo sul loro matrimonio. Adamo allora propose di riferire la domanda a Dio attraverso un sacrificio. Dio rifiutò il sacrificio di Caino, segno di disapprovazione del matrimonio tra lui e Aclima, e Caino uccise suo fratello in un raptus di gelosia[senza fonte].

Secondo un testo extra-biblico della Chiesa di Gesù Cristo dei santi degli ultimi giorni, il Libro di Mosè contiene un'ampliata interpretazione della storia: Caino uccise Abele come risultato di un accordo di omicidio con Satana. In seguito, Caino esclamò: «Sono libero; sicuramente i greggi di mio fratello cadono nelle mie mani» (Perla di gran prezzo, Mosè - 5,33). Questa è, secondo i mormoni, un'indicazione sul desiderio da parte di Caino della possessione dei beni di Abele, quindi le pecore, motivo del suo assassinio.

La morte di Abele modifica

Nel Cristianesimo, a volte vengono fatti dei paragoni tra la morte di Abele e quella di Gesù, finora visto come il primo martire; in Matteo 23:35, Gesù parla di Abele come giusto:

«35 affinché venga su voi tutto il sangue giusto sparso sulla terra, dal sangue del giusto Abele, fino al sangue di Zaccaria, figliuol di Barachia, che voi uccideste fra il tempio e l'altare.»

Nella Lettera agli Ebrei è scritto che:

«24 Vi siete avvicinati a Gesù stesso, il mediatore del nuovo patto; al suo sangue sparso, il cui messaggio è migliore di quello del sangue di Abele.»

Il sangue di Cristo viene interpretato come portatore di misericordia e di salvezza; quello di Abele invece è considerato sinonimo di sete di vendetta (quindi come la maledizione e il marchio di Caino).
Fede, testimonianza e salvezza[1] sono riassunti nel concetto di Redenzione.

In merito a Caino e Abele, si esprime anche la Prima Lettera di Giovanni:

«Da questo si distinguono i figli di Dio dai figli del diavolo: chi non pratica la giustizia non è da Dio, né lo è chi non ama il suo fratello.
[11] Poiché questo è il messaggio che avete udito fin da principio: che ci amiamo gli uni gli altri. [12] Non come Caino, che era dal maligno e uccise il suo fratello. E per qual motivo l'uccise? Perché le opere sue erano malvagie, mentre quelle di suo fratello eran giuste.»

Il messaggio rinvia al Comandamento dell'amore, nella fede, nella giustizia e nella carità[1][3].

Sepoltura modifica

Secondo la credenza sciita, Abele è sepolto nella moschea Nabi Habeel, che si trova ad ovest di Damasco, in Siria.

Confronti e conseguenze modifica

Bibbia modifica

 
Caino, di Henri Vidal, Giardino delle Tuileries, Parigi

«[9]Allora il Signore disse a Caino: «Dov'è Abele, tuo fratello?». Egli rispose: «Non lo so. Sono forse il guardiano di mio fratello?». [10]Riprese: «Che hai fatto? La voce del sangue di tuo fratello grida a me dal suolo! [11]Ora sii maledetto lungi da quel suolo che per opera della tua mano ha bevuto il sangue di tuo fratello. [12]Quando lavorerai il suolo, esso non ti darà più i suoi prodotti: ramingo e fuggiasco sarai sulla terra». [13]Disse Caino al Signore: «Troppo grande è la mia colpa per ottenere perdono? [14]Ecco, tu mi scacci oggi da questo suolo e io mi dovrò nascondere lontano da te; io sarò ramingo e fuggiasco sulla terra e chiunque mi incontrerà mi potrà uccidere». [15]Ma il Signore gli disse: «Però chiunque ucciderà Caino subirà la vendetta sette volte!». Il Signore impose a Caino un segno, perché non lo colpisse chiunque l'avesse incontrato. [16]Caino si allontanò dal Signore e abitò nel paese di Nod, ad oriente di Eden.»

Corano modifica

«27 Racconta loro, in tutta verità, la storia dei due figli di Adamo, quando offrirono [ad Allah] un sacrificio, ed ecco che l'offerta di uno fu accettata e quella dell'altro no. Questi disse: «Ti ucciderò certamente! ».

Rispose il fratello:« Allah accetta solo da parte di coloro che Lo temono.

28 Se alzerai la mano contro di me per uccidermi, io non l'alzerò su di te: io temo Allah, il Signore dei mondi.

29 Voglio che tu ti addossi il mio peccato e il tuo, e allora sarai tra i compagni del Fuoco. Questa è la ricompensa per gli ingiusti ».

30 La sua passione lo spinse ad uccidere il fratello. Lo uccise e divenne uno di coloro che si sono perduti.

31 Poi Allah gli inviò un corvo che si mise a scavare la terra per mostrargli come nascondere il cadavere di suo fratello. Disse: « Guai a me! Sono incapace di essere come questo corvo, sì da nascondere la spoglia di mio fratello?». E così fu uno di quelli afflitti dai rimorsi.

32 Per questo abbiamo prescritto ai Figli di Israele che chiunque uccida un uomo che non abbia ucciso a sua volta o che non abbia sparso la corruzione sulla terra, sarà come se avesse ucciso l'umanità intera. E chi ne abbia salvato uno, sarà come se avesse salvato tutta l'umanità.

I Nostri messaggeri sono venuti a loro con le prove! Eppure molti di loro commisero eccessi sulla terra.»

L'errante modifica

 
Caino fugge prima della maledizione di JHWH, di Fernand-Anne Piestre Cormon, 1880, Musée d'Orsay, Parigi

Per aver ucciso il fratello, Caino è stato condannato da Dio a viaggiare sulla terra per sempre, in maniera molto simile alle più recenti leggende dell'Olandese volante e dell'Ebreo errante.

Il tema del Caino viandante è apparso anche nel folclore mormone, nel quale viene narrato che uno dei primi leader mormoni, David W. Patten, incontrò nel Tennessee un uomo alto, dai lunghi capelli e di pelle scura, che diceva di essere Caino. Il racconto narra che Caino aveva ardentemente desiderato di morire, ma gli era stato negato questo suo desiderio, e che il suo scopo è quello di distruggere le anime degli uomini.

Nel Libro dei Giubilei è scritto che Caino si stabilì, sposò sua sorella Awan e generò un figlio, Enoch (da non confondersi con l'antenato di Noè), approssimativamente 196 anni dopo la creazione di Adamo. Caino fondò una prima città, e la chiamò Enoch, come suo figlio, costruì una casa e visse lì, finché la casa non gli crollò addosso e morì nello stesso anno della morte di Adamo.

Una leggenda medievale narra che Caino viaggiò fino ad arrivare alla Luna e si stabilì lì con una fascina di spine sulla schiena. Questa storia ebbe origine grazie alla fantasia popolare riguardo alle ombre sulla faccia della luna (ovvero i crateri). Un riferimento a questa credenza lo si può trovare nella Divina Commedia (canto XX verso 126) dove l'espressione "Caino e gli stecchi" viene usata come sinonimo di "luna". A questa credenza è probabilmente legata la filastrocca infantile che così viene recitata (con la variante «ecco» al posto di «vedo»):

«Vedo la luna, vedo le stelle, vedo Caino che fa le frittelle, vedo la tavola apparecchiata, vedo Caino che fa la frittata.»

Note modifica

  1. ^ a b 1Giovanni 5:1-13, su laparola.net.
  2. ^ 1Giovanni 3:10-12, su laparola.net.
  3. ^ 1 Giovanni 4:7, su maranatha.it. URL consultato il 15 gennaio 2019 (archiviato il 15 agosto 2018).

Bibliografia modifica

  • John Byron, Cain and Abel in Text and Tradition: Jewish and Christian Interpretations of the First Sibling Rivalry, Leiden, Brill, 2011.

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