Camillo Rosso

generale italiano

Camillo Rosso (Asti, 4 luglio 188223 ottobre 1973) è stato un generale italiano. Ufficiale pluridecorato del Regio Esercito durante la prima guerra mondiale, decorato con tre medaglie d'argento al valor militare, due croci al merito di guerra, delle Croci di Cavaliere dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro, commendatore dell'Ordine della Corona d'Italia e di cavaliere dell'Ordine Coloniale della Stella d'Italia. Lasciata dietro sua domanda la carriera militare nel 1920, fu successivamente Podestà di Alessandria.

Camillo Rosso
NascitaAsti, 4 luglio 1882
Morte23 ottobre 1973
Luogo di sepolturaAlessandria
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armataRegio Esercito
ArmaFanteria
CorpoAlpini
Reparto84ª Compagnia
Battaglione "Exilles"
3º Reggimento alpini
GradoGenerale di brigata
GuerrePrima guerra mondiale
BattaglieSeconda battaglia della Marna
Decorazionivedi qui
dati tratti da 4º Raduno del 1º Raggruppamento[1]
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Biografia modifica

Nacque ad Asti il 4 luglio 1882,[1] figlio di Giacomo, tenente colonnello del Regio Esercito, e di Eva Matilde. Prese parte alla prima guerra mondiale senza interruzione, e sempre in zona d'operazioni, dal maggio 1915 al novembre 1918. Capitano del 3º Reggimento alpini nel 1915, quale comandante di compagnia e di battaglione prese parte alle azioni sul Monte Nero,[N 1] Monte Rosso e Santa Maria di Tolmino, e per tali azioni fu decorato con tre Medaglie d’argento al valore militare.[1]

Nel corso del 1916 fu chiamato a prestare servizio di Stato maggiore presso il Comando del IV Corpo d’armata,[1] e dal maggio 1917 col grado di maggiore e poi di tenente colonnello, ricoprì la carica di Sottocapo di Stato maggiore presso il Comando del II Corpo d'armata, combattendo sul Kuk, sul Vodice, sul Monte Santo, e sull'altopiano della Bainsizza.[1] Seguì il II Corpo d'armata del generale Alberico Albricci quando fu trasferito in Francia, partecipando a tutti i combattimenti fino al novembre 1918. Dopo la fine della guerra prestò servizio come insegnante presso la Scuola di guerra di Torino dove rimase fino alla fine del 1920 lasciando il servizio attivo su sua domanda.[1] Generale di brigata dell'Arma di Fanteria, fu podestà di Alessandria, e tra i soci fondatori del locale Rotary Club.

Nel 1967[2] fu tra i soci fondatori della Sezione di Alessandria dell'Associazione Nazionale Alpini, di cui fu primo, e per lunghi anni, presidente, e che alla sua morte gli fu intitolata. Si spense nel 1973.

Onorificernze modifica

Italiane modifica

«Dopo aver guidato con slancio e ardimento la propria compagnia nell'attacco di una forte posizione avversaria, caduti il comandante della colonna ed il capitano di lui più anziano, assumeva il comando della colonna stessa, e, con mirabile fermezza e tenacia la manteneva sulla posizione, nonostante le forti perdite subite. Monte Nero, 6 luglio 1915
«Con perizia ed energia, nottetempo ed attraverso terreno ripido, impervio e insidioso, portà la propria compagnia, nel massimo silenzio ed ordine, in vicinanza delle trincee nemiche. Fatto segno a vivo fuoco di fucileria di fronte e di fianco, mentre impegnava a rispondervi mezza compagnia, con l'altra mezza, in unione ad altro reparto, si slanciava all'assalto dando mirabile prova di coraggio e cooperando al possesso della cima della posizione ed alla cattura di numerosi prigionieri. Monte Nero, 15-16 giugno 1915
«Addetto al comando di un gruppo alpino, in seguito a gravi perdite toccate a due battaglioni durante l'azione, assumeva, in un primo attacco, il comando di una compagnia e, successivamente, in un secondo attacco, l'intera linea di fuoco, dell'intera linea di fuoco, dando prova di mirabile calma, coraggio e sprezzo del pericolo, sotto il tiro violento dell'artiglieria e fucileria nemiche. Santa Maria, 26 ottobre 1915

Estere modifica

Note modifica

Annotazioni modifica

  1. ^ Il 16 giugno 1915 al comando della 31ª Compagnia del Battaglione alpini "Exilles" fu protagonista della conquista del Monte Nero, effettuata in collaborazione con il Capitano Vincenzo Arbarello, comandante della 84ª Compagnia.

Fonti modifica

  1. ^ a b c d e f Associazione Nazionale Alpini. Sezione di Alessandria, settembre 2001, p. 16.
  2. ^ Associazione Nazionale Alpini. Sezione di Alessandria, settembre 2001, p. 20.
  3. ^ Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia n.144 del 24 giugno 1935, pag.3076.

Bibliografia modifica

  • Luigi Cadorna, La guerra alla fronte italiana. Vol. 1, Milano, Fratelli Treves editori, 1921.
  • Luigi Cadorna, La guerra alla fronte italiana. Vol. 2, Milano, Fratelli Treves editori, 1921.
  • Alberto Cavaciocchi, Andrea Ungari, Gli italiani in guerra, Milano, Ugo Mursia Editore s.r.l., 2014.
  • Comando del Corpo di Stato Maggiore, Riassunti storici dei corpi e comandi nella guerra 1915-1918. Brigate di Fanteria, Vol. 1, Roma, Edizioni Ufficio Storico, 1928.
  • Pierluigi Scolè, 16 Giugno 1915: gli Alpini alla Conquista di Monte Nero, Bollate, Melograno Coop. Soc. a.r.l., 2015.
  • Luigi Segato, L’Italia nella guerra mondiale. Vol. 1, Milano, Fratelli Vallardi editori, 1935.
  • Mark Thompson, La guerra bianca. Vita e morte sul fronte italiano 1915-1919, Milano, Il Saggiatore s.p.a., 2009, ISBN 88-6576-008-7.

Periodici modifica

  • Associazione Nazionale Alpini. Sezione di Alessandria, 4º Raduno del 1º Raggruppamento, n. 6, Alessandria, Azienda Turistica Alessandria, settembre 2001, p. 2.