Campionato mondiale di Formula 1 1998

edizione del mondiale di Formula 1

Il campionato mondiale di Formula 1 1998 organizzato dalla FIA è stata, nella storia della categoria, la 49ª ad assegnare il Campionato Piloti, vinto per la prima volta dal finlandese Mika Häkkinen, e la 41ª ad assegnare il Campionato Costruttori, andato al team britannico McLaren. È iniziata l'8 marzo ed è terminata il 1º novembre, dopo 16 gare.

Campionato mondiale di Formula 1 1998
Edizione n. 49 del Campionato mondiale di Formula 1
Dati generali
Inizio8 marzo
Termine1º novembre
Prove16
Titoli in palio
PilotiBandiera della Finlandia Mika Häkkinen
su McLaren MP4/13
CostruttoriBandiera del Regno Unito McLaren
Altre edizioni
Precedente - Successiva
Edizione in corso

L'annata fu caratterizzata dal duello per la conquista del titolo tra Häkkinen e Michael Schumacher, conclusosi solamente all'ultima gara. Nonostante un inizio stagione favorevole al team di Woking, la Ferrari riuscì a recuperare il gap durante l'estate e a contendere fino alla fine il titolo.

Sul piano tecnico il 1998 rappresentò l'addio alla massima categoria automobilistica della casa produttrice di pneumatici Goodyear, che lasciò, per il 1999, il monopolio alla Bridgestone.

Il finlandese Mika Häkkinen della McLaren si aggiudicò il mondiale per la prima volta in carriera

La pre-stagione modifica

Il calendario modifica

Gara Nome ufficiale del Gran Premio Circuito Sede Data Ora Diretta TV
Locale UTC ITA
1   Qantas Australian Grand Prix Albert Park Circuit Melbourne 8 marzo 14:00 03:00 04:00 Raidue (Terrestre)
TELE+ F1 (Satellitare)
2   Grande Prêmio do Brasil Autódromo José Carlos Pace San Paolo 29 marzo 14:00 16:00 18:00
3   Gran Premio Marlboro de Argentina Autódromo Oscar Alfredo Gálvez Buenos Aires 12 aprile 14:00 16:00 18:00
4   Gran Premio di San Marino Autodromo Enzo e Dino Ferrari Imola 26 aprile 14:00 12:00 14:00
5   Gran Premio Marlboro de España Circuito di Barcellona-Catalogna Montmeló 10 maggio 14:00 12:00 14:00
6   Grand Prix de Monaco Circuito di Monte Carlo Monaco 24 maggio 14:00 12:00 14:00
7   Grand Prix Player's du Canada Circuit Gilles Villeneuve Montréal 7 giugno 13:00 17:00 19:00
8   Grand Prix Mobil 1 de France Circuito di Magny Cours Magny-Cours 28 giugno 14:00 12:00 14:00
9   RAC British Grand Prix Silverstone Silverstone 12 luglio 14:00 13:00 15:00
10   Großer Preis von Österreich A1-Ring Spielberg 26 luglio 14:00 12:00 14:00
11   Großer Mobil 1 Preis von Deutschland Hockenheimring Hockenheim 2 agosto 14:00 12:00 14:00
12   Marlboro Magyar Nagydíj Hungaroring Mogyoród 16 agosto 14:00 12:00 14:00
13   Foster's Belgian Grand Prix Circuito di Spa-Francorchamps Stavelot 30 agosto 14:00 12:00 14:00
14   Gran Premio Campari d'Italia Autodromo nazionale di Monza Monza 13 settembre 14:00 12:00 14:00 Raiuno (Terrestre)
TELE+ F1 (Satellitare)
15   Großer Warsteiner Preis von Luxemburg Nürburgring Nürburg 27 settembre 14:00 12:00 14:00
16   Fuji Television Japanese Grand Prix Suzuka Circuit Suzuka 1º novembre 13:00 04:00 05:00

La presentazione delle vetture modifica

Scuderia Telaio Data lancio Luogo lancio
Ferrari F300 7 gennaio[1] Maranello, Italia[1]
Stewart-Ford SF-2 13 gennaio[2] Danton, Regno Unito[2]
Benetton B198 15 gennaio[3] Londra, Gran Bretagna[3]
Jordan 198 19 gennaio[4] Royal Albert Hall, Londra, Gran Bretagna[4]
Prost-Peugeot AP01 20 gennaio[5] Circuito di Catalogna, Spagna[5]
Sauber-Petronas C17 21 gennaio[6] Castello di Schönbrunn, Vienna, Austria[6]
Tyrrell-Ford 026 21 gennaio[7] Londra, Gran Bretagna[7]
Williams FW20 28 gennaio[8] Circuito di Silverstone, Gran Bretagna[8]
McLaren-Mercedes MP4/13 5 febbraio[9] Woking, Gran Bretagna[9]
Arrows A19 17 febbraio[10] Leafield, Gran Bretagna[10]
Minardi-Ford M198 23 febbraio[11] Bologna, Italia[11]

Scuderie e piloti modifica

Scuderia Costruttore Telaio Motore Gomme Pilota GP Collaudatori
  Winfield Williams Williams-Mecachrome FW20 Mecachrome GC37-01 G 1   Jacques Villeneuve Tutti   Juan Pablo Montoya
  Max Wilson
2   Heinz-Harald Frentzen Tutti
  Scuderia Ferrari Marlboro Ferrari F300 Ferrari 047 G 3   Michael Schumacher Tutti   Luca Badoer
4   Eddie Irvine Tutti
  Mild Seven Benetton Playlife Benetton-Playlife B198 Playlife GC37-01 B 5   Giancarlo Fisichella Tutti   Jos Verstappen
6   Alexander Wurz Tutti
  West McLaren Mercedes McLaren-Mercedes MP4/13 Mercedes FO110G B 7   David Coulthard Tutti   Ricardo Zonta
  Nick Heidfeld
8   Mika Häkkinen Tutti
  Benson & Hedges Jordan Jordan-Honda 198 Honda MF-301 HC G 9   Damon Hill Tutti   Pedro de la Rosa
10   Ralf Schumacher Tutti
  Gauloises Prost Peugeot Prost-Peugeot AP01 Peugeot A16 B 11   Olivier Panis Tutti   Stéphane Sarrazin
12   Jarno Trulli Tutti
  Red Bull Sauber Petronas Sauber-Petronas C17 Petronas SPE-01D G 14   Jean Alesi Tutti   Jörg Müller
15   Johnny Herbert Tutti
  Danka Zepter Arrows Arrows A19 Arrows T2-F1 B 16   Pedro Paulo Diniz Tutti   Emmanuel Collard
  Stephen Watson
17   Mika Salo Tutti
  HSBC Stewart Ford Stewart-Ford SF-2 Ford VJ Zetec-R B 18   Rubens Barrichello Tutti   Jos Verstappen
19   Jan Magnussen 1–7
  Jos Verstappen 8–16
  PIAA Tyrrell Tyrrell-Ford 026 Ford JD Zetec-R G 20   Ricardo Rosset Tutti   Andrea Montermini
21   Toranosuke Takagi Tutti
  Fondmetal Minardi Team Minardi-Ford M198 Ford JD Zetec-R B 22   Shinji Nakano Tutti   Laurent Redon
23   Esteban Tuero Tutti

Piloti modifica

 
L'esordiente Toranosuke Takagi a bordo della sua Tyrrell durante il Gran Premio di Spagna 1998

Per il 1998 Williams, Ferrari, McLaren e Stewart confermarono i propri piloti.

La Benetton, invece, cambiò totalmente l'organico della scuderia: Berger decise di ritirarsi, mentre Jean Alesi passò alla Sauber, a fianco del confermato Herbert, non senza riservare critiche al suo vecchio team.[12] A sostituirli arrivarono Giancarlo Fisichella dalla Jordan, con cui la trattativa era già stata conclusa nell'estate 1997,[13] e Alexander Wurz, promosso da terzo pilota a titolare.

Con il ritiro di Berger, Damon Hill divenne il pilota più anziano del mondiale; l'ex-campione del mondo, dopo essere stato licenziato dalla Arrows[14], venne ingaggiato dalla Jordan che gli offrí un contratto biennale da 10 milioni di dollari[15], e mantenne Ralf Schumacher come seconda guida. Dal canto suo la squadra di Tom Walkinshaw ingaggiò il finlandese Mika Salo che affiancò il riconfermato Pedro Paulo Diniz.

Il posto lasciato libero da Salo in Tyrrell venne occupato da Ricardo Rosset, accanto a cui debuttò il giapponese Toranosuke Takagi, mentre rimase senza un sedile Jos Verstappen, che tornò così alla Benetton, ma come terzo pilota.

Altri cambiamenti riguardarono la Prost che, oltre a confermare Olivier Panis, decise di puntare su Jarno Trulli al posto di Shinji Nakano, il quale si trasferì alla Minardi insieme all'esordiente Esteban Tuero.

Durante la stagione modifica

L'unico cambio di sedile a stagione in corso avvenne alla Stewart, che licenziò Jan Magnussen dopo il GP del Canada, sostituendolo con Jos Verstappen a partire dal successivo appuntamento in Francia.

Accordi e fornitori modifica

 
La Williams iridata uscente adottò una livrea rossa dettata dal nuovo title sponsor Winfield:[16] la scelta fece discutere per via dell'assonanza al rosso corsa della rivale Ferrari.[17]

Con il ritiro del motorista Renault in veste ufficiale, le scuderie Williams e Benetton continuarono a utilizzare i V10 francesi tramite la consociata Mecachrome, acquistati però come semplici propulsori clienti. La scuderia di Grove cambiò inoltre veste poiché il main sponsor Rothmans International decise per l'avvicendamento tra il vecchio marchio di sigarette Rothmans e il nuovo Winfield:[17] il brand australiano conferí alla vettura una nuova livrea a predominanza rossa,[16] fatto che, almeno inizialmente, scatenò una sorta di «guerra delle rosse» a causa della forte somiglianza con la Rossa per antonomasia della Formula 1, l'italiana Ferrari.[17]

La Prost GP riuscì a concludere l'accordo per la fornitura dei propulsori Peugeot, scambiandoli di fatto con la Jordan, alla quale furono quindi ceduti i Mugen-Honda usati dal team francese fino all'anno prima. La Arrows, in seguito alla fusione con la Brian Hart Ltd., iniziò la produzione di motori in proprio, abbandonando i propulsori Yamaha. La Minardi tornò quindi a servirsi dei motori Ford, impiegando i nuovi V10 adottati anche dalla Tyrrell, che sostituirono i vecchi V8. Per la prima volta dunque tutti i team partecipanti utilizzarono unità dello stesso tipo, a 10 cilindri.

Sul fronte degli pneumatici si registrò il passaggio di Benetton e McLaren dalla Goodyear alla Bridgestone.

Circuiti e gare modifica

Per il 1998 vengono previsti 16 Gran Premi, uno in meno del 1997, per via dell'uscita dal calendario del Gran Premio d'Europa che si correva su circuito di Jerez de la Frontera. Di conseguenza il Gran Premio del Giappone tornò a disputarsi come ultimo appuntamento della stagione. Nonostante la summenzionata fuoriuscita di Jerez, il circuito del Nürburgring non riuscì a cambiare titolazione in "Gran Premio d'Europa", mantenendo quella di Gran Premio del Lussemburgo per un altro anno. Il Gran Premio d'Austria venne spostato a fine luglio mentre il Gran Premio di Germania all'inizio di agosto.

Regolamenti modifica

Per ciò che concerne i regolamenti, le modifiche rispetto alla stagione precedente risultarono molto importanti. Vennero introdotte due principali innovazioni: venne ristretta la larghezza dell'auto di venti centimetri, portando le vetture a essere molto strette e, per rallentare ulteriormente in curva le vetture, furono aboliti gli pneumatici slick e imposte scanalature (tre nelle coperture anteriori e quattro nelle posteriori) anche per le gomme da asciutto.[18] Inoltre le gomme anteriori furono allargate di un paio di centimetri. Sia Goodyear sia Bridgestone si adattarono ai nuovi regolamenti sulle gomme. La FIA impose poi crash-test più severi e un irrobustimento dei telai di circa dieci centimetri.[19]

Riassunto della stagione modifica

Gran Premio d'Australia modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Gran Premio d'Australia 1998.

Le qualifiche del primo Gran Premio della stagione furono dominate dalle McLaren di Mika Häkkinen e David Coulthard, seguiti da Schumacher su Ferrari. Al via le posizioni rimasero invariate, ma al sesto passaggio il tedesco fu costretto al ritiro per l'esplosione del motore. I piloti McLaren procedettero quindi verso la vittoria. Al 36º passaggio, però, Häkkinen rientrò erroneamente ai box a causa di un problema di comunicazione radio.[20] Rientrato in pista alle spalle del suo compagno di squadra, questi prima del traguardo gli cedette la prima posizione in virtù di un accordo interno al team che aveva deciso di assegnare la vittoria a chi fosse scattato in testa alla partenza.[20] Dietro di loro giunsero Frentzen, Irvine, Villeneuve e Herbert.

Gran Premio del Brasile modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Gran Premio del Brasile 1998.

Il week-end brasiliano iniziò con un ricorso presentato da cinque team contro la McLaren per ciò che riguarda l'utilizzo di un freno supplementare, dichiarato poi illegale dai commissari.[21] Le qualifiche furono comunque dominate dal team britannico. Alla partenza il poleman Häkkinen e il suo compagno di squadra Coulthard scattarono al comando, mentre Schumacher partì male e perse alcune posizioni, recuperandole nel corso dei primi giri. Grazie ai pit stop, inoltre, il tedesco sopravanzò Frentzen, installandosi in terza posizione. Frentzen perse poi un'altra posizione, sempre a causa delle soste ai box. Nelle posizioni di testa non si ebbe più alcun cambiamento, con la vittoria di Häkkinen, seguito dal compagno di squadra, Schumacher, Wurz, Frentzen e Fisichella.

Il finlandese della McLaren guidava quindi la classifica piloti con venti punti, seguito a otto lunghezze di distanza da Coulthard.

Gran Premio d'Argentina modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Gran Premio d'Argentina 1998.

Il terzo evento stagionale si disputò in Argentina e vide la prima vittoria stagionale della Ferrari, favorita anche dalle condizioni climatiche.[21] La casa di Maranello presentò anche varie modifiche alla vettura (in particolare a motore, retrotreno e radiatori)[21] e la Goodyear aumentò la larghezza delle gomme anteriori.[21] Questi cambiamenti permisero a Schumacher di qualificarsi in prima fila alle spalle di Coulthard.[21] Alla partenza, però, il pilota tedesco fu superato da Häkkinen, il quale riuscì a mantenere la seconda posizione per un solo giro, venendo ripassato dal rivale. Successivamente Schumacher si toccò con Coulthard, il quale finì in testacoda e, alla fine, non andò oltre la sesta piazza. Dietro al pilota tedesco e a Häkkinen giunsero Irvine, Alex Wurz, Alesi, nonostante durante la sosta ai box avesse perso, per un contatto con un cavo, un'appendice aerodinamica,[22] e Coulthard.

Dopo questa gara, caratterizzata anche da alcuni incidenti, che costrinsero al ritiro tra gli altri Johnny Herbert, tamponato da Damon Hill, e il campione del mondo Jacques Villeneuve, eliminato da Coulthard, Häkkinen guidava la classifica piloti con dodici punti di vantaggio su Schumacher e tredici sul compagno di squadra.

Gran Premio di San Marino modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Gran Premio di San Marino 1998.

A Imola, nelle qualifiche del sabato, prevalse nuovamente Coulthard, che riuscì, insieme al compagno Häkkinen, a occupare tutta la prima fila dello schieramento. Al via le due McLaren e Schumacher presero la testa del gruppo, mentre Villeneuve riuscì a sopravanzare Irvine. Contemporaneamente vi furono vari tamponamenti, il più importante dei quali per opera del pilota della Stewart Jan Magnussen, che costrinse al ritiro il suo compagno di squadra. A fine Gran Premio, poi, i vertici del team presero contatti con il collaudatore della Benetton Jos Verstappen nel tentativo di cercare un accordo per sostituire il pilota danese, accusato anche di non riuscire a sviluppare adeguatamente la vettura.[23] Intanto, in gara, Häkkinen fu costretto al ritiro per il surriscaldamento della trasmissione, che mandò in tilt l'elettronica.[24] Dopo la prima sosta ai box, poi, Villeneuve perse la terza posizione a causa dell'apertura dello sportello del serbatoio, cosa che lo costrinse a rientrare nuovamente nella pit lane.[24] Le posizioni rimasero poi invariate fino all'arrivo, nonostante un problema al cambio avuto da Coulthard, analogo a quello del compagno di squadra. Lo scozzese riuscì comunque a mantenere la prima piazza e a vincere la corsa.

Al termine di questo Gran Premio Häkkinen rimaneva in testa alla classifica piloti, seppur con un vantaggio ridotto a tre punti nei confronti del vincitore della gara. Schumacher era invece staccato di sei lunghezze.

Gran Premio di Spagna modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Gran Premio di Spagna 1998.
 
Damon Hill al GP di Spagna

Come a Imola, anche al Gran Premio di Spagna la McLaren occupava tutta la prima fila, precedendo Schumacher e Giancarlo Fisichella. Al via Häkkinen riuscì a mantenere la prima posizione, seguito dal compagno di squadra, Irvine, Fisichella e Schumacher. Il tedesco, grazie ai pit stop, riuscì poi a ritornare in terza piazza, ma gli venne comminato uno stop&go per aver superato il limite di velocità nei box.[25] Intanto il suo compagno di squadra venne toccato da Fisichella ed entrambi i piloti furono costretti al ritiro. Al romano, che aveva causato l'incidente, fu anche notificata una multa.[25] Le posizioni rimasero quindi immutate con le McLaren nelle prime due posizioni, seguite da Schumacher, Wurz della Benetton, Barrichello, che portava all'esordio il nuovo motore Ford P4,[26] e Villeneuve.

Dopo questo Gran Premio Häkkinen rafforzava la sua leadership nel campionato piloti, salendo a quota 36 punti. Coulthard e Schumacher seguivano a 29 e 24 lunghezze.

Gran Premio di Monaco modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Gran Premio di Monaco 1998.

Come nelle precedenti gare, anche al Gran Premio di Monaco le McLaren conquistarono durante le qualifiche la prima fila, seguite da Fisichella e Schumacher. Al via non vi furono sorpassi e le posizioni rimasero quindi invariate. Al decimo passaggio, Eddie Irvine tentò di superare Frentzen, che era andato largo in una curva, ma i due piloti si toccarono e il tedesco della Williams fu costretto al ritiro, mentre il nordirlandese poté continuare. Pochi giri più tardi esplose il motore di Coulthard, costringendolo al primo ritiro stagionale e lasciando quindi la seconda piazza al romano Fisichella. Attorno al trentesimo giro iniziarono le soste per i piloti che occupavano le prime posizioni e Schumacher fu tra i primi a fermarsi. Rientrato dietro Wurz, tentò più volte di superarlo, ma alla fine, a causa di una collisione, si ritrovò con un tirante della sospensione posteriore danneggiato e dovette rientrare ai box, uscendone tre giri dopo.[27] Häkkinen centrò quindi la sua quarta vittoria stagionale, rafforzando ulteriormente la leadership sugli inseguitori. Il più vicino di questi (Coulthard) si trovava, infatti, a diciassette lunghezze di distacco, mentre Schumacher aveva un ritardo di 22 punti, e la McLaren ne aveva ben 36 in più della Ferrari.

In questa corsa ottennero i primi punti stagionali i piloti della Arrows Mika Salo e Pedro Diniz.

Gran Premio del Canada modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Gran Premio del Canada 1998.
 
Da sinistra: Fisichella, il vincitore Michael Schumacher e il terzo classificato Irvine festeggiano sul podio canadese

Per il Gran Premio del Canada la Williams decise di far esordire la FW20 a passo allungato nel tentativo di migliorare le prestazioni.[28] Nonostante ciò le qualifiche furono dominate nuovamente dalla McLaren, con Coulthard davanti al compagno di squadra. Al via, però, Ralf Schumacher rimase fermo, mentre Wurz tamponò Hill, che a sua volta colpì Alesi. Venne quindi ordinato un secondo via, ma stavolta Häkkinen non riuscì a partire, mentre nelle retrovie Ralf Schumacher finì in testacoda e coinvolse nell'incidente Jarno Trulli, il quale finì per colpire Alesi. Fece la sua entrata in pista la safety-car, ma dopo essere rientrata ai box, poco dopo fu nuovamente costretta a uscirvi a causa del terriccio portato in pista da Diniz. A seguito di ciò Coulthard ebbe problemi all'acceleratore che lo costrinsero a cedere a Schumacher la prima posizione. Un incidente di Salo, poi, fece sì che la vettura di sicurezza facesse la sua terza entrata in pista. La Ferrari decise quindi di anticipare la sosta del pilota tedesco, ma all'uscita della pit lane, questi tamponò Frentzen, causandone il ritiro, e l'episodio causò al tedesco uno stop&go. Il comando della corsa passò quindi a Fisichella, ma Schumacher, grazie a una serie di giri veloci,[29] riuscì a riportarsi al comando e vincere, iniziando la sua rimonta nei confronti di Häkkinen. Al terzo posto giunse invece Irvine, seguito da Wurz, Barrichello e Magnussen, che conquistò il suo unico punto in carriera.

Grazie a questa vittoria Schumacher scavalcò Coulthard e si portò secondo a dodici punti di distanza dal leader del mondiale Häkkinen, mentre la Ferrari inseguiva a ventidue lunghezze nel campionato costruttori.

Gran Premio di Francia modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Gran Premio di Francia 1998.

Il Gran Premio di Francia segnò il ritorno come pilota ufficiale di Jos Verstappen al volante della Stewart al posto di Jan Magnussen. Il pilota danese, che aveva ricevuto dal team britannico un ultimatum,[30] non avendo soddisfatto i vertici della scuderia venne quindi sostituito. Sul piano tecnico, invece, la Ferrari portò diverse novità, tra cui nuovi alettoni anteriori e posteriori e un ripartitore di frenata.[31] Anche la Peugeot presentò un nuovo motore, che rispetto al precedente si differenziava per una maggior potenza.[31] Nonostante ciò le qualifiche furono dominate da Häkkinen, seguito da Schumacher, Coulthard e Irvine. Al via, anche a causa di alcuni problemi con la trasmissione dovuti a una doppia partenza,[32] il finlandese della McLaren venne passato dai piloti Ferrari e si dovette accodare a Irvine. Al pit stop Coulthard, invece, ebbe problemi con la pompa del rifornimento e fu costretto, nella seconda sosta, a rientrare due volte. Il pilota scozzese fu quindi costretto a effettuare una rimonta, conclusa con la conquista del sesto posto finale. Intanto nelle prime posizioni Irvine riuscì a mantenersi davanti a Häkkinen, concludendo secondo dietro al compagno di squadra. La Ferrari, quindi, riuscì a realizzare la prima doppietta dal Gran Premio di Spagna 1990. Giunsero inoltre a punti Wurz (quarto) e Villeneuve (quinto). Con questo successo (il secondo consecutivo) Schumacher si portò a sei punti dal rivale finlandese, mentre nei costruttori la casa di Maranello era a undici punti di distacco dalla McLaren.

Gran Premio di Gran Bretagna modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Gran Premio di Gran Bretagna 1998.
 
David Coulthard abbandona la sua vettura dopo un'uscita di pista che l'ha costretto al ritiro: il Gran Premio di Gran Bretagna, disputatosi sotto una pioggia battente, vedrà un alto numero di ritiri dovuto alle difficili condizioni climatiche

Il Gran Premio di Gran Bretagna vide il terzo successo consecutivo di Michael Schumacher e della Ferrari. Nonostante ciò le qualifiche avevano visto il dominio di Häkkinen, che aveva conquistato ancora una volta la pole. Al via l'altro ferrarista Irvine ebbe un problema con il sistema antistallo,[33] che gli causò una partenza lenta e la perdita di varie posizioni. Intanto Alesi riuscì a scattare bene e a guadagnare la quarta posizione, mentre anche Coulthard superò Villeneuve portandosi terzo, alle spalle di Schumacher. Grazie anche a una buona strategia[33] Häkkinen guadagnò diversi secondi sul rivale tedesco, mentre Coulthard si ritirò per un testacoda. Varie uscite di pista, causate dall'asfalto bagnato,[33] fecero sì che entrasse la safety car, la quale contribuì a ricompattare il gruppo e ad annullare il vantaggio del finlandese della McLaren. Dopo il rientro della vettura di sicurezza Häkkinen compì un'uscita di pista e perse il comando della corsa, che passò a Schumacher. Il tedesco, però, compì un sorpasso in regime di bandiere gialle e a tre passaggi dal termine gli venne inflitto uno stop&go. La Ferrari decise quindi di far rientrare il proprio pilota all'ultimo giro, ottenendo la vittoria, transitando però per la pit lane. Quest'episodio fu il primo nella storia della Formula 1.[33] Tramite questo successo Schumacher si portò a due punti da Häkkinen, mentre nel campionato costruttori la Ferrari era a sole tre lunghezze di distacco dalla McLaren.

Gran Premio d'Austria modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Gran Premio d'Austria 1998.

La pioggia nelle qualifiche fece sì che, per la prima volta dall'inizio stagione, non ci fosse una McLaren in pole position. Questa fu conquistata da Fisichella, affiancato da Alesi, mentre dietro di loro si piazzarono Häkkinen e Schumacher. Al via il finlandese e il tedesco riuscirono ad andare al comando, ma nelle posizioni più arretrate vari incidenti, tra cui quelli di Takagi e Diniz, provocarono l'entrata della safety car. Al rientro della vettura di sicurezza Schumacher tentò più volte di superare Häkkinen, ma finì fuori pista danneggiando l'ala anteriore e fu quindi costretto a una sosta ai box, rientrando sedicesimo. Intanto Fisichella ebbe dei problemi con il bocchettone della benzina, che si era bloccato,[34] e al suo rientro in pista si trovò appaiato ad Alesi, con cui ebbe un incidente subito dopo. Schumacher, intanto, riuscì a rimontare fino alla quarta posizione e, nel finale di gara, Irvine gli cedette la terza piazza. Al termine di questo Gran Premio il tedesco si ritrovava a otto punti di distacco dal suo rivale finlandese, mentre la Ferrari era ora a dodici lunghezze di distanza dalla McLaren.

Gran Premio di Germania modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Gran Premio di Germania 1998.

Per l'appuntamento in terra tedesca la Ferrari presentò, seguendo quanto fatto dalle altre scuderie,[35] una vettura a passo lungo. I risultati ottenuti durante alcuni test a Monza erano infatti buoni,[35] ma a Hockenheim i tempi sul giro furono deludenti, sicché il team italiano decise di utilizzare la vettura tradizionale. Nel tentativo di migliorare le prestazioni in qualifica venne pure utilizzato un alettone nuovo, mai collaudato prima,[35] senza però avere rilevanti vantaggi, infatti Irvine e Schumacher si qualificarono rispettivamente sesto e nono. Durante le prove libere, inoltre, il pilota della Tyrrell Ricardo Rosset ebbe un incidente e distrusse la propria vettura riportando una commozione cerebrale.[35] Le qualifiche vennero, ancora una volta, dominate dalle McLaren di Häkkinen e Coulthard. Al via i due piloti riuscirono a mantenere le proprie posizioni, seguiti da Ralf Schumacher, il quale girava sui loro stessi tempi in quanto più scarico di carburante.[36] Dopo le soste ai box i due piloti McLaren rimasero primo e secondo, ma Häkkinen cominciò a rallentare a causa di una perdita d'olio,[36] venendo raggiunto dal compagno di squadra e da Villeneuve. Il pilota canadese fu successivamente costretto a rallentare per problemi alla trasmissione[36] e dovette accontentarsi della terza piazza. La McLaren realizzò quindi una doppietta e Häkkinen portò a sedici punti il vantaggio nei confronti di Schumacher, giunto quinto.

Gran Premio d'Ungheria modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Gran Premio d'Ungheria 1998.

Durante le qualifiche del Gran Premio d'Ungheria i due piloti McLaren occuparono nuovamente la prima fila, seguiti da Schumacher e Hill. Al via le prime tre posizioni rimasero invariate, mentre Hill fu superato da Irvine. Per circa metà gara, però, non vi furono più sorpassi e solo con la seconda sosta di Schumacher le cose cambiarono; la Ferrari, infatti, decise di variare la propria strategia da due a tre soste e il tedesco riuscì a compiere vari giri record e a guadagnare i secondi necessari per rimanere davanti alle due McLaren. Inoltre sia Coulthard sia Häkkinen avevano problemi di gomme.[37] La vettura del finlandese, inoltre, perdeva anche olio e aveva un guasto a una ruota[37] e il pilota non riuscì ad andare oltre un sesto posto. Schumacher vinse quindi la corsa precedendo Coulthard e Villeneuve, che completarono il podio. In classifica piloti il tedesco ridusse a sette i punti di svantaggio, mentre nei costruttori la McLaren conduceva con ventitré lunghezze sulla casa di Maranello.

Gran Premio del Belgio modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Gran Premio del Belgio 1998.
 
Un modellino della Prost AP01. L'unico punto per il team Prost Grand Prix venne ottenuto da Jarno Trulli al Gran Premio del Belgio

Häkkinen, durante le prove, ottenne nuovamente il miglior tempo e partì in pole position, affiancato dal compagno di squadra. La domenica la gara si svolse sotto la pioggia e al via Coulthard, nel tentativo di resistere a un attacco di Irvine, andò in testacoda provocando un incidente in cui rimasero coinvolte sedici vetture. La pista venne poi pulita e fu ordinata una seconda partenza, alla quale però non presero parte Salo, Panis e Rosset perché le loro scuderie non avevano due vetture di riserva[38] e Barrichello, ferito al gomito sinistro.[38] Allo spegnimento del semaforo Michael Schumacher tentò di superare Häkkinen, il quale, nel tentativo di mantenere la prima posizione, perse il controllo della vettura e fu colpito da Herbert. Qualche curva dopo si toccarono Wurz e Coulthard, con l'austriaco costretto al ritiro e lo scozzese che, invece, riuscì a continuare. Entrò quindi in pista la safety car, con Hill in testa alla corsa seguito dalle due Ferrari. Al rientro della vettura di sicurezza Schumacher prese il comando e cominciò a guadagnare parecchi secondi sugli inseguitori, fino a quando, al ventiseiesimo giro, non si ritrovò davanti Coulthard. Lo scozzese, che doveva essere doppiato, venne colpito dalla Ferrari del tedesco, il quale perse una ruota e fu costretto al ritiro. Rientrato nella pit lane, Schumacher si diresse verso i box McLaren e una volta trovato Coulthard lo accusò di aver frenato apposta per cercare l'incidente e tentò di aggredirlo,[39] ma venne trattenuto da Jean Todt e Stefano Domenicali e ricondotto al box della Ferrari. Intanto in pista Hill vinse la corsa davanti al compagno di squadra, facendo segnare quindi la prima e unica doppietta del team Jordan, e ad Alesi.

Nelle classifiche piloti e costruttori i punteggi rimasero invariati visto che né i piloti Ferrari né quelli McLaren avevano ottenuto punti.

Gran Premio d'Italia modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Gran Premio d'Italia 1998.
 
Il campione del mondo uscente Jacques Villeneuve alla guida della sua Williams FW20 a Monza dove ottenne uno dei rari exploit stagionali con la prima fila in qualifica. La difesa del titolo fu tuttavia deludente per il canadese che chiuse il campionato al quinto posto finale.

Su un circuito che pareva sfavorevole alla casa di Maranello[40] Schumacher conquistò la prima pole position dell'anno davanti a Villeneuve e Häkkinen. Al via, però, le due McLaren presero il comando, seguite da Irvine, Villeneuve e Schumacher. Nel corso dei primi passaggi il tedesco della Ferrari riuscì a sopravanzare il canadese della Williams e il compagno di squadra portandosi in terza posizione. Intanto Häkkinen, che aveva problemi di gomme,[40] perse terreno e dovette cedere la prima piazza al compagno di squadra, il quale, però, al sedicesimo passaggio fu costretto al ritiro per la rottura del propulsore. Questo ritiro provocò anche, a causa della nube di fumo bianco sprigionatasi dal motore,[40] un errore di Häkkinen che fu superato da Schumacher. Dopo la prima serie di pit stop il finlandese era più veloce del tedesco, ma, a causa di alcuni problemi ai freni,[40] andò in testacoda e arretrò fino in quarta posizione, venendo superato da Irvine e Ralf Schumacher. A punti giunsero anche Alesi e Hill, reduce da una lunga rimonta.

La Ferrari realizzò quindi la seconda doppietta della stagione e Schumacher raggiunse Häkkinen in classifica piloti a quota ottanta punti.

Gran Premio del Lussemburgo modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Gran Premio del Lussemburgo 1998.

Le qualifiche videro per la prima volta nella stagione una prima fila tutta Ferrari, con Schumacher davanti al compagno di squadra. Al via Irvine scattò meglio e si portò in testa, ma lasciò nel corso del primo giro la prima piazza al tedesco. Il nord irlandese doveva, infatti, coprire le spalle a Schumacher,[41] ma nel corso del tredicesimo passaggio venne superato da Häkkinen, il quale riuscì a guadagnare anche alcuni secondi sul leader della gara. Dopo il primo pit stop, poi, il finlandese riuscì a passare Schumacher e, anche dopo la seconda sosta, mantenne la prima posizione.

Con questa vittoria Häkkinen guadagnò quattro punti sul rivale tedesco, mentre nel campionato costruttori alla McLaren bastava un solo punto per la conquista del titolo.

Gran Premio del Giappone modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Gran Premio del Giappone 1998.
 
Da destra: Häkkinen, appena laureatosi campione del mondo per la prima volta, premiato al Motor Show di Bologna dal rivale Michael Schumacher ai Caschi d'Oro della rivista Autosprint, 12 dicembre 1998.

Schumacher, costretto a vincere per conquistare il titolo e a sperare che Häkkinen non arrivasse secondo, ottenne la terza pole position. Ricardo Rosset, poi, per la quinta volta nella stagione non si qualificò, stavolta a causa di problemi fisici.[42] Al via Trulli rimase fermo e fu quindi necessario ripetere l'operazione. Alla seconda partenza fu la vettura di Schumacher a non partire a causa di problemi alla frizione[42] e fu quindi retrocesso in fondo al gruppo. Al terzo via Häkkinen andò in testa, mentre il tedesco della Ferrari tentò di rimontare e dopo cinque giri si trovava in settima posizione, dietro alla Jordan di Hill. Il britannico, però, aiutato anche dalla potenza del proprio motore,[42] riuscì a tenere la sesta piazza e Schumacher lo passò dopo il primo pit stop. Il tedesco recuperò poi fino alla terza posizione, ma al 31º passaggio l'esplosione della gomma posteriore destra, causata dai detriti lasciati da una precedente collisione tra Tuero e Takagi,[42] pose fino alla sua gara. Häkkinen vinse quindi la corsa e il suo primo titolo mondiale, mentre la McLaren conquistava il campionato costruttori.

Risultati modifica

Gran Premi modifica

Gran Premio Circuito Pole position Giro più veloce Pilota vincitore Costruttore Resoconto
1   Gran Premio d'Australia Melbourne   Mika Häkkinen   Mika Häkkinen   Mika Häkkinen   McLaren-Mercedes Resoconto
2   Gran Premio del Brasile Interlagos   Mika Häkkinen   Mika Häkkinen   Mika Häkkinen   McLaren-Mercedes Resoconto
3   Gran Premio d'Argentina Buenos Aires   David Coulthard   Alexander Wurz   Michael Schumacher   Ferrari Resoconto
4   Gran Premio di San Marino Imola   David Coulthard   Michael Schumacher   David Coulthard   McLaren-Mercedes Resoconto
5   Gran Premio di Spagna Barcellona   Mika Häkkinen   Mika Häkkinen   Mika Häkkinen   McLaren-Mercedes Resoconto
6   Gran Premio di Monaco Montecarlo   Mika Häkkinen   Mika Häkkinen   Mika Häkkinen   McLaren-Mercedes Resoconto
7   Gran Premio del Canada Montreal   David Coulthard   Michael Schumacher   Michael Schumacher   Ferrari Resoconto
8   Gran Premio di Francia Magny-Cours   Mika Häkkinen   David Coulthard   Michael Schumacher   Ferrari Resoconto
9   Gran Premio di Gran Bretagna Silverstone   Mika Häkkinen   Michael Schumacher   Michael Schumacher   Ferrari Resoconto
10   Gran Premio d'Austria A1-Ring   Giancarlo Fisichella   David Coulthard   Mika Häkkinen   McLaren-Mercedes Resoconto
11   Gran Premio di Germania Hockenheimring   Mika Häkkinen   David Coulthard   Mika Häkkinen   McLaren-Mercedes Resoconto
12   Gran Premio d'Ungheria Hungaroring   Mika Häkkinen   Michael Schumacher   Michael Schumacher   Ferrari Resoconto
13   Gran Premio del Belgio Spa-Francorchamps   Mika Häkkinen   Michael Schumacher   Damon Hill   Jordan-Honda Resoconto
14   Gran Premio d'Italia Monza   Michael Schumacher   Mika Häkkinen   Michael Schumacher   Ferrari Resoconto
15   Gran Premio del Lussemburgo Nürburgring   Michael Schumacher   Mika Häkkinen   Mika Häkkinen   McLaren-Mercedes Resoconto
16   Gran Premio del Giappone Suzuka   Michael Schumacher   Michael Schumacher   Mika Häkkinen   McLaren-Mercedes Resoconto

Risultati qualifiche modifica

Pilota AUS
 
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AUT
 
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ITA
 
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1   Jacques Villeneuve 4 10 7 6 10 13 6 5 3 11 3 6 6 2 9 6
2   Heinz-Harald Frentzen 6 3 6 8 13 5 7 8 6 7 10 7 9 12 7 5
3   Michael Schumacher 3 4 2 3 3 4 3 2 2 4 9 3 4 1 1 1
4   Eddie Irvine 8 6 4 4 6 7 8 4 5 8 6 5 5 5 2 4
5   Giancarlo Fisichella 7 7 10 10 4 3 4 9 10 1 8 8 7 11 4 10
6   Alexander Wurz 11 5 8 5 5 6 11 10 11 17 7 9 11 7 8 9
7   David Coulthard 2 2 1 1 2 2 1 3 4 14 2 2 2 4 5 3
8   Mika Häkkinen 1 1 3 2 1 1 2 1 1 3 1 1 1 3 3 2
9   Damon Hill 10 11 9 7 8 15 10 7 7 15 5 4 3 14 10 8
10   Ralf Schumacher 9 8 5 9 11 16 5 6 21 9 4 10 8 6 6 7
11   Olivier Panis 21 9 15 13 12 18 15 16 22 10 16 20 15 9 15 13
12   Jarno Trulli 15 12 16 16 16 10 14 12 14 16 14 16 13 10 14 14
14   Jean Alesi 12 15 11 12 14 11 9 11 8 2 11 11 10 8 11 12
15   Johnny Herbert 5 14 12 11 7 9 12 13 9 18 12 15 12 15 13 11
16   Pedro Paulo Diniz 20 22 18 18 15 12 19 17 12 18 12 12 16 20 17 18
17   Mika Salo 16 20 17 14 17 8 17 19 13 6 17 13 18 16 16 15
18   Rubens Barrichello 14 13 14 17 9 14 13 14 16 5 13 14 14 13 12 16
19   Jan Magnussen 18 16 22 20 18 17 20
19   Jos Verstappen 15 15 12 19 17 17 17 18 19
20   Ricardo Rosset 19 21 21 22 NQ NQ 22 18 20 22 NQ NQ 20 18 22 NQ
21   Toranosuke Takagi 13 17 13 15 21 20 16 20 17 20 15 18 19 19 19 17
22   Shinji Nakano 22 18 19 21 20 19 18 21 19 21 20 19 21 21 20 20
23   Esteban Tuero 17 19 20 19 19 21 21 22 18 19 21 21 22 22 21 21
Pilota AUS
 
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Classifiche modifica

Sistema di punteggio modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Sistema di punteggio della Formula 1.
Posizione                  
Punti 10 6 4 3 2 1

Classifica Piloti modifica

Pos. Pilota                                 Punti
1   Mika Häkkinen 1 1 2 Rit 1 1 Rit 3 2 1 1 6 Rit 4 1 1 100
2   Michael Schumacher Rit 3 1 2 3 10 1 1 1 3 5 1 Rit 1 2 Rit 86
3   David Coulthard 2 2 6 1 2 Rit Rit 6 Rit 2 2 2 7 Rit 3 3 56
4   Eddie Irvine 4 8 3 3 Rit 3 3 2 3 4 8 Rit Rit 2 4 2 47
5   Jacques Villeneuve 5 7 Rit 4 6 5 10 4 7 6 3 3 Rit Rit 8 6 21
6   Damon Hill 8 SQ 8 10* Rit 8 Rit Rit Rit 7 4 4 1 6 9 4 20
7   Heinz-Harald Frentzen 3 5 9 5 8 Rit Rit 15* Rit Rit 9 5 4 7 5 5 17
8   Alexander Wurz 7 4 4 Rit 4 Rit 4 5 4 9 11 16 Rit Rit 7 9 17
9   Giancarlo Fisichella Rit 6 7 Rit Rit 2 2 9 5 Rit 7 8 Rit 8 6 8 16
10   Ralf Schumacher Rit Rit Rit 7 11 Rit Rit 16 6 5 6 9 2 3 Rit Rit 14
11   Jean Alesi Rit 9 5 6 10 12* Rit 7 Rit Rit 10 7 3 5 10 7 9
12   Rubens Barrichello Rit Rit 10 Rit 5 Rit 5 10 Rit Rit Rit Rit NP 10 11 Rit 4
13   Mika Salo Rit Rit Rit 9 Rit 4 Rit 13 Rit Rit 14 Rit NP Rit 14 Rit 3
14   Pedro Paulo Diniz Rit Rit Rit Rit Rit 6 9 14 Rit Rit Rit 11 5 Rit Rit Rit 3
15   Johnny Herbert 6 11* Rit Rit 7 7 Rit 8 Rit 8 Rit 10 Rit Rit Rit 10 1
16   Jarno Trulli Rit Rit 11 Rit 9 Rit Rit Rit Rit 10 12 Rit 6 13 Rit 12* 1
17   Jan Magnussen Rit 10 Rit Rit 12 Rit 6 1
18   Shinji Nakano Rit Rit 13 Rit 14 9 7 17* 8 11 Rit 15 8 Rit 15 Rit 0
19   Esteban Tuero Rit Rit Rit 8 11 Rit Rit Rit Rit Rit 16 Rit Rit 11 NC Rit 0
20   Ricardo Rosset Rit Rit 14 Rit NQ NQ 8 Rit Rit 12 NQ NQ NP 12 Rit NQ 0
21   Toranosuke Takagi Rit Rit 12 Rit 13 11 Rit Rit 9 Rit 13 14 Rit 9 16 Rit 0
22   Olivier Panis 9 Rit 15* 11* 16* Rit Rit 11 Rit Rit 15 12 NP Rit 12 11 0
23   Jos Verstappen 12 Rit Rit Rit 13 Rit Rit 13 Rit 0
Pos. Pilota                                 Punti
Legenda 1º posto 2º posto 3º posto A punti Senza punti/Non class. Grassetto – Pole position
Corsivo – Giro più veloce
Squalificato Ritirato Non partito Non qualificato Solo prove/Terzo pilota

* Indica quei piloti che non hanno terminato la gara ma sono ugualmente classificati avendo coperto, come previsto dal regolamento, almeno il 90% della distanza totale.

Classifica Costruttori modifica

Pos. Costruttore Pilota AUS
 
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Punti
1   McLaren-Mercedes Coulthard 2 2 6 1 2 Rit Rit 6 Rit 2 2 2 7 Rit 3 3 156
Häkkinen 1 1 2 Rit 1 1 Rit 3 2 1 1 6 Rit 4 1 1
2   Ferrari M. Schumacher Rit 3 1 2 3 10 1 1 1 3 5 1 Rit 1 2 Rit 133
Irvine 4 8 3 3 Rit 3 3 2 3 4 8 Rit Rit 2 4 2
3   Williams-Mecachrome Villeneuve 5 7 Rit 4 6 5 10 4 7 6 3 3 Rit Rit 8 6 38
Frentzen 3 5 9 5 8 Rit Rit 15 Rit Rit 9 5 4 7 5 5
4   Jordan-Honda Hill 8 SQ 8 10 Rit 8 Rit Rit Rit 7 4 4 1 6 9 4 34
R. Schumacher Rit Rit Rit 7 11 Rit Rit 16 6 5 6 9 2 3 Rit Rit
5   Benetton-Playlife Fisichella Rit 6 7 Rit Rit 2 2 9 5 Rit 7 8 Rit 8 6 8 33
Wurz 7 4 4 Rit 4 Rit 4 5 4 9 11 16 Rit Rit 7 9
6   Sauber-Petronas Alesi Rit 9 5 6 10 12 Rit 7 Rit Rit 10 7 3 5 10 7 10
Herbert 6 11 Rit Rit 7 7 Rit 8 Rit 8 Rit 10 Rit Rit Rit 10
7   Arrows Diniz Rit Rit Rit Rit Rit 6 9 14 Rit Rit Rit 11 5 Rit Rit Rit 6
Salo Rit Rit Rit 9 Rit 4 Rit 13 Rit Rit 14 Rit NP Rit 14 Rit
8   Stewart-Ford Barrichello Rit Rit 10 Rit 5 Rit 5 10 Rit Rit Rit Rit NP 10 11 Rit 5
Magnussen Rit 10 Rit Rit 12 Rit 6
Verstappen 12 Rit Rit Rit 13 Rit Rit 13 Rit
9   Prost-Peugeot Panis 9 Rit 15 11 16 Rit Rit 11 Rit Rit 15 12 NP Rit 12 11 1
Trulli Rit Rit 11 Rit 9 Rit Rit Rit Rit 10 12 Rit 6 13 Rit 12
10   Minardi-Ford Nakano Rit Rit 13 Rit 14 9 7 17 8 11 Rit 15 8 Rit 15 Rit 0
Tuero Rit Rit Rit 8 15 Rit Rit Rit Rit Rit 16 Rit Rit 11 NC Rit
11   Tyrrell-Ford Rosset Rit Rit 14 Rit NQ NQ 8 Rit Rit 12 NQ NQ NP 12 Rit NQ 0
Takagi Rit Rit 12 Rit 13 11 Rit Rit 9 Rit 13 14 Rit 9 16 Rit
Pos. Costruttore Pilota AUS
 
BRA
 
ARG
 
SMR
 
SPA
 
MON
 
CAN
 
FRA
 
GBR
 
AUT
 
GER
 
UNG
 
BEL
 
ITA
 
LUS
 
GIA
 
Punti
Colore Risultati
Oro Vincitore
Argento 2º posto
Bronzo 3º posto
Verde Finita, a punti
Blu Finita, senza punti
Finita, non classificato (NC)
Viola Non finita (Rit)
Rosso Non qualificato (NQ)
Non pre-qualificato (NPQ)
Nero Squalificato (SQ)
Bianco Non partito (NP)
Celeste Disputa solo le prove (SP)
Iscritto alle prove libere - Terzo pilota (TP)
- dal 2003 al 2006
Vuoto Non prende parte alle prove (NPR)
Iscritto ma non presente, non arrivato (NA)
Ritirato prima dell'evento (WD)
Infortunato (INF)
Escluso (ES)
Gara cancellata (C)

Note modifica

  1. ^ a b Pino Allievi, Candido Cannavò, Ferrari, mondiale annunciato, in Gazzetta dello sport, 08 gennaio 1998, p. 19.
  2. ^ a b Arrivano Stewart e Benetton, in Gazzetta dello sport, 12 gennaio 1998, p. 32.
  3. ^ a b Pino Allievi, Giorgio Piola, Benetton, tre motivi per vincere, in Gazzetta dello sport, 16 gennaio 1998, p. 21.
  4. ^ a b Giancarlo Gavalotti, Ralf minaccia il fratello Michael, in Gazzetta dello sport, 20 gennaio 1998, p. 23.
  5. ^ a b E a Barcellona debutta la Prost, in Gazzetta dello sport, 20 gennaio 1998, p. 23.
  6. ^ a b Pino Allievi, Il nuovo Alesi riparte da Sauber, in Gazzetta dello sport, 22 gennaio 1998, p. 21.
  7. ^ a b Giancarlo Gavalotti, La Tyrrell dell'addio fra gaffes, problemi di piloti e nuovi padroni, in Gazzetta dello sport, 18 febbraio 1998, p. 24.
  8. ^ a b Pino Allievi, Giorgio Piola, Williams, una freccia mondiale, in Gazzetta dello sport, 29 gennaio 1998, p. 22.
  9. ^ a b Pino Allievi, Giorgio Piola, La McLaren torna a ruggire, in Gazzetta dello sport, 06 febbraio 1998, p. 24.
  10. ^ a b La Arrows imita il Cavallino. Motore e telaio fatti in casa, in Gazzetta dello sport, 18 febbraio 1998, p. 24.
  11. ^ a b Raffaele Dalla Vite, Minardi si affida a Brunner per fare il salto di qualità, in Gazzetta dello sport, 24 febbraio 1998, p. 26.
  12. ^ Pino Allievi, Il nuovo Alesi riparte da Sauber, in Gazzetta dello Sport, 22 gennaio 1998, p. 21.
  13. ^ Andrea Cremonesi, Benetton punta su Fisichella, in Gazzetta dello Sport, 23 luglio 1997, p. 17.
  14. ^ Giancarlo Galavotti, Hill compleanno amaro: via dalla Arrows, in Gazzetta dello Sport, 18 settembre 1997, p. 25.
  15. ^ Andrea Cremonesi, Hill sposa Jordan con un sogno: "Rivincere il mondiale", in Gazzetta dello Sport, 20 settembre 1997, p. 21.
  16. ^ a b Simone Peluso, Livree iconiche | Williams 'Winfied' 1998-99, su formulapassion.it, 14 maggio 2020.
  17. ^ a b c Cristina Caruso, Williams la copia rossa, in La Gazzetta dello Sport, 8 gennaio 1998.
  18. ^ Boccafogli, D'Alessio, Williams, p. 86.
  19. ^ Giorgio Piola, Motori spenti un mese, da dicembre in pista le novità, in Gazzetta dello sport, 30 ottobre 1997, p. 23.
  20. ^ a b Boccafogli, D'Alessio, Williams, p. 179.
  21. ^ a b c d e Boccafogli, D'Alessio, Williams, p. 87.
  22. ^ Boccafogli, D'Alessio, Williams, p. 20.
  23. ^ Boccafogli, D'Alessio, Williams, p. 21.
  24. ^ a b Boccafogli, D'Alessio, Williams, p. 185.
  25. ^ a b Boccafogli, D'Alessio, Williams, p. 187.
  26. ^ Boccafogli, D'Alessio, Williams, p. 22.
  27. ^ Boccafogli, D'Alessio, Williams, p. 189.
  28. ^ Boccafogli, D'Alessio, Williams, p. 90.
  29. ^ Boccafogli, D'Alessio, Williams, p. 191.
  30. ^ Boccafogli, D'Alessio, Williams, p. 25.
  31. ^ a b Boccafogli, D'Alessio, Williams, p. 91.
  32. ^ Boccafogli, D'Alessio, Williams, p. 193.
  33. ^ a b c d Boccafogli, D'Alessio, Williams, p. 195.
  34. ^ Boccafogli, D'Alessio, Williams, p. 197.
  35. ^ a b c d Boccafogli, D'Alessio, Williams, p. 92.
  36. ^ a b c Boccafogli, D'Alessio, Williams, p. 199.
  37. ^ a b Boccafogli, D'Alessio, Williams, p. 201.
  38. ^ a b Boccafogli, D'Alessio, Williams, p. 203.
  39. ^ Boccafogli, D'Alessio, Williams, p. 82.
  40. ^ a b c d Boccafogli, D'Alessio, Williams, p. 205.
  41. ^ Boccafogli, D'Alessio, Williams, p. 207.
  42. ^ a b c d Boccafogli, D'Alessio, Williams, p. 209.

Bibliografia modifica

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