Campionatore rosette

Dispositivo utilizzato per il campionamento delle acque

Un campionatore rosette è un dispositivo utilizzato per il campionamento dell'acqua in acque profonde. Originariamente realizzato dalla General Oceanics, che mantiene i diritti sul marchio Rosette sebbene oggi con tale nome siano chiamati tutti i campionatori di questa forma (talvolta il nome viene anche italianizzato in "campionatore a rosetta"),[1] questo tipo di campionatori costituisce un elemento chiave dell'attrezzatura utilizzata nelle indagini oceanografiche e idrografiche per raccogliere campioni in campagne di raccolta dati che possono durare anni.

Vista dall'alto e laterale di un campionatore rosette. In grigio le bottiglie di Niskin, in blu l'unità di analisi CTD.
Un campionatore rosette.

Struttura e utilizzo modifica

Un campionatore rosette è costituito da un insieme di bottiglie di Niskin, in genere da 12 a 36 unità, con un volume variabile dagli 1,2 ai 30 litri, disposte in cerchio attorno a una struttura cilindrica centrale al di sotto della quale è presente un sistema di rilevamento costituito da una sonda CTD (acronimo di Conductivity, Temperature and Depth, ossia, in italiano: "Conduttività, Temperatura e Profondità"), in grado di misurare, a seconda della versione, non solo le grandezze da cui prende il nome ma anche la torbidità/trasparenza dell'acqua, la concentrazione di ossigeno disciolto e di clorofilla, il pH e altre ancora.[2]

Nel suo utilizzo, il campionatore rosette viene fissato a una fune metallica e calato in acqua tramite un verricello fino ad arrivare in prossimità del fondale marino, a una distanza spesso dipendente dalla condizioni del mare. L'apertura delle bottiglie per la raccolta dell'acqua può essere automatica e governata da un profondimetro, oppure manuale ed azionata da un operatore remoto.[3]

I campionatori rosette vengono utilizzati in generale per l'analisi chimica e la valutazione eco-tossicologia della acque di fondo,[4] venendo generalmente preferiti a i campionatori Winchester nel caso si debba campionare a profondità superiori ai 50 metri.[5]

Note modifica

  1. ^ Ivano Vascotto, Dinamiche a mesoscala di pico-e nanoplancton al largo di Baia Terra Nova (Mare di Ross, Antartide), Febbraio 2013. URL consultato il 2 febbraio 2024.
  2. ^ ISMAR Bologna, Rapporto sulle operazioni oceanografiche e geofisiche durante la crociera ANEMVE07 con N/O Urania (PDF), CNR, Marzo 2007, pp. 6. URL consultato il 2 febbraio 2024.
  3. ^ Rosette e bottiglie di campionamento – General Oceanics, su codevintec.it, Codevintec Italiana Srl, Marzo 2007. URL consultato il 2 febbraio 2024.
  4. ^ Anna Chiara Trano, Cecilia Balestra e Raffaella Casotti, Variazioni temporali delle comunità microbiche planctoniche in una zona costiera del golfo di Napoli mediante Citometria a flusso (PDF), in Lettere GIC, vol. 26, n. 1, Società Italiana di Citometria, Aprile 2017, pp. 27-30. URL consultato il 2 febbraio 2024.
  5. ^ Jan Brant, Collection of water samples from up to 2000 m depth (PDF), in Technical Guideline No. 01 – Collection of water samples, premiam, 2014. URL consultato il 2 febbraio 2024.

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