Canda

comune italiano

Canda (Canda in veneto) è un comune italiano di 842 abitanti della provincia di Rovigo in Veneto, situato sulle sponde del fiume Tartaro (che da Canda assume il nome di Canalbianco) e che fa parte dell'idrovia fluviale Fissero - Tartaro - Canalbianco, che la collega al mare Adriatico.

Canda
comune
Canda – Stemma
Canda – Bandiera
Canda – Veduta
Canda – Veduta
La chiesa parrocchiale di San Michele.
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Veneto
Provincia Rovigo
Amministrazione
SindacoAlessandro Berta (lista civica Punto su Canda) dal 26-5-2014
Territorio
Coordinate45°02′N 11°31′E / 45.033333°N 11.516667°E45.033333; 11.516667 (Canda)
Altitudine10 m s.l.m.
Superficie14,37 km²
Abitanti842[1] (30-6-2022)
Densità58,59 ab./km²
Comuni confinantiBadia Polesine, Bagnolo di Po, Castelguglielmo, Lendinara, Trecenta
Altre informazioni
Cod. postale45020
Prefisso0425
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT029010
Cod. catastaleB582
TargaRO
Cl. sismicazona 3 (sismicità bassa)[2]
Cl. climaticazona E, 2 355 GG[3]
Nome abitanticandesi
Patronosan Michele Arcangelo
Giorno festivo29 settembre
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Canda
Canda
Canda – Mappa
Canda – Mappa
Posizione del comune di Canda nella provincia di Rovigo
Sito istituzionale

Origini del nome modifica

Sembra che il nome derivi da un'antica espressione pre-romana (probabilmente etrusca) can-da con il significato di "luogo di sosta", probabilmente perché era il punto sino al quale si poteva navigare sul fiume Tartaro, prima dell'escavo di trent'anni fa che ha portato a formare la "Conca di Canda" (nel punto in cui confluisce nel Tartaro la "Fossa Maestra") per consentire la prosecuzione della navigazione sino a Torretta di Legnago (VR); quindi una radice linguistica simile a quella di Samarcanda e Kandahar. Secondo un'altra ipotesi (meno probabile), il nome potrebbe derivare da caupona, termine latino per indicare un'osteria o una piccola stazione di sosta, sia con possibile riferimento al limite di navigabilità del fiume Tartaro, sia con possibile riferimento all'ipotesi che qui varcasse il fiume Tartaro il ramo padano della romana Via Claudia Augusta, che congiungeva Ostiglia con Verona, per poi proseguire sino a Trento, importante strada di cui si sono perse le tracce, ma di cui è stato ritrovato un breve tratto sotto il letto del corso attuale (dal VI secolo) del fiume Adige presso la frazione di Begosso del comune di Terrazzo (VR), che si troverebbe con un allineamento compatibile secondo il rilievo aerofotogrammetrico della zona del basso veronese (comuni di Terrazzo, Castagnaro e Villabartolomea) che conferma l'orientamento dell'antica strada romana.[4]

Storia modifica

L'esistenza del piccolo borgo è documentata sin dall'alto Medioevo e vi si fa riferimento in più cronache di movimento di eserciti, nonché come terre di bonifica (dopo l'alluvione indotta dai ferraresi) particolarmente fertili nel lungo periodo di dominazione veneziana, quando diverse nobili famiglie veneziane vi eressero ville all'interno di vaste proprietà agricole. All'inizio del XVI secolo, vi si formò una piccola comunità di fede calvinista, derivata da analoga comunità formatasi a Rovigo (su iniziativa di due illustri torinesi), della quale erano elementi di spicco Domenico Mozzarelli (notaio in Rovigo, che aveva abbracciato le idee calviniste quando era studente a Padova) e Cesare Aldiverti, proprietario di terre a Canda; della piccola comunità di Canda erano elementi di spicco Marco Fichente e Giovanni Panciera, suonatore di lira e cieco. Entrambe le comunità calviniste furono senz'altro stroncate dall'Inquisizione subito dopo il Concilio di Trento[5]. Storicamente, Canda ha sempre avuto come centro urbano di riferimento la vicina (11 km) Lendinara (da sempre suo centro di riferimento)e non le più vicine (9 km) Badia Polesine (peraltro collegata a Canda da strada carrozzabile solo nel secondo dopoguerra e (4 km) Trecenta che si è sviluppata come centro solo negli anni ottanta del novecento dopo la realizzazione di un rilevante ospedale che ha riunito diversi piccoli ospedali di zona, tra cui quelli di Badia polesine e di Lendinara.

Simboli modifica

Lo stemma e il gonfalone del comune di Canda sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica dell'8 luglio 1971.[6]

«Interzato in pergola: nel 1° d'azzurro, alla fascia d'argento, caricata di un giglio di nero; nel 2º di rosso, al leone di San Marco d'oro, "in moleca"; nel 3° di verde, a tre spighe di grano d'oro, impugnate e legate dello stesso; alla pergola d'oro, attraversante sulla partizione. Ornamenti esteriori da Comune.»

Il gonfalone è un drappo di verde.

Monumenti e luoghi d'interesse modifica

Villa Nani Mocenigo modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Villa Nani Mocenigo.
 
Villa Nani Mocenigo

Nel 1580 l'architetto Vincenzo Scamozzi (Vicenza 1552 - Venezia 1616) venne incaricato dal nobile Agostino Nani di realizzare la villa, che sorge vicino al corso del fiume Tartaro. La costruzione fu terminata nel 1584. Nel XIX secolo assunse la denominazione di Villa Nani Mocenigo, dal nuovo cognome aggiunto alla casata dei proprietari.

La villa risulta ancora circondata dall'originario muro di cinta ed è dotata di ampio giardino antistante con cappella gentilizia, rustici, scuderie e serre (tutti fatiscenti in stato di abbandono); oltre l'edificio si estende un notevole parco che custodisce numerose statue in pietra dei Colli Berici, attribuite comunemente al veneziano Alvise Tagliapietra. Dopo decenni di abbandono, conseguenti anche ad un incendio che la devastò nel gennaio 1945 quando era adibita ad edificio scolastico in sostituzione di scuole secondarie superiori di Rovigo sfollate per la guerra, la proprietà (Banca di San Marino) ha accettato di affidare la manutenzione del parco al Comune di Canda, che in cambio lo utilizza per varie manifestazioni locali, nel mentre la villa, riparata dopo l'incendio del 1945, resta in custodia di una società privata che fa capo alla famiglia dell'attuale sindaco .

Architetture religiose modifica

Per la Chiesa cattolica il territorio è amministrativamente parte del Vicariato di Lendinara - San Bellino, a sua volta divisione amministrativa della Diocesi di Adria-Rovigo.

  • Chiesa di San Michele Arcangelo, danneggiata dal sisma del maggio 2012 e già da prima con un campanile curiosamente pendente.
  • Chiesa "Madonna dei Cuori": costruita come ex voto nel 1946 (a ringraziamento della salvezza nell'aprile 1945 di un gruppo di ostaggi), oggi si trova proprio a ridosso della superstrada Verona - Rovigo, in quel punto sopraelevata a livello del tetto della chiesetta.

Architetture civili modifica

  • Villa Nani Mocenigo, nel centro paese, affacciata verso il fiume Tartaro;
  • Villa Trombini, nel centro paese, attuale Scuola dell'Infanzia;
  • Villa Bettini, nel centro paese;
  • Villa Adami, nel centro paese;
  • Palazzo Loredan (attuale sede municipale);
  • Villa Gritti, sulla antica via per Lendinara, al centro della un tempo vasta tenuta agricola, vicina alla frazione Presciane, frazione attualmente in territorio del comune di San Bellino.

Società modifica

Evoluzione demografica modifica

Abitanti censiti[7]

Amministrazione modifica

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
1995 1999 Maurizio Mose' Carretta Lista Civica (Partito Popolare Italiano) Sindaco
1999 2004 Maurizio Mose' Carretta Lista Civica (Partito Popolare Italiano) Sindaco
2004 2009 Stefano Pela' Lista Civica (Centro-destra) Sindaco
2009 2014 Alessandro Berta Lista Civica Sindaco
2014 2019 Alessandro Berta Lista Civica Sindaco
2019 in carica Alessandro Berta Lista Civica Sindaco

Cultura modifica

Eventi modifica

Grazie alle varie associazioni di Canda sono diverse le manifestazioni presenti:

  • Brusavecia

È la classica festa tenuta ogni anno il 6 gennaio in occasione dell'Epifania.

  • Sagra di Sant'Antonio

Ha durata di 6 giorni attorno alla data del 13 giugno.

  • Festa del Gnocco di patate

Ha durata di 6 giorni attorno alla data del 29 settembre (patrono San Michele Arcangelo).

Economia modifica

L'economia del paese è rimasta per secoli essenzialmente agricola ma negli anni novanta del secolo scorso è stata realizzata, a fianco della superstrada Verona - Rovigo, in prossimità dello svincolo di uscita, una zona industriale. È prevista l'apertura dell'autostrada Valdastico Sud che termina proprio a Canda, ivi sfociando sulla superstrada Verona - Rovigo collegando il paese a Vicenza e Padova e in futuro con Trento.

Note modifica

  1. ^ Bilancio demografico mensile anno 2022 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ cfr. Ricerca archeologica di superficie in area padana, consultato in agosto 2013
  5. ^ Michele Cassese, Espulsione, assimilazione, tolleranza - Chiesa, Stati del Nord Italia e minoranze religiose ed etniche in età moderna, EUT-Edizioni Università di Trieste, pagg. 32-33
  6. ^ Canda, DPR 1971-07-08, concessione di stemma e gonfalone, su Archivio centrale dello Stato, Ufficio araldico, Fascicoli comunali. URL consultato il 12 novembre 2023.
  7. ^ Statistiche I.Stat ISTAT  URL consultato in data 28-12-2012.
    Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.

Bibliografia modifica

  • AA.VV., Il Veneto paese per paese, Firenze, Bonechi, 2000, ISBN 88-476-0006-5.
  • Bruno Rigobello, Un antico consorzio di Bonifica Veneto: il consorzio Valdentro-Vespara e prese unite di Lendinara e Canda, 1964, edito per i tipi delle arti grafiche Gasparoni di Venezia a cura della Consulta per l'agricoltura e le foreste delle Venezie con il contributo della Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo
  • Bocchi Francesco Antonio, Del Canalbianco del Polesine, Tipografia Ortore, Adria, 1870
  • Zoppellari Rodolfo, Studio sul regime di Tartaro e Canalbianco, Tipografia Vincenzo Bardellini, Legnago, 1897

Voci correlate modifica

Altri progetti modifica

Collegamenti esterni modifica

  • Sito ufficiale, su comune.canda.ro.it.  
  • Canda, su Portale Ufficiale del Turismo della Provincia di Rovigo, polesineterratraduefiumi.it. URL consultato il 13 novembre 2012.
Controllo di autoritàVIAF (EN239683480 · WorldCat Identities (ENviaf-239683480
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