Capocesto

comune croato

Capocesto[2][3][4][5][6][7] (in croato: Primošten, pron. ˈprimɔʃtɛn) è un comune della Croazia sul mare Adriatico.

Capocesto
comune
(HR) Primošten
Capocesto – Veduta
Capocesto – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera della Croazia Croazia
Regione Sebenico e Tenin
Amministrazione
SindacoStipe Petrina
Territorio
Coordinate43°35′N 15°55′E / 43.583333°N 15.916667°E43.583333; 15.916667 (Capocesto)
Altitudinem s.l.m.
Superficie57,18 km²
Abitanti2 828[1] (2011)
Densità49,46 ab./km²
Altre informazioni
Cod. postale22202
Prefisso(+385) 022
Fuso orarioUTC+1
TargaŠI
Patronosan Giorgio
Giorno festivo23 aprile
Cartografia
Mappa di localizzazione: Croazia
Capocesto
Capocesto
Sito istituzionale

Geografia ed economia modifica

Il paese sorge su una penisola tondeggiante nella Dalmazia centrale, circa 20 km a sud di Sebenico e una sessantina di chilometri a nord di Spalato. Anticamente borgo di pescatori, dagli anni Sessanta è diventato una meta turistica grazie alle vicine spiagge (particolarmente apprezzata è quella della piccola radura o Mala Raduča, tra le più belle della Croazia). L'economia di Capocesto rimane di natura tradizionale: oltre al turismo le principali attività sono la pesca e la coltivazione dell'olivo e della vite.
Di fronte al porto di Capocesto (Primoštenka luka) si trovano alcuni isolotti e scogli, il maggiore dei quali è Maslignago.

Storia modifica

Originariamente la penisola di Capocesto era una piccola isola rocciosa: questa fu dapprima unita alla terraferma con un ponte mobile ed infine tramite un terrapieno artificiale venne creato l'istmo ancor oggi visibile. Il nome croato del paese, risalente al 1564, riflette questa origine (primostiti, verbo che significa "gettare un ponte su qualcosa"), mentre il toponimo italiano deriva dal latino Caput Cistae.

Capocesto appartenne per svariati secoli alla Repubblica di Venezia e a tale periodo deve la sua attuale fisionomia. Sul punto più alto della penisoletta sorge la chiesa parrocchiale di San Giorgio (1485, rest. 1760), che è la più antica testimonianza storica del paese. Altri luoghi di interesse sono la chiesa della Madonna delle Grazie (1553), quella di San Rocco (1680) e le mura veneziane del XVII secolo.

Promessa all'Italia nel Patto di Londra, passò, nonostante questo, al Regno dei Serbi, Croati e Sloveni nel 1921. Dal 1941 al 1943 fu annessa al Regno d'Italia così come larga parte della Dalmazia e fu inclusa successivamente nel Governatorato della Dalmazia, nell'ampliata provincia di Zara (come frazione del comune di Sebenico). Nel 1945, dopo la fine della seconda guerra mondiale, Capocesto entrò a far parte della Repubblica Socialista di Croazia, stato federato della Jugoslavia, per poi passare alla Croazia indipendente nel 1991.

Società modifica

La presenza autoctona di italiani modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Dalmati italiani, Esodo giuliano dalmata e Italiani di Croazia.

È presente una piccola comunità di italiani autoctoni che rappresentano una minoranza residuale di quelle popolazioni italiane che abitarono per secoli la penisola dell'Istria e le coste e le isole del Quarnaro e della Dalmazia, territori che appartennero alla Repubblica di Venezia. La presenza degli italiani a Capocesto è drasticamente diminuita in seguito agli esodi che hanno seguito la prima e la seconda guerra mondiale.

Secondo lo storico Giotto Dainelli, la minoranza italiana è quasi scomparsa tra la seconda metà dell'ottocento e gli inizi del novecento, quando ancora esistevano alcune famiglie italiane[8]. Intorno al 1850 si leggevano nei registri parrocchiali della chiesa di San Giorgio le seguenti famiglie con cognomi come Scarin, Gracin, Parghin, Cobana, Sermuda, Savich, Milisca e Michelin.

Oggi, secondo il censimento ufficiale croato del 2011, esiste a Capocesto una piccolissima minoranza di italiani, pari al 0,07% della popolazione complessiva[9].

Curiosità modifica

La famiglia de' Vidovich (da cui discende Ottavio Missoni per lato materno) porta il titolo di conti di Capocesto e Rogosnizza.

Località modifica

Il comune di Capocesto è suddiviso in sei frazioni (naselja)[10]:

  • Capocesto (Primošten), sede comunale
  • Capocesto Burgni (Primošten Burnji)
  • Cruscevo (Kruševo)
  • Siroche o Sirocca (Široke)
  • Vadagli o Vadaglio (Vadalj)
  • Vesaz o Vesazzo (Vezac)

Galleria d'immagini modifica

Note modifica

  1. ^ capocestani
  2. ^ Dario Alberi, Dalmazia. Storia, arte, cultura, Lint Editoriale, Trebaseleghe (PD) 2008, pp. 689-695.
  3. ^ Cfr. a p. 219 in Istituto Idrografico della Marina Portolano del Mediterraneo, volume 6, Adriatico Orientale (edizione 1994, nuova tiratura febbraio 2002), Genova. (Pubblicazione annessa alla cartografia ufficiale della Repubblica Italiana - legge 2 febbraio 1960, n. 68).
  4. ^ Cfr. a p. 201 in Istituto Idrografico della Marina Elenco dei fari e dei segnali da nebbia, Genova, 1997. (Documento ufficiale della Repubblica Italiana - legge 2 febbraio 1960, n. 68).
  5. ^ Furioso incendio tra Sebenico e Capocesto nella Dalmazia Centrale, su edit.hr, anno 2007. URL consultato il 24 marzo 2021 (archiviato dall'url originale il 12 aprile 2013).
  6. ^ Marina, su dalmatia.hr. URL consultato il 24 marzo 2021 (archiviato dall'url originale il 12 aprile 2013).
  7. ^ Blatt 34-44 der Generalkarte von Mitteleuropa 1:200.000 der Franzisco-Josephinischen Landesaufnahme, Österreich-Ungarn, ab 1887
  8. ^ Giotto Dainelli, La regione balcanica - sguardo d'insieme al paese e alle genti, ed, Soc. An. Editrice "La Voce", 1922; a pag. 102 vi è la cartina: "I nuclei italiani in Dalmazia" che riporta una presenza italiana a Capocesto
  9. ^ Central Bureau of Statistics, su dzs.hr. URL consultato il 4 aprile 2021.
  10. ^ Frazioni della Regione di Sebenico e Tenin

Voci correlate modifica

Altri progetti modifica

Collegamenti esterni modifica

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