Capriccio (psicologia)

comportamento tipico dei bambini

Il capriccio (spesso declinato al plurale, i capricci) è un comportamento tipico (ma non esclusivo) dei bambini, caratterizzato da testardaggine, pianto, urla, sfida, rabbia, una resistenza ai tentativi di pacificazione, e, in alcuni casi, percosse e altri comportamenti fisicamente violenti. Il controllo fisico può essere perduto: il bambino potrebbe non essere in grado di rimanere fermo, e anche se "l'obiettivo" viene raggiunto, potrebbe non calmarsi[1][2][3][4][5][6]. Un capriccio può essere espresso in una tirata: un discorso prolungato e arrabbiato[1][2][7], o in un lungo e insistito piagnucolio. Il capriccio è un comportamento comunicativo: perché abbia luogo è necessaria la presenza di un adulto. Esso non si attua quando il bambino è da solo.[8]

Un bambino che fa i capricci

Nell'infanzia modifica

I capricci sono una delle forme più comuni di comportamento problematico nei bambini piccoli, ma tendono a diminuire in frequenza e intensità man mano che il bambino cresce[9]. Nei bambini, i capricci possono essere considerati normali, anche come indicatori dello sviluppo della forza del carattere[10][11][12].

Mentre gli scoppi d'ira a volte sono visti come un fattore predittivo del futuro comportamento antisociale[13], in un altro senso sono semplicemente un segno, appropriato all'età, di eccessiva frustrazione[14], e diminuiranno nel tempo, data una gestione calma e coerente[15][16][17]. Il contenimento dei genitori, nei casi in cui un bambino non può contenere se stesso, può essere ciò che è realmente richiesto[18].

I capricci raggiungono il livello massimo tra i due e i quattro anni, e si ripresentano nella prima adolescenza, anche se una certa dose di provocazione nei confronti dei genitori è presente anche tra i 5 e i 12 anni[19].

Disturbi intellettuali e dello sviluppo modifica

Alcuni individui che presentano disturbi dello sviluppo come l'autismo[20][21], l'ADHD o disabilità intellettiva[22] potrebbero essere più vulnerabili ai capricci di altri, e chiunque soffra di danni al cervello (temporanei o permanenti) può soffrire di attacchi di collera[23]. Chiunque può essere soggetto a "bizze" di tanto in tanto, indipendentemente dal sesso o dall'età[24][25]. Tuttavia, un tracollo a causa di un sovraccarico sensoriale (che anche i bambini neurotipici possono sperimentare) non è lo stesso di un capriccio[26].

Psicologia modifica

 
Christina Rossetti in a tantrum. Disegno di Dante Gabriele Rossetti.

Freud riteneva che lo sviluppo di accessi di collera da parte dell'uomo dei lupi fosse collegato alla sua seduzione da parte di sua sorella: divenne "scontento, irritabile e violento, si offese in ogni occasione possibile, poi si scatenò in una rabbia e urlò come un selvaggio"[27]. Freud collegava questo comportamento a un bisogno inconscio di punizione guidato da sentimenti di colpa[28], qualcosa che pensava potesse essere generalizzato a molti altri casi di capricci infantili[29].

Heinz Kohut ha sostenuto che i capricci siano espressione di rabbia narcisistica[30], causata da eventi contrastanti il nucleo grandioso-esibizionista del bambino. Il colpo all'immagine di sé gonfiata, quando i desideri di un bambino vengono rifiutati (per quanto giustificatamente), crea rabbia perché colpisce il sentimento di onnipotenza[31].

La gelosia per la nascita di un fratello e la conseguente aggressività possono anche provocare collera negativistica, poiché lo sforzo di controllare i sentimenti sovraccarica il sistema di autoregolazione del bambino[32][33].

Note modifica

  1. ^ a b What is a tantrum?, su babycentre.co.uk. URL consultato il 20 marzo 2011.
  2. ^ a b Temper Tantrums, su kidshealth.org. URL consultato il 20 marzo 2011.
  3. ^ Tantrums, su babycenter.com, BabyCenter. URL consultato il 20 marzo 2011.
  4. ^ When a Child Has a Tantrum – The Natural Child Project, su naturalchild.org. URL consultato il 20 marzo 2011.
  5. ^ J.K. Mullen, Understanding and managing the temper tantrum, in Child Care Quarterly, vol. 12, n. 1, 1983, pp. 59–70, DOI:10.1007/BF01258080.
  6. ^ Geelerd E.R., Observations on temper tantrums in children, in American Journal of Orthopsychiatry, vol. 15, n. 2, 1945, pp. 238–246, DOI:10.1111/j.1939-0025.1945.tb04937.x.
  7. ^ Elizabeth, Barbara, Karlen Daniels, Mandleco, E. Luthy, Assessment, management, and prevention of childhood temper tantrums, in Journal of the American Academy of Nurse Practitioners, vol. 24, n. 10, 2012, pp. 569–573, DOI:10.1111/j.1745-7599.2012.00755.x, PMID 23006014.
  8. ^ La vera natura dei capricci dei bambini, su lastampa.it. URL consultato il 12 dicembre 2019.
  9. ^ Katharine M. Banham Bridges, Emotional Development in Early Infancy, in Child Development, vol. 3, n. 4, 1932, pp. 324–341, DOI:10.1111/j.1467-8624.1932.tb05842.x, JSTOR 1125359.
  10. ^ Robin Skynner/John Cleese, Families and how to survive them (London 1993) p. 177
  11. ^ Isaacs S., Temper tantrums in early childhood in their relation to internal objects., in The International Journal of Psychoanalysis, vol. 21, 1940, pp. 280–293.
  12. ^ Solter A, Understanding Tears and Tantrums, in Young Children, vol. 47, n. 4, 1992, pp. 64–68, JSTOR 42725308.
  13. ^ Potegal, Michael, L.P. e Davidson, Richard J., Temper Tantrums in Young Children, in Journal of Developmental & Behavioral Pediatrics, vol. 24, n. 3, giugno 2003, pp. 140–147, DOI:10.1097/00004703-200306000-00002, PMID 12806225.
  14. ^ Green, Whitney, Potegal J.A., P.G., M., Screaming, yelling, whining, and crying: Categorical and intensity differences in vocal expressions of anger and sadness in children's tantrums., in Emotion, vol. 11, n. 5, 2011, pp. 1124–1133, DOI:10.1037/a0024173, PMC 3192404, PMID 21707157.
  15. ^ Roy Benaroch, Solving Health and Behavioral Problems from Birth Through Preschool (2008) p. 157
  16. ^ Kopp C.B., Regulation of distress and negative emotions: A developmental view., in Developmental Psychology, vol. 25, n. 3, 1989, pp. 343–354, DOI:10.1037/0012-1649.25.3.343.
  17. ^ Linda Levine, Young Children's Understanding of the Causes of Anger and Sadness, in Child Development, vol. 66, n. 3, 1995, pp. 967–709, JSTOR 1131944.
  18. ^ Patrick Casement, Further Learning from the Patient (London 1990) p. 113-4
  19. ^ Come gestire (e prevenire) i capricci, su nostrofiglio.it. URL consultato il 12 dicembre 2019.
  20. ^ Margolies P.J., Behavioral approaches to the treatment of early infantile autism: A review., in Psychological Bulletin, vol. 84, n. 2, 1977, pp. 249–264, DOI:10.1037/0033-2909.84.2.249.
  21. ^ Lord C, Early Social Development in Autism. In Preschool Issues in Autism, in Edsopler, Bourgondien, Bristol (a cura di), In Preschool Issues in Autism, New York, Plenum Press, 1993, pp. 61–94.
  22. ^ Luiselli, Murbach J,L, Providing Instruction from Novel Staff as an Antecedent Intervention for Child Tantrum Behavior in a Public School Classroom, in Education and Treatment of Children, vol. 25, n. 3, 2002, pp. 356–365, JSTOR 42899711.
  23. ^ Lancioni, Smeets, Ceccarani, Capodaglio, Campanari G. E., P. M., P. S., L., G., Effects of gross motor activities on the severe self-injurious tantrums of multihandicapped individuals., in Applied Research in Mental Retardation, vol. 5, n. 4, 1984, pp. 471–482, DOI:10.1016/S0270-3092(84)80039-9, PMID 6240965.
  24. ^ Temper Tantrums and Autism - LoveToKnow, su autism.lovetoknow.com. URL consultato il 25 marzo 2018.
  25. ^ Karin, Kaj Osterman, Bjorkqvist, A Cross-Sectional Study of Onset, Cessation, Frequency, and Duration of Children's Temper Tantrums in a Nonclinical Sample, in Psychological Reports, vol. 106, n. 2, 1º aprile 2010, pp. 448–454, DOI:10.2466/pr0.106.2.
  26. ^ Maureen Bennie, Tantrum vs Autistic Meltdown: What Is The Difference?, su Autism Awareness, Autism Awareness Centre Inc., 2 febbraio 2016. URL consultato il 9 giugno 2017.
  27. ^ Sigmund Freud, Case Histories II (PFL 9) p. 242
  28. ^ Freud, p. 257
  29. ^ Sigmund Freud, Case Histories II (PFL 9) p. 257-8 and p. 242
  30. ^ H. and I. Goldenberg, Family Therapy (2007) p. 172
  31. ^ Edmund Bergler in J. Halliday/P. Fuller eds., The Psychology of Gambling (London 1974) p. 182
  32. ^ Selma H. Fraiberg, The Magic Years (New York 1987) p. 152
  33. ^ A. Dennis Tracy, Emotional self-regulation in preschoolers: The interplay approach reactivity, and control capacities, in Developmental Psychology, vol. 42, n. 1, 2006, pp. 84–97, DOI:10.1037/0012-1649.42.1.84, PMID 16420120.

Bibliografia modifica

  • Sigmund Freud, L'Uomo dei lupi. Introduzione di Giorgio Pressburger. A cura (e con un saggio introduttivo) di Mario Ajazzi Mancini. Traduzione di Michela Marcacci. Testo originale a fronte, Collana Universale Economica.I Classici, Feltrinelli, Milano, 2010;
  • Anna Oliverio Ferraris, Non solo amore: i bisogni psicologici dei bambini. Giunti, 2019. ISBN 9788809884397.

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