Carduus schimperi

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Carduus schimperi Sch.Bip., 1846 è una pianta angiosperma dicotiledone della famiglia delle Asteracee, distribuita in Africa orientale.[1][2]

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Carduus schimperi
Immagine di Carduus schimperi mancante
Classificazione APG IV
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
(clade) Angiosperme
(clade) Mesangiosperme
(clade) Eudicotiledoni
(clade) Eudicotiledoni centrali
(clade) Superasteridi
(clade) Asteridi
(clade) Euasteridi
(clade) Campanulidi
Ordine Asterales
Famiglia Asteraceae
Sottofamiglia Carduoideae
Tribù Cardueae
Sottotribù Carduinae
Infratribù Carduus-Cirsium Group
Genere Carduus
Specie C. schimperi
Classificazione Cronquist
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
Phylum Magnoliophyta
Classe Magnoliopsida
Ordine Asterales
Famiglia Asteraceae
Sottofamiglia Cichorioideae
Tribù Cardueae
Sottotribù Carduinae
Genere Carduus
Specie C. schimperi
Nomenclatura binomiale
Carduus schimperi
Sch.Bip., 1846
Sinonimi

Bas.: Cnicus chamaecephalus
Vatke, 1875
Carduus chamaecephalus
(Vatke) Oliv. & Hiern, 1877

Descrizione modifica

È una specie priva di fusto (acaulescente), alta fino a ± 10 cm. Le radici sono robuste e colorato di grigio.[2]

Le foglie sono tutte basali (ossia appoggiate al suolo) e formano una rosetta basale pelosa e spinosa. Può avere un diametro di 15 – 80 cm. La forma delle foglie varia da stretta a oblunga o largamente ovata con base cuneata. Il contorno varia da pennatofido a pennatosetto (6 - 10 paia di lobi triangolari lobulato-dentati) con lunghezze variabili da 5 a 33 cm (la larghezza varia da 1,5 a 8 cm). Fiorisce con un capolino color porpora. Il lobo terminale ottuso, mentre le spine sono prominenti e colorate di giallo chiaro.

L'infiorescenza è formata da grandi capolini sessili (da 2 a 10 - raramente sono solitari) posizionati al centro della rosetta, portanti un centinaio è più di fiori tubulosi. La struttura del capolino è quella tipica delle Asteraceae, ossia è formato da un involucro a forma da emisferica a ovoide, composto da diverse brattee (o squame) intere, disposte su più serie in modo embricato che fanno da protezione al ricettacolo setoloso sul quale s'inseriscono i fiori tubulosi. L'involucro è lungo 25 – 40 mm. Le brattee sono da 75 a 119 disposte in 6 - 7 serie, hanno delle forme da lanceolate a ovate con apice acuminato-spinescente e sono lunghe 3 – 36 mm. Le setole del ricettacolo sono lunghe 5 – 8 mm.

I fiori sono tutti del tipo tubuloso[3] (il tipo ligulato, i fiori del raggio, presente nella maggioranza delle Asteraceae, qui è assente), sono ermafroditi, attinoformi, tetra-ciclici (con quattro verticilli: calicecorollaandroceogineceo) e pentameri (ossia sia il calice che la corolla sono composti da cinque elementi). Il numero dei fiori varia da 121 a 160.

  • /x K  , [C (5), A (5)], G 2 (infero), achenio[4]
  • Calice: i sepali del calice sono ridotti ad una coroncina di squame.
  • Corolla: la corolla ha una forma cilindrica (tubolare) terminante con 5 profondi lobi; il colore è malva-chiaro o bianco. Lunghezza della corolla: 20 – 40 mm (di cui 15 – 35 mm di tubo - i lobi sono lunghi 3,5 – 7 mm). I petali sono finemente pubescenti.
  • Androceo: gli stami sono 5 con filamenti liberi, papillosi e pubescenti; le antere sono saldate fra di loro e formano un manicotto circondante lo stilo; sono inoltre caudate alla base.
  • Gineceo: l'ovario è infero e uniloculare formato da 2 carpelli; lo stilo è unico con uno stimma terminale lungamente bifido e glabro. All'apice dello stilo è presente un ciuffo di peli. La superficie stigmatica è localizzata nella parte interna dello stilo.[5]
  • Fioritura: da giugno a luglio (ottobre).

I frutti sono degli acheni glabri con forme ampiamente fusiformi, sono compressi e leggermente angolati o nervati. Sono lunghi 5 – 7 mm. Il pappo è composto da numerose setole lunghe 15 – 44 mm, appiattite in modo basale e unite in un anello; sono decidue come unità (a maturità cade l'intero pappo).

Distribuzione e habitat modifica

La specie è distribuita nelle praterie montane di Etiopia, Sudan, Uganda, Kenya e Tanzania.[6]

Tassonomia modifica

La famiglia di appartenenza della specie di questa voce (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23000 specie distribuite su 1535 generi[7] (22750 specie e 1530 generi secondo altre fonti).[8] Il genere Carduus, con 92 specie, due dozzine delle quali appartengono alla flora spontanea italiana, appartiene al gruppo tassonomico informale Carduus-Cirsium Group della sottotribù Carduinae (tribù Cardueae, sottofamiglia Carduoideae).[9][10][11][12]

Sottospecie modifica

Per questa specie sono riconosciute le seguenti sottospecie:[2]

  • Carduus schimperi subsp. nanus (R.E.Fr.) C.Jeffrey, 2000 - Distribuzione: Kenya, Uganda, Zaïre
  • Carduus schimperi subsp. platyphyllus (R.E.Fr.) C.Jeffrey, 2000 - Distribuzione: Kenya

Note modifica

  1. ^ (EN) The Angiosperm Phylogeny Group, An update of the Angiosperm Phylogeny Group classification for the ordines and families of flowering plants: APG IV, in Botanical Journal of the Linnean Society, vol. 181, n. 1, 2016, pp. 1–20.
  2. ^ a b c World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 5 febbraio 2021.
  3. ^ Pignatti 1982, Vol. 3 - pag. 142.
  4. ^ Judd-Campbell-Kellogg-Stevens-Donoghue, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, p. 520, ISBN 978-88-299-1824-9.
  5. ^ Judd 2007, pag. 523.
  6. ^ (EN) Kaj Vollesen, Flora of the Sudan-Uganda border area east of the Nile, Kgl. Danske Videnskabernes Selskab, 1998, ISBN 978-87-7304-297-7.
  7. ^ Judd 2007, pag. 520.
  8. ^ Strasburger 2007, pag. 858.
  9. ^ Funk & Susanna 2009, pag. 300.
  10. ^ Kadereit & Jeffrey 2007, pag. 132.
  11. ^ Barres et al. 2013.
  12. ^ Ackerfield et al. 2020.

Bibliografia modifica

Collegamenti esterni modifica

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