Carrozze FS tipo MDVE

carrozza ferroviaria italiana

Le carrozze tipo MDVE (chiamate semplicemente Medie Distanze insieme alle carrozze tipo MDVC) delle Ferrovie dello Stato sono una serie di carrozze costruite negli anni ottanta del XX secolo per i servizi ferroviari di categoria intermedia.

Carrozze FS tipo MDVE
"Medie Distanze"
Carrozza
Una carrozza di tipo MDVE in livrea DPR.
Anni di progettazione 1980
Anni di costruzione 1981-1985
Anni di esercizio Dal 1983
Quantità prodotta 731 di seconda classe e 250 di prima
Costruttore Imesi (Aviofer), Breda Costruzioni Ferroviarie, Sofer, O.ME.CA.
Lunghezza lunghezza: 26400 mm
Larghezza 2 825 mm
Altezza 3 965 mm
Capacità 84 posti a sedere
2 strapuntini
Quota del piano di calpestio 1 100 mm
Interperno 19 000 mm
Passo dei carrelli 2 400 mm
Massa vuoto 38 t a vuoto
Velocità massima omologata 160 km/h

Storia modifica

Una carrozza MDVE in livrea XMPR.
Gli interni di una carrozza MDVE non revampizzata.

Nel 1980 le Ferrovie dello Stato Italiane commissionarono la costruzione di un nuovo tipo di carrozza specializzato per il servizio interno su medie e lunghe distanze, principalmente relativo a servizi interregionali.

La costruzione fu affidata a un pool di imprese, formato da Imesi (Aviofer), Breda Costruzioni Ferroviarie, Sofer, O.ME.CA.[1] La prima unità fu consegnata nell'ottobre 1981.[2] Per le MDVE le FS studiarono appositamente una nuova livrea, dai colori "rosso Bordeaux" e "grigio perla", con fascette arancio.[3]

In quegli anni era in corso di conclusione anche la progettazione delle carrozze MDVC, per cui si decise la costruzione di una versione modificata di queste ultime, basata su un telaio molto simile per limitare i costi.

Le MDVE sono molto analoghe alle carrozze MDVC pure negli allestimenti interni, sebbene siano state costruite con una suddivisione in due zone, effettuata tramite pannelli trasversali in cristallo stratificato da 10 mm, per separare l'area fumatori dall'area non fumatori. Con l'applicazione su tutti i treni del divieto di fumo a bordo tali tramezzi sono stati rimossi rendendo di fatto le carrozze a salone unico.

La principale differenza tra le carrozze MDVC e MDVE sta nella posizione dei vestiboli: il nome significa Medie Distanze Vestiboli Esterni, in quanto i vestiboli di accesso di questi mezzi si trovano alle estremità, in corrispondenza delle zone di interconnessione tra le carrozze, e delimitano un unico compartimento passeggeri che si estende per tutta la lunghezza della carrozza (mentre nelle carrozze MDVC vi sono tre compartimenti passeggeri divisi dai due vestiboli). Le carrozze MDVE, a differenza delle MDVC, non sono state costruite in versione semipilota, pertanto quando si realizzano convogli reversibili con sole carrozze Medie Distanze la semipilota è sempre del tipo MDVC.

Le porte di accesso ad azionamento pneumatico, scorrevoli ad anta singola, sono piuttosto strette (750 mm di ampiezza del vano utile), risultando ad oggi uno dei limiti principali di questi mezzi, nel complesso ancora versatili ed efficienti. Le ante sono dotate di sbloccaggio manuale, così da poter essere facilmente aperte in caso di guasti.

Dotate originariamente di due servizi igienici per ogni carrozza, posti vicino ai vestiboli di salita/interconnessione, in molti casi essi sono stati poi ridotti ad uno a causa dell'aggiunta dell'impianto di climatizzazione. Tutte le vetture possono trasportare 86 passeggeri in seconda classe o in prima con tutti i sedili disposti in configurazione vis-a-vis.

I sedili in tubolare in acciaio con cuscini poliuretanici e finitura autoestinguente sono gli stessi della prima serie delle MDVC, da cui si differenziavano in origine solo per il colore della tela di copertura dello schienale.

 
Gli interni di una carrozza MDVE, di seconda classe, revampizzata.

Dai primi anni duemila la flotta è stata ripellicolata durante l'operazione di restyling secondo i nuovi colori societari della livrea XMPR, perdendo l'originale colorazione bianco greggio-rosso-arancio; in seguito, a partire dal 2017, sulla maggior parte delle carrozze ancora in servizio è stata applicata la livrea DPR che ha sostituito l'XMPR sui treni regionali italiani.[4]

Nel 2009 è iniziato un progetto di revamping[5] di tutta la flotta residua di MDVE e MDVC per un totale di 2334 carrozze, le prime sono entrate in circolazione dal febbraio 2011.[6] Successivamente il numero di carrozze da revampizzare è calato a circa 1600 unità a causa del mancato rinnovo del contratto da parte di alcune regioni che hanno preferito investire sull'acquisto di nuovo materiale rotabile. Le MDVE revampizzate sono riconoscibili dall'esterno in base all'adozione di un nuovo tipo di finestrini con l'estremità superiore apribile "a compasso", destinati a sostituire gli originali Klein. Gli interni hanno ottenuto un miglior grado di insonorizzazione, nuovi sedili, l'installazione dell'impianto antincendio ed il rifacimento degli impianti elettrici, di climatizzazione e di riscaldamento. Tutte le unità non revampizzate sono in via di accantonamento, mentre buona parte di quelle revampizzate è tuttora in servizio (ad esempio sulle linee in cui, a causa dell'incompatibilità della sagoma, non possono essere impiegati i nuovi elettrotreni a due piani Rock, come la Milano-Genova).

Nel 2011 alcune unità operative nella regione Piemonte vennero ripellicolate, in occasione dei 150 anni dell'Unità d'Italia, in livrea "Torino-Milano", usate in composizione bloccata con le MDVC.

Esemplari particolari modifica

Nel 1988 quattro vetture sono state modificate ed adattate per realizzare un treno speciale adibito ad esposizioni. Una divenne "Carrozza Conferenze" (con marcatura Vc) e tre divennero "Carrozza Mostra" (marcatura Ves). Da allora continuano ad essere impiegate per il Treno Verde. Nel 2011 furono utilizzate anche per gli allestimenti speciali Viaggio dell'Eroe[7] e Calabria in movimento.

Nel 1986 la Breda Costruzioni Ferroviarie, dopo aver stipulato un contratto con il Consiglio Nazionale delle Ricerche, propose alle Ferrovie dello Stato un'innovativa versione delle vetture MDVE, realizzata completamente in acciaio inossidabile. La vettura esteriormente differiva dalle sorelle, oltre che per l'appariscente livrea ove risaltava la struttura interamente d'acciaio, anche da dei sostegni longitudinali posti al di sotto dei finestrini, che hanno reso la carrozza ben riconoscibile dalle altre anche dopo l’applicazione della livrea XMPR. L’allestimento interno invece era lo stesso utilizzato sulle vetture "Medie Distanze". Secondo i progettisti i vantaggi erano dati principalmente dall'innovativo materiale costruttivo. L'acciaio infatti garantisce l’inattaccabilità dalla corrosione, una significativa riduzione della massa (risparmio di 2000 Kg a vuoto), oltre a un’importante diminuzione della manutenzione necessaria e infine il risparmio nell’applicazione della livrea, per la quale potevano essere utilizzate pellicole invece che vernici. Nonostante le premesse il progetto non ebbe il seguito sperato e la vettura rimase un esemplare unico - non venendo nemmeno sottoposta al revamping come alcune delle sorelle - fino all'accantonamento presso lo scalo di Bolano. Nel 2020 tale unità venne trasferita presso la Vico di San Giuseppe di Cairo per la demolizione. Nell'autunno del 2021 è stata recuperata grazie dell'interessamento di Fondazione FS e trasferita al deposito locomotive di La Spezia Migliarina in attesa del restauro.

Stato attuale modifica

Ad oggi, le carrozze MDVE, così come le MDVC, rimangono molto utilizzate sia sui treni regionali che regionali veloci a lunga percorrenza, in quanto, pur mostrando tutti i limiti di un gruppo di rotabili con più di quattro decenni di servizio sulle spalle e non essendo dotate di alcune tecnologie moderne, ad esempio i monitor per l'informazione ai passeggeri, presentano ancora un'ottima affidabilità e lo spazio ed il comfort rimangono ottimi anche sulle lunghe distanze; se ne prospetta ancora largo uso nei prossimi anni, nonostante le carrozze non revampizzate siano in corso di diminuzione. Un uso classico di queste tipologie di carrozze è quello sulle linee lungo le quali, per motivi tecnici di qualsiasi genere, non è possibile impiegare rotabili per il trasporto regionale di concezione più moderna, come gli elettrotreni Rock e Pop ed i convogli Vivalto.[8]

Note modifica

  1. ^ rossimodelli.it. URL consultato il 14 giugno 2012 (archiviato dall'url originale il 9 aprile 2012).
  2. ^ Notizie flash, in I Treni Oggi, n. 14, novembre 1981, p. 4.
  3. ^ Notizie flash, in I Treni Oggi, n. 12, settembre 1981, p. 4.
  4. ^ Carrozze MDVE e Sleeperette, su scalaeNNe - Note Sparse (Treni, Ferrovie e loro modellazione in Scala N), 3 maggio 2014. URL consultato il 21 giugno 2023.
  5. ^ Revamping di oltre 1 600 carrozze media distanza: investimento di 280 milioni di euro, su fsnews.it, FSNews.
  6. ^ In Friuli le prime MD revampizzate, su ferrovie.it, FOL News.
  7. ^ "Il viaggio dell'Eroe" per ricordare il Milite Ignoto, su ferrovie.it, FOL News.
  8. ^ Carrozze MDVC, su scalaeNNe - Note Sparse (Treni, Ferrovie e loro modellazione in Scala N), 2 novembre 2013. URL consultato il 19 luglio 2023.

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