Castello della contessa Adelaide

castello nel comune italiano di Susa
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Il castello della Contessa Adelaide si trova a Susa, circa 50 km a ovest di Torino e ospita il Museo Civico della città e Centro di interpretazione del territorio della Valle di Susa. Posto sull'altura che domina il centro storico, a fianco del celebre Arco di Augusto, fra i più antichi castelli in Val di Susa, la fortificazione segusina è stata più volte rimaneggiata nel corso dei secoli, ma i restauri degli ultimi decenni ne hanno riscoperto alcuni tratti medioevali. Il nome con cui è conosciuto rimanda ad Adelaide di Susa, che nell'XI secolo portò l'antica Segusio, le terre circostanti, molti feudi del Piemonte e il Passo del Moncenisio nell'orbita della Casa Savoia. Nel medioevo la rocca fu infatti fortificazione e residenza per la loro signoria[1]. Nel corso del 2017 è avvenuta la riapertura degli spazi museali dopo i restauri[2].

Castello della Contessa Adelaide
Susa, il Castello, vista della corte interna
Ubicazione
Stato attualeBandiera dell'Italia Italia
RegionePiemonte
CittàSusa
IndirizzoVia al Castello, 16
Coordinate45°08′08.74″N 7°02′36.71″E / 45.135761°N 7.043531°E45.135761; 7.043531
Informazioni generali
Tipocastello medievale
Inizio costruzioneX secolo su preesistente palazzo romano
Condizione attualevisita parziale. SAB-DOM h.10-13/14-18
[1]
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Postierla di ingresso al Castello

Struttura architettonica modifica

Il complesso è stato rimaneggiato a più riprese nel corso dei secoli e presenta una ampia stratificazione storica, che è stata indagata in diverse fasi dal Novecento ad oggi. Nell'area coesistono fianco a fianco preesistenze celtiche, l'arco di Augusto, mura e resti archeologici dell'area di comando romana, porzioni del castello dei Conti nel Medioevo, un'ala di età barocca.

L'area di comando pre-romana e romana modifica

 
Nella parte bassa dell'immagine, scavi romani del pretorium

Secondo gli studiosi l'attuale castello sorge in quella che già in epoca preromana doveva essere l'area di comando della città [3] ai tempi del capo celtico Donno e quindi di quella romana: le indagini archeologiche hanno permesso di riconoscere in situ il palazzo del Praetorium [4], il Palazzo del Governatore di dimensioni 75x42metri circa, accanto all'Arco di Augusto, probabile luogo i passaggio della strada romana verso la Gallia [5]. Di questa epoca rimangono fondazioni, un atrio di ingresso, alcune tessere di un pavimento a mosaico e alcune volte degli ambienti sotterranei.

 
La parte medioevale del Castello
 
Resti di torre romana della cinta
 
Susa, castello visto da est

La fortificazione medievale modifica

Oggi gli edifici hanno l'aspetto di un complesso a "L", con una manica est più corta e prospettante sulla città vecchia e una manica nord più lunga e tendente verso l'Arco di Augusto, la cui area (a ovest) è separata da un complesso di mura e di torri in parte abbattute. La manica est viene datata al X-XI secolo, l'epoca adelaidina. Conserva alcune emergenze architettoniche medievali, come la pustierla marmorea di accesso dalla città e una bella bifora bicolore tamponata. All'interno si conservano altre antiche bifore[1]. Oggi ha un aspetto settecentesco la manica nord, realizzata in parte su preesistenze del periodo romano. Nella parte in alzato la struttura è risalente al XIII secolo circa, ma è stata poi privata dello scalone di accesso e della loggia prospettante il cortile, mentre la grande sala di rappresentanza al primo piano è stata rivista tamponando tre grandi trifore polilobate[3]. Nella parte ovest è ancora esistente una porta carraia di accesso nel muro su cui aggettano torri in parte abbattute. Un tempo fortificavano l'area di accesso al castello, utilizzando anche l'Arco romano[3]. Rimane ancora da indagare dal punto di vista archeologico l'area a sud-est, che un tempo doveva essere occupata dalla chiesa di S. Maria al Castello.

Museo archeologico e Centro di interpretazione del territorio modifica

L'area della Rocca è stata oggetto di un progetto integrato, con il riallestimento del Museo Civico, con un percorso archeologico e con un Centro di interpretazione del territorio, punto propulsore sul quale tessere la proposta dei siti culturali di tutta la zona[6]. Il Museo civico è di proprietà della Città di Susa e raccoglie i reperti collezionati fin dall'Ottocento sul ricco territorio di transito alpino della Valle di Susa.

Dopo quindici anni di restauri, nel corso dell'anno 2017 parte la riapertura per tappe del complesso museale, con una anteprima nei fine settimana d'estate e l'inaugurazione ufficiale il 23 settembre in occasione della Giornata del Patrimonio Archeologico con una lectio del professor Giuseppe Sergi su “Donne, potenti garanti della continuità politica: il Medioevo e la contessa Adelaide”. Per l'anteprima, il 21 luglio 2017 è stata inaugurata al piano terreno la prima mostra temporanea dal titolo "Abiti, armi e gioielli al tempo di Adelaide"[7], mentre dal 23 settembre 2017 è visitabile l'esposizione dei tesori archeologici rinvenuti sul territorio durante il Novecento. Nel corso del 2018 è prevista la riapertura del primo e del secondo piano del museo, con le sale dedicate alle epoche antiche e alle collezioni del Museo Civico, dotate anche di apparati multimediale.

Galleria d'immagini modifica

Note modifica

  1. ^ a b c Soprintendenza per i Beni Archeologici del Piemonte, Le aree archeologiche di Susa e il Castello della Contessa Adelaide, 2010
  2. ^ Maria Pia Dal Bianco, La valorizzazione e l'allestimento del Parco Archeologico della Rocca e del Museo al Castello della Contessa Adelaide a Susa, pagg.268-271 in Vaudetti, Minucciani, Canepa (a cura di), The archaeological musealization, Torino 2012, link ebook Allemandi: [1] Archiviato il 29 maggio 2012 in Internet Archive.
  3. ^ a b c Micaela Viglino Davico, Andrea Bruno jr, Enrico Lusso, Gian Giorgio Massara, Francesco Novelli, Atlante Castellano. Strutture fortificate della Provincia di Torino, Istituto Italiano dei Castelli Sezione Piemonte Valle d'Aosta, Ed. Celid, Torino 2007
  4. ^ Si veda Federico Barello, Susa: archeologia di una capitale alpina, in Vaudetti, Minucciani, Canepa (a cura di), The archaeological musealization, Torino 2012, pagg. 168-169, link ebook Allemandi: [2] Archiviato il 29 maggio 2012 in Internet Archive.
  5. ^ Barello Federico, Ferrero Luisa, Uggè Sofia, Evidenze archeologiche in Valle di Susa: acquisizioni, bilanci, prospettive di ricerca… in Segusium, anno L - n. 52, Torino aprile 2013 - pp 63-64
  6. ^ Una bella descrizione dello studio si legge in Maria Pia Dal Bianco, La valorizzazione e l'allestimento del Parco Archeologico della Rocca e del Museo al Castello della Contessa Adelaide a Susa, pagg.268-271 in Vaudetti, Minucciani, Canepa (a cura di), The archaeological musealization, Torino 2012, link ebook Allemandi: [3] Archiviato il 29 maggio 2012 in Internet Archive.
  7. ^ Per le notizie sul riallestimento e sulla riapertura si vedano gli articoli Castello, la mostra sugli abiti del Palio ha fatto il "botto" e Enrica Calabrìa: "Susa deve osare". La conservatrice del Museo consiglia di puntare sulla qualità, da La Valsusa n. 30 di giovedì 27 luglio 2017, pag. 9

Bibliografia modifica

  • Progetto Tesori d'Arte e Cultura alpina, Itinerari di Cultura e Natura alpina Valle di Susa, Borgone Susa 2010
  • Federico Barello, Luisa Ferrero, Sofia Uggè, Evidenze archeologiche in Valle di Susa: acquisizioni, bilanci, prospettive di ricerca… in Segusium, anno L - n. 52, Torino aprile 2013 - pp 63–64
  • Federico Barello, Susa: archeologia di una capitale alpina, in Vaudetti, Minucciani, Canepa (a cura di), The archaeological musealization, Torino 2012, pagg. 168-169, link ebook Allemandi: [4]
  • Maria Pia Dal Bianco, La valorizzazione e l'allestimento del Parco Archeologico della Rocca e del Museo al Castello della Contessa Adelaide a Susa, pagg.268-271 in Vaudetti, Minucciani, Canepa (a cura di), The archaeological musealization, Torino 2012, link ebook Allemandi: [5] Archiviato il 29 maggio 2012 in Internet Archive.
  • Michele Ruggiero, Storia della Valle di Susa, Alzani editore, Pinerolo 1996
  • Micaela Viglino Davico, Andrea Bruno jr, Enrico Lusso, Gian Giorgio Massara, Francesco Novelli, Atlante Castellano. Strutture fortificate della Provincia di Torino, Istituto Italiano dei Castelli Sezione Piemonte Valle d'Aosta, Ed. Celid, Torino 2007, pp 334–335
  • Vaudetti, Minucciani, Canepa (a cura di), The archaeological musealization, Torino 2012, link ebook Allemandi: [6]
  • Vaudetti, Minucciani, Canepa (a cura di), Mostrare l'archeologia. Per un manuale-atlante degli interventi di valorizzazione, Torino 2013, link ebook Allemandi: [7]

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