Castello di Pinzano

castello di Pinzano al Tagliamento

Il castello di Pinzano è un maniero in rovina, che si trova a Pinzano al Tagliamento, in provincia di Pordenone.

Castello di Pinzano
Ubicazione
Stato attualeBandiera dell'Italia Italia
RegioneFriuli-Venezia Giulia
CittàPinzano al Tagliamento
IndirizzoVia del Castello
Coordinate46°11′04.03″N 12°56′45.87″E / 46.184453°N 12.946076°E46.184453; 12.946076
Mappa di localizzazione: Nord Italia
Castello di Pinzano
Informazioni generali
TipoCastello medievale
CostruzioneXII secolo-XVI secolo
MaterialeCiottoli, malta
Primo proprietariofamiglia Pinzano
Demolizioneinizi XIX secolo
Condizione attualein rovina
Visitabileesternamente
Informazioni militari
Funzione strategicadifesa del borgo
voci di architetture militari presenti su Wikipedia
Castello di Pinzano panorama - est
Castello di Pinzano panorama - ovest

Storia modifica

I ritrovamenti archeologici permettono di confermare la presenza umana sul colle del castello anche in età romana, tuttavia non di specificare la natura degli insediamenti.[1] Il castello di Pinzano viene citato per la prima volta nel XII secolo, occupato dagli omonimi signori, che ne tennero la proprietà fino al 1344, anno in cui si verificò il famoso eccidio, un cruento fatto di sangue, in cui vari rami della famiglia dei Pinzano si scontrarono tra loro. Il patriarca di Aquileia si vide costretto allora ad intervenire, e a sottrarre ai Pinzano il feudo, che venne in seguito assegnato ai Savorgnan. Dai documenti dell'epoca, possiamo affermare che il castello possedeva delle stalle, due torrette di guardia rettangolari[2] e la chiesetta di San Nicolò, che viene nominata per la prima volta in un documento del 1291 ed i cui resti sono tuttora rintracciabili nei pressi dell'attuale strada di accesso.[3] Alcune opere presenti nella chiesetta furono trasferite nella chiesa di San Martino nella prima metà dell'Ottocento, in seguito al graduale abbandono del castello.[4] È probabile che, integrata nella parte alta del maniero, esistesse una seconda cappella dedicata a tutti i Santi ed adibita esclusivamente al culto privato dei castellani.[5]

Il mastio era molto probabilmente collocato al centro del ripiano sommitale, ma di questo non ne restano tracce se non nelle fondamenta. L'intera struttura venne più volte ampliata e ristrutturata, in particolare dopo i disastrosi terremoti del 1348 e del 1511. Attorno al mastio sorgevano ben tre cinte murarie, i cui resti sono ancora visibili: negli spazi intermedi esisteva anche un piccolo borgo di cui si notano ancora le fondamenta tra la vegetazione.[2] In periodo post medievale venne creata l'attuale strada sul lato sud del colle, che consentiva l'accesso al maniero senza passare, come accadeva per il vecchio percorso, dalla zona occidentale che ospitava il borgo e la chiesa di San Nicolò.[6] Il castello andò in rovina a partire dalla prima metà dell'Ottocento, ma ancora fino al terremoto del 1976 parti murarie di un certo rilievo erano ben visibili. In seguito a quell'evento, del castello non restano che pochi ruderi e qualche tratto murario, anche se esiste un progetto di recupero suddiviso in più lotti, alcuni dei quali già terminati. I lavori hanno portato alla luce le cantine del maniero, composte da tre grandi volte a botte in laterizio, di cui curiosamente una a doppio rivestimento.

Leggende intorno al castello modifica

 
Rappresentazione di un Agana o Anguana

Il castello di Pinzano è da sempre oggetto di numerose leggende e credenze popolari. Secondo molte di queste, nei sotterranei del castello (dove un tempo vi erano anche le prigioni della giurisdizione), sarebbe stata collocata una camera dove i signori Pinzano avrebbero nascosto la loro imponente fortuna, frutto delle loro scorrerie nel Friuli. Sempre dai sotterranei, si dice ci siano delle gallerie segrete che si snodano al di sotto del territorio. Una di queste giungerebbe fino al fiume Tagliamento e sarebbe stata usata dalla figlia adottiva dei Pinzano per fuggire durante l'eccidio del 1344.

Un'altra leggenda, più recente, narra di una povera donna che si ritrovò a vagare tra le rovine del castello a mezzanotte. La donna, narra la leggenda, vide il fantasma di un cavaliere brandire la spada e uccidere un leone. Spaventata, fuggì via urlando. In suo soccorso arrivarono le Agane "dell'Arzino e del Tagliamento", che la rincuorarono e la invitarono a seguirle fino al fiume. Ma quando la donna si accorse che in realtà le ninfe d'acqua volevano annegarla, invocò il nome di Maria, e le Agane scapparono terrorizzate e inorridite.[7]

Note modifica

  1. ^ Luca Villa, Le strutture del castello di Pinzano in Anastasia et al., p.25. A p. 26 dello stesso volume è riportata una utile e dettagliata cartina dell'area castellana, la cui didascalia è però poco chiara e va necessariamente integrata con il testo delle pagine seguenti.
  2. ^ a b Luca Villa, Le strutture [...] in Anastasia et al., p.29.
  3. ^ Luca Villa, Le strutture [...] in Anastasia et al., pp.27 e 29.
  4. ^ Alberta Maria Bulfon, Edifici di culto nell'ambito del castello di Pinzano in Anastasia et al., p.99.
  5. ^ Scatton, p.501.
  6. ^ Luca Villa, Le strutture [...] in Anastasia et al., p.29 e Scatton, p.498.
  7. ^ Alberta Maria Bulfon, Leggende intorno al castello di Pinzano in Anastasia et al., pp.117-130.

Bibliografia modifica

  • Denis Anastasia, Dino Candon; Luca Villa; Paola Visentini, Pinzano: l'archeologia attorno al castello, Comune di Pinzano al Tagliamento, 2001.
  • Denis Anastasia, Paolo Dalla Bona; Elisabetta Farisco; Alberta Maria Bulfon, Pinzano: storia del feudo e del castello, Comune di Pinzano al Tagliamento, 1994.
  • Archeologia e risorse storico-ambientali nella Pedemontana e nelle Valli del Friuli occidentale. Atti del convegno tenuto a Meduno il 6 e 7 ottobre 2000, Barcis, Cooperativa S.T.A.F., 2001.
  • Alberta Maria Bulfon, Storia del castello di Pinzano: itinerari della scuola d'ambiente, Comune di Pinzano al Tagliamento/Montagna Leader, 2001.
  • Arturo Bottacin, I Savorgnan nella destra Tagliamento, Spilimbergo, Associazioni storico culturali "Brojluzzo" di Spilimbergo e "Ippolito Formentini" di San Floriano del Collio, 2009.
  • Manlio Scatton, Pinzano: dalla Signoria ai Savorgnan. Storia di nobili e di popolo, Fontanafredda, edito e stampato in proprio dall'autore, 1994.

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