Caterina va in città

film del 2003 diretto da Paolo Virzì

Caterina va in città è un film del 2003 diretto da Paolo Virzì.

Caterina va in città
Una scena del film.
Titolo originaleCaterina va in città
Paese di produzioneItalia
Anno2003
Durata103 min
Rapporto2,35:1
Generedrammatico, commedia
RegiaPaolo Virzì
SoggettoFrancesco Bruni, Paolo Virzì
SceneggiaturaFrancesco Bruni, Paolo Virzì
ProduttoreRiccardo Tozzi, Giovanni Stabilini, Marco Chimenz
Casa di produzioneCattleya, Rai Cinema in collaborazione con Sky
Distribuzione in italiano01 Distribution
FotografiaArnaldo Catinari
MontaggioCecilia Zanuso
MusicheCarlo Virzì
ScenografiaTonino Zera
Interpreti e personaggi

Il film ha ottenuto due candidature ai David di Donatello 2004, vincendo il premio per la migliore attrice non protagonista, assegnato a Margherita Buy.[1]

Trama modifica

Caterina lacovoni è una timida e ingenua adolescente che vive a Montalto di Castro. Suo padre Giancarlo insegna ragioneria alle superiori, mentre sua madre, Agata, fa la casalinga. Il padre però, decide di chiedere il trasferimento a Roma. Pochi giorni prima che inizi la scuola Caterina si trasferisce quindi con la sua famiglia nella capitale, nella casa dei suoi defunti nonni paterni, abitata soltanto da un'anziana zia di suo padre di nome Adelina e dalla sua badante. In questa grande città, Caterina frequenta la terza media nella scuola che il padre aveva frequentato trent'anni prima.

La classe dove viene inserita è spaccata a metà: da una parte ragazzi che simpatizzano per la sinistra, capeggiati da Margherita, dall'altra un gruppo di ragazze che simpatizzano per la destra, che hanno come leader Daniela, figlia di un parlamentare di Alleanza Nazionale. Caterina, che viene a contatto con delle ideologie che prima non aveva neanche sentito nominare[2], vive una forte amicizia con Margherita, che termina quando il padre le scopre a ubriacarsi e a farsi tatuaggi. Dopo un periodo di smarrimento Caterina, quasi senza accorgersene, passa nel mondo di Daniela, fatto di feste e di lusso. Per Caterina nascono così anche i primi amori: prima un cugino snob di Daniela, con cui si lascia quando la madre di lui, con una scusa, li fa allontanare, poi Edward, ragazzo australiano che abita nell'appartamento di fronte al suo.

Caterina, però, rompe anche col mondo di Daniela quando sente lei e le sue amiche che la considerano una "sfigata" per essersi lasciata col cugino di Daniela, e di essere all'antica. A causa di questa vicenda durante l'ora di educazione fisica, avviene una piccola rissa tra Caterina e Daniela, nella quale si immischierà anche Margherita per difendere Caterina. La protagonista perciò scappa e viene cercata dalla polizia. Torna spontaneamente a casa solo a notte, dopo aver conosciuto finalmente il ragazzo australiano. Intanto Giancarlo, deluso dal mondo in cui vive e dal fallimento dei suoi tentativi di pubblicare dei romanzi erotici (ignorati anche dalla madre di Margherita che fa l'editrice e che avrebbe potuto aiutarlo), scopre che la moglie lo tradisce con l'amico d'infanzia e scappa in moto senza più dare sue notizie.

Alla fine dell'anno, Caterina passa gli esami di terza media e parte in vacanza con la madre dopo aver salutato Edward con un bacio d'addio (lui sarebbe tornato in Australia con la madre per riconciliarsi al padre) e qualche tempo dopo lei corona il suo grande sogno: entrare all’Accademia Nazionale di Santa Cecilia.

Produzione modifica

La scuola che appare nel film è il liceo di Roma Ennio Quirino Visconti[3].

La protagonista Alice Teghil è un'esordiente assoluta[4]. Virzì l'ha scelta dopo decine di provini effettuati in altrettante scuole perché dimostrava un "salutare disinteresse per la cinepresa".[5]

Il film è ricco di camei di personaggi famosi, tra cui Roberto Benigni, Michele Placido, Simonetta Martone, Andrea Pancani, Maurizio Costanzo e la deputata Giovanna Melandri.

Riconoscimenti modifica

Note modifica

  1. ^ Vincitori David di Donatello 2004, su mymovies.it. URL consultato il 28 giugno 2014.
  2. ^ "Il pariolo ha il suo contraltare culturale, ideologico ed esistenziale nella zecca, di cui Slangopedia riporta le due seguenti definizioni: «Appellativo per gli studenti di sinistra intellettuali, vestiti retrò anni Settanta»; «L’opposto del pariolo: veste mercatino e capi d’abbigliamento larghi e anke dell’usato; comunista, con rasta, sempre con una cannetta in mano». Si ricorderà la domanda «Ma tu sei zecca o pariola?» rivolta da uno dei compagni di classe alla nuova arrivata Caterina, protagonista del film di Paolo Virzì Caterina va in città (2003), che offre uno spaccato interessante sia della borghesia romana acculturata e radical-chic in cui si forma la zecca, sia di quella edonista e pragmatica che produce il pariolino o pariolo" (Pietro Trifone, Storia linguistica dell'Italia disunita, Il Mulino, 2011, p. 36, DOI: 10.978.8815/229618).
  3. ^ Le poche differenze e le tante similitudini tra destra e sinistra nel film di Virzì "Caterina va in città", su Diarioromano.
  4. ^ Su Rai Movie "Caterina va in Città" di Paolo Virzì, su CinemaItaliano.info.
  5. ^ SANREMO 2014/ Chi è Paolo Virzì, il regista presidente della Giuria di qualità del Festival, su ilsussidiario.net.
  6. ^ a b Ciak d'oro 2004, su news.cinecitta.com. URL consultato il 09/06/04.

Altri progetti modifica

Collegamenti esterni modifica

  Portale Cinema: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di cinema