Il cavallo nisaeno è una razza equina originaria della pianura Niseana. Menzionato per la prima volta da Erodoto, sembra essere stato famoso durante parte dell'antichità, rappresentando un'arma strategica decisiva e un oggetto di venerazione per i persiani.

Cavallo persiano sui bassorilievi di Persepoli .

È probabile che fossero usati dalla cavalleria seleucide.

Fonti antiche modifica

Il primo riferimento scritto noto al cavallo Nisaeno risale al 430 a.C. ca., nelle Storie di Erodoto, quando descrive gli eserciti di Serse I che lasciano Sardi :

«"Davanti al re andarono dapprima un migliaio di cavalieri, presero uomini della nazione persiana - poi mille uomini armati, truppe ugualmente scelte, con le punte di lancia rivolte verso il suolo - i successivi dieci dei cavalli sacri chiamati Nisaeani, tutti delicatamente bardati. Ora questi cavalli si chiamano nisaeani, perché provengono dalla pianura nisaeana ,in Media, che produce cavalli di dimensioni insolite".»

Si dice che Masistio, un comandante della cavalleria persiana, abbia posseduto un cavallo Nisaeno con un pezzo d'oro, indossando lui stesso un'armatura d'oro. Secondo Diodoro Siculo il prezzo del cavallo era valutato a 60.000 capi al tempo di Alessandro Magno. Secondo Arriano, questi cavalli erano ancora famosi nel IV secolo a.C., dal momento che si riferisce ad esso nel contesto delle spedizioni di Alessandro Magno. Strabone si riferisce a questi cavalli quando parla della cavalleria dei Parti, paragonando le loro cavalcature ai cavalli nisaeni allevati cinque secoli prima dai re achemenidi. Crede che queste cavalcature siano venuti dall'Armenia. Oppiano dalla Siria fornisce ulteriori dettagli.[1]

Il colore del mantello non è noto con certezza, dal momento che Erodoto non lo menziona. Oppiano della Siria li descrive con una testa alta e una criniera d'oro che vola nel vento. Secondo lui, i cavalli Nisaeni erano famosi per la loro bellezza e ricercati dai principi, dotati di piacevoli andature sotto la sella e obbedienti al morso.[2]

Questi cavalli erano venerati o almeno considerati sacri dai persiani.

Secondo Strabone ed Erodoto, questi cavalli provenivano dalla Media, ma altre fonti citano l'Armenia. In ogni caso, rappresentano un fulcro della cavalleria dell'esercito persiano. Elwyn Hartley Edwards soprannominò il Nisaeno "il super-cavallo dell'antichità".

Note modifica

  1. ^ Diodoro Siculo Biblioteca XVII 10, 6
  2. ^ (EN) Elwyn Hartley Edwards, The New Encyclopedia of the Horse, Dk Pubª ed., 2000, p. 34 e p. 464, ISBN 9780789471819..

Voci correlate modifica

  Portale Mammiferi: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di mammiferi