Ceice

figura mitologica dell'antica Grecia

Ceice (in greco antico: Κήϋξ?, Kéyx) è un personaggio della mitologia greca, figlio di Espero, e fratello di Dedalione.[1]

Ceice
Ceice ed Alcione
Nome orig.Κήϋξ
Caratteristiche immaginarie
SessoMaschio
ProfessioneRe di Eraclea Trachinia

Mitologia modifica

Sposò Alcione e la loro unione fu tanto felice, al punto che tra di loro si chiamavano con i nomi degli dei Zeus ed Era.[2] Il re degli dei si indignò per questo affronto e, volendosi vendicare, scatenò una tempesta non appena vide Ceice in viaggio nel mare, facendolo annegare. La sua ombra apparve ad Alcione che, rendendosi conto della morte del marito, si gettò nelle acque per raggiungerlo.

Gli Dei, commossi, ne ebbero pietà e trasformarono i due amanti in alcioni (un tipo di uccello, probabilmente un martin pescatore o una specie di gabbiano). Tanto legati erano al mare che fecero il loro nido lì vicino. Purtroppo, esso veniva continuamente distrutto così Zeus, rimasto sconvolto dalla loro tenacia, decise di placare il mare per sette giorni, prima e dopo il solstizio d'inverno, affinché potessero riprodursi.

Gli alcioni vennero consacrati a Teti poiché erano il collegamento tra cielo e mare. Divennero anche il simbolo di una celere pace e tranquillità.

Note modifica

  1. ^ (EN) Ovidio, Le Metamorfosi, XI. 289.
  2. ^ (EN) Pseudo-Apollodoro, Biblioteca, Libro i. 7. 3 e libro 4.

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