Chūnibyō

termine slang che sta ad indicare la "sindrome della seconda media" giapponese

Chūnibyō (中二病?), abbreviato chūni, è un termine gergale giapponese traducibile approssimativamente con "Sindrome del secondo anno di scuola media" (equivalente per età, alla terza media italiana). Le persone affette da chūnibyō si comportano come adulti saccenti e guardano dall'alto in basso quelli veri nonché i propri coetanei, oppure credono di avere abilità speciali a differenza degli altri[1][2] non distinguendo sempre bene la realtà.

Questa è considerata una fase comune della crescita e per la maggior parte delle persone accade in preadolescenza. Tuttavia, il problema è la presenza di questo comportamento anche in alcuni adulti[2], che continuano a comportarsi così, con l'atteggiamento tipico di alcuni adolescenti solitamente maschi, che si mostrano cinici ed egocentrici, con manie di onnipotenza, ostentando di apparire "fighi" e allo stesso tempo con la paura di essere trattati come bambini[1].

Il termine è usato nello slang giapponese ed è frequente nel linguaggio di anime, manga, visual novel e prodotti affini della cultura giapponese otaku.

Tipologie modifica

Ci sono 3 tipi principali di persone Chūnibyō. Il tratto comune è che queste tendenze sono sempre motivate dall'idea di apparire più interessanti, "cool" o di tendenza[2].

  • Il tipo DQN (dokyun) finge di essere antisociale anche se non lo è o non può esserlo e ha storie inventate riguardo al comportamento antisociale.
  • Il tipo Subcultura preferisce le subculture o le tendenze minori solo per essere diverso e interessante.
  • Il tipo Malocchio ammira i poteri mistici e/o finge di averne uno proprio, al punto da crearsi uno pseudonimo.

Influenza nei media modifica

Due personaggi immaginari che ben rappresentano l'habitus caratteriale del chūnibyō sono Rintarō Okabe, protagonista di Steins;Gate (2009), e Rikka Takanashi, coprotagonista con Yūta Togashi (un chūnibyō "pentito") di Chūnibyō demo koi ga shitai! (2011). Sia Rintarō sia Rikka adottano coscientemente un comportamento da chūnibyō per aiutare se stessi e le persone a loro care a superare degli shock psicologici – come un lutto o una grave perdita – avvenuti nella vita reale.[3] Il chūnibyō, infatti, sospendendo il senso di incredulità e tornando ad essere come un bambino, crea per sé e i propri amici una sorta di corazza emotiva.[4]

Note modifica

  1. ^ a b (EN) Chuunibyou nei Tips (glossario) della visual novel Steins;Gate per PlayStation 3, 2015
  2. ^ a b c Chuunibyou su Urban Dictionary
  3. ^ (EN) Steins Gate and Chuunibyou: Delusions, Fears and Other, su Sekijitsu, 18 settembre 2013. URL consultato il 2 gennaio 2016.
  4. ^ (EN) Jonathan Clements, Helen McCarthy, Love, Chunibyo & Other Delusions, in The Anime Encyclopedia, 3rd Revised Edition: A Century of Japanese Animation, Berkeley, Stone Bridge Press, 2015, ISBN 978-1-61172-909-2.
    «It pokes lovingly at the otaku mindset and the sense of make-believe and suspension of disbelief that we are supposed to leave behind as children (chunibyo = eighth-grader syndrome), but which still offers a degree of emotional armor for the troubled teens in Yuta's new circle of friends.»

Bibliografia modifica

  • (JA) Saegami Hyōya, Chuunibyou User Manual (中二病取扱説明書?, Chuunibyou Toriatsukai Setsumei Sho), Kotobukiya, 2008, pp. 128, ISBN 978-4775306857.

Voci correlate modifica

Collegamenti esterni modifica