Chiesa-oratorio di San Martino

ensemble architettonico della chiesa di Vezia, nel canton Ticino, Svizzera

La chiesa oratorio di San Martino[1] è un edificio religioso tardobarocco che si trova a Vezia. L'edificio ingloba un precedente oratorio romanico che a sua volta sostituì una struttura del VII-VIII secolo.

Chiesa-oratorio di san Martino
StatoBandiera della Svizzera Svizzera
CantoneTicino
LocalitàVezia
IndirizzoVia San Martino, 6943 Vezia
Coordinate46°01′34.64″N 8°56′26.7″E
Religionecattolica di rito romano
TitolareMartino di Tours
Diocesi Lugano
Stile architettonicoRomanico, tardo gotico
Inizio costruzione1571
Completamentosecolo XVII

Storia modifica

La prima versione della chiesa, stando a un'indagine archeologica del 1994, risale al VII-VIII secolo: l'origine altomedievale dell'insediamento, d'altro canto, è testimoniato anche dal ritrovamento delle rovine di mura di quel periodo a ridosso dell'edificio. Fra il XII e il XIII secolo, tuttavia, l'oratorio fu ricostruito in stile romanico e in questa forma fu citato, nel 1571, all'atto dell'accorpamento alla parrocchia di Santa Maria della Purificazione a Comano. Nel XVIII secolo, infine, la chiesa assunse la sua forma attuale, ma subì un'ulteriore modifica dell'aspetto esteriore nel 1810, quando fu realizzata la decorazione esterno, poi degradata. Fra il 1994 e il 1997 l'edificio è stato restaurato da Gianfranco Rossi: l'intervento mirava appunto a recuperare la decorazione ottocentesca.

Descrizione modifica

Esterni modifica

L'edificio, che si trova su una collina, è dotato di pianta rettangolare con coro e abside. A ridosso della chiesa si trova un cimitero.

Interni modifica

La navata è divisa in due campate ed è dotata di una volta a vela. Nel coro un affresco del XVI secolo, eredità della versione romanica della chiesa: si tratta della Madonna forse di Bartolomeo da Ponte Tresa, ma ispirato allo stile di Bernardino Luini. Sulla parete settentrionale della chiesa una nicchia ospita una tela di Giuseppe Antonio Petrini che rappresenta la Sacra Famiglia.

Note modifica

Bibliografia modifica

  • Giuseppe Martinola, Inventario d'Arte del Mendrisiotto, I, Edizioni dello Stato, Bellinzona 1975, 390-392.
  • Bernhard Anderes, Guida d'Arte della Svizzera Italiana, Edizioni Trelingue, Porza-Lugano 1980, 281.
  • AA.VV., Guida d'arte della Svizzera italiana, Edizioni Casagrande, Bellinzona 2007, 287.

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