Chiesa dei Santi Eusebio e Vittore

edificio religioso di Peglio

La chiesa dei Santi Eusebio e Vittore è un edificio sacro collocato su un poggio poco discosto dal paese di Peglio, comune della provincia di Como.

Chiesa dei Santi Eusebio e Vittore in Peglio
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneLombardia
LocalitàPeglio
IndirizzoPiazzale Santi Eusebio e Vittore
Coordinate46°09′26″N 9°17′54.45″E / 46.157222°N 9.298458°E46.157222; 9.298458
Religionecattolica di rito romano
Diocesi Como

Storia modifica

Originariamente alle dipendenze della pieve di Gravedona,[1] nel 1461 la chiesa venne elevata al rango di parrocchiale.[1][2][3]

L'originale edificio tardogotico[4] venne demolito nei primi anni del Seicento[5] e subì tra il 1607 e il 1613 opere di ricostruzione ed ampliamento,[3][2] seguendo un progetto di abbellimento che, nei dieci anni successivi, comportò la realizzazione di un ricchissimo ciclo di affreschi.[2] Tra il 1614[6]e il 1623,[5] a più riprese, vi lavorò Giovanni Mauro Della Rovere,[7] detto il Fiammenghino, pittore seicentesco attivo principalmente a Milano.[2]

La migrazione degli abitanti del paese verso la Sicilia e in particolare verso Palermo (datata tra il 1600 e il 1750 circa) è testimoniata da richiami alla tradizione religiosa della suddetta città presenti all'interno della chiesa.

Descrizione modifica

 
Il campanile della chiesa dei Santi Eusebio e Vittore

Esterni modifica

La chiesa è precedura da un portico, nel quale trovano posto alcuni affreschi del XVI secolo, i quali rimandano alla scuola di Bernardino Luini.[5]

Interni modifica

La planimetria della chiesa presenta un'unica navata che ospita sei cappelle - tre per lato - ad ognuna delle quali corrisponde un altare. Il complesso è preceduto da un altissimo pronao su quattro colonne. Sopra la porta meridionale invece si trova il pulpito. L'altare maggiore è in legno dorato e risale al 1635.[8] La ricercatezza degli affreschi, delle tele e delle decorazioni in stucco interne pone in secondo piano la struttura architettonica, donando alla chiesa un aspetto ricco e incantevole. Di grande importanza storica, artistica e musicale è l'organo, collocato sopra la porta principale, realizzato tra il 1608 e il 1627 da Costanzo Antegnati di Brescia e conservatosi originale praticamente in ogni sua parte.

Le opere del Della Rovere conservate all'interno della chiesa sono le seguenti:[3]

  • gli affreschi del coro, raffiguranti i quattro principali dottori della chiesa messi a fianco ad alcune scene del Giudizio Universale e a immagini infernali;[9][2]
  • i riquadri e le lunette sopra le cappelle che mostrano storie dell'Antico Testamento;
  • le ante di chiusura dell'organo, ristrutturato poco tempo fa dalla Bottega Antegnati[5]
  • le lesene e l'arcata sulle quali sono dipinte scene della Sacra Scrittura nella cappella del Rosario;
  • gli affreschi nelle cappelle di Sant'Antonio e San Giovanni Battista (quest'ultima contenente anche un autoritratto del Fiammenghino[6] con l'amata[3]);
  • nell'abside dell'altare maggiore, la raffigurazione di Sant'Eusebio al Concilio di Milano[2] davanti all'imperatore Costanzo II nell'atto di difendere il dogma contro l'eresia Eutichiana.

Il pittore intelvese Alessandro Valdani è invece l'autore degli affreschi sui pilastri della navata (1765) e il Trionfo della Morte conservato nella cappella situata sul sagrato della chiesa.[3]

La chiesa conserva anche una Madonna con Bambino di scuola di Bernardino Luini, oltre a dipinti del Guercino, del comasco Giambattista Rodriguez, di Giuseppe Antonio Petrini e del Caracciolo di Vercana[1].

Legami con Palermo modifica

Non era inusuale che gli uomini dell'Alto Lago emigrassero in Sicilia per cercare fortuna e lavoro[10] in modo da poter mantenere le famiglie rimaste a casa. E a molti pegliesi emigrati a Palermo si deve la maggioranza degli arredi della chiesa dei Santi Eusebio e Vittore[1]. Pertanto all'interno dell'edificio sono numerosi i riferimenti alla tradizione palermitana, in particolare:

  • nella cappella di San Giuseppe è presente la tela "Transito del Santo" che secondo la tradizione fu inviata da Palermo
  • la cappella di San Carlo fu commissionata da un certo Alberto Mangino in memoria della scola (congregazione religiosa fondata dagli abitanti di un certo paese che, una volta emigrati, si riunivano in comunità)[11] fondata a Palermo dagli abitanti di Peglio.[8]
  • la cappella dedicata a Santa Rosalia (patrona di Palermo), che al suo interno conserva affreschi attribuiti al pittore Caracciolo di Vercana[3][1].

Tuttora, come testimonianza di questo movimento, sono posseduti dagli abitanti del paese gioielli e manufatti provenienti dall'ambiente culturale della Sicilia seicentesca.

Note modifica

  1. ^ a b c d e Borghese, p. 359.
  2. ^ a b c d e f Zastrow, p. 115.
  3. ^ a b c d e f Comune di Peglio, su comunepeglio.co.it. URL consultato il 10 maggio 2020.
  4. ^ Touring club italiano, Le province di Como e Lecco: il Lario, le ville, i parchi, Bellagio, Menaggio, Varenna, Touring Editore, 2003, p. 87, ISBN 978-88-365-2919-3. URL consultato il 18 dicembre 2021.
  5. ^ a b c d TCI, Guida d'Italia [...], p. 334.
  6. ^ a b TCI, Le province di Como e Lecco [...], p. 88.
  7. ^ Tenchio, pp. 65-97.
  8. ^ a b Girolamo Felli, Memorie intorno alle pitture della chiesa parrocchiale di Peglio ed altre notizie importanti, 1854.
  9. ^ il lavoro è autenticato dal contratto di esecuzione conservato nell'archivio parrocchiale
  10. ^ come mercanti, osti, muratori o orefici
  11. ^ Zecchinelli, L'emigrazione popolare delle terre dell'Alto Lario attraverso documenti, arte e folclore "Archivio Storico Lombardo" LXXXVIII.

Bibliografia modifica

  • Davide Bertolotti, Viaggio al Lago di Como, 1821, pp. 103-104.
  • Zecchinelli, L'emigrazione popolare delle terre dell'Alto Lario attraverso documenti, arte e folclore, in Archivio Storico Lombardo, LXXXVIII.
  • Girolamo Felli, Memorie intorno alle pitture della chiesa parrocchiale di Peglio ed altre notizie importanti, 1854.
  • Annalisa Borghese, Peglio, in Il territorio lariano e i suoi comuni, Milano, Editoriale del Drago, 1992, p. 359.
  • Oleg Zastrow, Sant'Ambrogio - Immagini tra Lario e Brianza, Oggiono, Cattaneo Editore, 1997.
  • Touring Club Italiano (a cura di), Guida d'Italia - Lombardia (esclusa Milano), Milano, Touring Editore, 1999, ISBN 88-365-1325-5.
  • Paola Tenchio, L'opera del Fiammenghino: nelle Tre Pievi altolariane, Arti Grafiche Sampietro sas, 2000.
  • Norita Spelzini, Peglio nel Seicento, una comunità di montagna stretta intorno alla sua chiesa, 2002, pp. 59-63.
  • Touring Club Italiano (a cura di), Le province di Como e Lecco: il Lario, le ville, i parchi, Bellagio, Menaggio, Varenna, Touring Editore, 2003, ISBN 978-88-365-2919-3.

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