Chiesa dei Santi Maria Immacolata e Vigilio

chiesa parrocchiale di Zelarino, in comune di Venezia

La chiesa dei Santi Maria Immacolata e Vigilio è la parrocchiale di Zelarino, frazione di Venezia, in città metropolitana e patriarcato di Venezia[1]; fa parte del vicariato di Mestre.

Chiesa dei Santi Maria Immacolata e Vigilio
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneVeneto
LocalitàZelarino (Venezia)
Indirizzovia Castellana
Coordinate45°30′44.82″N 12°12′43.96″E / 45.51245°N 12.21221°E45.51245; 12.21221
Religionecattolica di rito romano
TitolareSanta Maria Immacolata e San Vigilio di Trento
Patriarcato Venezia
Consacrazione1865
ArchitettoGiuseppe Segusini
Inizio costruzione1851
Sito webwww.parrocchiazelarino.it

Storia modifica

La prima menzione di una chiesa a Zelarino risale al 1297 e sembra che questo edificio fosse in stile gotico. La chiesa fu restaurata nei secoli XVI e XVIII venendo elevata a parrocchia nel 1725.[2] Tra il 1851 e il 1865 la parrocchiale fu quasi completamente ricostruita e venne consacrata il 22 ottobre 1865. Nel 1926 la chiesa e la parrocchia di Zelarino passarono dalla diocesi di Treviso al patriarcato di Venezia. Tra il 1989 e il 1991 la chiesa fu completamente restaurata in seguito ai danni riportati durante il terremoto del Friuli del 1976[1].

Interno e campanile modifica

All'interno della chiesa è conservato un pregevole organo Nachini, costruito nell'anno 1780[3] e restaurato due volte: da Bazzani nel XIX secolo e nel 2000.
Il campanile, rialzato nel 1851[4], negli anni 2008-2009 è stato ristrutturato internamente ed esternamente.

Note modifica

  1. ^ a b Chiesa dei Santi Maria Immacolata e Vigilio <Zelarino, Venezia>, su Le chiese delle diocesi italiane, Conferenza Episcopale Italiana. URL consultato il 9 agosto 2018.
  2. ^ La parrocchia la storia, su parrocchiazelarino.it, Parrocchia di Zelarino. URL consultato il 27 febbraio 2020.
  3. ^ Organo meccanico 1780-1780, su Catalogo,beniculturali.it. URL consultato il 19 febbraio 2022.
  4. ^ 2 "Piante della chiesa e del campanile", su siusa.archivi.beniculturali.it, SIUSA. URL consultato il 19 febbraio 2022.

Voci correlate modifica

Collegamenti esterni modifica