Chiesa di San Giuliano (Messina)

La chiesa di San Giuliano è un luogo di culto di Messina ubicato in via Garibaldi. Appartenente all'arcidiocesi di Messina-Lipari-Santa Lucia del Mela, vicariato di Messina Centro sotto il patrocinio della Madonna della Lettera, arcipretura di Messina, parrocchia di San Giuliano.

Chiesa di San Giuliano
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneSicilia
LocalitàMessina
Coordinate38°12′03.43″N 15°33′28.2″E / 38.200953°N 15.557833°E38.200953; 15.557833
Religionecattolica di rito romano
Arcidiocesi Messina-Lipari-Santa Lucia del Mela
Consacrazione1928
ArchitettoCarmelo Umberto Angiolini
Inizio costruzione1925 ultima ricostruzione
Completamento1927
San Giuliano
San Giuliano
Navata centrale

Storia modifica

Origini della chiesa (sec. XIV) modifica

La primitiva chiesa è d'origine antica,[1] l'edificio intitolato a San Giuliano è documentato in Messina già nel 1332, ai tempi di Re Federico III di Sicilia, il cui culto è verosimilmente introdotto dalla Dinastia Aragona.

Epoca rinascimentale modifica

Seconda chiesa. La chiesa in stile rinascimentale sorse su progetto di Andrea Calamech nel 1573,[1] gli storici documentano all'interno i seguenti manufatti:

In questo tempio è documentata la sepoltura del pittore udinese Pio Fabio Paolini.[4]

Epoca tra il XVIII e il XIX secolo modifica

In seguito al terremoto della Calabria meridionale del 1783 fu completamente distrutta. La riedificazione di una terza chiesa con lo stesso titolo è effettuata ad un centinaio di metri più a nord dal primitivo sito.

Epoca contemporanea modifica

Il terremoto di Messina del 1908 distrusse il tempio, sostituito per due decenni da moduli provvisori. Dal 1916 al 1922 i religiosi dell'istituto salesiano introdussero il culto e la devozione a Maria Santissima Ausiliatrice.

Nel triennio 1925 - 1927 il tempio fu ricostruito in via Garibaldi per volontà dell'arcivescovo Angelo Paino, su progetto di Carmelo Umberto Angiolini. La solenne benedizione e consacrazione al culto avvenne il 27 ottobre 1928, riti officiati dallo stesso arcivescovo.

Confraternita di San Francesco dei Mercanti modifica

Nel 1626 i componenti decisero di fondare un proprio ampio oratorio. Allo scopo scelsero dei locali adiacenti al convento di San Domenico sotto il titolo di «San Francesco alle Stimmate» retto secondo la regola dell'Ordine dei frati minori cappuccini.[3]

Opere modifica

Quarta chiesa. La chiesa si presenta all'esterno in stile gotico - bizantino, dagli influssi arabi caratterizzati dalle 17 cupole e cupolette rosate. All'interno presenta un impianto a tre navate, una centrale più grande, delimitata dalle due più piccole laterali per mezzo di pilastri.

Nell'abside è realizzato un grande mosaico raffigurante Cristo Crocifisso con San Giuliano, la Vergine Maria e San Francesco d'Assisi, opera dell'artista Luciano Bartoli. Gli ambienti ospitano una grande tela del settecento raffigurante il Martirio di Santa Caterina d'Alessandria, opera di autore sconosciuto.

L'attuale chiesa è gestita dall'Ordine dei frati minori conventuali.

Galleria d'immagini modifica

Note modifica

  1. ^ a b c d Caio Domenico Gallo, pp. 106.
  2. ^ Giuseppe Fiumara, pp. 61.
  3. ^ a b Caio Domenico Gallo, pp. 130.
  4. ^ Pagine 237 e 238, Gaetano Grano e Philipp Hackert, "Memorie de' pittori messinesi e degli esteri che in Messina fiorirono dal secolo XII sino al secolo XIX. Ornate di ritratti" [1], Messina, Giuseppe Pappalardo, 1821.

Bibliografia modifica

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