Chiesa di Santa Cristina a Pimonte

chiesa nel comune italiano di Prato

La chiesa di Santa Cristina a Pimonte si trova su una propaggine collinare di Prato lungo la via omonima ed è dedicata a Santa Cristina di Bolsena, mentre "Pimonte" indica la locazione dell'edificio ai piedi della Calvana da cui Piemonte poi contratto in Pimonte.[1]

Chiesa di Santa Cristina
Abside della chiesa di Santa Cristina a Pimonte
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneToscana
LocalitàPrato
Coordinate43°52′39.04″N 11°07′10.42″E / 43.87751°N 11.11956°E43.87751; 11.11956
Religionecattolica
TitolareSanta Cristina di Bolsena
Diocesi Prato
Interno
Affreschi

Storia e descrizione modifica

La chiesa fu edificata agli inizi del Duecento o del Trecento[2] presso un'antica torre di avvistamento (l'attuale sacrestia). Tale torre a base quadrata, prospiciente la via Cassia edificata presumibilmente tra i secoli XI e XII, doveva già essere diroccata quando fu edificata la chiesa, ma comunque servì da appoggio per parte della nuova costruzione.

La chiesa presenta un pavimento in pietra alberese, con bella abside semicircolare su cui poggia un piccolo campanile a vela con due archetti. All'interno, in controfacciata e sulla parete destra restano affreschi della seconda metà del Trecento, raffiguranti una Pietà, una Madonna con bambino e San Niccolò, mentre nel presbiterio è un pregevole ciborio (1452) della bottega di Bernardo Rossellino. Il ciborio recherebbe lo stemma degli Inghirami secondo alcuni[3] o dei Buonamici secondo altri[4], alla sua base la scritta Benedetto del M.o Bartolommeo 1452 e sulla porticina dello stesso un intarsio in legno raffigurante un calice con l'ostia.

Al centro della navata si trova la tomba di Ginevra degli Albizi, altre sepolture sono presenti nella zona dell'altare e sul piazzale della chiesa.

Dal giardino antistante alla chiesa si può ammirare una meridiana dipinta a parete con stilo polare, linee orarie e indicazione degli equinozi sulla linea meridiana, realizzata dal priore[5] Andrea Tofani che ne realizzò molte altre nella zona di Prato tanto che divenne celebre per il gran numero di orioli[6].

Santa Cristina a Pimonte subì dei primi lavori nel 1943, pare che durante tale intervento furono demoliti e ricostruiti il presbiterio e l'altare maggiore, in seguito la chiesetta, parzialmente in rovina, subì un'opera di restauro tra il 1974 e il 1977 a cura del parroco Tommaso Carlesi[7] al fine di riportarla nello stato originario rimuovendo anche alcune aggiunte degli anni quaranta tra le quali una transenna che divideva il presbiterio dalla platea.

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Note modifica

  1. ^ E. Repetti. Dizionario geografico fisico storico della Toscana. Firenze 1841 (vedi [1] Archiviato il 31 marzo 2009 in Internet Archive.).
  2. ^ Padre Tommaso Carlesi propende per il trecento (vedi nota 14 pagina 203 dell'opera citata in bibliografia), mentre I luoghi della fede, sito web a cura della regione Toscana, parla di duecento.
  3. ^ Lo afferma Angiolo Badiani nell'articolo La Chiesa di S.Cristina a Pimonte dell'Archivio storico pratese (Anno XIII, Fascicolo II, 1935, pag.62 (vedi: il riferimento)
  4. ^ Padre Tommaso Carlesi nell'opera citata in bibliografia.
  5. ^ Si parla di priore in quanto Santa Cristina è (o almeno lo è stata fino agli anni ottanta) una prioria, ovvero una chiesa sottoposta al giuspatronato di un benefattore, di solito il proprietario del terreno su cui sorge, nel caso specifico gli Aldobrandini prima e i Rospigliosi poi.
  6. ^ Biblioteca Roncioniana, Prato: ms. 603 c.269
  7. ^ Padre Tommaso Carlesi (20 novembre 1925 Castel del Piano, Grosseto, 2 ottobre 1993, Prato), al secolo Pierfrancesco Carlesi, figlio di Alfonso. Appartenente all'ordine dei domenicani, sacerdote dal 1950 e parroco di Santa Cristina dal 1973 fino alla sua morte.

Bibliografia modifica

  • Athos Mazzoni, Carlo Paoletti, Sentieri dell'appennino pratese - Guida breve, Club Alpino Italiano - Sezione Emilio Bertini, Prato, 1985,
  • Renzo Fantappiè, Il bel Prato, Edizioni del Palazzo, Prato 1984, pp. 399–401
  • Padre Tommaso Pierfrancesco Carlesi, Storia fantastica quasi vera di Santa Crisina a Pimonte - Scritta, trascritta e illustrata dal suo priore, Prato 1978.

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