Chiesa di Santa Maria Assunta nuova (Baselga di Piné)

chiesa parrocchiale a Baselga di Piné

La chiesa di Santa Maria Assunta, anche chiamata di Santa Maria Assunta nuova per distinguerla dalla chiesa più antica, è la parrocchiale di Baselga di Piné, in Trentino. Appartiene all'ex-decanato di Civezzano e Piné dell'arcidiocesi di Trento e risale al XX secolo.[1][2][3]

Chiesa di Santa Maria Assunta
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneTrentino-Alto Adige
LocalitàBaselga di Piné
Coordinate46°07′54″N 11°14′37.9″E / 46.131667°N 11.243861°E46.131667; 11.243861
ReligioneCristiana cattolica di rito romano
TitolareSanta Maria Assunta
Arcidiocesi Trento
Consacrazione1910
ArchitettoNatale Tommasi
Inizio costruzione1903

Storia modifica

 
Portale principale con lunetta decorata a mosaico con la figura del Redentore, realizzata da scuola di Spilimbergo
 
Interno
 
Affresco con Assunzione, opera di Duilio Corompai

I primi progetti per la costruzione di un nuovo luogo di culto in sostituzione della duecentesca pieve dell'Assunta cominciarono ad essere eleborati sin dal 1840, e vennero estesi, tra gli altri, dal geometra Visintainer, dall'ingegnere Gentili e dall'ingegnere Geppert. Sino al 1903 tuttavia non vennero iniziati i lavori, e il cantiere fu aperto solo in quell'anno, su un nuovo progetto preparato dall'architetto Natale Tommasi che pochi anni prima aveva già progettato, a Pola, la chiesa della Madonna del Mare.[1][2]

La benedizione della prima pietra avvenne il 18 ottobre 1903 poi, dopo lo scavo per le fondamenta, sino al 1905, i lavori furono rapidi con la sistemazione di molte strutture dell'edificio. I lavori esterni furono ultimati nel 1906 e l'anno successivo fu posata la pavimentazione della sala e la chiesa venne benedetta ed aperta alle funzioni religiose.[1]

Gli arredi interni furono sistemati tra il 1908 e il 1912 ma intanto, nel 1910, l'arcivescovo di Trento Celestino Endrici celebrò la sua solenne consacrazione. Dopo la fine del primo conflitto mondiale, quando il territorio era ormai entrato a far parte del Regno d'Italia, tra il 1920 ed il 1934, la chiesa fu arricchita di nuove vetrate artistiche preparate dalla ditta Parisi di Trento[1] e in cantoria fu costruito l'organo.[2]

Nel 1940 il pittore Duilio Corompai decorò il catino absidale principale e le due absidi laterali con suoi affreschi. Il grande portale che si trova sul prospetto principale fu posto tra il 1944 e il 1946, progettato dall'architetto Marco Martinuzzi e realizzato dalla ditta Redi di Trento. Vennero anche arricchite di mosaici le lunette poste sopra i tre ingressi, realizzate dalla Scuola Mosaicisti del Friuli di Spilimbergo.[1]

Gli ultimi cicli di restauro conservativo si sono realizzati tra il 1997 e il 1999 poi, entro il 2006, si sono effettuati lavori all'esterno dell'edificio.[1]

Descrizione modifica

Esterno modifica

La chiesa si trova all'estremità del centro storico e presenta orientamento verso est. Il prospetto principale è a salienti ed è caratterizzato da un monumentale protiro con colonne abbinate che protegge l'accesso principale architravato e la lunetta decorata a mosaici soprastante. La parte superiore della facciata è decorata con un motivo a trifora cieca e sopra di questa il grande frontone triangolare.[1]

La torre campanaria è posta sulla destra dell'edificio, leggermente discosta, ha pianta circolare. La cella campanaria si presenta suddivisa in quattro parti curvilinee ognuna delle quali si apre con una finestra a bifora con pilastro centrale più ampio, tale da farla sembrare simile a due monofore.[1]

Interno modifica

La chiesa all'interno è suddivisa in tre navate. La principale, centrale, ha maggiore ampiezza. La cantoria si trova nella prima campata della navata centrale[1] e dal 1925 vi si trova l'organo a canne della ditta Mascioni di Cuvio.[2]

Aspetti artistici modifica

L'edificio al suo esterno è decorato con tre lunette rifinite a mosaico. Nelle zone absidali interne sono presenti dipinti a tempera opera realizzata negli anni quaranta da Duilio Corompai.[1]

Note modifica

  1. ^ a b c d e f g h i j Chiesa di Santa Maria Assunta <Baselga di Piné>, su Le chiese delle diocesi italiane, Conferenza Episcopale Italiana. URL consultato il 10 gennaio 2021.
  2. ^ a b c d Aldo Gorfer, pp. 698-699.
  3. ^ Parrocchia S. Maria Assunta – Baselga, su pine.pweb, Comunità Pinetana.

Bibliografia modifica

Voci correlate modifica

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