Chiesa di Santa Maria dell'Itria (Palermo)

La chiesa di Santa Maria dell'Itria comunemente detta La Pinta è un edificio di culto ubicato nel centro storico di Palermo presso i Bastioni meridionali di Palazzo Reale nel mandamento di Palazzo Reale o Albergaria, ad angolo tra Via dei Benedettini e Piazzetta della Pinta.

Chiesa di Santa Maria dell'Itria
Facciata
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneSicilia
LocalitàPalermo
Religionecattolica
TitolareMaria sotto il titolo dell'Odigitria
Arcidiocesi Palermo
Inizio costruzione?
Completamento1670 Attuale costruzione.
Interno.

Storia modifica

Primitiva chiesa modifica

Attuale chiesa modifica

  • 1670, L'edificio di culto assunse il nome della preesistente chiesa per far posto alla «Porta di Castro» da cui prese il nome l'omonimo Vicolo che si apre di fronte al prospetto sinistro dell'attuale chiesa. Il luogo di culto occupa parzialmente l'area del cortile ove sorge l'Oratorio di San Mercurio.
  • 2006, Avviati i lavori di restauro, successivamente interrotti. Recentemente il monumento è stato posto sotto sequestro preventivo e sono stati apposti i sigilli. Vibrazioni imputabili a lavori di urbanizzazione e eventi sismici nel tempo, hanno reso inagibile l'edificio seicentesco.
  • 2014, Ripartenza e conclusione dei lavori.

Facciata modifica

Il portale è caratterizzato da lesene scanalate sormontate da artistici capitelli e architrave arricchito con volti di due putti. La decorazione è completata da un timpano arcuato e spezzato con lunetta intermedia. L'ingresso è sormontato da un finestrone centrale con decorazioni e timpano triangolare.

Interno modifica

L'interno, a navata unica con brevi altari laterali, è impreziosito dagli stucchi di Giuseppe Serpotta fratello del più famoso Giacomo, dal pavimento d'epoca e da affreschi decorativi, molti dei quali opere di Pietro Novelli.[8]

Sul retroprospetto della Chiesa si apre un piccolo cortile che conduce all'Oratorio di San Mercurio, esempio del genio decorativo Serpottiano.

  • Altare maggiore: quadro su tavola della Santissima Annunziata ricalcante lo stile di Polidoro da Caravaggio.[9]
  • Navata destra:[10]
    • Cappella di Sant'Anna: Altare di Sant'Anna. Quadro di Sant'Anna del 1641.[9]
    • Cappella di Santa Barbara: Altare di Santa Barbara. Statua di Santa Barbara.[11]
  • Navata sinistra:
    • Cappella del Santissimo Crocifisso: Altare del Santissimo Crocifisso. Affresco del Santissimo Crocifisso.[9]
    • Cappella della Madonna della Grazia: Altare della Madonna della Grazia. Nell'edicola è collocato il quadro raffigurante la Madonna della Grazia o della «Candellara» ritratta con Santa Lucia a destra, e Sant'Agata a sinistra, affine allo stile del Perugino.[9] Il dipinto è attribuito a Benedetto Da Pesaro, confrate del sodalizio attestato nel tempio.[6]

Arciconfraternita della Pinta modifica

  • Arciconfraternita della Pinta.

Confraternita del Santissimo Crocifisso alla Pinta modifica

  • 1894, Confraternita del Santissimo Crocifisso alla Pinta. Fondazione del sodalizio.

Monastero della Pinta modifica

  • Monastero della Pinta.

Chiesa di Santa Barbara la Soprana modifica

Confraternita di Santa Barbara degli Stagnatari modifica

  • ?, Confraternita di Santa Barbara degli Stagnatari.[13]

Chiesa di Santa Barbara la Sottana modifica

  • chiesa di Santa Barbara la Sottana luogo di culto di rito greco.
  • 1582 16 maggio, L'area della chiesa di Santa Barbara la Sottana, detta anche di San Teodoro, con annesse fabbriche e giardino, ubicata dietro il costruendo palazzo arcivescovile fu scelta per istituire il nuovo Seminario. L'istituzione ebbe per cappella proprio la chiesetta di Santa Barbara.

Chiesa di San Giovanni la Calca modifica

Confraternita di San Giovanni Battista della Calca modifica

  • ?, Confraternita di San Giovanni Battista della Calca.

Note modifica

  1. ^ Gaspare Palermo Volume terzo, pp. 64.
  2. ^ Gaspare Palermo Volume terzo, pp. 233.
  3. ^ a b c Gaspare Palermo Volume terzo, pp. 65.
  4. ^ Pagina 481, Tommaso Fazello, "Della Storia di Sicilia - Deche Due" [1] Archiviato il 29 novembre 2015 in Internet Archive., Volume uno, Palermo, Giuseppe Assenzio - Traduzione in lingua toscana, 1817.
  5. ^ Gaspare Palermo Volume terzo, pp. 25.
  6. ^ a b Pagina 77, Gioacchino di Marzo, "La pittura in Palermo nel Rinascimento. Storia e Documenti" [2], Palermo, Alberto Reber, 1899.
  7. ^ a b c d Gaspare Palermo Volume terzo, pp. 27.
  8. ^ Gaspare Palermo Volume terzo, pp. 29.
  9. ^ a b c d Gaspare Palermo Volume terzo, pp. 66.
  10. ^ Disposizione descritta da Gaspare Palermo.
  11. ^ Gaspare Palermo Volume terzo, pp. 67.
  12. ^ Gaspare Palermo Volume secondo, pp. 304.
  13. ^ Gaspare Palermo Volume secondo, pp. 303.

Bibliografia modifica

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