Chiesetta di Santa Maria in Favrega

chiesa santuario nel comune italiano di Costabissara (Vicenza)

La chiesetta di Santa Maria in Favrega o dell'Assunzione della Maria Vergine[1] è una chiesa presente a Castelnovo, frazione del comune di Isola Vicentina, in provincia e diocesi di Vicenza.

Chiesetta di Santa Maria in Favrega
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneVeneto
LocalitàIsola Vicentina
IndirizzoVia Rovereto - Costabissara (VI) e Strada Statale Pasubio, 28 - Costabissara (VI)
Coordinate45°36′29.6″N 11°29′05.78″E / 45.608222°N 11.484939°E45.608222; 11.484939
Religionecattolica
TitolareSanta Maria
Diocesi Vicenza
Consacrazione752
FondatoreAnselmo di Nonantola
Inizio costruzione752
Completamento752

In origine sotto la parrocchia di San Giorgio di Costabissara, il 29 luglio 1771 è passata sotto la neocreata parrocchia di San Cristoforo di Motta[2] ed è ora di proprietà della famiglia Gasparoni[3][4].

Storia modifica

Sembra che questa chiesetta sia stata costruita intorno al 752 da Sant'Anselmo (già fondatore dell'abbazia benedettina di Nonantola)[5] insieme, o comunque in vicinanza temporale con la chiesa di San Silvestro di Borgo Berga a Vicenza (anche questa costruita dai nonantoliani)[6]. Altri sostengono che sia stata eretta nel 1176[7].

Nel 1131 sorse una lite tra i canonici e i monaci che abitavano nella chiesa di San Silvestro su chi dovesse avere la giurisdizione sulla chiesetta di Santa Maria in Favrega, che venne conclusa nel 1138 quando il vescovo di Vicenza Lotario la donò ai canonici[8][9][10].

Fino alla fine del XII secolo e agli inizi del XIII la chiesa appartenne quindi ai Canonici della Cattedrale di Vicenza come affermato da Papa Urbano III[7] prima e Papa Innocenzo III poi[5][11].

Con due diverse bolle papali del 9 giugno 1168 e del 6 giugno 1191 i papi Alessandro III e Celestino III confermavano la chiesetta come proprietà della Badia di Nonantola[5][11].

Con l'investitura dei Bissari del feudo di Costa Fabrica nel 1285 l'edificio passò sotto la loro proprietà ed essi incastonarono al centro del pavimento la loro pietra sepolcrale[5]. In questa chiesa, infatti, risultano essere sepolti: nel 1725 la contessa Catterina Pigafetta, vedova del conte Girolamo Bissaro, nel 1736 la contessa Diana Cozza, vedova del conte Ascanio Bissaro, nello stesso anno il conte Girolamo Leonardo Maria figlio del conte Ascanio e nel 1738 il conte Girolamo figlio del conte Ascanio.[7]

Nel 1518 era ufficiata da frate Domenico dell'Ordine di Santa Maria del Monte, nel 1617 non possedeva più alcun beneficio e verso la fine del Settecento era ufficiata per «tutte le feste eccettuate le principali» da un cappellano con una mansione di quattro messe a settimana[11].

Del conte Ascanio fino alla metà del XVIII secolo, dopo l'estinzione della famiglia Bissari passò alla famiglia Biego[12].

Descrizione modifica

Originariamente con l'abside semicircolare[2] rivolto verso oriente, in seguito ad alcuni lavori di ingrandimento nel 1888[2], la direzione cambia a tramontana e mezzogiorno. A sinistra del nuovo ingresso venne costruito il campanile, mentre a destra la sacrestia[7]. Tra il 1924 e il 1925 venne ristrutturato il soffitto[13].

La Pietà modifica

Presente nell'altare maggiore del nuovo coro, l'immagine della Pietà è stata fino al 1892 nel suo storico posto nel fianco destro della vecchia abside[2]. Alla Vergine di tale Pietà sembra esser stato legato per lungo tempo un forte culto popolare[14][15][16] la cui presenza ha permesso alla chiesetta di essere più volte sostenuta dalla devozione del popolo e dal dono di molti benefattori[11].

Note modifica

  1. ^ Dall'intitolazione voluta dal vescovo di Vicenza Marco Cornaro dopo la visita pastorale del 17 ottobre 1768. cfr. Dalla-Cà, pp. 49 e 52
  2. ^ a b c d Dalla-Cà, p. 49.
  3. ^ Mantese, p. 96.
  4. ^ La fonte più recente che attesta lo stato attuale della chiesetta è del Mantese, nel 1989. cfr. Mantese.
  5. ^ a b c d Mantese, p. 15.
  6. ^ Questo è quanto afferma il Barbarano negli Annali Manoscritti. cfr. Dalla-Cà, p. 51
  7. ^ a b c d Dalla-Cà, p. 51.
  8. ^ Sempre il Barbarano, nella Storia Ecclesiastica di Vicenza parla di un «processo formato (l'anno 1131) per la lite vertente fra i canonici e i monaci che allora abitavano a San Silvestro nel Borgo di Berga, sopra la giurisdizione della Chiesa della Madonna di Favrega, nelle pertinenze della Costa» e che nel 1138 la chiesetta «fu donata dal vescovo di Vicenza Lotario alli canonici, sebbene poi anco li monaci di San Benedetto della Badia di Nonantola che abitavano a San Silvestro del Borgo Berga hebbero questa chiesa onde tra d'essi, e li canonici seguì gran litigio, del quale questi restarono vittoriosi, come appare dal processo per tale effetto formato». cfr. Dalla-Cà, p. 51
  9. ^ Le stesse citazioni dal Barbarano riportate dal Dalla-Cà si possono trovare anche nel Mantese. cfr. Mantese, p. 16
  10. ^ Sebbene i diritti di fondazione fossero senza dubbio dei nonantoliani, le liti nate sulla proprietà della chiesetta sono da ricercare nel fatto che all'epoca la cattedrale esercitava il diritto di decima su tutte le terre delle culture, quindi anche la periferia della città e quindi anche nella località Favrega, come recitano i "confinia culturarum" del 1277: «et postea (confinia) vadunt inde recte usque ad sanctam Mariam de Fabrica». cfr. Mantese, p. 17
  11. ^ a b c d Dalla-Cà, p. 52.
  12. ^ Dalla-Cà, p. 53.
  13. ^ Mantese, p. 65.
  14. ^ Dalla-Cà, p. 50.
  15. ^ In una visita del 1613, per mandato del vescovo di Vicenza Dionisio Dolfino, Benedetto Seraceno dichiara che l'immagine della Vergine «si visitava da grande concorso di popolo, e che vi erano appesi molti voti e molte tabelle». cfr. Dalla-Cà, p. 50
  16. ^ Ad un miracolo della Madonna della Pietà viene attribuito la mancata tragedia in un litigio fra due famiglie ricordata in una tabella votiva appesa alla parete laterale dell'arco d'ingresso: «La Famiglia Magri e la Famiglia Casarotto ambidue dalla Costa ottenuto per l'intercessione di Maria Vergine la grazia di esserne stati liberati da un fulmine di Archibugiate. L'Anno 1773 lì 15 agosto.» cfr. Dalla-Cà, p. 50

Bibliografia modifica

  • Luigi Albano Berlaffa, Santa Maria di Fabrega, Sandrigo, ZGF, 2002.
  • Alessandro Dalla-Cà, Costabissara, memorie storiche, Schio, 1904.
  • Giovanni Mantese, Motta di Costabissara, memorie storiche per il 25° della chiesa parrocchiale, Vicenza, Tipolitografia I.S.G., 1989.