Cinto Euganeo

comune italiano

Cinto Euganeo (Sinto in veneto) è un comune italiano di 1 950 abitanti[1] della provincia di Padova in Veneto, situato a sud-ovest del capoluogo di provincia. Si tratta di un comune sparso in quanto la sede municipale non si trova nell'omonimo borgo, ma nella località di Fontanafredda.

Cinto Euganeo
comune
Cinto Euganeo – Stemma
Cinto Euganeo – Bandiera
Cinto Euganeo – Veduta
Cinto Euganeo – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Veneto
Provincia Padova
Amministrazione
SindacoPaolo Rocca (lista civica) dal 27-5-2019
Territorio
Coordinate45°17′N 11°40′E / 45.283333°N 11.666667°E45.283333; 11.666667 (Cinto Euganeo)
Altitudine35 m s.l.m.
Superficie19,76 km²
Abitanti1 950[1] (31-8-2021)
Densità98,68 ab./km²
FrazioniCinto Euganeo, Faedo, Fontanafredda (sede comunale), Valnogaredo
Comuni confinantiBaone, Galzignano Terme, Lozzo Atestino, Vo'
Altre informazioni
Cod. postale35030
Prefisso0429
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT028031
Cod. catastaleC713
TargaPD
Cl. sismicazona 3 (sismicità bassa)[2]
Cl. climaticazona E, 2 421 GG[3]
Nome abitanticinzi
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Cinto Euganeo
Cinto Euganeo
Cinto Euganeo – Mappa
Cinto Euganeo – Mappa
Posizione del comune di Cinto Euganeo all'interno della provincia di Padova
Sito istituzionale

Geografia fisica modifica

Cinto Euganeo confina: a Nord con Vo', ad Est con Galzignano Terme (si collega tramite il Passo Roverello), a Sud con Baone ed Ovest con Lozzo Atestino.

Storia modifica

 
Veduta del Monte Rusta dalla valle di Faedo

Abitato fin dalla preistoria, Cinto Euganeo fu inizialmente colonia romana appartenente alla gens Quintia[4]: risale proprio a questo periodo l'acquedotto romano di Valnogaredo, tuttora in funzione. In epoca barbarica divenne una rocca fortificata, il cui castello rafforzato da Ezzelino[non chiaro], fu raso al suolo nel 1313, durante il conflitto tra Scaligeri e Carraresi.

La frazione di Fontanafredda, in particolare, fu teatro dagli eventi che ebbero luogo tra il XI secolo e il XIII secolo e videro protagonisti i vari componenti della famiglia degli Ezzelini. Le loro proprietà furono minuziosamente accertate, censite e documentate dopo la loro definitiva sconfitta, avvenuta nel 1260.

Nel XVII secolo, sotto la dominazione veneziana, fu costruita la Villa Contarini a Valnogaredo, che un tempo ospitava ben 326 tele di eminenti artisti, in seguito alienate.

Fino al XIX secolo Cinto fu sede di prosperi stabilimenti termali, con servizio di carrozze trainate dai cavalli che giungevano da Este e dai comuni circonvicini. Le terme della Val Calaona compaiono, infatti, già nelle prime locandine storiche e foto pubblicitarie dell'Ottocento. Dopo la chiusura vennero utilizzate liberamente dalla popolazione locale, fino agli anni novanta, quando iniziarono ad essere sfruttate a scopo floro-vivaistico.

Fino al 1826 Cinto era annoverato nella diocesi veronese: degne di nota tra le chiese l'arcipretale dell'Assunta, con campanile medievale e chiesa tardo-rinascimentale del 1590 rimaneggiata a più riprese fino al 1776, e la parrocchiale di Valnogaredo, documentata dal 1297 ma ricostruita dai Contarini nel 1519 e poi ristrutturata in stile barocco nel 1758, dichiarata nel 1921 monumento nazionale per la pregevole architettura e per i tesori artistici che conserva al suo interno (tra i quali diversi affreschi di Jacopo Guarana del XVIII secolo e statue del Bonazza sulla facciata).

Simboli modifica

Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 15 novembre 1955.[5]

«Partito: nel 1° di rosso, al castello d'argento, torricellato di un pezzo centrale, merlato alla guelfa, aperto e finestrato del campo, fondato su un monte al naturale; nel 2° d'argento, a tre bande di rosso. Ornamenti esteriori da Comune.»

Il campo di rosso ricorda le battaglie combattute nel Medioevo nella zona; il colle sottolinea la posizione geografica del paese; le tre bande sono riprese dal blasone della famiglia Contarini[6] (d'oro, a tre bande di azzurro).

Il gonfalone è un drappo partito di bianco e di rosso.[5]

Monumenti e luoghi d'interesse modifica

  • Buso della Casara:
    a Valnogaredo è situata quest'antica sorgente, una sorta di acquedotto sotterraneo di epoca romana costituito da un sistema di grotte e cunicoli scavati nella roccia. Il flusso delle sorgenti di Faedo e di Valle S. Giorgio veniva così convogliato e diretto fino ad Atheste, l'odierna Este. Tale sistema di approvvigionamento idrico è tuttora in funzione, come da millenni, grazie a recenti interventi di restauro.
  • Chiesa di Cinto Euganeo:
    il campanile fu eretto sulla base dei resti di una torre del Castello del Monte Cinto, mentre la chiesa risale al 1590.
  • Chiesa dei Santi Nazario e Celso, in località Cornoleda:
    edificio settecentesco in stile neorinascimentale.
 
La chiesa di Valnogaredo
 
Veduta di Faedo
  • Chiesetta di Santa Lucia:
    eretta nel 1464, è stata restaurata di recente[8].
  • Fornace della ex-Cava Bomba:
     
    Museo di Cava Bomba

    caduta in disuso nel 1974, la fornace oggi costituisce una preziosa testimonianza di archeologia industriale. Oggi è sede di un museo geo-paleontologico che permette di ripercorrere le tappe della formazione e della struttura dei Colli Euganei, con reperti rinvenuti in loco o provenienti dalla collezione Da rio del Museo padovano. Oltre alla mostra permanente geo-paleontologica, la struttura ospita anche una ricca documentazione relativa agli aspetti economici e culturali di attività quali il lavoro dei cavatori, degli scalpellini e dei fornaciai che operavano nell'ambito dei Colli per la produzione e la lavorazione dei materiali da costruzione ricavati dalle cave. Cava Bomba è anche punto di partenza dell'itinerario del Museo diffuso, che risale le pendici del Monte Cinto, attraverso siti di interesse storico e naturalistico, fino ai ruderi dell'antico castello, posto in cima.
  • Grotta dei Briganti
 
Magazzino di Cinto Euganeo
  • Magazzino di Cinto Euganeo:
    costruito dalla Provincia di Padova presso il Museo di Cava Bomba, come centro logistico per le manutenzioni dei musei e della viabilità del Parco Regionale dei Colli Euganei, è stato premiato da architetti di fama mondiale al Premio Internazionale di Architettura Cappochin 2007, in quanto rappresenta una rilettura in chiave contemporanea dell'architettura rurale, orientato a mitigare il contrasto degli edifici industriali esistenti con l'articolazione volumetrica del complesso di Cava Bomba. L'opera, definita un esempio di architettura rispettosa della storia e in armonia con l'ambiente, è stata progettata dall'architetto Nicola Gennaro, autore di interventi di rilievo nell'area del Parco Regionale dei Colli Euganei come il restauro del complesso di Villa Beatrice e il nuovo Liceo Ferrari di Este[9].
  • Monastero degli Olivetani:
    i suoi ruderi sono ancora visibili sulla cima del Monte Venda.
  • Oratorio di San Gaetano:
    ubicato ai piedi del Monte Fasolo, fu costruito nel 1669.
  • Terme della Val Calaona
  • Villa Alessi Sperandio Fontana:
    costruita come castello a scopo difensivo nel XIV secolo e in seguito riconvertita a residenza signorile, oggi è adibita a struttura alberghiera.
  • Villa Camposampiero:
    situata a Fontanafredda, la villa seicentesca è adibita a Casa Canonica da oltre due secoli.
  • Villa nonna Adriana
  • Villa Contarini Rota Piva:
    costruita sulle rovine di una villa preesistente di Valnogaredo nel 1704, è nota per gli affreschi di Jacopo Guarana, appartenente alla scuola di Giambattista Tiepolo.
  • Villa Rodella Pasinetti Pasqualigo:
    di origine trecentesca, è passata di proprietà più volte: in principio furono i Pasqualigo, poi i Pasinetti e infine fu comprata da Giuseppe Rodella (1826-1900) che apportò alcune modifiche sulla facciata principale. Fu proprietà dell'ex ministro ed ex presidente della regione Veneto Giancarlo Galan; dal 2016 è di proprietà dello Stato Italiano.
  • Villa Pesaro Maldura Gallo:
    edificio risalente al XVI secolo.

Ambulatorio Sostini del V secolo che ospitava un importante lazzaretto di lebbrosi

Società modifica

Evoluzione demografica modifica

Abitanti censiti[10]

Amministrazione modifica

Periodo Primo cittadino Partito Carica
12 maggio 1985 23 aprile 1995 Domenico Riolfatto Democrazia Cristiana Sindaco
24 aprile 1995 13 giugno 2004 Ivano Giacomin Centro Sindaco
14 giugno 2004 26 maggio 2019 Lucio Trevisan Lista civica Sindaco
27 maggio 2019 in carica Paolo Rocca Lista civica Sindaco

Fonte: Ministero degli interni

Note modifica

  1. ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2021 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ P. Dal Prà, G. Mattoschi, M. La Salandra, N. Russo e G. Zuin, Intinerari Carraresi da Padova a Montagnana, APT Padova.
  5. ^ a b Cinto Euganeo, su Archivio Centrale dello Stato. URL consultato il 24 gennaio 2023.
  6. ^ Cinto Euganeo, su araldicacivica.it. URL consultato il 24 gennaio 2023.
  7. ^ La chiesa parrocchiale di Valnogaredo, su parrocchiemap.it.
  8. ^ Comune di Cinto Euganeo[collegamento interrotto]
  9. ^ Il Mattino di Padova, 23 febbraio 2007
  10. ^ Statistiche I.Stat ISTAT  URL consultato in data 28-12-2012.
    Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.

Bibliografia modifica

  • Cristoforo Tentori, Saggio Sulla Storia Civile, Politica, Ecclesiastica E Sulla Corografia E Topografia Degli Stati Della Repubblica Di Venezia: Ad Uso Della Nobile E Civile Gioventù, Storti, 1789
  • G. Pasqualigo, Memorie storiche dell'antico comune di Cinto Euganeo, 1885
  • Giuseppe Mazzotti, Le ville venete, Libreria editrice Canova, 1954
  • Olivo Casarin, Storia di Cinto e del suo territorio: Cornoleda, Faedo, Fontanafredda, Valnogaredo, Veneta stampa, 1976
  • Antonio Giacomelli, Notizie e ricerche per la storia di Montagnana e del suo territorio dalle origini al Mille di Cristo, O.T.V. Stocchiero, 1976
  • Antonio Lazzarini, Vita sociale e religiosa nel Padovano agli inizi del Novecento, Ed. di Storia e Letteratura, 1978
  • Giamberto Astolfi, Gianfranco Colombara, Geologia e paleontologia dei Colli Euganei, Editoriale Programma, 1990
  • Gianni Sandon, Colli Euganei: Proposte per il parco, La Galiverna, 1993
  • Franco Colombara, Camillo Corrain, Cava Bomba a Cinto Euganeo: la Fornace - Il Museo Geopaleontologico, Studio Editoriale Programma, 1994
  • Alberto Sabatini, L'arte degli organi nel Veneto: i Colli Euganei: studi e documentazioni, Edizioni Armelin, 2001
  • Marco Monari, Claudio Gervasoni, Filippo Ferrari, Vicenza, Padova e ville palladiane: escursioni, sport, divertimenti, enogastronomia, arte e cultura, Touring Club Editore, 2005
  • Maurizio Gasparin, Antonio Pra, Sergio Pratali Maffei, Ville venete: La provincia di Vicenza, Marsilio, 2005
  • Adriano Rota, Racconti di Valnogaredo , Neri Pozza , Vicenza 1992.
  • Adriano Rota, Tramonto a Valnogaredo, De Bastiani , Vittorio Veneto , 2015.
  • Dario Artona ,Adriano Rota, Storia dei Rota di Valnogaredo , Treviso , 2008.

Altri progetti modifica

Collegamenti esterni modifica

Controllo di autoritàVIAF (EN244703456 · WorldCat Identities (ENviaf-244703456
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