Claudio Lolli

cantautore, professore e scrittore italiano (1950-2018)

Claudio Lolli (Bologna, 28 marzo 1950Bologna, 17 agosto 2018) è stato un cantautore e scrittore italiano.

Claudio Lolli
NazionalitàBandiera dell'Italia Italia
GenereMusica d'autore
Periodo di attività musicale1972 – 2018
Strumentovoce, chitarra, pianoforte
EtichettaEMI Italiana, Ultima Spiaggia, Hobo, Storie di note
Album pubblicati25
Studio16
Live4
Raccolte5

Considerato fra i cantautori più impegnati[1][2], oltre a temi politici, ha saputo trattare, incidendo una ventina di album nell'arco di una trentina d'anni, i più profondi temi dell'essere umano, quali la desolazione e la crisi (Un uomo in crisi. Canzoni di morte. Canzoni di vita), e problematiche sociali e culturali (Ho visto anche degli zingari felici). Oltre che cantautore, Lolli è stato anche scrittore e poeta, e, dagli anni ottanta, professore liceale.[3] La poetica di Lolli, come quella di altri cantautori degli anni intorno al Sessantotto[4], è stata accostata alla corrente dell'esistenzialismo.[5][6][7] Tra i vari riconoscimenti nazionali ricevuti, vi sono il Premio Ciampi, la Targa Tenco e il Premio Lunezia alla Carriera nel 2017, ricevuto poco prima della morte.

Biografia modifica

L'infanzia e l'adolescenza modifica

Lolli nacque a Bologna il 28 marzo del 1950 da una famiglia piccolo-borghese[8], che sarà oggetto di critica in molte sue canzoni, come in Borghesia ("Di disgrazie puoi averne tante, per esempio una figlia artista, oppure un figlio non commerciante, o peggio ancora uno comunista... Vecchia piccola borghesia, vecchia gente di casa mia"), oppure in Quando la morte avrà, canzone dedicata al padre, descritto come ottuso, severo e indisponente, benché citato con grande rimpianto (la figura del padre tornerà spesso anche in altri testi[9]).

«Ero un adolescente abbastanza solitario, vizio che per fortuna ho abbandonato... Ascoltare e scrivere mi piaceva molto, era una delle ragioni della mia vita, mi sembrava dessero un minimo di senso alla mia vita...[10]»

Comincia fin da giovane a coltivare una certa passione per i Beatles e per la Beat Generation, attraverso diversi autori, tra i quali Allen Ginsberg, Lawrence Ferlinghetti, Gregory Corso. Durante il liceo inizia a scrivere le prime canzoni, che riuscirà a sottoporre all'ascolto di Francesco Guccini grazie all'amicizia con Piero Guccini, fratello di quest'ultimo: «Quando un adolescente c'ha per mano una chitarra [...] che cosa può fare se non scrivere delle poesie, delle canzoni, dei racconti...»[11]

Gli esordi modifica

Le sue prime esperienze musicali avvengono all'Osteria delle Dame, di Bologna, nei primi anni settanta. Notevoli sono le connotazioni originali delle sue prime composizioni sia per quanto attiene ai testi che alla musica. I testi delle sue canzoni di quel periodo tratteggiano squarci di vita ordinaria e quotidiana. Si accompagna con la chitarra, usando a volte la tecnica del fingerpicking. La sua è "una voce da regno dei più o da festival del sottosuolo... così piena di granchi, di ragni, di rane e di altre cose un po' strane", così come è stata da lui stesso definita, forse in maniera eccessivamente dura, in un suo pezzo del 1977 intitolato Autobiografia industriale.

È Francesco Guccini, conosciuto proprio nella Bologna delle osterie, che lo porta alla EMI Italiana, l'etichetta che gli fa firmare un contratto e che pubblica i suoi primi 4 LP, dal 1972 al 1976. Il primo disco, Aspettando Godot (1972), è arrangiato da Marcello Minerbi, ex leader dei Los Marcellos Ferial, che si rifà per le sonorità allo stesso Guccini, a Fabrizio De André e, in alcune canzoni (Quello che mi resta o Quanto amore), ai cantautori francesi degli anni cinquanta.

 
Lolli negli anni '70

Pur con le ingenuità tipiche di ogni opera prima, emergono alcune tematiche caratteristiche dei dischi successivi di Lolli: l'impegno politico (in Borghesia e in Quelli come noi), il disagio esistenziale (ne L'isola verde o in Quanto amore), la critica all'istituzione familiare (in Quando la morte avrà, dedicata al padre), l'anticlericalismo (ancora in Quelli come noi), il senso della vita (nella title track).

Il disco riesce nell'intento di far notare il giovane cantautore; alcune sue canzoni, come Michel (dedicata ad un vecchio amico francese) o Borghesia, vengono trasmesse spesso per radio nel corso di trasmissioni dedicate alle nuove proposte che allora andavano di moda, tra le quali si ricorda Per voi giovani, creata da Renzo Arbore e condotta da Carlo Massarini. Il disco successivo, Un uomo in crisi. Canzoni di morte. Canzoni di vita (1973), ricalca nelle atmosfere il precedente. I momenti politici segnanti sono costituiti da Quello lì (compagno Gramsci), che racconta le vicende di Antonio Gramsci ancora studente a Torino viste con gli occhi di un suo vicino di casa, Morire di leva che descrive invece la piaga dei suicidi dei soldati nelle caserme ed Hai mai visto una città, che denuncia il disagio delle periferie.

I momenti personali, invece, sono costituiti da La guerra è finita, che descrivendo una festa di compleanno di un ragazzo critica i condizionamenti familiari e i disagi psicologici che questi possono provocare ed Un uomo in crisi, tra le altre. Musicalmente l'album vede la partecipazione di Andrea Carpi, Piero Guccini (fratello di Francesco) e Stefan Grossman alle chitarre. Il disco successivo, Canzoni di rabbia (1975), si avvale degli arrangiamenti di Ettore De Carolis, musicista "colto" e musicologo, già noto negli anni sessanta come membro del gruppo psichedelico Chetro & Co, in seguito collaboratore di Guccini, degli Alunni del Sole e di Alan Sorrenti tra gli altri.

De Carolis modifica gli arrangiamenti delle canzoni di Lolli, aggiungendo le percussioni di Giorgio Battistelli alle chitarre di Roberto Picchi e dello stesso Lolli. Dal punto di vista compositivo, le tematiche si ripetono e se Prima comunione approfondisce la critica anticlericale e Vent'anni il disagio esistenziale, è presente anche l'aspetto politico con Al milite ignoto, amara riflessione antimilitarista e Dalle capre, una delle poche canzoni che descrivono la vita nelle carceri.

L'affermazione modifica

L'anno successivo (1976) viene pubblicato il suo album di maggior successo, quest'ultimo conseguito dal punto di vista della promozione grazie alle radio libere che stanno nascendo in tutta Italia proprio in quel periodo e dal punto di vista dei contenuti dallo stretto legame con l'attualità di allora che ha questo disco, che descrive la strage dell'Italicus e la conseguente reazione della sinistra italiana.

Il titolo del disco è Ho visto anche degli zingari felici. Esso è un lavoro particolarmente colto, come può evincersi tra le altre cose dal fatto che, come riportato nelle note di copertina, scritte dallo stesso Lolli, l'anzidetto titolo del disco (e dell'omonima canzone in esso contenuta) è la citazione di un film jugoslavo del 1967 e dal fatto che nell'ultima parte vi sono quattro strofe di tre versi ciascuna che costituiscono una libera rielaborazione dal testo di Peter Weiss Cantata del fantoccio lusitano.

Il disco nasce musicalmente dalla collaborazione di Lolli con il Collettivo Autonomo Musicisti di Bologna, composto da Adriano Pedini (ex batterista del gruppo beat psichedelico I Tubi Lungimiranti) alla batteria, Roberto Costa al basso, Roberto Soldati alle chitarre e Danilo Tomasetta al sax e al flauto.

Le alterne vicende discografiche modifica

Nonostante il successo, che porta Lolli tra l'altro ad effettuare un lungo tour con gli stessi musicisti del disco, il cantautore decide di non rinnovare il contratto con la EMI Italiana e di passare alla Ultima Spiaggia, casa discografica alternativa fondata due anni prima da Nanni Ricordi. Nel settembre del 1977 esce il disco successivo, Disoccupate le strade dai sogni, anch'esso strettamente legato all'attualità, in particolar modo ai fatti di Bologna dell'11 marzo 1977 e alla morte di Francesco Lorusso.

Il disco, forse perché musicalmente più difficile, forse perché non distribuito adeguatamente (i mezzi non erano certo quelli della EMI), non riscuote il successo del precedente; Lolli ipotizza la pubblicazione di un disco dal vivo, ma la Ultima Spiaggia fallisce e il progetto viene accantonato. Sempre in quegli anni partecipa alla realizzazione dell'album collettivo L'Eliogabalo (opera di Emilio Locurcio) come voce narrante, album pubblicato nel 1977.

Il cantautore, accantonati i progetti con la casa discografica Ultima Spiaggia, decide quindi di ritornare alla EMI e, nell'aprile 1980, viene pubblicato Extranei, disco che raccoglie canzoni non strettamente legate all'attualità e che è particolarmente interessante per gli arrangiamenti, curati da Bruno Mariani e Danilo Tomasetta (tranne la canzone Il ponte arrangiata da Roberto Costa).

Per il disco successivo, Antipatici antipodi, pubblicato nel marzo 1983, la EMI fa le cose in grande: la copertina è disegnata da Andrea Pazienza e, con una canzone in esso contenuta dal titolo Notte americana, Lolli partecipa alla trasmissione Azzurro, una gara estiva tra squadre di cantanti in onda sulla RAI. Il cantautore fa parte, insieme ad altri artisti della sua casa discografica (le due capitane, Alice e Nada, Franco Battiato, Lu Colombo, Garbo, Richie Havens, Giusto Pio e Peter Tosh), della squadra "Farfalla Rosa", che si aggiudica la vittoria nella manifestazione.

Oltre che per Notte americana, il disco è interessante per brani come L'uomo a fumetti, Villeneuve, dedicato al celebre pilota automobilistico morto da poco in quel periodo, Formula uno, su testo di Roberto Roversi e Non voglio mettermi il pigiama, su testo dello scrittore Claudio Piersanti. Per la stagione 1983-1984 allestisce con Gian Piero Alloisio lo spettacolo Dolci promesse di guerra (documentato da un bootleg ma non da dischi ufficiali), in cui i due, oltre a eseguire i loro brani più celebri, si scambiano due canzoni e interpretano insieme Come un dio americano di Lolli.

Il cantautore bolognese nel frattempo si è laureato in lettere e inizia la sua attività di professore di liceo. Ma non abbandona la musica, anzi: scrive alcune canzoni per un album tematico sul cinema, come Keaton, La fine del cinema muto, Via col vento, Ballando con una sconosciuta. Il progetto viene accantonato, tuttavia le canzoni vedono ugualmente la luce, anche se in tempi e modi diversi: Keaton viene pubblicata da Francesco Guccini nel 1987 in Signora Bovary, con alcune modifiche al testo che gli consentono di co-firmarla (anni dopo la inciderà Lolli stesso nell'album Viaggio in Italia); Ballando con una sconosciuta viene incisa sempre da Guccini nel 1990 in Quello che non...; le altre due canzoni compaiono nel nuovo disco dell'autore, Claudio Lolli, che la EMI pubblica nel 1988, insieme ad altri brani come Adriatico e Aspirine, caratterizzati da una maggiore leggerezza musicale.

Le note di questo album sono di Stefano Benni. Il disco, però, passa inosservato, al punto che molti pensano che Lolli si sia ritirato dalle scene musicali. Nel 1991 scrive il testo per la canzone Segreteria telefonica degli Stadio, contenuta nell'album Siamo tutti elefanti inventati (la musica è di Gaetano Curreri).

La seconda vita artistica modifica

Negli anni novanta album come Nove pezzi facili (antologia con tre inediti, tre nuove versioni di vecchi brani e tre canzoni in versione originale), Intermittenze del cuore e Viaggio in Italia (prodotto da Mimmo Locasciulli) lo riportano all'attenzione del grande pubblico. Dal 1993 ricomincia a fare spettacoli col solo accompagnamento del maestro Paolo Capodacqua alla chitarra classica elettrificata, in cui spazia nel suo vastissimo repertorio alternando i pezzi più celebri ad altri meno noti.

Nel 1997 nasce una collaborazione con Enrico Capuano. Dopo una serie di concerti in abbinata, esce (con la THM/Tide Records, diretta da David Petrosino e Capuano stesso) l'album dal titolo Intermittenze del cuore. Nel 1998 riceve il Premio Piero Ciampi alla carriera importante riconoscimento alla sua attività di cantautore. Nel 1999 partecipa all'album Il ponte dei maniscalchi di Luca Bonaffini, scrivendo due brani con lui (La protesta e l'amore e Qualcosa di più) e interpretando un monologo sulle apocalissi scampate del Novecento.

Il 2000 è l'anno di Dalla parte del torto, forse uno dei dischi più significativi di questo periodo della sua carriera. Il titolo nasce da una frase di Bertolt Brecht, citata nell'interno della copertina "...dato che tutti gli altri posti erano già occupati, ci siamo seduti dalla parte del torto". L'album contiene canzoni nuove (come Nessun uomo è un uomo qualunque, una delle più belle della sua produzione, il brano che dà titolo all'album e Il mondo è fatto a scale, dal ritmo orecchiabile e dal testo ironico) e alcuni pezzi storici riarrangiati.

Tra questi ultimi è sicuramente da citare Borghesia, qui proposta insieme ai Gang, che, come sostiene Lolli, ai concerti viene anche completamente stravolta nel suo significato: infatti, negli ultimi due versi ("Vecchia piccola borghesia, vecchia gente di casa mia / per piccina che tu sia il vento un giorno ti spazzerà via"), viene inserito un "forse" tra le parole "il vento" e "ti spazzerà", che, dopo quasi trent'anni, tramuta il senso di certezza e di possibile speranza di allora in un dubbio non lontano dalla rassegnazione del presente: "Vecchia piccola borghesia, [...] il vento un giorno... forse... ti spazzerà via".

Negli anni successivi Lolli porta avanti anche la sua attività di scrittore, sia di prosa sia di poesia, e di docente liceale (ha insegnato fino alla pensione al Liceo scientifico Leonardo da Vinci di Casalecchio di Reno). A Bologna, dall'Associazione Casa dei pensieri e dall'Asppi, riceve, nelle manifestazioni culturali del Comune, il Premio Oliviero Parma 2005 per i suoi testi di alta intensità poetica. Nel 2005 scrive una prefazione (intitolata Gli slittamenti del giovane Elle) al libro di Lauro Venturi L'educazione sentimentale del manager (Guerini, 2005), intervenendo dal vivo, insieme a Paolo Capodacqua e all'attore Ugo Dighero, all'adattamento teatrale del romanzo, andato in scena nell'autunno del 2006 all'interno del congresso sulle tematiche formative L'orto delle competenze.

 
Lolli in concerto nel 2005

Tra il 2002 e il 2007 gira l'Italia, proponendo, tra i vari spettacoli, una rivisitazione del suo album Ho visto anche degli zingari felici assieme alla band calabrese Il Parto delle Nuvole Pesanti[12]. Nel 2006 esce un nuovo disco composto da soli inediti, La scoperta dell'America; l'anno successivo partecipa alla realizzazione del secondo album di Andrea Parodi, Soldati, cantando nel brano Per non sentirsi soli.

Nel 2008 Luca Carboni lo omaggia, realizzando insieme a Riccardo Sinigallia una cover della seconda parte di Ho visto anche degli zingari felici nel suo album Musiche ribelli. La canzone ha un accompagnamento video che vede la partecipazione, oltre che degli autori, dello stesso Lolli. Il 25 aprile 2009 è uscito il nuovo album, Lovesongs, rivisitazione delle più belle canzoni d'amore del cantautore, qui accompagnato dall'ormai fedele chitarrista Paolo Capodacqua e dal sassofonista Nicola Alesini. Il 1º maggio 2010 suona al Concerto del Primo Maggio, iniziando la sua esibizione con Primo maggio di festa.

Il 25 settembre 2010 suona al Forum Sociale Antimafia del Nord, dopo la manifestazione per ricordare Peppino Impastato e l'intitolazione della biblioteca di Ponteranica. Il 19 luglio 2012 si esibisce a Brolo in un grande raduno per ricordare Paolo Borsellino, assieme a numerosi volti dello spettacolo e della canzone italiana. Il 29 agosto 2012, dopo il successo del Raduno del Sud di Brolo, ritorna in Sicilia cantando al Lido dei Ciclopi di Acitrezza, un bene confiscato alla mafia.

Nel 2012 gli viene assegnato il riconoscimento alla carriera "Amilcare Rambaldi", nel corso dell 1º Rassegna "Storica e Nuova Canzone d'Autore" di La Spezia, organizzata dall'associazione culturale musicale Aspettando Godot.

Il 13 luglio 2013 si tiene il Raduno Concerto Nazionale Claudio Lolli edizione 2013, realizzato a Monterotondo (Roma).

Nella quarta serata del Festival di Sanremo 2014 Riccardo Sinigallia interpreta la sua Ho visto anche degli zingari felici in coppia con Paola Turci e Marina Rei.

Il 16 aprile 2014 è tra gli ospiti di We Love Freak, un concerto in onore di Roberto "Freak" Antoni, morto il 12 febbraio 2014[13]; canta Angolo B, brano scritto con Dandy Bestia e Freak Antoni (contenuto in Rarities) accompagnato dagli Skiantos e condivide il palco con Eugenio Finardi, Luca Carboni, Marco Carena, i Powerillusi, Omar Pedrini, Paco D'Alcatraz, Johnson Righeira e molti altri grandi artisti della musica leggera italiana[14]

A marzo 2017 pubblica il nuovo album, intitolato "Il grande freddo", oggetto di un crowdfunding lanciato via web, che vince la Targa Tenco nella categoria "Miglior disco dell'anno in assoluto".

Malato da molti anni di cancro[15], da cui pareva essersi ripreso[16], muore il 17 agosto 2018 all'età di 68 anni dopo un improvviso malore.[17]

Lolli e la politica modifica

Molto presente nelle canzoni del cantautore bolognese è l'impegno politico – Lolli era comunista –, che si esprime attraverso musiche e linguaggi complessi. Ne è un esempio paradigmatico il famosissimo album del 1977 "Disoccupate le strade dai sogni", contenente canzoni che hanno come argomento chiave le tensioni politico-sociali; tra di esse ricordiamo: Incubo numero zero (sulla morte della fondatrice del gruppo armato RAF tedesco Ulrike Meinhof e la repressione del movimento del Settantasette), La socialdemocrazia e I giornali di marzo (che tratta della morte di un militante di Lotta Continua, Francesco Lorusso, recitando ampi brani tratti dai quotidiani dell'epoca).

«Gli uomini sono scesi a terra già in assetto da campagna,
prudenza delle forze dello Stato,
hanno replicato con lanci a ripetizione di candelotti lacrimogeni,
è stato centrato alla schiena cadendo immediatamente»
(da I giornali di marzo)

Il forte messaggio politico relativo ai fatti del 1968 e del 1977 in particolare, e le tensioni sanguinose fra i militanti della sinistra, della destra extraparlamentare e lo Stato durante tutti gli anni '70, chiamati appunto anni di piombo, si rileva non solo nel sopracitato Disoccupate le strade dai sogni, ma anche in canzoni come Borghesia, in cui espone una critica al sistema piccolo-borghese di quegli anni proprio all'inizio del periodo delle grandi manifestazioni antiborghesi di piazza, o come Agosto e Piazza, bella piazza e in cui si ricordano i fatti dell'Italicus, avvenuti il 4 agosto 1974 ("Piazza, bella piazza, ci passò una lepre pazza... / E fu il giorno dello stupore / e fu il giorno dell'impotenza, / si sentiva battere il cuore, / di Leone avrei fatto senza, / si sentiva qualcuno urlare / solo fischi per quei maiali, / siamo stanchi di ritrovarci / solamente a dei funerali"), o come La ballata del Pinelli (composta da Pino Masi, Joe Fallisi e alcuni esponenti anarchici), in cui si ricorda la misteriosa e mai chiarita morte del ferroviere anarchico Giuseppe Pinelli che precipitò da una finestra della Questura di Milano nel 16 dicembre 1969, durante le indagini per la strage di piazza Fontana.

Nel suo canzoniere si possono ritrovare anche riferimenti a fatti di politica estera, come nella canzone Primo maggio di festa:[18] contenuta nel LP Ho visto anche degli zingari felici, uscito nel 1976, nella quale celebra la fine della guerra nel Vietnam e l'ingresso delle truppe nordvietnamite vittoriose a Saigon il 30 aprile 1975, ma nella quale mescola anche quel gioioso giorno a quello successivo del 1º maggio 1975, segnato invece da un personale evento doloroso, ovvero la morte del padre.[9])

«Primo maggio di festa oggi nel Vietnam
e forse in tutto il mondo,
primo maggio di morte oggi a casa mia
ma forse mi confondo»
(da Primo maggio di festa)

L'interesse per la cultura musicale del Regno Unito e del Nord America modifica

Lolli dimostra già da giovane un forte interesse per la cultura musicale statunitense e del Regno Unito. Appassionato dei Beatles, dichiara orgogliosamente di possederne tutti i dischi:

«Dal punto di vista musicale i Beatles... anche se avevano molto successo, avevano molti soldi, quello non era l'importante, l'importante era che ascoltare, non so... era come prender una pasticca di LSD, insomma viaggiare in un mondo assolutamente diverso, nuovo, immaginifico e questo mi ha, credo, ci ha entusiasmato»

  • Premio alla carriera, Premio Ciampi, Livorno 1998
  • Targa Tenco 2017 come miglior album dell'anno per Il grande freddo
  • Premio Civilia alla Canzone d'autore consegnato il 9 aprile 2016 a Bologna dall'Associazione Salentina "Civilia - Cultura, parole e musica"
  • Riconoscimento alla carriera con il Premio Amilcare Rambaldi, consegnato il 31 marzo 2012 a La Spezia in occasione della prima edizione della Rassegna Storica e Nuova canzone d'Autore, organizzata dall'associazione culturale musicale Aspettando Godot[19].
  • Premio Durruti, consegnato il 3 maggio 2012[20].
  • Premio Via del Campo, consegnato il 14 febbraio 2009 a Genova[21]. La motivazione recita: "Ha tenuto insieme poesia e musica, una caratteristica fondamentale di Fabrizio De André"
  • Premio Oliviero Parma 2005 alla carriera a Claudio Lolli, poeta. Promosso da ASPPI, Casa dei pensieri, Comune di Bologna-Bologna BE
  • Premio Lunezia alla carriera consegnato il 16 ottobre 2017

Discografia modifica

Album in studio modifica

Album dal vivo modifica

Raccolte modifica

Singoli modifica

Libri modifica

Opere modifica

  • L'inseguitore Peter H., Ancona, Il lavoro editoriale, 1984. ISBN 88-7663-035-X.
  • Giochi crudeli, Ancona-Bologna, Transeuropa, 1990. ISBN 88-7828-034-8; con prefazione di Francesco Guccini, Milano, Feltrinelli, 1992. ISBN 88-07-81191-X.
  • Nei sogni degli altri, Venezia, Marsilio, 1995. ISBN 88-317-6069-6
  • Antipatici antipodi. 1972-1997, Firenze, City lights Italia, 1997.
  • Rumore rosa, con CD con musiche di Paolo Capodacqua, Roma-Viterbo, Stampa Alternativa/Nuovi equilibri, 2004. ISBN 88-7226-827-3.
  • Lettere matrimoniali, Roma-Viterbo, Stampa Alternativa/Nuovi equilibri, 2013. ISBN 88-6222-365-X; Milano, Laurana, 2016. ISBN 978-88-98451-46-3.
  • Disoccupate le strade dai sogni. I testi delle canzoni, le note a margine, le fotografie, tutta la storia di uno dei maggiori cantautori italiani, raccolta per la prima volta in un libro, Firenze, Goodfellas, 2018, ISBN 978-88-99770-12-9.

Prefazioni e note modifica

  • Gianni D'Elia, Infernuccio itagliano, Ancona, Transeuropa, 1988. ISBN 88-7828-011-9.
  • Milena Magnani, Delle volte il vento, Firenze, Vallecchi, 1996. ISBN 88-8252-064-1.
  • Giuseppe Pantaleo, L'atlante di Kublai, Luco dei Marsi, Aleph, 1998.
  • Giovanni Bogani, L., Sesto Fiorentino, Apice libri, 1998; Città di Castello, Edimond, 1999.
  • Maurizio Esposito, Poesie di notte, Soveria Mannelli, Calabria letteraria, 2002.
  • Giorgio Cracco, Acrostici silenzi, Castel Maggiore, Book, 2003. ISBN 88-7232-465-3.
  • Tudor Arghezi, Poesie, tradotte da Salvatore Quasimodo, a cura di Marco Dotti, Viterbo, Stampa Alternativa, 2004. ISBN 88-7226-787-0.
  • Maurizio Mattiuzza, L'inutile necessitâ(t), Udine, Kappa Vu, 2004.
  • Stanislao Donadio, La mandibola comunista, Cosenza, Orizzonti meridionali, 2005. ISBN 88-89064-23-4.
  • Lauro Venturi, L'educazione sentimentale del manager. Il valore delle radici, Milano, Guerini, 2005. ISBN 88-8335-695-0.
  • Dario Bertini, Distilleria di contrabbando, Pavia, Cardano, 2009. ISBN 978-88-88936-45-1.
  • Maurizio Centi, Fuori dalla tana, Torre del Greco, Creativa, 2010. ISBN 978-88-96824-09-2.
  • Giacinto Conte, Il bambino mammitico, Livorno, Valigie rosse, 2013. ISBN 978-88-906226-7-0.
  • Ottorino Andreose, Non solo nostalgia..., Padova, il Torchio, 2015. ISBN 978-88-98669-37-0.

Filmografia modifica

  • Disamistade, regia di Gianfranco Cabiddu (1988) [collaborazione alla sceneggiatura]
  • Claudio Lolli. Salvarsi la vita con la musica, regia di Salvo Manzone (2002) [documentario su Lolli]
  • Io e la mia sedia, regia di Angelo Amoroso D'Aragona (2011) [documentario, partecipazione][22]

Note modifica

  1. ^ il Resto del Carlino, Claudio Lolli, è morto il cantore del ’77 bolognese, su il Resto del Carlino. URL consultato il 22 agosto 2021.
  2. ^ Luca Divelti, Claudio Lolli, il cantautore che raccontò un’intera generazione, su Auralcrave, 19 agosto 2018. URL consultato il 22 agosto 2021.
  3. ^ Intervista a Claudio Lolli - La notte vince sempre sul giorno? di Wilma Massucco - YouTube.
  4. ^ come Fabrizio De André, Francesco Guccini, Georges Brassens, Luigi Tenco, ecc.
  5. ^ «La poetica di Lolli era in generale caratterizzata da un umanesimo marxista sulla cornice di un esistenzialismo di fondo, (...) come “sensibilità per le situazioni limite” (cioè per quelle situazioni estreme, come nascita, vita, morte, dolore etc...), che da sempre seminano domande nell'uomo», riportato in: Matteo Iammarrone, Ho visto anche degli zingari felici - Da Lolli a dintorni, pag. 3 Archiviato il 13 aprile 2015 in Internet Archive.
  6. ^ Claudio Lolli | Nuovo libro - Lettere Matrimoniali, su www.aspettandogodot.it. URL consultato l'11 febbraio 2023.
  7. ^ Claudio Lolli. Un amore eterno Archiviato il 21 marzo 2015 in Internet Archive.
  8. ^ intervista a lolli
  9. ^ a b Una libertà senza compromessi: la musica di Claudio Lolli, su audiofollia.it. URL consultato il 19 ottobre 2015 (archiviato dall'url originale il 24 maggio 2016).
  10. ^ da Omaggio a Piero Guccini
  11. ^ da Omaggio a Piero Guccini, Omaggio A Piero Guccini part 1 - YouTube.
  12. ^ Gianluca Veltri, Parola di zingaro vero, la felicità non è utopia, Musica! Rock & Altro, 24 aprile 2003
  13. ^ Massimo Zucchetti, Beppe Starnazza inesistente. Ma bellissimo, in il manifesto, 5 maggio 2014. URL consultato il 18 agosto 2018 (archiviato dall'url originale il 7 luglio 2018).
  14. ^ Massimo Zucchetti, Al concerto per il Freak Antoni ho fatto l’angolista, in il manifesto, 21 aprile 2014. URL consultato il 18 agosto 2018 (archiviato dall'url originale il 2 luglio 2018).
  15. ^ La canzone d'autore perde Claudio Lolli - Rai News, su rainews.it. URL consultato l'11 ottobre 2019 (archiviato dall'url originale l'11 ottobre 2019).
  16. ^ Claudio Lolli è morto dopo una lunga malattia, la causa della morte
  17. ^ Andrea Silenzi, E' morto Claudio Lolli, cantautore senza compromessi, in la Repubblica, 17 agosto 2018. URL consultato il 18 agosto 2018.
  18. ^ https://web.archive.org/web/20150402112039/http://www.sindromedistendhal.com/terrorismo/7b-agosto.htm (archiviato dall'url originale il 2 aprile 2015).
  19. ^ "Riconoscimento alla carriera Amilcare Rambaldi"
  20. ^ "Assegnato a Claudio Lolli... il premio Durruti 2012", su teledurruti.it. URL consultato il 9 agosto 2012 (archiviato dall'url originale il 6 giugno 2015).
  21. ^ "Lolli riceverà il premio "Via del Campo" 2009"
  22. ^ Il documentario

Bibliografia modifica

  • Piero Cannizzaro, Claudio Lolli, Roma, Lato Side, 1982.
  • Gino Castaldo (a cura di), ad vocem Lolli, Claudio in Il dizionario della canzone italiana, Roma, A. Curcio, 1990.
  • Enzo Gentile, ad vocem Lolli, Claudio in Guida critica ai cantautori italiani, Milano, Gammalibri, 1979.
  • Mario Giammetti, ad vocem Lolli Claudio, Ho visto anche degli zingari felici, in Mauro Ronconi (a cura di), 100 dischi ideali per capire la nuova canzone italiana, Roma, Editori Riuniti, 2002. ISBN 88-359-5233-6.
  • Jonathan Giustini, Claudio Lolli. La terra, la luna e l'abbondanza, con CD, Roma-Viterbo, Stampa Alternativa-Nuovi equilibri, 2003. ISBN 88-7226-746-3.
  • Marco Rovelli, Siamo noi a far ricca la terra. Romanzo di Claudio Lolli e dei suoi mondi, Roma, Minimum fax, 2021. ISBN 978-88-338-9237-5.
  • Gianluca Veltri (a cura di), Da una finestra sbagliata. Gli zingari felici di Claudio Lolli, Terni, Luciano Vanni, 2006. ISBN 88-95115-09-0.
  • Gianluca Veltri, ad vocem Lolli Claudio, in Enrico Deregibus (a cura di), Dizionario completo della canzone italiana, Firenze, Giunti, 2006. ISBN 978-88-09-04602-3.
  • Vari numeri del periodico "Ciao 2001", annate 1972-1979.
  • Danilo Tomasetta (a cura di), Claudio Lolli - Disoccupate le strade dai sogni - i testi delle canzoni, Goodfellas Srl, Firenze 2018. ISBN 978-88-99770-12-9.
  • Eric Toccaceli (foto e a cura di), Claudio Lolli - Rumore Rosa, poesie di Claudio Lolli, Stampa Alternativa, Speciale Eretica, Direttore Marcello Baraghini, Viterbo 2004. 103 pagine.

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