La clinica mobile è una struttura medica di pronto intervento, ideata dal medico italiano Claudio Costa per soccorrere i piloti che subiscono incidenti nelle gare motociclistiche. La clinica mobile è costituita da un centinaio di specialisti, tutti volontari.

La clinica mobile (a destra) sul circuito di Sepang per il Gran Premio motociclistico della Malesia 2011

Storia modifica

Negli anni settanta i piloti che avevano un incidente venivano soccorsi e portati all'ospedale. In molti casi le cure mediche potevano essere efficaci, ma alcuni traumi potevano avere effetti permanenti se non trattati entro i primi minuti. Claudio Costa capì per primo che era necessario prestare le prime cure mediche direttamente in pista. Bisognava dislocare specialisti, anestesisti, rianimatori e personale paramedico lungo i punti nevralgici del tracciato, in maniera da garantire un’efficacia pari a quella di una sala operatoria entro trenta secondi. Era necessario, a suo parere, realizzare un "ospedale viaggiante" dislocato anch'esso all'interno dei circuiti[4]. Nel 1976, su iniziativa del dottor Costa e con il finanziamento di Gino Amisano, fondatore e proprietario della AGV, venne realizzato il primo automezzo appositamente studiato ed attrezzato per effettuare, direttamente sui circuiti, interventi medici rapidi a piloti infortunati. La struttura medico-infermieri-automezzo fu provata e perfezionata all'Autodromo di Imola (la città del dottor Costa).

La clinica mobile fu presentata ufficialmente nel febbraio 1977 all'isola di Bendor (Costa Azzurra). Nello stesso anno esordì sui circuiti del motomondiale. Da allora la clinica mobile è divenuta una vera e propria istituzione sui campi di gara del motociclismo, operando migliaia di interventi in ogni stagione sportiva e vantando una lunghissima serie di salvataggi.

Nel 1981 entrò in uso la seconda clinica mobile. Nel 1982 i medici salvarono la vita a Graziano Rossi, padre di Valentino. Il pilota fu vittima di un terribile incidente all'Autodromo di Imola. Rossi cadde sull'asfalto alla velocità di quasi 300 km orari e il suo cuore si fermò. Fu salvato solo grazie al rapido intervento dei medici della clinica mobile: entrato in coma fu intubato in pista[5].

La terza clinica mobile fu inaugurata il 22 maggio 1988; la quarta evoluzione fu presentata il primo maggio 1997[6]. Dal 2002 la clinica mobile (nella sua quinta versione) ha assunto l'attuale struttura[7].

L'elenco dei piloti che devono la loro vita al dottor Costa comprende, oltre a Uncini e Rossi, Alex Gramigni, Mick Doohan, Loris Reggiani, Kevin Schwantz e Wayne Gardner.

Fin dalla sua fondazione, nel 1977, la clinica è stata diretta da Claudio Costa. Il 17 marzo 2014 il dottor Costa ha lasciato il mondo delle corse ed ha designato come suo successore Michele Zasa (classe 1979), medico parmigiano[8]. Con la nuova direzione è cambiata anche la sede della clinica, che è stata trasferita a Parma[9].

Nel 2022 la Dorna ha tolto alla clinica mobile la responsabilità delle cure mediche nei circuiti del Motomondiale e l'ha affidata a una struttura spagnola. La clinica mobile continua la sua opera nel campionato Superbike[10].

Note modifica

  1. ^ Clinica mobile: le origini, su clinicamobile.com.
  2. ^ "Stampa Sera" del 2 maggio 1977, pag. 22
  3. ^ Secondo le cronache dell'epoca, i piloti non si limitarono alle rimostranze verbali o scritte, sottolineando i concetti anche con qualche sonoro ceffone estemporaneo.
  4. ^ Una vita in 180 secondi, ne «Il Nuovo Diario-Messaggero», 24 ottobre 1992, pag. 15.
  5. ^ Clinica mobile: la seconda clinica mobile, su clinicamobile.com.
  6. ^ Clinica mobile: la terza e quarta clinica mobile, su clinicamobile.com.
  7. ^ Clinica mobile: la quinta clinica mobile, su clinicamobile.com.
  8. ^ MotoGP 2014, il Dottor Costa lascia la Clinica Mobile, su insella.it.
  9. ^ La Clinica Mobile del MotoGP diventa parmigiana, su gazzettadiparma.it. URL consultato il 18 settembre 2016 (archiviato dall'url originale il 18 settembre 2016).
  10. ^ Clamoroso: la Dorna cancella la Clinica Mobile dal Motomondiale, su gazzetta.it. URL consultato il 13 ottobre 2022.

Bibliografia modifica

  • Claudio M. Costa, Dottorcosta. Fucina Editore, Milano, 2002.

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