Clytospiza monteiri
L'amaranto di Monteiro o amaranto bruno (Clytospiza monteiri (Hartlaub, 1860)) è un uccello passeriforme della famiglia degli Estrildidi, unica specie ascritta al genere Clytospiza Shelley, 1896[2].
Amaranto di Monteiro | |
---|---|
Stato di conservazione | |
Rischio minimo[1] | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Phylum | Chordata |
Subphylum | Vertebrata |
Classe | Aves |
Sottoclasse | Neornithes |
Superordine | Neognathae |
Ordine | Passeriformes |
Sottordine | Oscines |
Infraordine | Passerida |
Superfamiglia | Passeroidea |
Famiglia | Estrildidae |
Genere | Clytospiza Shelley, 1896 |
Specie | C. monteiri |
Nomenclatura binomiale | |
Clytospiza monteiri (Hartlaub, 1860) |
Descrizione modifica
Dimensioni modifica
Misura fino a 12 cm di lunghezza.
Aspetto modifica
Si tratta di uccelletti massicci, muniti di un forte becco di forma conica.
La testa ed il collo sono di colore grigio ardesia, il dorso e le ali sono di colore bruno-grigiastro, il petto, i fianchi ed il ventre sono di colore castano, con presenza di grosse macchia bianche; la coda è nera, il codione è rosso, e nel maschio è presente una macchia rossa anche sulla gola, macchia che nella femmina è invece di colore biancastro e rappresenta l'unico segno di dimorfismo sessuale, essendo i due sessi per il resto assai simili. Le zampe sono di colore carnicino, il becco è nero con base bluastra, le palpebre sono anch'esse bluastre, gli occhi sono bruno-rossicci.
Biologia modifica
Si tratta di uccelli dalle abitudini diurne, che tendono a vivere in coppie o in gruppetti a base familiare, che raramente contano più di una decina di individui: questi uccelli sono molto timidi, e tendono a rimanere fra l'erba alta o in prossimità del suolo, pronti a nascondersi nel fitto della vegetazione al minimo rumore sospetto.
Alimentazione modifica
La dieta dell'amaranto di Monteir si compone principalmente da semi di piccole dimensioni, che vengono spezzati grazie al forte becco: questi uccelli integrano inoltre questa dieta granivora con germogli, frutta, bacche e piccoli invertebrati, perlopiù termiti e ragni.
Riproduzione modifica
La stagione riproduttiva comincia con la fase finale della stagione delle piogge, quando la quantità di cibo a disposizione per i nidiacei è maggiore.
Difficilmente le coppie si dedicano alla costruzione del nido, preferendo occupare i nidi abbandonati di altri uccelli, principalmente quelli degli affini pirenesti, di nonnetta o di coucal, generalmente rinforzandone l'imbottitura interna con pelo, fibre vegetali ed esuvie di rettili.
All'interno del nido vengono deposte 4-5 uova biancastre, che vengono covate da ambedue i genitori: sebbene si conosca assai poco riguardo alle cure parentali di questi uccelli, si ritiene che esse non differiscano significativamente per modalità e tempistica da quelle degli altri estrildidi.
Distribuzione e habitat modifica
L'amaranto bruno occupa una vasta porzione dell'Africa Centrale che va dal Ciad meridionale al Kenya occidentale.
L'habitat di questi uccelli è rappresentato dalle aree umide alberate e cespugliose, con presenza di radure più o meno estese: essi inoltre hanno beneficiato dell'antropizzazione di alcune aree, colonizzando ad esempio i campi da taglio del legname e spingendosi nelle aree coltivate e nei giardini delle zone periferiche cittadine.
Note modifica
- ^ (EN) BirdLife International 2012, Clytospiza monteiri, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
- ^ (EN) F. Gill e D. Donsker (a cura di), Family Estrildidae, in IOC World Bird Names (ver 9.2), International Ornithologists’ Union, 2019. URL consultato il 10 maggio 2014.
Altri progetti modifica
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Clytospiza monteiri
- Wikispecies contiene informazioni su Clytospiza monteiri