Colpo di stato in Gambia del 2014

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Il colpo di stato in Gambia del 2014 fu un tentativo fallito di rovesciare il governo dittatoriale di Yahya Jammeh avvenuto Banjul, la capitale del Gambia, il 30 dicembre 2014.

Colpo di stato in Gambia del 2014
Data30 dicembre 2014
LuogoBanjul, Gambia
EsitoVittoria del governo
Schieramenti
Bandiera del Gambia Governo gambiano
  • Esercito del Gambia
Fazione della guardia presidenziale[1][2]
Comandanti
Perdite
4 morti, numerosi feriti[3]
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Antefatti modifica

Al momento del colpo di Stato, il presidente Yahya Jammeh era uscito dal paese, forse in viaggio per la Francia, o a Dubai, negli Emirati Arabi Uniti.[2] Jammeh era salito al potere vent'anni prima con un altro colpo di stato, e lui stesso aveva subito vari tentativi colpi di Stato, dietro ai quali, stando alle sue accuse, vi era lo zampino del Regno Unito e degli Stati Uniti.[4] In precedenza, nel novembre del 2014, Jammeh aveva condannato l'Unione europea per la sua risposta alla discriminazione anti-LGBT sotto il suo governo. Il mese seguente, le medesime misure portarono gli Stati Uniti a rompere i suoi legami commerciali col Gambia.[5][6]

Nel 2013, il presidente Jammeh aveva rimosso il comandante della sua Guardia Presidenziale, il Colonnello Luogotenente Lamin Sanneh, dal suo posto di comando. Quest'ultimo si diresse a Washington, dove incontrò Njaga Jagne, un compatriota rifugiato ed ex-ufficiale della Kentucky National Guard. Ben presto, Sanneh, Jagne e alcuni colleghi pianificarono un complotto per rovesciare Jammeh.

Jagne convinse Cherno Nije, un imprenditore texano anche lui del Gambia, a dare fondi al progetto, e reclutò anche Papa Faal e Alhagie Boye, anche loro gambiani, e veterani dell'esercito statunitense, oltre ad altri gambiani che vivevano in Europa.[7] Banka Manneh, altro rifugiato gambiano e amico di Sanneh, proclamò che avrebbe riunito almeno 160 soldati nel Gambia stesso come assistenti del colpo di Stato.[8]

Il colpo di Stato modifica

Il 30 dicembre 2014, i fucilieri reclutati dai complottisti attaccarono la Casa Governativa del Gambia, la residenza ufficiale del presidente. I media locali li identificarono subito come provenienti dal confinante Senegal sotto il comando del Lt Col. Lamin Sanneh.[3] I soldati bombardarono le forze di governo, le quali bloccarono molti punti d'entrata della città, causando così un blackout completo di televisione e radio dello Stato.[1][9]

La battaglia durò per tutto il giorno, durante il quale varie strutture d'affari, come le banche, rimasero chiuse mentre le radio statali continuavano a trasmettere musica tradizionale senza alcuna menzione degli eventi nella notte.[10] Vi furono quattro vittime, tra cui Sanneh e Njaga Jagne, e numerosi feriti.[3][8][11]

Il colpo di Stato fallì, anche perché i soldati ribelli non riuscirono a consolidare il controllo. Jammeh ritornò nella sede il giorno seguente, e il 10 gennaio rimescolò il suo consiglio dei ministri.[12]

Conseguenze modifica

Fallito il colpo di stato, Papa Faal, uno dei cospiratori, entrò nell'ambasciata statunitense di Dakar, in Senegal, in cerca di protezione, ma fu invece interrogato. Il 1º gennaio 2015, il Federal Bureau of Investigation condusse perquisizioni in varie abitazioni in Georgia, Kentucky, Minnesota e Texas come parte delle indagini. Lo stesso fine settimana, l'FBI fece irruzione anche negli uffici di un'impresa di sviluppo texana, il cui possessore, Cherno Nije, fu arrestato all'Aeroporto Internazionale di Washington-Dulles e condannato per violazione all'atto di neutralità del 1794.[8] Durante l'incursione della casa di Nije in Texas, la FBI trovò un manifesto intitolato "Gambia Reborn: A Charter for Transition from Dictatorship to Democracy and Development" e un documento che testimonia che Nije, che era un milionario, aveva finanziato il colpo di Stato con 221000 $.[13] Posto sotto accusa, Faal fu poi giudicato colpevole.[14][15] Tra gli imputati si aggiunsero anche Alagie Barrow, del Tennessee, e Banka Manneh, della Georgia, anche loro in seguito giudicati colpevoli.[16][17][18]

Il The Washington Post rivelò in seguito che la FBI aveva interrogato Sanneh nella sua casa nel Maryland e pertanto ebbe una soffiata su alcuni ufficiali senegalesi e sul colpo di Stato attraverso il Dipartimento di Stato.[15]

Il 2 aprile 2017, si venne a sapere che i cadaveri di tre cospiratori, ovvero Lamin Sanneh, Alagie Nyass e Njaga Jagne, furono scoperti dalla polizia gambiana, dopo la caduta del regime di Jammeh.[19]

Note modifica

  1. ^ a b (EN) Gunfire Reported in Gambian Capital as President Away, in New York Times, 30 dicembre 2014. URL consultato il 30 dicembre 2014.
  2. ^ a b (EN) Gambia rocked by shooting while Jammeh abroad, in British Broadcasting Corporation, 30 dicembre 2014. URL consultato il 30 dicembre 2014.
  3. ^ a b c d (EN) P. K. Jarju, Gambia Deaths As 'Coup' Foiled, in Jollof News, 30 dicembre 2014. URL consultato il 30 dicembre 2014 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2015).
  4. ^ (EN) Afua Hirsch, The Gambia accuses UK and US of 'relentless efforts' to arrange a coup, in The Guardian, 9 ottobre 2013. URL consultato il 30 dicembre 2014.
  5. ^ (EN) Pap Saine e Daniel Flynn, Gambia condemns EU pressure on anti-gay law, says to break ties, in Reuters, 30 novembre 2014. URL consultato il 30 dicembre 2014 (archiviato dall'url originale il 25 agosto 2020).
  6. ^ (EN) Michael K. Lavers, Gambia dropped from U.S. trade program, in Washington Blade, 24 dicembre 2014. URL consultato il 30 dicembre 2014.
  7. ^ (EN) Gambia: Raleigh Man Taken Into Custody In Connection With The December 30, Failed Coup In The Gambia! - Freedom Newspaper, in Freedom Newspaper, 6 agosto 2016. URL consultato il 15 gennaio 2018 (archiviato dall'url originale il 25 agosto 2020).
  8. ^ a b c (EN) Andrew Rice, The reckless plot to overthrow Africa's most absurd dictator, in The Guardian, 21 luglio 2015. URL consultato il 21 luglio 2015.
  9. ^ (EN) Suwaibou Touray, Gunshots Reported at President’s Residence in Gambia Capital, in Bloomberg News, 30 dicembre 2014. URL consultato il 30 dicembre 2014.
  10. ^ (EN) Bate Felix e David Lewis, Soldiers lock down Gambia capital after overnight shooting, in Reuters, 30 dicembre 2014. URL consultato il 30 dicembre 2014 (archiviato dall'url originale il 2 gennaio 2020).
  11. ^ (EN) Armin Rosen, A US Veteran Died Trying To Topple An African Dictatorship Last Month, in Business Insider, 17 gennaio 2015. URL consultato il 21 luglio 2015.
  12. ^ Gambia reshuffles cabinet after coup attempt, su aljazeera.com. URL consultato il 2 gennaio 2020.
  13. ^ (EN) Hayes Brown, Meet the Man Who Wanted to Rule the Gambia, in buzzfeednews, 6 gennaio 2015. URL consultato il 21 luglio 2015.
  14. ^ (EN) Two Defendants Charged For Their Role In An Attempted Coup In The Gambia, U.S. Attorney's Office - District of Minnesota, 5 gennaio 2015.
  15. ^ a b (EN) Craig Whitlock e Adam Goldman, How a reviled African ruler survived a coup hatched in the United States, in The Washington Post, 31 maggio 2015. URL consultato il 21 luglio 2015.
  16. ^ (EN) Third American Citizen Charged in Gambia Coup Plot, in Voice of America, 30 gennaio 2015. URL consultato il 21 luglio 2015.
  17. ^ (EN) Modou Nyang, Banka Manneh Charged In the US In Relation To State House Attack, in Foroyaa Newspaper, 23 marzo 2015. URL consultato il 21 luglio 2015 (archiviato dall'url originale il 2 luglio 2015).
  18. ^ (EN) Modou Nyang, In U.S. Trial: Banka Manneh, Alagie Barrow to Plead Guilty, in Foroyaa Newspaper, 4 maggio 2015. URL consultato il 21 luglio 2015 (archiviato dall'url originale il 13 luglio 2015).
  19. ^ (EN) Bodies of three accused coup conspirators in 2014 discovered, in africanews.com, 2 aprile 2017. URL consultato il 13 aprile 2017.

Voci correlate modifica