Computo ecclesiastico

Il computo ecclesiastico è il complesso dei calcoli necessari a determinare la distribuzione nell'arco dell'anno delle feste mobili, cioè delle feste del calendario liturgico che ricorrono in date che mutano annualmente con lo stabilire la data della Pasqua e per calcolare la data di quest'ultima.

Ruota perpetua per il calcolo del computo ecclesiastico, realizzata da Antonio Santucci e conservata al Museo Galileo di Firenze.

Il computo ecclesiastico è fondato su un calendario lunisolare e ad esso in passato venivano dedicati trattati ad-hoc[1][2][3]  ; la disciplina rappresentava un'importante applicazione dell'astronomia, più che della matematica.[4]

Note modifica

  1. ^ Guido de Souvigny, Trattato del computo ecclesiastico, Torino, Ludouico Grignani, 1641.
  2. ^ Giovanni Battista Cambi, Breve trattato del computo ecclesiastico autore d. Giovanni Battista Cambi, Pietro di G. Marietti, 1869.
  3. ^ Vincenzo Cappellini, Computo ecclesiastico riformato facile, e perpetuo. Ordinato, e disposto ne' nodi de' diti, da don Vincenzio Cappelini, Modana (sic!), Bartolomeo Soliani, 1667.
  4. ^ Annali delle scienze religiose, Giacomo Arrighi (a cura di), XIII, Roma, Tipografia della Rev. Ca. Apostolica, 1854. URL consultato il 16 ottobre 2020.

Voci correlate modifica

Collegamenti esterni modifica

  Portale Cristianesimo: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di cristianesimo