Conservazione delle specie fungine

I cambiamenti d'uso dei suoli, la frammentazione e la distruzione degli habitat[1][2], la scomparsa di ospiti simbionti, l’inquinamento, lo sfruttamento eccessivo delle specie di interesse commerciale, i cambiamenti climatici antropogenici sono tutti fattori che, attualmente, mettono in pericolo la sopravvivenza di gran parte dei micro e macrofunghi.

Il quadro attuale modifica

Si tratta di un taxon poco appariscente e tradizionalmente trascurato, a dispetto della sua importanza per gli equilibri ecosistemici[3][4][5][6], che trova protezione legale in pochi paesi ed è scarsamente considerato anche dai principali strumenti di tutela transnazionali (la “Convenzione sul commercio internazionale delle specie minacciate di estinzione” (C.I.T.E.S.) e la “Convenzione sulla diversità biologica” (C.B.D.), a livello mondiale, la “Direttiva habitat” per l'Unione Europea e la "Convenzione per la conservazione della vita selvatica e dei suoi biotopi in Europa"[7][8] per il continente europeo[9][10][11][12] in generale).

La carenza di conoscenze degli impatti in tali campi, anche nelle nazioni sviluppate, hanno indotto la IUCN, anche a seguito dell'allarme lanciato dalla British Mycological Society[13], a promuovere un proprio programma di monitoraggio sulle specie fungine in pericolo di estinzione[14] nell'ambito della “Lista rossa globale IUCN delle specie minacciate di estinzione”[15].

Scopo della redazione di una Lista Rossa IUCN è quello di sensibilizzare il grande pubblico e i decisori politici sull'urgenza delle questioni di conservazione nonché aiutare la comunità internazionale a ridurre il declino e l'estinzione delle specie.

Tra i diversi strumenti proposti nel corso del tempo per la valutazione dello stato di conservazione dei viventi la Lista Rossa è riconosciuta, a livello scientifico, per essere quello con l'approccio più generale, completo e oggettivo. Fa eccezione la Nuova Zelanda il cui Dipartimento per la Conservazione (DOC) utilizza un sistema diverso di valutazione[16] in quanto la Lista Rossa IUCN non teneva conto delle caratteristiche uniche della fauna e della flora neozelandesi. A partire dal 2011 viene valutato lo stato di conservazione di piante, animali e funghi.

Tuttavia i criteri e il tipo di dati richiesti per la redazione della "Lista Rossa"[17][18], vale a dire dimensione della popolazione, durata della vita degli individui, distribuzione spaziale e dinamica della popolazione non sono specificamente progettati per tale taxon in quanto tali caratteristiche sono poco conosciute o, peggio, ignote per la maggior parte delle specie fungine. In conseguenza di ciò, e per l'ampiezza del Regno, gli ideatori del programma di monitoraggio hanno optato di considerare un numero limitato di specie da utilizzare quali specie indicatrici dello stato generale di conservazione[19][20].

All'iniziativa, coordinata dal presidente del Gruppo specialistico sui funghi epigei, funghi a mensola e vescie[21] della IUCN, partecipano i cinque gruppi della Species Survival Commission della stessa IUCN specializzati in micologia:

assieme a componenti della IUCN Red List Unit[22].

Gli ideatori del progetto di monitoraggio hanno scelto, sin dall'inizio, di basarsi sui principi della citizen science. A tale scopo hanno predisposto una apposita sezione[23] del sito The Global Fungal Red List cui chiunque (accademici, professionisti e semplici appassionati) poteva, e può, inviare, previa registrazione, eventuali segnalazioni di specie fungine in pericolo di estinzione.

Iniziative nazionali modifica

Il primo passo per l'attuazione di azioni di conservazione è creare una base di conoscenze sull'oggetto, o sugli oggetti, interessati. A tale scopo alcuni paesi hanno redatto Red List nazionali (Svizzera[24] e Norvegia[25]) utilizzando gli stessi criteri della Lista Rossa IUCN ma limitate ai confini della singola nazione, sia cataloghi (checklist) di funghi presenti sul loro territorio (Albania[26], Germania[27], Italia[28], Lituania[29], Sudafrica[30], sia cartografie (atlanti) con le distribuzioni spaziali delle singole specie (Albania[31], Austria[32], Danimarca[33], Finlandia[34], Germania[35], Lussemburgo[36], Norvegia[37], Nuova Zelanda[38], Polonia[39], Portogallo[40], Slovenia[41], Svizzera[42], Ucraina[43], Regno Unito[44], Isole Britanniche[45], Australia[46].

Note modifica

  1. ^ AA, VV., Abbinamento dei macromiceti italiani ai sistemi di classificazione degli habitat. Prima correlazione tra specie fungine, habitat e coperture del suolo sul territorio nazionale, collana Manuali e linee guida, vol. 119/2014, Roma, ISPRA, ISBN 978-88-448-0690-3.
  2. ^ European Commission Joint Research Centre, Chemical Elements in Ascomycetes and Basidiomycetes The Reference Mushrooms as Instruments for Investigating Bioindication and Biodiversity, a cura di Cocchi, L.; Cenci, R.; Petrini, O.; Siniscalco, C., Dictus Publishing, 2011, ISBN 978-3-8454-5344-6, OCLC 864064402. URL consultato il 4 luglio 2020.
  3. ^ Dighton, J. e White, J. F.., The fungal community : its organization and role in the ecosystem, Fourth edition, 2017, ISBN 978-1-4987-0667-4, OCLC 976434415. URL consultato il 2 luglio 2020.
  4. ^ Siniscalco C., Giacanelli V. e Visentin G., L’importanza dei macromiceti nella conservazione della biodiversità alpina, in Onori, L. (a cura di), La protezione delle specie selvatiche (flora e fauna) nella Convenzione delle Alpi, APAT, 2004, pp. 172-175, ISBN 88-448-0129-9, OCLC 442105349.
  5. ^ Siniscalco C., "Il ruolo della componente micologica negli ecosistemi dunali”, in "Il ripristino degli ecosistemi marino-costieri e la difesa delle coste sabbiose nelle Aree protette", Roma, APAT (ora ISPRA), 2009 [Italiano], p. Paragrafo 5.2, ISBN 978-88-448-0404-6.
  6. ^ Amend, A., The Fungal Community. Its Organization and Role in the Ecosystem, Third Edition, in Economic Botany, vol. 60, n. 1, 2006, pp. 98–98, DOI:10.1663/0013-0001.
  7. ^ Beatrice Senn-Irlet, Jacob Heilmann-Clausen e Anders Dahlberg, GUIDANCE FOR THE CONSERVATION OF MUSHROOMS IN EUROPE., in CONVENTION ON THE CONSERVATION OF EUROPEAN WILDLIFE AND NATURAL HABITATS, Standing Committee, 27th meeting., T-PVS (2007) 13, 26-29 November 2007.
  8. ^ Brainerd, Scott, Doornbos, Sarah e Cooney, Rosie, European Charter on Fungi-gathering and Biodiversity., Standing Committee. 33rd meeting, T-PVS/Inf (2013) 26, Strasbourg, CONVENTION ON THE CONSERVATION OF EUROPEAN WILDLIFE AND NATURAL HABITATS, 3-6 December 2013.
  9. ^ Dahlberg, Anders. e Council of Europe., The 33 threatened fungi in Europe, Council of Europe Pub, 2006, ISBN 978-92-871-5928-1, OCLC 83594911. URL consultato il 4 luglio 2020.
  10. ^ Bendiksen, Egil., Truede og sårbare sopparter i Norge : en kommentert rødliste., Fungiflora, 1997, ISBN 82-90724-20-9, OCLC 174429885. URL consultato il 4 luglio 2020.
  11. ^ International Society for Fungal Conservation e Muğla Sıtkı Koçman University, THIRD INTERNATIONAL CONGRESS ON FUNGAL CONSERVATION. PROGRAMME & ABSTRACTS., Gökova Bay, Akyaka, Muğla, Turkey, 11-15 November 2013.
  12. ^ European Council for Conservation of Fungi, International Society for Fungal Conservation, Ss. Cyril and Methodius University, Skopje e Macedonian Mycological Society, FUNGAL CONSERVATION IN A CHANGING EUROPE- PROGRAMME & ABSTRACTS (PDF), Ohrid, Repubblica di Macedonia, 1-6 October 2017.
  13. ^ Cortecuisse, R., "Current trends and perspectives for the global conservation of fungi", in Moore, David (a cura di), "Fungal conservation: issues and solutions: a special volume of the British Mycological Society.", Cambridge University Press, 2001, ISBN 0-521-80363-2, OCLC 45363440. URL consultato il 2 luglio 2020.
  14. ^ The Global Fungal Red List Initiative, su iucn.ekoo.se.
  15. ^ Barometer of Life - IUCN Red List of Threatened Species, su iucnredlist.org.
  16. ^ Townsend, A. J. e New Zealand. Department of Conservation. Science & Technical Publishing., New Zealand threat classification system manual, Science & Technical Publishing, Dept. of Conservation, 2008, ISBN 978-0-478-14363-8, OCLC 191961521. URL consultato il 1º agosto 2020.
  17. ^ The Global Fungal Red List Initiative - Guidelines (PDF).
  18. ^ Mueller, G., PROGRESS IN CONSERVING FUNGI: ENGAGEMENT AND RED LISTING. (PDF), in BGjournal, vol. 14, n. 1, 2017, pp. 30-33.
  19. ^ Jacob. J., "Conservation:selection criteria and approaches", in Boddy, L.; Frankland, J. C.; West, P. van (a cura di), "Ecology of saprotrophic basidiomycetes", 1st ed, Elsevier Academic Press, 2008, ISBN 978-0-12-374185-1, OCLC 272389057. URL consultato il 4 luglio 2020.
  20. ^ Willis, Katherine J.,, Royal Botanic Gardens, Kew. e Sfumato Foundation (London), State of the world's fungi : report, ISBN 978-1-84246-678-0, OCLC 1084775991. URL consultato il 4 luglio 2020.
  21. ^ IUCN SSC - Mushroom, Bracket and Puffball [collegamento interrotto], su iucn.org.
  22. ^ IUCN - Red List Unit, su iucnredlist.org.
  23. ^ The Global Fungal Red List Initiative - Add new proposal, su iucn.ekoo.se.
  24. ^ Red List dei macromiceti minacciati in Svizzera, su swissfungi.wsl.ch.
  25. ^ Lista Rossa dei funghi minacciati in Norvegia, su nhm2.uio.no. URL consultato il 6 luglio 2020 (archiviato dall'url originale il 17 maggio 2021).
  26. ^ Checklist dei funghi di Albania, su macfungi.webs.com. URL consultato il 16 luglio 2020 (archiviato dall'url originale il 16 luglio 2020).
  27. ^ Checklist dei funghi germanici, su pilze-deutschland.de.
  28. ^ Bernicchia, Annarosa., Checklist dei funghi italiani. [1]., Basidiomycetes, Delfino, 2005, ISBN 88-7138-387-7, OCLC 964032616. URL consultato il 16 luglio 2020.
  29. ^ Funghi della Lituania, su miko.ldm.gov.lv. URL consultato il 16 luglio 2020 (archiviato dall'url originale il 20 febbraio 2020).
  30. ^ Tonjock Rosemary Kinge, Gary Goldman e Adriaana Jacobs, A first checklist of macrofungi for South Africa, in MycoKeys, vol. 63, 5 febbraio 2020, pp. 1–48, DOI:10.3897/mycokeys.63.36566. URL consultato il 7 agosto 2020.
  31. ^ Albania, su macfungi.webs.com. URL consultato il 16 luglio 2020 (archiviato dall'url originale il 16 luglio 2020).
  32. ^ Austria, su austria.mykodata.net.
  33. ^ Danimarca, su svampe.databasen.org.
  34. ^ Finlandia, su laji.fi.
  35. ^ Germania, su pilze-deutschland.de.
  36. ^ Lussemburgo, su gbif.org.
  37. ^ Norvegia, su artskart.artsdatabanken.no.
  38. ^ Nuova Zelanda, su fungi.co.nz.
  39. ^ Polonia, su grzyby.pl.
  40. ^ Portogallo, su inaturalist.org.
  41. ^ Slovenia, su zdravgozd.si.
  42. ^ Svizzera, su swissfungi.wsl.ch.
  43. ^ Ucraina, su cybertruffle.org.uk.
  44. ^ United Kingdom, su species.nbnatlas.org.
  45. ^ Isole Britanniche (nuovo database in corso di sviluppo), su frdbi.info.
  46. ^ (EN) Atlas of Living Australia, Kingdom: Fungi, su bie.ala.org.au. URL consultato il 7 agosto 2020.

Voci correlate modifica

Collegamenti esterni modifica

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