Consiglio ecumenico delle Chiese

Il Consiglio ecumenico delle Chiese (CEC[1]), (noto anche con il nome Consiglio mondiale delle Chiese (CMC) dalla denominazione inglese World Council of Churches (WCC), è l'organo principale che si occupa del dialogo fra le differenti Chiese cristiane nel mondo. Si descrive come una «comunità fraterna di Chiese che confessano il Signore Gesù Cristo come Dio e Salvatore, secondo le Scritture, e si sforzano di rispondere insieme alla loro vocazione comune per la gloria di un solo Dio, Padre, Figlio e Spirito Santo» (Costituzioni del CEC, art. 1 – neretto redazionale). Il CEC è stato fondato nel 1948 e ha sede a Ginevra, in Svizzera.

Consiglio ecumenico delle Chiese
(EN) World Council of Churches
Fondazione1948, Amsterdam
Sede centraleBandiera della Svizzera Le Grand-Saconnex
Segretario generaleBandiera del Sudafrica Rev. Dr Jerry Pillay
Lingue ufficialiinglese, francese
Membri352 (2023)
MottoUna comunità di 352 chiese provenienti da più di 120 paesi, che rappresentano oltre 580 milioni di cristiani in tutto il mondo.
Sito web

Al momento conta 352 membri di tutte le principali tradizioni cristiane, in gran parte protestanti, anglicane e ortodosse. La Chiesa cattolica partecipa come "osservatrice", mentre è membro a pieno titolo della commissione "Fede e costituzione".

L'obiettivo del CEC è camminare verso l'unità visibile in una sola fede e in una sola comunità eucaristica, espressa nel culto e nella vita comune in Cristo. Il CEC non ha l'obiettivo (né pensa) di essere una "sovrachiesa", volendo mantenere al suo interno una dialettica aperta e conciliata, e decidendo ogni sua scelta con il metodo del consenso.

Origine modifica

Dopo il successo iniziale dell'ecumenismo a fine XIX secolo ed inizio del XX secolo, i leader di varie chiese cristiane protestanti, anglicane e ortodosse si trovano d'accordo nel 1937 nello stabilire un Consiglio mondiale di Chiese, basato su una fusione delle precedenti organizzazioni Fede e Costituzione (Faith and Order) e Vita e Azione (Life and Work), nate dopo la Conferenza missionaria di Edimburgo del 1910.

La formazione ufficiale è posposta a causa della seconda guerra mondiale fino al 23 agosto 1948. Delegati di 147 chiese si incontrano ad Amsterdam per concretare la fusione dei due movimenti[2], poi concretizzatasi nell'incontro di Lund del 1950.[3] Ulteriori fusioni includono il Consiglio missionario internazionale nel 1961 ed il Consiglio mondiale di educazione cristiana (che aveva origine dal movimento della scuola domenicale) nel 1971.

Nel 1961 durante la Terza Assemblea (Nuova Delhi) viene assunta ufficialmente la visione trinitaria e questo consente l'ingresso nel CEC come membri a tutti gli effetti delle grandi chiese ortodosse dell'Europa orientale.

Durante la Guerra fredda, la linea del Consiglio sulla persecuzione dei Cristiani nel blocco sovietico venne compromessa dalla presenza di agenti del KGB nei vari comitati, fra cui il Comitato Centrale[4]

Il 12 agosto 1948, alcune chiese nazionali, principalmente presbiteriane, di posizioni dottrinali fondamentaliste, in aperta opposizione alle chiese liberali fondatrici del Consiglio ecumenico delle chiese, fondarono sempre ad Amsterdam, presso la Chiesa Riformata Inglese, il Consiglio internazionale delle chiese cristiane[5].

Elenco delle Assemblee generali del CEC modifica

Convocazioni Internazionali Ecumeniche per la Pace modifica

Il CEC, nell'ambito del cammino di comunione e di reciproco impegno delle Chiese su "Pace - Giustizia - Salvaguardia del Creato" nato a metà anni 80, ha anche indetto due Convocazioni Internazionali Ecumeniche per la Pace:

Commissioni e organismi modifica

Vi sono due approcci complementari all'ecumenismo: il dialogo e l'azione. I movimenti "Fede e Costituzione (Faith and Order)" e "Vita e Lavoro (Life and Work)" rappresentano questi due approcci, che a loro volta si riflettono nel lavoro del CEC mediante le sue commissioni:

  • Commissione delle Chiese su "Diakonia (Servizio) e Sviluppo";
  • Commissione su "Educazione e Formazione Ecumenica";
  • Commissione su "Chiese e Relazioni Internazionali";
  • Commissione su "Giustizia, Pace e Salvaguardia del Creato";
  • Commissione su "Missione ed Evangelizzazione";
  • Fede e Costituzione: Commissione Plenaria e Commissione Ordinaria;
  • Gruppo di Consultazione Congiunto con i Pentecostali;
  • Gruppo di Lavoro Congiunto tra CEC e Chiesa Cattolica Romana;
  • Gruppo di Riferimento sul "Decennio per Vincere la Violenza";
  • Gruppo di Riferimento sulle "Relazioni Interreligiose";
  • Commissione Speciale sulla Partecipazione Ortodossa nel CEC.

Commissione Fede e Costituzione modifica

Tra le varie attività, la commissione ha prodotto due documenti teologici di accordo tra le chiese partecipanti, chiamati ‘Documenti di consenso’:

  • nell'assemblea di Lima del 1982 il documento Battesimo, Eucaristia, Ministero (detto BEM)[6]
  • nell'assemblea di Penang (Malaysia) del 2012 il documento La Chiesa: verso una visione comune.

Commissione delle Chiese su "Diakonia (Servizio) e Sviluppo" modifica

Il Consiglio agisce sia attraverso le chiese che lo costituiscono, sia attraverso altre organizzazioni religiose e sociali per coordinare azioni ecumeniche, evangeliche, e sociali. Programmi attuali includono la Decade per Superare la Violenza, una campagna internazionale per combattere l'AIDS/HIV in Africa, e l'iniziativa Giustizia, Pace, e Salvaguardia del Creato.

Commissione su "Educazione e Formazione Ecumenica" modifica

La Commissione Fede e Costituzione ha avuto successo nel lavorare verso un consenso sul Battesimo, sull'Eucaristia, sul ministero, sulla data della Pasqua, sulla natura e scopo della Chiesa (ecclesiologia) e sull'ermeneutica ecumenica.

Commissione su "Giustizia, Pace e Salvaguardia del Creato" modifica

Questa Commissione ha portato assieme svariati elementi in un contesto ambientalista. Il suo scopo è di analizzare e riflettere sulla giustizia, sulla pace, e sulla Creazione nelle loro interrelazioni, in modo da promuovere valori ed azioni che favoriscano una cultura di pace, e per promuovere una cultura di solidarietà verso i giovani, le donne, le popolazioni indigene e le minoranze oppresse.[7]

I punti centrali sono la globalizzazione e la nascita di nuovi movimenti sociali.[8]

I seguenti aspetti sono analizzati:

Relazioni con la Chiesa cattolica modifica

A causa di divergenze dottrinali sulle rispettive definizioni[17] (per i cattolici, l'unica Chiesa di Cristo sussiste nella Chiesa cattolica, governata dal successore di Pietro e dai vescovi in comunione con lui, ancorché al di fuori del suo organismo si trovino parecchi elementi di santificazione e di verità, che, appartenendo propriamente per dono di Dio alla Chiesa di Cristo, spingono verso l'unità cattolica[18]), la Chiesa cattolica ha sempre rifiutato di entrare a far parte formalmente del Consiglio ecumenico delle Chiese. Tuttavia la Chiesa cattolica si concepisce come parte del movimento ecumenico. Dal 1965 tra questa e il Consiglio ecumenico delle Chiese si è costituito un Gruppo di lavoro congiunto (Joint Working Group) che collabora attivamente alle attività del CEC. La Chiesa cattolica è divenuta membro a pieno titolo di una delle commissioni più importanti del Consiglio: la Commissione Fede e Costituzione di cui detiene il 10% del totale dei commissari e dei membri del Comitato Permanente.[19] Più volte i sommi pontefici hanno sottolineato questa partecipazione recandosi in visita ufficiale al CEC a Ginevra (Paolo VI nel 1969, Giovanni Paolo II nel 1984, Francesco nel 2018).

Note modifica

  1. ^ In alcuni contesti la sigla CEC risulta ambigua in quanto utilizzata anche per la Conferenza delle Chiese europee. Per chiarezza molti preferiscono l'acronimo anglosassone o francese (rispettivamente WCC e COE) e indicano la Conferenza delle Chiese europee con il suo acronimo tedesco (KEK).
  2. ^ WCC Assemblies 1948 - today, su oikoumene.org, World Council of Churches. URL consultato il 22 agosto 2011 (archiviato dall'url originale l'8 settembre 2011).
  3. ^ Flew's ODNB entry: Retrieved 18 September 2011. Subscription required.
  4. ^ Christopher Andrew, "KGB Foreign Intelligence from Brezhnev to the Cou"', in: Wesley K. Wark (ed), Espionage: past, present, future?, Routledge, 1994, p. 52: "One recently declassified document of 1969 describes the work of five KGB agents on the WCC Central Committee and the appointment of another to a 'high WCC post'. A similar report from 1989 claims that, as a result of agent operations to implement 'a plan approved by the KGB leadership', the WCC Executive and Central Committee adopted public statements (eight) and messages (three) which corresponded to the political course of Socialist [Communist] countries'. While it would be naive to take such boasting entirely a face value, there can be little doubt about the reality of Soviet penetration of the WCC."
  5. ^ Carl McIntire, Storia del CICC, su iccc.org.sg. URL consultato il 23 marzo 2021 (archiviato dall'url originale il 18 gennaio 2014).
  6. ^ Testo del documento
  7. ^ World Council of Churches Justice, Peace and Creation, su wcc-coe.org. URL consultato il 20 giugno 2012 (archiviato dall'url originale il 14 gennaio 2009).
  8. ^ Ulrich Schmitthenner, Contributions of churches and civil society to justice, peace and the integrity of creation: a compendium, Frankfurt, Germany, IKO, 1999, ISBN 3-88939-491-4.
  9. ^ JPC Concerns - economy
  10. ^ Climate change and water
  11. ^ JPC Concerns - indigenous
  12. ^ JPC Concerns - Peace
  13. ^ WCC - World Council of Churches
  14. ^ JPC: Racism (E)
  15. ^ JPC Concerns - Women
  16. ^ Youth in the ecumenical movement
  17. ^ Enciclopedia Treccani – voce Ecumenismo
  18. ^ Costituzione dogmatica Lumen Gentium, n. 8, Concilio Vaticano II.
  19. ^ Pont. Cons. per la Promozione dell'Unità dei Cristiani - I rapporti con le Chiese e le Comunità ecclesiali cristiane in ambito protestante - Rev.do Gregory Fairbanks

Bibliografia modifica

Voci correlate modifica

Collegamenti esterni modifica

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