Consulenza finanziaria

La consulenza finanziaria ha per oggetto la pianificazione e il monitoraggio di obiettivi e risorse finanziarie di ogni possibile soggetto economico, che, non essendo in possesso di adeguate competenze e professionalità, si rivolge ad un professionista del settore, il consulente finanziario. La consulenza consiste nel fornire al cliente indicazioni utili per effettuare scelte di investimento e nel consigliare le operazioni più adeguate in relazione alla situazione economica e agli obiettivi del cliente stesso.

In particolare essa è caratterizzata: a) dall'esistenza di un rapporto bilaterale e personalizzato tra il consulente e il cliente, fondato sulla conoscenza degli obiettivi di investimento e della situazione finanziaria del cliente stesso, così che le indicazioni siano elaborate in considerazione della situazione individuale dello specifico investitore. b) dalla posizione di strutturale indipendenza del consulente rispetto agli investimenti consigliati. c) dall'inesistenza di limiti predeterminati in capo al consulente rispetto agli investimenti da consigliare. d) dalla circostanza che l'unica remunerazione percepita dal consulente sia quella ad esso pagata dal cliente nel cui interesse il servizio è prestato.

L'attività di consulenza entra nel merito delle singole questioni economiche finanziarie valutando le possibili scelte di investimento e finanziamento e il relativo effetto sull'equilibrio finanziario generale del soggetto economico. Il consulente finanziario indipendente si pone, in sintesi, come un "decodificatore" delle complessità, opportunità e minacce che i mercati finanziari pongono di fronte agli investitori. Supporta l'investitore nel percorso che l porterà alla consapevolezza delle proprie scelte in materia di investimenti.

Oggetto della consulenza finanziaria modifica

La consulenza può avere ad oggetto:

  • il benessere finanziario presente e futuro dell'individuo e della sua famiglia;
  • l'equilibrio complessivo dell'azienda e le valutazioni di convenienza nelle scelte di investimento e finanziamento;
  • l'eventuale commistione tra i primi due ambiti nel caso dell'imprenditore, ad esempio nella complessità della gestione delle aziende a forte connotazione familiare;

Con l'attuazione della direttiva europea MiFID (Markets in Financial Instruments Directive), l'investitore italiano può scegliere di affidare i suoi risparmi ad una nuova figura nel mondo finanziario: il consulente finanziario autonomo (indipendente), ovvero l'unica figura professionale completamente svincolata da qualsiasi intermediario finanziario, banca e assicurazione e il consulente finanziario abilitato all'offerta fuori sede di prodotti finanziari.[1]

Il consulente finanziario indipendente è in grado di assistere gli investitori nella scelta di soluzioni ottimali ed adeguate, proteggendoli dai consigli viziati da eventuali

confliito di interesse. Il consulente finanziario indipendente, a differenza degli intermediari, viene pagato a parcella direttamente dal cliente. Sono soprattutto i clienti “affluent” con grandi patrimoni ad usufruire della consulenza indipendente o Family Office.

Dal 3 dicembre 2018, oltre i consulenti finanziari indipendenti, sono state autorizzate ad operare le SCF, società di consulenza finanziaria indipendente, anch'esse dotate del requisito di indipendenza e sempre in assenza di conflitti di interesse e remunerate esclusivamente dal cliente.

Anche in Italia e senza cambiare banca, il cliente può scegliere di farsi consigliare dal consulente della banca che ha avuto fino ad oggi, oppure scegliere un consulente finanziario indipendente. L'importante è verificare sempre l'iscrizione di ogni professionista presso l'organismo di stato dei consulenti finanziari OCF.

Note modifica

  1. ^ Consulenza finanziaria - SIM di consulenza, su simdiconsulenza.it. URL consultato il 29 luglio 2020 (archiviato dall'url originale il 25 agosto 2019).
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