Conza della Campania

comune italiano
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Conza della Campania (IPA: ['kondza 'della kam'pania][4], Cònze in campano[5]) è un comune italiano di 1.256 abitanti in provincia di Avellino in Campania.

Conza della Campania
comune
Conza della Campania – Stemma
Conza della Campania – Bandiera
Conza della Campania – Veduta
Conza della Campania – Veduta
Il nuovo abitato di Conza realizzato dopo il sisma del 1980.
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Campania
Provincia Avellino
Amministrazione
SindacoLuigi Ciccone (lista civica Conza al centro) dal 10-6-2018
Territorio
Coordinate40°52′27″N 15°18′28″E / 40.874167°N 15.307778°E40.874167; 15.307778 (Conza della Campania)
Altitudine440 m s.l.m.
Superficie51,64 km²
Abitanti1 256[1] (31-3-2022)
Densità24,32 ab./km²
Frazionizona prefabbricati - 16 abitanti
Comuni confinantiAndretta, Cairano, Caposele, Castelnuovo di Conza (SA), Morra De Sanctis, Pescopagano (PZ), Sant'Andrea di Conza, Teora
Altre informazioni
Cod. postale83040
Prefisso0827
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT064030
Cod. catastaleC976
TargaAV
Cl. sismicazona 1 (sismicità alta)[2]
Cl. climaticazona D, 2 086 GG[3]
Nome abitanticonzani
Patronosant'Erberto
Giorno festivo20 agosto
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Conza della Campania
Conza della Campania
Conza della Campania – Mappa
Conza della Campania – Mappa
Il comune all'interno della provincia di Avellino
Sito istituzionale

Chiamata semplicemente Conza fino al 1860, è stata un'importante città degli Irpini[6] benché, secondo recenti studi, è possibile che l'abitato originario sannitico fosse posto alla località Monte Oppido (a sud di Lioni) e solo successivamente trasferito nell'area di Conza a seguito della conquista romana.[7]

Geografia fisica modifica

Territorio modifica

 
Il vecchio abitato abbandonato di Conza e il lago artificiale

Conza si trova nella valle del fiume Ofanto, a metà strada tra Lioni e Calitri, lungo la strada a scorrimento veloce (detta "Ofantina", parzialmente sull'Appia e poi sulla SS 401) che collega Avellino con Melfi e Barletta. È collegata stradalmente con la sella di Conza, che segna l'ingresso nella provincia di Salerno.

A seguito del terremoto del 1980 l'abitato storico, in collina e nei pressi dell'antica Compsa, rimase disabitato; esso resta in fase di ristrutturazione per fini storico-turistici. L'abitato provvisorio, composto da prefabbricati, sorse lungo la sponda meridionale del lago nei pressi della zona industriale; esso è oramai disabitato e parzialmente in dismissione. Il nuovo insediamento conzano, sorto alcuni anni dopo il sisma, si trova ai piedi della collina sulla quale sorge l'abitato storico.

Lago di Conza modifica

Il lago di Conza è un invaso artificiale creato negli anni settanta del XX secolo costituente una diga sul fiume Ofanto. La diga di Conza[8] è in esercizio sperimentale dal 1992, sottende un bacino imbrifero di 252 km² e determina un invaso di 63,00 x 106 di capacità utile. Il deflusso medio annuo alla sezione di sbarramento è pari a circa 99 x 106 m3. L’invaso è destinato ad uso plurimo, irriguo e, dal 2013, potabile. Per via del suo habitat naturale floristico e faunistico sorse, nel 1999, un'oasi protetta[9] del WWF sul lato meridionale del lago, lungo la strada Ofantina ed a metà strada fra la piccola zona industriale e l'insediamento di prefabbricati installati post terremoto dell'ottanta.

Origini del nome modifica

Il toponimo Conza, attestato fin dal Settecento[10], deriva da una forma seicentesca Consa[11] che, a sua volta, trae origine dal latino Compsa. In passato si riteneva però che tale ultima denominazione ammettesse una forma sincopata Cosa, tanto che nel 1836 il numismatico emiliano Celestino Cavedoni scriveva "Cosa di Campania o degli Irpini"[12] e nel 1843 l'archeologo napoletano Achille Gennarelli similmente la definiva "Cosa della Campania o degli irpini nel Sannio", specificando però che "la Cosa della Campania, o del Sannio, fu per lo più chiamata Compsa"[13]; tale ipotesi è stata successivamente abbandonata, poiché l'archeologia contemporanea ritiene più plausibile che Cosa fosse una città diversa situata altrove[14].

È opportuno rammentare che fin dal 1818 all'arcivescovo di Conza spettava il titolo di Archiepiscopus Compsanus Campaniensis administrator perpetuus[15], tuttavia il termine Campaniensis non era riferito alla Campania, bensì alla diocesi di Campagna che era stata posta sotto l'amministrazione perpetua della stessa arcidiocesi di Conza. Viceversa, gli autori di epoca romana non attribuirono mai l'antica Compsa ai Campani, ma piuttosto agli Hirpini o, più tardivamente, ai Lucani o agli Apuli.[16]

Storia modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Compsa.

Il territorio è stato abitato da popolazioni appartenenti alla cosiddetta cultura di Oliveto-Cairano. Influente centro irpino, romano e longobardo, sede vescovile prima, e arcivescovile in seguito, a causa di frequenti terremoti, col tempo perse la sua importanza a favore di Sant'Angelo dei Lombardi e Teora.

Dal 1811 al 1860 ha fatto parte del circondario di Teora, appartenente al distretto di Sant'Angelo de' Lombardi del regno delle Due Sicilie.

Dal 1860 al 1927, durante il regno d'Italia ha fatto parte del mandamento di Teora, appartenente al circondario di Sant'Angelo de' Lombardi.

Terremoto dell'Irpinia del 1980 modifica

Completamente rasa al suolo dal terremoto del 23 novembre 1980, al cui epicentro era il paese più vicino, Conza è stata interamente ricostruita in altro sito. Dalle macerie della vecchia città sono emerse le rovine dell'insediamento di epoca romana, oggi facenti parte dell'area archeologica di Compsa.

Onorificenze modifica

«In occasione di un disastroso terremoto, con grande dignità, spirito di sacrificio ed impegno civile, affrontava la difficile opera di ricostruzione del proprio tessuto abitativo, nonché della rinascita del proprio futuro sociale, economico e produttivo. Mirabile esempio di valore civico ed altissimo senso di abnegazione.[17]»
— 23 novembre 1980.

Monumenti e luoghi d'interesse modifica

Città vecchia modifica

  • Area archeologica di Compsa.
    • Foro romano
    • Anfiteatro
    • Antica Cattedrale Metropolitana di Santa Maria Assunta, sorta sui resti di una basilica di età romana, della quale aveva mantenuto l'impianto planimetrico a tre navate. La chiesa, accolse le sepolture dei conti di casa Gesualdo, che costruirono all'estremità della navata destra la loro cappella gentilizia, con l'altare privilegiato intitolato a Santa Maria delle Grazie. Nella cattedrale il terremoto del 1694 lasciò in piedi solo il coro, l'altare maggiore con il sepolcro di Sant'Erberto, arcivescovo e protettore della città, e alcune cappelle. La Cattedrale fu ricostruita a spese dell'arcivescovo Gaetano Caracciolo (1682-1709) e, dopo il terremoto del 1732 fu rifatta per volere di monsignor Giuseppe Nicolaj (1731-1758). La cattedrale fu completamente distrutta dal devastante terremoto del 1980.
  • Oasi WWF del lago di Conza
 
Particolare dell'area archeologica di Compsa.

Città nuova modifica

  • A seguito del sisma del 1980 l'architetto Valter Bordini con Fiamma Dinelli ha redatto il piano particolareggiato del nuovo insediamento e nel 1993 ha progettato la nuova piazza centrale e il centro commerciale. L'intervento unitario è costituito dai portici, dalla sala polifunzionale del mercato e dalla sistemazione della piazza.
  • Nuova Concattedrale di Santa Maria Assunta
  • La Rinascita. Scultura dell'artista Giuseppe Rubicco, realizzata in Piazza Sandro Pertini, in occasione del 25º anniversario del terremoto. Il monumento è costituito da una Sfera in pietra spaccata dalla forza dell'uomo e di una donna che, fragili (vetro) riescono a riemergere e rinascere.
  • Sulle aree a verde del nuovo paese sono disseminate opere scultoree metalliche dell'Arch. Riccardo Dalisi che ha inoltre realizzato il monumento al serbatoio idrico sito sulla sommità di Conza antica.
  • La Famiglia, monumento installato nella rotatoria sita all'incrocio tra C.so Europa e C.so XXIII Novembre 1980, che poggia su tre pilastri: madre (l'imponente figura femminile), padre e figli. L'opera è stata realizzata dallo scultore Di Rosa.
  • Cuore. Monumento in memoria di Sergio Rosamilia, volontario della Misericordia di Conza della Campania che ha visto compiersi il suo destino mentre svolgeva il suo dovere alla guida di un'ambulanza: la scultura è stata realizzata dallo scultore Corrado Grifa e installata presso la rotatoria di corso Francesco De Sanctis e corso XXIII Novembre 1980. L'opera è stata inaugurata il 23 marzo 2009.

Società modifica

Evoluzione demografica modifica

Abitanti censiti[18]

Etnie e minoranze straniere modifica

Al 31 dicembre 2016 nel territorio di Conza della Campania risultano residenti 53 cittadini stranieri. I gruppi più numerosi sono quelli di:

fonte Istat

Religione modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Arcidiocesi di Conza.

La maggioranza della popolazione[19] è di religione cristiana di rito cattolico; il comune appartiene all'Arcidiocesi di Sant'Angelo dei Lombardi-Conza-Nusco-Bisaccia.

Il primo documento che ci parla di un vescovo di Conza risale all'anno 743 e ci riferisce di un certo Pelagio che partecipò al Concilio Romano di quell'anno. Negli anni tra il 1051 e il 1081, la Chiesa conzana, fu insignita della dignità Arcivescovile ed elevata a sede Metropolitana. L'Arcidiocesi di Conza costituiva la XV provincia ecclesiastica in tutta l'Italia. Aveva come sue suffraganee le diocesi di S. Angelo dei Lombardi, Bisaccia, Lacedonia, Monteverde, Muro Lucano, Satriano. Nel 1818 all'Arcivescovo di Conza fu inoltre data in amministrazione perpetua la sede Vescovile di Campagna. Dal 30 settembre 1986, a seguito del decreto "Instantibus votis" della Congregazione per i Vescovi, la Chiesa conzana è entrata a far parte della nuova Arcidiocesi di Sant'Angelo dei Lombardi-Conza-Nusco-Bisaccia, suffraganea della sede metropolitana di Benevento.

Tra i tanti presuli che la guidarono rifulge Sant'Erberto (1169 1181), le cui spoglie sono tutt'oggi conservate in un prezioso sarcofago lapideo custodito in loco.

Purtroppo la storia di questa diocesi, come pure delle altre chiese altirpine, fu funestata, spesso in maniera drammatica, nel corso dei secoli, da vari terremoti, l'ultimo dei quali, il 23 novembre 1980, ha irreparabilmente distrutto l'antica cittadina e la secolare chiesa cattedrale ridotta attualmente a poche vestigia. Oggi la nuova Conza sorge nella piana sottostante l'antico centro ove è costruita la nuova chiesa concattedrale che accoglie, come prezioso scrigno, reperti e memorie di un glorioso passato.

Cultura modifica

 
Il museo archeologico di Compsa

Musei modifica

  • Museo archeologico di Compsa

Geografia antropica modifica

La nuova Conza modifica

 
Conza nuova: corso Francesco De Sanctis.

Come già precedentemente accennato, a seguito del sisma del 1980 il centro storico venne completamente raso al suolo. Le autorità politiche dell'epoca decisero di non ricostruire l'abitato nello stesso sito ma di creare un insediamento con unità abitative prefabbricate, in attesa di ricostruire la nuova Conza in altro sito. La cittadina venne realizzata in località Piano delle briglie, una zona pianeggiante a circa un chilometro dal vecchio abitato[20]. La nuova Conza è stata realizzata con criteri antisismici e strade e piazze larghe.

Frazioni modifica

Lo statuto comunale di Conza non menziona alcuna frazione. In base al 14º Censimento Generale della Popolazione e delle Abitazioni[21] vi è, oltre al capoluogo, l'unica località abitata di Conza della Campania - insediamento prefabbricati, 16 abitanti, 440 m s.l.m..

Infrastrutture e trasporti modifica

Strade modifica

Ferrovie modifica

Il comune è servito dalla stazione di Conza-Andretta-Cairano, attiva per soli treni storici e/o turistici, sulla ferrovia Avellino-Rocchetta Sant'Antonio.[22][23] Era inoltre presente la stazione di Sanzano-Occhino, a servizio delle omonime località.[24]

Mobilità urbana modifica

Il comune è collegato ai centri limitrofi da autolinee private.[25]

Economia modifica

L'economia di Conza della Campania è caratterizzata da un numero importante di aziende agricole, attive nella produzione di grano, mais, prodotti caseari, salumi e miele. Notevole è la presenza di capi di bestiame da allevamento per il latte e per la carne. Il comune di Conza della Campania ha inoltre un Pip (Piano di insediamento produttivo) dove operano circa 30 aziende nei settori più diversi (trasporti, agroalimentare, meccanico, servizi) e una Zona Industriale dove insistono da anni 3 aziende principali che garantiscono occupazione a circa 300 persone (Condor, Awelco e Polieco), difatti la Zona industriale è satura. Questo consente al comune di Conza della Campania di avere la piena occupazione.[senza fonte]

Amministrazione modifica

Sindaci modifica

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
1995 1998 Luigi Ciccone centro Sindaco
1998 2003 Vincenzo Vito Turri lista civica Sindaco
2003 2013 Raffaele Vito Farese lista civica Sindaco
2013 2017 Vito Cappiello centrosinistra Sindaco
2017 2018 Maria Antonietta Cava Commissario Straordinario
2018 in carica Luigi Ciccone lista civica di centro Sindaco
Altre informazioni amministrative

Il territorio fa parte della Comunità montana Alta Irpinia e dell'Unione dei comuni Alto Ofanto[26].

Note modifica

  1. ^ Bilancio demografico mensile anno 2022 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ Bruno Migliorini et al., Scheda sul lemma "Conza", in Dizionario d'ortografia e di pronunzia, Rai Eri, 2010, ISBN 978-88-397-1478-7.
  5. ^ AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani., Milano, Garzanti, 1996, p. 227, ISBN 88-11-30500-4.
  6. ^ Claudio Corvino, Guida insolita ai misteri, ai segreti, alle leggende e alle curiosità della Campania, Roma, Newton & Compton editori, 2002, p. 75, ISBN 88-8289-640-4.
  7. ^ (EN) Rafael Scopacasa, Ancient Samnium: Settlement, Culture, and Identity Between History and Archaeology, Oxford University Press, 2015, p. 187, ISBN 9780198713760.
  8. ^ Diga di Conza • E.I.P.L.I., in E.I.P.L.I., 9 marzo 2016. URL consultato il 16 marzo 2017 (archiviato dall'url originale il 16 marzo 2017).
  9. ^ Informazioni dal sito ufficiale dell'oasi (archiviato dall'url originale il 17 agosto 2009).
  10. ^ Istoria generale del Reame di Napoli, 1847, p. 413.
  11. ^ Arcidiocesi di Benevento, Relazione della trasportazione delle monache, Stamperia arcivescovile, 1694.
  12. ^ Celestino Cavedoni, Osservazioni sopra le antiche monete di Atene, Eredi Soliani, 1836.
  13. ^ Achille Gennarelli, La moneta primitiva e i monumenti dell'Italia antica messi in rapporto cronologico e ravvicinati alle opere d'arte delle altre nazioni civili dell'antichità per dedurre onde fosse l'origine ed il progresso delle arti e dell'incivilimento, Rev. Cam. Apostolica, 1843, p. 36.
  14. ^ Conza, in Enciclopedia dell'arte antica, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
  15. ^ Synodus compsana et campaniensis, 1827.
  16. ^ Gabriella Colucci Pescatori, Evidenze archeologiche in Irpinia, su Books Open-Edition (archiviato il 7 aprile 2023).
  17. ^ Vedi elenco delle decorazioni sul sito del Quirinale.
  18. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28 dicembre 2012.
  19. ^ Diocesi di Sant'Angelo dei Lombardi - Conza - Nusco - Bisaccia.
  20. ^ www.irpinia.info, Conza della Campania, Conza nuova.
  21. ^ 14º Censimento. URL consultato il 17 agosto 2010 (archiviato dall'url originale il 3 novembre 2013).
  22. ^ Lestradeferrate.it - Stazione di Conza Andretta Cairano (AV), su www.lestradeferrate.it. URL consultato il 14 febbraio 2024.
  23. ^ Grande attesa per viaggio treno storico Conza Rocchetta, su Ottopagine.it, 25 agosto 2016. URL consultato il 14 febbraio 2024.
  24. ^ Lestradeferrate.it - Fermata di Sanzano Occhino (AV), su www.lestradeferrate.it. URL consultato il 14 febbraio 2024.
  25. ^ Pullman Napoli - Conza Della Campania, Autobus Corriere e Autolinee per andare da Napoli a Conza Della Campania - OrariBus.com, su www.oraribus.com. URL consultato il 14 febbraio 2024.
  26. ^ [1]

Bibliografia modifica

  • Archivio Diocesano di Sant'Angelo dei Lombardi (ADSAL), ms. del 1691, D. A. Castellano, Cronista conzana (parte del manoscritto è riportata in G. Chiusano, La Cronista conzana, Conza della Campania 1983, e in La Cronista Conzana del Castellani, a cura di M. Carluccio e F. Celetta, 5 voll., Conza della Campania 1999-2002).
  • F. Ughelli, Italia sacra, II ediz., VI, Venetiis MDCCXX, coll. 795-829;
  • F. Sacco, Dizionario geografico-istorico-fisico del regno di Napoli, I, Napoli 1795, pp. 345–347;
  • L. Giustiniani, Dizionario geografico- ragionato del Regno di Napoli, IV, Napoli 1802, p. 122;
  • F.P. Laviano, La vecchia Conza e il castello di Pescopagano, Trani 1924;
  • V. Acocella, Storia di Conza (I) - Il gastaldato e la contea fino alla caduta della monarchia sveva, estratto dagli “Atti della Società Storica del Sannio”, Benevento 1927 - 1928;
  • G. Gargano, Ricerche storiche su Conza antica, Avellino 1934;
  • V. Acocella, Storia di Conza (II) - La contea dalla dominazione angioina al Vicereame, estratto da “Samnium” 1942, 1945, 1946, poi in volume, Napoli 1946;
  • G. Chiusano, Memorie conzane, Lioni 1969;
  • A. Cestaro, Le diocesi di Conza e Campagna nell'età della Restaurazione, Roma 1971;
  • G. Fratianni, La cattedrale di Conza. Note archeologiche e architettoniche, in “Civiltà altirpina”, n.s., 1990/2, pp. 8–14;
  • G. Felici, Il principato di Venosa e la contea di Conza dai Gesualdo ai Boncompagni Ludovisi, a cura di A. Capano, Venosa 1992;
  • E. Ricciardi, Conza in Campania dopo il terremoto del 1694, in “I Beni Culturali. Tutela e valorizzazione”, 1/1997, pp. 16–18;
  • E. Ricciardi, Conza. S. Maria Assunta, in Santuari della Campania, a cura di U. Dovere, Napoli 2000, pp. 329–330;
  • E. Ricciardi, Appunti per una biografia di Alfonso Gesualdo (1540 - 1603), in «Archivio Storico per le Province Napoletane», CXXI (2003), pp. 149–171.
  • M. Carluccio, Conza della Campania. Il parco archeologico Compsa, Avellino 2002;
  • M. Carluccio, Compsa, Il parco storico-archeologico, De Angelis Editore, 2008;
  • S. Erberto e la cattedrale di Conza, a cura della “Pro-loco Compsa”, Conza della Campania 2005
  • E. Ricciardi, La cattedrale di Conza ai tempi di monsignor Gaetano Caracciolo e la rinascita del culto di S. Erberto, in S. Erberto e la cattedrale di Conza, Conza della Campania 2005, pp. 49–74.
  • E. Ricciardi, Gaetano Caracciolo arcivescovo di Conza (1682-1709), in “Archivio Storico per le Province Napoletane”, CXXIII (2005), pp. 319–358
  • A.Buonopane, Iter epigraphicum Compsanum, in “Rendiconti della Pontificia Accademia Romana di Archeologia”, LXXXIII, 2011-2012, pp. 313–338

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Altri progetti modifica

Collegamenti esterni modifica

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