Coppa del Mondo di rugby femminile 1998

3ª Coppa del Mondo di rugby a 15 femminile
Coppa del Mondo di rugby femminile 1998
1998 Women’s Rugby World Cup
Wereldkampioenschap rugby vrouwen 1998
Logo della competizione
Competizione Coppa del Mondo femminile
Sport Rugby a 15
Edizione
Organizzatore Rugby Nederland e World Rugby[1]
Date dal 1º maggio 1998
al 16 maggio 1998
Luogo Paesi Bassi
Partecipanti 16
Formula fase a gironi + play-off
Sede finale Nationaal Rugby Centrum (Amsterdam)
Risultati
Vincitore Bandiera della Nuova Zelanda Nuova Zelanda
(1º titolo)
Finalista Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti
Terzo Bandiera dell'Inghilterra Inghilterra
Statistiche
Miglior marcatore Bandiera della Nuova Zelanda Annaleah Rush (73)
Record mete Bandiera dei Paesi Bassi Minke Docter (9)
Incontri disputati 40
Cronologia della competizione
Coppa del Mondo 1994 Coppa del Mondo 2002

La Coppa del Mondo di rugby femminile 1998 (in inglese 1998 Women’s Rugby World Cup; in olandese Wereldkampioenschap rugby vrouwen 1998) fu la 3ª edizione della Coppa del mondo di rugby a 15 femminile per squadre nazionali, nonché la prima organizzata dall’International Rugby Board[2], l’organo di governo del rugby a 15 mondiale oggi noto come World Rugby; per circa dieci anni dalla sua istituzione quella in oggetto fu considerata la 1ª Coppa del Mondo fin quando l’IRB non ne ufficializzò anche il palmarès delle edizioni 1991 e 1994 non tenutesi sotto la sua egida[3].

Si tenne tra 16 squadre nazionali dal 1º al 16 maggio 1998 ad Amsterdam, nei Paesi Bassi, e tutti gli incontri furono ospitati nel complesso sportivo federale Nationaal Rugby Centrum, fornito di due campi che resero possibile anche lo svolgimento in contemporanea di due incontri alla volta, laddove necessario per esigenze di calendario. La vittoria finale arrise alla Nuova Zelanda, che così conquistò il primo di quattro consecutivi titoli di campione del mondo, che in finale batté gli Stati Uniti con il punteggio di 44-12 davanti a un pubblico di circa 2 500 spettatori[4].

Storia modifica

L'organizzazione modifica

La Coppa del 1998 prese vita su premesse completamente differenti da quelle delle prime due edizioni; se nel 1991 l’International Rugby Football Board aveva ignorato l’avvenimento e nel 1994 aveva ventilato un proprio patrocinio salvo poi sconfessarlo a tre mesi dalla data d’inizio, per la terza edizione della Coppa decise di assumere in proprio l’organizzazione dell’evento[2] garantendole così l’ufficialità necessaria ad assicurare la presenza di tutte le federazioni ad essa affiliate o associate. La federazione dei Paesi Bassi, che quattro anni prima aveva rifiutato di affrontare le spese di organizzazione dopo che l’IRFB negò il sostegno alla manifestazione, fu incaricata di allestire la prima edizione ufficiale del torneo.

L’egida della IRFB, nel frattempo divenuta International Rugby Board nel 1997, garantì anche la copertura di tutti i costi organizzativi[2] e l’afflusso degli sponsor: per esempio la squadra inglese poté affrontare il torneo forte di un finanziamento di 146 000 sterline dell’epoca provenienti dalla quota di fondo delle lotterie di Stato destinato agli aiuti allo sport[2][5] e di un compenso della compagnia assicurativa Swiss Life per portare il suo nome sulle maglie[2]; la nazionale irlandese ricevette altresì un contributo federale di 20 000 sterline[2] e più in generale, sebbene molte giocatrici, in particolare quelle che svolgevano pubblico servizio come agenti di polizia o infermiere, dovettero prendere permessi non retribuiti sul posto di lavoro, le spese individuali di partecipazione si ridussero di molto[2].

Rispetto al 1994 tornarono nel torneo la Nuova Zelanda, dopo che la mancata ufficializzazione dell’edizione precedente aveva causato il ritiro del patrocinio alla squadra da parte della NZRU[2], l’Italia e la Spagna ed esordìrono l’Australia, nata quattro anni prima e ancora in cerca della sua prima vittoria in un test match, e la Germania.

Il torneo modifica

Le Black Ferns si presentavano forti di un 67-0 inflitto all’Inghilterra pochi mesi prima in occasione del primo incontro assoluto tra le due squadre, e apparvero a tutti come le più serie candidate al titolo finale[2], mentre l’Inghilterra campione uscente, gli Stati Uniti e la Francia erano indicate come le più attendibili rivali. La ripartizione dei quattro gruppi, in ciascuno dei quali ognuna delle squadre citate fu sorteggiata, confermò in effetti tale indicazione, perché tutte le favorite vinsero il proprio girone ed entrarono nei quarti a punteggio pieno; nel girone dell’Inghilterra la sorpresa fu il Canada che ebbe la meglio sulle padrone di casa olandesi a pari punti perché vincitrici dello scontro diretto. Stessa dinamica negli successivi due gironi, dove ci furono altrettanti ex aequo a quota 2 punti: in quello degli Stati Uniti la seconda classificata, la Spagna, si qualificò a spese del Galles, in quello della Nuova Zelanda fu la Scozia ad avere la meglio sull’Italia (nonostante quest’ultima vantasse un +47 di differenza punti rispetto alle britanniche). Nel girone D invece fu la differenza punti marcati/subìti a mandare avanti l’Australia e a dirottare il Kazakistan al minitorneo per il nono posto.

Anche i quarti di finale rispettarono sostanzialmente il pronostico con Inghilterra, Stati Uniti e Nuova Zelanda che prevalsero nettamente su, rispettivamente, Australia, Scozia e Spagna[6]; di nuovo il Canada fu la sorpresa, vincitore 9-7 sulla Francia e in semifinale destinato a incontrare le vicine di casa statunitensi.

Lo scontro nordamericano di finale si risolse in una vittoria della nazionale a stelle e strisce che si impose per 46-6, mentre invece quello tra neozelandesi e inglesi vide le Black Ferns sopravanzare nettamente le Roses per 44-11[7].

La finale fu la riproposizione di quella di due edizioni prima che vide le americane battere le neozelandesi, ma pochi tra gli addetti ai lavori pronosticarono un esito simile a quello del 1991[7]: le Black Ferns vinsero infatti 44-12 e si laurearono per la prima volta campionesse del mondo, mentre nella finale di consolazione l’Inghilterra surclassò il Canada per 81-15[4]. Per gli Stati Uniti si trattò dell’ultima presenza fra le prime 4 per i successivi 19 anni, mentre per la Nuova Zelanda del primo di quattro titoli mondiali consecutivi.

Squadre partecipanti modifica

Americhe Asia Europa Oceania

Formula modifica

Le 16 squadre furono ripartite in 4 gironi di 4 squadre ciascuno (A, B, C e D), e l’accoppiamento riguardò solo la prima giornata; nella successiva le due squadre vincitrici si sarebbero incontrate tra di loro, e così le due perdenti della prima giornata. La classifica complessiva, calcolata su tali due incontri, avrebbe tenuto conto, a pari punti tra due o più squadre, innanzitutto dei risultati degli incontri diretti tra di esse e a seguire della differenza punti fatti/subiti.

Le prime due classificate di ogni girone accedettero ai quarti di finale per il titolo; le ultime due a quelle del nono posto a scalare. Gli accoppiamenti di quarti e semifinale delle prime 8 squadre furono:

  1. Vincente A1 — D2 vs vincente C1 — B2
  2. Vincente A2 — D1 vs vincente C2 — B1

Le perdenti di tali incontri disputarono il minitorneo per il quinto posto (Plate).

Per quanto riguarda invece i posti dal nono al sedicesimo, gli accoppiamenti riguardarono gli stessi gironi. Le semifinali per il nono posto (Bowl) furono determinati dai seguenti incontri:

  1. Vincente A3 — D4 vs vincente C3 — B4
  2. Vincente A4 — D3 vs vincente C4 — B3

Le perdenti disputarono il minitorneo per il tredicesimo posto (Shield). Tutte le gare si svolsero a eliminazione diretta.

Gironi modifica

Girone A Girone B Girone C Girone D

Fase a gironi modifica

Girone A modifica

Data Incontro Risultato Sede
1-5-1998 Paesi BassiCanada 7-16 Amsterdam
2-5-1998 InghilterraSvezia 75-0 Amsterdam
5-5-1998 CanadaInghilterra 6-72 Amsterdam
5-5-1998 SveziaPaesi Bassi 0-44 Amsterdam
Classifica G V N P PF PS PT
1   Inghilterra 2 2 0 0 147 6 +141 4
2   Canada 2 1 0 1 22 79 -57 2
3   Paesi Bassi 2 1 0 1 51 16 +35 2
4   Svezia 2 0 0 2 0 119 -119 0

Girone B modifica

Data Incontro Risultato Sede
2-5-1998 SpagnaGalles 28-18 Amsterdam
2-5-1998 RussiaStati Uniti 0-84 Amsterdam
5-5-1998 SpagnaStati Uniti 16-38 Amsterdam
5-5-1998 RussiaGalles 7-83 Amsterdam
Classifica G V N P PF PS PT
1   Stati Uniti 2 2 0 0 122 16 +106 4
2   Spagna 2 1 0 1 44 56 -12 2
3   Galles 2 1 0 1 101 35 +66 2
4   Russia 2 0 0 2 7 167 -160 0

Girone C modifica

Data Incontro Risultato Sede
2-5-1998 GermaniaNuova Zelanda 6-134 Amsterdam
2-5-1998 ItaliaScozia 8-37 Amsterdam
5-5-1998 Nuova ZelandaScozia 76-0 Amsterdam
5-5-1998 GermaniaItalia 5-34 Amsterdam
Classifica G V N P PF PS PT
1   Nuova Zelanda 2 2 0 0 210 6 +204 4
2   Scozia 2 1 0 1 37 84 -47 2
3   Italia 2 1 0 1 42 42 0 2
4   Germania 2 0 0 2 11 168 -157 0

Girone D modifica

Data Incontro Risultato Sede
2-5-1998 FranciaKazakistan 23-6 Amsterdam
2-5-1998 AustraliaIrlanda 21-0 Amsterdam
5-5-1998 AustraliaFrancia 8-10 Amsterdam
5-5-1998 IrlandaKazakistan 6-12 Amsterdam
Classifica G V N P PF PS PT
1   Francia 2 2 0 0 33 14 +19 4
2   Australia 2 1 0 1 29 10 +19 2
3   Kazakistan 2 1 0 1 18 29 -11 2
4   Irlanda 2 0 0 2 6 33 -27 0

Fase a play-off modifica

Quarti di finale per il 9º posto modifica

Quarti di finale Semifinali Finale 9º posto
    Paesi Bassi   18
    Irlanda   21  
    Irlanda   20
      Italia   5  
    Italia   51
    Russia   7  
    Irlanda   10
      Kazakistan   26
    Germania   12
    Galles   55  
    Galles   13 Finale 11º posto
      Kazakistan   18  
    Kazakistan   47     Italia   10
    Svezia   5       Galles   12
Amsterdam
9 maggio 1998, ore 11 UTC+2
Italia  51 – 7
referto
  RussiaRugby Centrum 1
Arbitro:   José Juega

Amsterdam
9 maggio 1998, ore 13 UTC+2
Kazakistan  47 – 5
referto
  SveziaRugby Centrum 1
Arbitro:   Sean Mallon

Amsterdam
9 maggio 1998, ore 15 UTC+2
Paesi Bassi  18 – 21
referto
  IrlandaRugby Centrum 1
Arbitro:   Sarah Stanley

Amsterdam
9 maggio 1998, ore 17 UTC+2
Galles  55 – 12
referto
  GermaniaRugby Centrum 1
Arbitro:   Carolyn Warren

Play-off per il 13º posto modifica

Semifinali Finale 13º posto
  Paesi Bassi 61
  Russia 0   Russia 3
  Germania 20   Svezia 23
  Svezia 18
Finale 15º posto
  Paesi Bassi 67
  Germania 3


Semifinali modifica

Amsterdam
12 maggio 1998, ore 11:15 UTC+2
Germania  20 – 18
referto
  SveziaRugby Centrum 2
Arbitro:   Daniel Gillet

Amsterdam
12 maggio 1998, ore 13:15 UTC+2
Paesi Bassi  61 – 0
referto
  RussiaRugby Centrum 2
Arbitro:   Eddie Walsh

Finale per il 15º posto modifica

Amsterdam
15 maggio 1998, ore 16:15 UTC+2
Russia  3 – 23
referto
  SveziaRugby Centrum 2
Arbitro:   Sean Mallon

Finale per il 13º posto modifica

Amsterdam
15 maggio 1998, ore 18 UTC+2
Paesi Bassi  67 – 3
referto
  GermaniaRugby Centrum 1
Arbitro:   Gordon Black

Play-off per il 9º posto modifica

Semifinali modifica

Amsterdam
12 maggio 1998, ore 15:15 UTC+2
Galles  13 – 18
referto
  KazakistanRugby Centrum 2
Arbitro:   José Juega

Amsterdam
12 maggio 1998, ore 17:15 UTC+2
Irlanda  20 – 5
referto
  ItaliaRugby Centrum 2
Arbitro:   Sean Mallon

Finale per l’11º posto modifica

Amsterdam
15 maggio 1998, ore 16:15 UTC+2
Italia  10 – 12
referto
  GallesRugby Centrum 1
Arbitro:   José Juega

Finale per il 9º posto modifica

Amsterdam
15 maggio 1998, ore 20:15 UTC+2
Irlanda  10 – 26
referto
  KazakistanRugby Centrum 1
Arbitro:   Rossano Faccioli

Quarti di finale per il titolo modifica

Quarti di finale Semifinali Finale
    Inghilterra   30
    Australia   13  
    Inghilterra   11
      Nuova Zelanda   44  
    Nuova Zelanda   46
    Spagna   3  
    Nuova Zelanda   44
      Stati Uniti   12
    Stati Uniti   25
    Scozia   10  
    Stati Uniti   46 Finale 3º posto
      Canada   6  
    Francia   7     Inghilterra   81
    Canada   9       Canada   15
Amsterdam
9 maggio 1998, ore 11:15 UTC+2
Stati Uniti  25 – 10
referto
  ScoziaRugby Centrum 2
Arbitro:   Rossano Faccioli

Amsterdam
9 maggio 1998, ore 13:15 UTC+2
Francia  7 – 9
referto
  CanadaRugby Centrum 2
Arbitro:   Rob Sawyer

Amsterdam
9 maggio 1998, ore 15:15 UTC+2
Inghilterra  30 – 13
referto
  AustraliaRugby Centrum 2
Arbitro:   Daniel Gillet

Amsterdam
9 maggio 1998, ore 17:15 UTC+2
Nuova Zelanda  46 – 3
referto
  SpagnaRugby Centrum 2
Arbitro:   Huw Lewis

Play-off per il 5º posto modifica

Semifinali Finale 5º posto
  Australia 17
  Spagna 15   Australia 25
  Scozia 27   Scozia 15
  Francia 7
Finale 7º posto
  Spagna 22
  Francia 9


Semifinali modifica

Amsterdam
12 maggio 1998, ore 11 UTC+2
Scozia  27 – 7
referto
  FranciaRugby Centrum 1
Arbitro:   Ed Morrison

Amsterdam
12 maggio 1998, ore 13 UTC+2
Australia  17 – 15
referto
  SpagnaRugby Centrum 1
Arbitro:   Rossano Faccioli

Finale per il 7º posto modifica

Amsterdam
16 maggio 1998, ore 12:15 UTC+2
Francia  9 – 22
referto
  SpagnaRugby Centrum 2
Arbitro:   Eddie Walsh

Finale per il 5º posto modifica

Amsterdam
12 maggio 1998, ore 14 UTC+2
Australia  25 – 15
referto
  ScoziaRugby Centrum 1
Arbitro:   Huw Lewis

Play-off per il titolo modifica

Semifinali modifica

Amsterdam
12 maggio 1998, ore 15 UTC+2
Stati Uniti  46 – 6
referto
  CanadaRugby Centrum 1
Arbitro:   Gordon Black

Amsterdam
12 maggio 1998, ore 17 UTC+2
Inghilterra  11 – 44
referto
  Nuova ZelandaRugby Centrum 1
Arbitro:   Huw Lewis

Finale per il 3º posto modifica

Amsterdam
12 maggio 1998, ore 14 UTC+2
Inghilterra  81 – 15
referto
  CanadaRugby Centrum 1
Arbitro:   David Gillet

Finale modifica

Amsterdam
12 maggio 1998, ore 16:15 UTC+2
Nuova Zelanda  44 – 12
referto
  Stati UnitiRugby Centrum 1 (2500 spett.)
Arbitro:   Ed Morrison

Classifica finale modifica

Squadra
    Nuova Zelanda
    Stati Uniti
    Inghilterra
4   Canada
5   Australia
6   Scozia
7   Spagna
8   Francia
9   Kazakistan
10   Irlanda
11   Galles
12   Italia
13   Paesi Bassi
14   Germania
15   Svezia
16   Russia

Il post-torneo modifica

David Hands, dalle colonne del Times, scrisse che la vittoria della Nuova Zelanda[4] aveva «fissato un nuovo standard di eccellenza» nel gioco, e che quello sarebbe stato il livello cui aspirare per puntare alla vittoria della successiva Coppa del 2002[4] (che in effetti fu vinto di nuovo dalle Black Ferns in finale sulle inglesi).

In particolare fu messo in risalto il gap tra le prime tre e le altre, come la vittoria inglese per 81-15 sul Canada nella finale per il terzo posto testimoniò[4]. Nonostante quest’ultimo pesante rovescio, tuttavia, la Coppa del 1998 significò il passaggio del testimone del rugby nordamericano: la squadra a stelle e strisce, infatti, fino all’edizione 2017 non riuscì più a raggiungere neppure la semifinale mentre le canadesi disputarono la prima di tre consecutive e, nel 2014, giunsero a giocarsi il titolo in finale contro l’Inghilterra.

Per quanto riguarda invece la citata Inghilterra e la Nuova Zelanda, nelle successive tre edizioni le due squadre monopolizzarono il torneo incontrandosi sempre in finale; di fatto, fino al 2017, non vi sarebbe stata un’edizione in cui una delle due o entrambe non figurassero nella gara di assegnazione per il titolo.

Nel 2009 l’International Rugby Board, infine, ufficializzò anche le due edizioni del 1991 e del 1994, facendo così diventare quella del 1998 la terza edizione della Coppa del Mondo[3].

Note modifica

  1. ^ All’epoca sotto il nome di International Rugby Board
  2. ^ a b c d e f g h i (EN) David Hands, England outlook blackened by rivals, in The Times, 1º maggio 1998. URL consultato il 29 agosto 2018 (archiviato dall'url originale il 29 agosto 2018).
  3. ^ a b (EN) The History of the Women’s Rugby World Cup, su englandrugby.com, Rugby Football Union, 21 luglio 2017. URL consultato il 14 agosto 2018 (archiviato dall'url originale il 14 agosto 2018).
  4. ^ a b c d e (EN) David Hands, New Zealand expose limitations, in The Times, 19 maggio 1998. URL consultato il 29 agosto 2018 (archiviato dall'url originale il 29 agosto 2018).
  5. ^ (EN) Chris Hewett, Women’s Rugby Union: Burns sets tone as a Corinthian with attitude, in The Independent, 2 maggio 1998. URL consultato il 29 agosto 2018.
  6. ^ (EN) Marian Phillips, George opens route for grand England defence, in The Sunday Times, 10 maggio 1998. URL consultato il 29 agosto 2018 (archiviato dall'url originale il 29 agosto 2018).
  7. ^ a b (EN) John Wales, Rugby Union: Other All Blacks end defence, in The Guardian, 13 maggio 1998. URL consultato il 29 agosto 2018 (archiviato dall'url originale il 29 agosto 2018).

Collegamenti esterni modifica

  • (NLEN) Sito ufficiale, su home.wxs.nl (archiviato dall'url originale il 21 aprile 1999).  
  Portale Rugby: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di rugby