Cordierite

minerale

La cordierite è un minerale, più precisamente un ciclosilicato di alluminio, ferro e magnesio. La cordierite è stata così nominata in onore del geologo francese Pierre Louis Antoine Cordier (1777 - 1861).

Cordierite
Classificazione StrunzVIII/E.12-40
Formula chimicaMg2Al4Si5O18
Proprietà cristallografiche
Sistema cristallinoortorombico
Classe di simmetriabipiramidale
Gruppo puntuale2/m 2/m 2/m
Gruppo spazialeC ccm
Proprietà fisiche
Durezza (Mohs)7-7½
Coloreblu, viola, giallo-marrone; da trasparente a traslucido
Lucentezzada trasparente a traslucido
Si invita a seguire lo schema di Modello di voce – Minerale

È nota per l'evidentissimo pleocroismo, cioè un cambiamento di colore a seconda della direzione da cui viene illuminata, tanto da essere denominata dicroite ("due colori", in greco antico). Quando si presenta in qualità di gemma, dal colore blu-viola, viene chiamata Iolite.

Morfologia modifica

Tozzi cristalli prismatici delimitati da facce basali con spigoli frequentemente arrotondati e geminati pseudoesagonali. Si trova anche in frammenti, ciottoli e in forma massiva.

Origine e giacitura modifica

La cordierite è un componente tipico di rocce originate dal metamorfismo regionale e di contatto da protoliti argillosi e pelitici.[1]. La cordierite si trova anche in vari scisti metamorfici, in gneiss, in pegmatiti granitiche, talvolta in rocce magmatiche (noriti) e in ciottoli in giacimenti alluvionali. Sono relativamente frequenti associazioni con sillimanite, biotite, zircone, spinello (mineralogia), plagioclasio e altri minerali. Tipici giacimenti: Finlandia, Norvegia, Svezia, Urali (presso Mursinka), Spagna, America Settentrionale, Brasile e Giappone.

Ottica modifica

La cordierite non alterata può essere blu-viola, grigio-blu, grigio-fumo o giallastra. Quando è alterata è in genere grigio verdastra. Dato che il minerale cristallizza nel sistema ortorombico, in effetti è tricroico. La cordierite ha bassa birifrangenza, con segno solitamente (-) ma in alcuni casi (+) e indici di rifrazione che aumentano proporzionalmente all'incremento della concentrazione di ferro[1]. La sua debole lucentezza vitrea si lascia migliorare dal taglio e dalla politura. I valori delle costanti ottiche variano al variare della composizione chimica, che spesso vede il ferro al posto del magnesio. In gioielleria si utilizzano pietre trasparenti blu con sfumatura viola. Il taglio viene eseguito in modo tale che sia sfruttata la tonalità blu evidenziata dal pleocroismo. Una particolare tonalità rossastra è dovuta a minute inclusioni cristalline di ematite. Le cordieriti più belle e più adatte al taglio vengono estratte in Madagascar. Ciottoli trasparenti, anticamente denominati 'zaffiri d'acqua', provengono da Sri Lanka.

Varietà gemmologica modifica

Cristalli di cordierite particolarmente trasparenti o di colorazione intensa possono essere tagliati ed usati come pietre preziose, tali gemme prendono solitamente il nome di Iolite.

 
Pleocroismo di cordierite (dicroismo)

La "pietra del sole" modifica

Nelle leggende medievali è riportata una "pietra del sole" che sembra permettesse ai Vichinghi di orientarsi rispetto alla posizione del sole anche con la nebbia o il cielo coperto durante i loro lunghi viaggi in mare. Un archeologo danese, Thorkild Ramskou, ipotizzò nel 1967 che poteva trattarsi di cristalli dotati di pleocroismo, in grado di evidenziare la polarizzazione della luce solare che avviene nell'atmosfera, invisibile a occhio nudo. Secondo tale ipotesi, potrebbe trattarsi appunto di cordierite, abbastanza comune sotto forma di ciottolo sulle coste norvegesi.[2][3]

Note modifica

  1. ^ a b Mineralogia, Cornelis Klein, Zanichelli (2004)
  2. ^ The Viking Sunstone, su polarization.com. URL consultato l'8 marzo 2013.
  3. ^ Richard Cohen, Chasing the Sun, Simon and Schuster, 2011, p. 372, ISBN 9780857209801.

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Collegamenti esterni modifica

Controllo di autoritàLCCN (ENsh85032565 · GND (DE4148309-1 · BNE (ESXX543488 (data) · BNF (FRcb124955744 (data) · J9U (ENHE987007562842005171 · NDL (ENJA00565857
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