Corfù (città)

capitale dell'isola greca e municipio di Corfù

Corfù (in greco Κέρκυρα?, Kerkyra) è un comune della Grecia situato nella periferia delle Isole Ionie (unità periferica di Corfù) con 39 674 abitanti secondo i dati del censimento 2011.[1]

Corfù
comune
Κέρκυρα
Corfù – Stemma
Corfù – Veduta
Corfù – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera della Grecia Grecia
PeriferiaIsole Ionie
Unità perifericaCorfù
Amministrazione
SindacoKonstantinos Nikolouzos
Territorio
Coordinate39°37′26″N 19°55′17″E / 39.623889°N 19.921389°E39.623889; 19.921389 (Corfù)
Altitudine10 m s.l.m.
Superficie611 km²
Abitanti39 674 (2011)
Densità64,93 ab./km²
Altre informazioni
LingueGreca
Cod. postale491xx
Prefisso2661
Fuso orarioUTC+2
TargaKY
Nome abitanticorfioti
Cartografia
Mappa di localizzazione: Grecia
Corfù
Corfù
Corfù – Mappa
Corfù – Mappa
Sito istituzionale

A seguito della riforma amministrativa detta piano Callicrate in vigore dal gennaio 2011,[2] che ha abolito le prefetture e accorpato numerosi comuni, il territorio comunale adesso comprende l'intera isola omonima, più le isole di Ereikoussa, Mathraki e Fanò.

Località modifica

Le quindici località, comuni autonomi fino al 2011, sono le seguenti:

  Bene protetto dall'UNESCO
Corfù (città)
  Patrimonio dell'umanità
 
TipoCulturali
Criterio(iv)
PericoloNon in pericolo
Riconosciuto dal2007
Scheda UNESCO(EN) Corfu
(FR) Scheda

Monumenti e luoghi d'interesse modifica

  • Spianáda: in epoca veneziana era una piazza d'armi, in età napoleonica fu alberata e ai tempi del protettorato britannico venne sistemata con aiuole e viali alberati, che furono ornati di statue e busti di personaggi famosi.
  • Paleó Froúrio: è un lungo sperone roccioso proteso nel mare. I veneziani nel XVI secolo lo separarono dalla terraferma costruendo un canale artificiale, detto Controfossa e, nel 1587, lo difesero con due possenti bastioni (bastione Martinengo e bastione Savorgnan) per permettere la sorveglianza del ponte di accesso alla Fortezza vecchia.
  • Cattedrale di Corfù, costruita dai bizantini, vi è sepolta la salma della basilissa d'Oriente Teodora Armena, che resse l'impero dall'842 all'855. Fu poi canonizzata e venerata come santa dalla Chiesa ortodossa.
  • Paleá Anáktora: sulla Spianáda è affacciato questo grande e sontuoso palazzo. Il lungo portico dorico con due arcate ai lati e un fregio con rilievi che simboleggiano le sette isole ioniche è un chiaro richiamo classico. Venne fatto costruire nel 1816 da George Whitmore per ospitare la residenza dell'alto commissario inglese, e dopo il 1864 divenne Palazzo reale, utilizzato come residenza estiva del re fino al 1913. Oggi l'edificio ospita il Museo d'Arte asiatica.
  • Paleá Póli: è la parte della città di epoca veneziana. La via principale di questa città vecchia è la odós Nikifórou Theotóki, su cui si trovano tre chiese: Panagía ton Xenón, Ágios Ioánis Pródromos e Agíi Vassílios. Sulla platía Dimarhíou prospetta la Loggia veneziana, costruita come luogo d'incontro dei nobili nel 1663-90. Vicino alla Loggia si trova la Katholikí Mitrópoli, cattedrale cattolica di S.Giacomo del 1658, con una sobria facciata di richiamo classico. Nella paleá póli è presente la chiesa di Ágios Spiridónas, caratterizzata da un alto campanile e dedicata al vescovo cipriota del IV secolo Spiridione.
  • Campiello: è un quartiere della parte settentrionale della città vecchia, di atmosfera veneziana e con vicoli angusti e piccole piazze. Qui si trova platía Kremastí e la Mitrópolis, cattedrale ortodossa del XVI secolo.
  • Néo Froúrio: è la Fortezza nuova che si trova a ovest della città; fu costruita dai veneziani tra il 1576 e il 1589, ma nel XIX secolo gli inglesi modificarono molto il suo aspetto.

Amministrazione modifica

Gemellaggi modifica

Note modifica

  1. ^ Popolazione comuni greci (XLS), su ypes.gr. URL consultato il 9 marzo 2011 (archiviato il 16 marzo 2012).
  2. ^ piano Kallikratis (PDF), su kedke.gr. URL consultato il 2 marzo 2011 (archiviato dall'url originale il 12 luglio 2017).

Altri progetti modifica

Collegamenti esterni modifica

Controllo di autoritàVIAF (EN168670613 · LCCN (ENn80024459 · GND (DE4192393-5 · BNF (FRcb153082883 (data) · J9U (ENHE987007562080905171 · WorldCat Identities (ENlccn-n80024459
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